Siete nei miei giorni.
Siete nel freddo della neve
Che senza peso cade in imprevedibili disegni.
Siete nel caldo di un caffè
E nella morbidezza di una coperta
Nelle sere d’autunno.
Siete nel vento estivo che scuote
La mia anima e spighe di grano.
Siete nell’orizzonte della mia campagna
Al tramonto e all’alba.
Siete nello svolazzo allegro di una farfalla
E nella direzione invisibile della libellula.
Siete nel rumore della pioggia
E nelle nuvole lontane.
Siete nella luna che rischiara la notte
E nel guizzo di una stella cadente.
Siete in un'unica lacrima che mi scappa qualche volta
Perché non siete più qui ad alleviare la mia fatica.
Non ci siete più a mitigare la mia rabbia,
ad assordare la mia tristezza
Con le vostre fusa.
Non siete più qui a sminuire le mie grandi preoccupazioni da uomo
Con quel vostro saggio sguardo, calmo, di gatto.
Non siete più con me a soffocare le mie paure
Nel vostro morbido e caldo manto peloso.
Non so dirvi quanto mi cambiaste la vita, in piccolo e in grande,
Quanto mi manchi la vostra vita accanto alla mia.
Ma siete nel primo tepore del sole di primavera,
Siete nel profumo di qualche fiore di campagna.
Siete nel ghirigoro di un’ape nell’aria,
Siete in un fruscio delle foglie,
Siete in un rumore nel buio.
Che rendono buona la vita
Per ogni creatura vivente:
La luce e il calore
Il freddo e le ombre
Il vento e l’aurora
La quiete e il crepuscolo
Il dolce e l’aspro di un frutto.
Perché lì mi sento viva
E uguale a tutto ciò che vive.
Siete nel battito del mio cuore
Che ascolto la notte quando vi penso.
È un rumore sordo, che mi accompagna
Nelle mie giornate, nelle mie battaglie, nei miei progetti.
Un giorno questo rumore batterà sempre più lento
E quando si fermerà, non sarà silenzio
Ma un'unica nota, continua e regolare,
in accordo consonante con le vostre, senza fine.
Sarà come rumore di fusa.