giovedì 25 ottobre 2018

Soccorso ricci in autunno: un utile approfondimento

L'autunno è una stagione delicata per tanti animali che si preparano al letargo, a maggior ragione in questi anni di clima impazzito: durante i mesi di freddo, si alternano magari giornate gelide a tepori improvvisi, anche decisamente fuori stagione, che magari inducono a interrompere il letargo, per poi ripiombare nel gelo invernale. Fondamentale è saper aiutare quegli animali per cui non è scontata la sopravvivenza nel corso del letargo: in particolare sapete che i ricci sottopeso, giovani o debilitati, rischiano di morire di freddo o di fame, se non adeguatamente "attrezzati" (in scorte di grasso corporeo) per sopravvivere a periodi freddi senza cibo. Ho spesso avuto modo di ricordarvi la soglia "di sopravvivenza" dei 500-600 g per garantire una possibilità di sopravvivenza ad un riccio che si appresti ad andare in letargo in questo periodo, ma oggi vorrei condividere con voi un post interessantissimo di veri esperti in materia, il Centro Recupero Ricci "La Ninna" (ricordate "25 grammi di felicità"?). 


A sinistra un riccio ben appallottolato e rotondo, a destra un riccio sottopeso/denutrito. Foto di "La Ninna"


Oggi cerchiamo per l'ennesima volta di fare un po' di chiarezza su quali ricci vanno recuperati in autunno. Abbiamo spesso parlato di peso come discriminante.
In realtà solo una valutazione del peso non basta. Abbiamo spesso considerato 600 grammi come peso minimo per un riccio per poter superare l'inverno.
Questi animali devono avere una sufficiente scorta di grasso per poter andare in letargo, una condizione di rallentamento del metabolismo per poter risparmiare energia durante la stagione fredda.
Questo peso minimo e' stato rialzato dagli esperti rispetto al passato perche' con il riscaldamento globale si sono verificate diverse anomalie tra i selvatici.
La prima è che le femmine partoriscono una seconda cucciolata in tarda estate e inizio autunno, oltre a quella in primavera. Questo porta ad avere ricci molto piccoli in autunno, periodo in cui calano gli insetti, il loro cibo naturale. Molti cuccioli non avranno più il tempo e il nutrimento necessario per raggiungere il peso indicato per superare l'inverno.
Un'altra anomalia è costituita da improvvisi picchi di calore (sopra i 10° C) che si verificano anche durante la stagione fredda, facendo interrompere il letargo. Ogni volta che questi animali si risvegliano sprecano molta più energia rispetto ad un sonno costante.
Ecco perchè si è innalzata la soglia a 600 gr.
Naturalmente questo è un peso indicativo. Bisogna considerare altri fattori.
Il più importante si chiama indice di Bunnel ed è il rapporto tra la circonferenza longitudinale, e quella trasversale quando sono appallottolati (vedi in foto).
In pratica un riccio in buone condizioni di nutrimento quando è appallottolato deve avere un profilo simile ad un uovo o meglio una pallina, cioè deve essere rotondeggiante (prima foto, a sinistra).
Mentre un riccio denutrito ha una forma allungata tipo pallone da rugby (seconda foto, a destra).
Dobbiamo considerare ora il peso in relazione alla stagione.
Più procediamo in autunno, più il peso-soglia dei ricci da recuperare cresce, ovvero se troviamo un riccio sotto i 300-400 grammi in settembre è bene lasciarlo stare in natura e fornire acqua e crocchette costantemente.
Se troviamo un riccio sotto 400 grammi a novembre in questo caso è bene prenderlo, tenerlo al caldo (20 gradi) e nutrirlo per tutto l'inverno (avendo cura di non farlo ingrassare oltre gli 800 gr, indicativo).
Se troviamo un riccio nella fascia borderline cioè tra i 400 e i 600 grammi in tardo autunno è bene sentire un esperto (meglio sarebbe lasciarlo libero, fornendo cibo fuori). Come vi ho detto però conta anche molto la rotondità del riccio.
Bisogna inoltre valutare lo stato di salute dell'animale. Se l'animale ritrovato fosse del peso giusto ma per esempio fosse affetto da numerose zecche, oppure con catarro bianco al naso oppure manifestasse segni di debolezza o malattia, anche in questo caso andrebbe prelevato.
I cuccioli in autunno tendono ad essere meno sani rispetto alla primavera perchè non trovando più scarafaggi e millepiedi, le loro prede preferite, sono costretti a mangiare lumache e lumaconi che sono vettori di malattie parassitarie polmonari e intestinali anche molto gravi (Capillaria e Crenosoma).
Come consiglio di base direi che è sempre meglio sentire il parere di un esperto, chiamando un centro di recupero di selvatici.
Tenete sempre però bene a mente i valori di riferimento e i parametri che vi ho indicato perchè ci sono persone che consigliano comunque di lasciarli stare.
Sappiate che in molti casi non recuperarli significa condannarli.
D'altro canto non è nemmeno giusto e salutare tenerli in cattività per diversi mesi, sono selvatici e si stressano molto se tenuti prigionieri. Va fatto solo quando è necessario.
Se possibile è sempre meglio aiutarli in natura, lasciando fuori regolarmente acqua e crocchette per gattini in una mangiatoia, anche durante l'inverno.
Considerate infine anche sempre il meteo e la latitudine. Più scendiamo al sud, minore sarà il peso necessario per andare in letargo perchè in teoria l'inverno dovrebbe essere più mite... in teoria...
CONDIVIDETE AL MASSIMO AMICI!!

A me non resta che ricordarvi, se avete bisogno di maggiori indicazioni e informazioni in proposito, le pagine di "La Ninna", del "Forum dei Ricci" e il mio post sul riccio europeo, un piccolo e specialissimo amico selvatico nei nostri giardini!

venerdì 19 ottobre 2018

"La mia famiglia e altri animali" di Gerald Durrell

"Questa è la storia dei cinque anni che ho trascorso con la mia famiglia nell'isola greca di Corfù. In origine doveva essere un racconto blandamente nostalgico della storia nautrale dell'isola, ma ho commesso il grave errore di infilare la mia famiglia nel primo capitolo del libro. Non appena is sono trovati sulla pagina, non ne hanno più voluto sapere di levarsi di torno, e hanno persino invitato vari amici a dividere i capitoli con loro": inizia così, già con inconfondibile umorismo, il più famoso dei libri del naturalista e zoologo britannico Gerald Durrell. 
"La mia famiglia e altri animali" è il romanzo che mi ha tenuto compagnia dalle ultime, pigre settimane vacanziere d'estate, fino a questi recenti pomeriggi d'autunno ormai inoltrato. L'ho centellinato, assaporandomi i suoi capitoli al meglio e senza la fretta di concluderlo, nè di seguire una trama precisa, che non c'è: semplicemente è il racconto autobiografico delle esperienze a Corfù di Gerry (Durrell stesso, da ragazzino), approdato sull'isola insieme alla madre e ai tre fratelli.
Ci si perde così volentieri tra le sue pagine, in un variopinto, allegro e originalissimo miscuglio di vicende famigliari esilaranti e splendide descrizioni naturalistiche, talmente vivide da trasportarti nell'autentica natura di Corfù, con i suoi pomeriggi assolati, i suoi sapori e profumi tutti mediterranei, le notti chiare e suggestive, la flora e la fauna ricche come in un vero paradiso terrestre.


Le esperienze affascinanti e indimenticabili da "piccolo naturalista" che Gerry vive e racconta, hanno già tutta la serietà professionale e l'incontenibile entusiasmo di chi ha trovato la propria vocazione (ed infatti, è ciò che Durrell è diventato anche da adulto), tra disparate creature selvatiche e domestiche, mentre una serie di improbabili personaggi entrano ed escono da casa Durrell. Sullo fondo ben caratteristico di Corfù (che mi è venuta voglia di visitare), le vicissitudini zoologiche di Gerry si intrecciano, si alternano, si scambiano con episodi di vita famigliare irresistibilmente umoristici, mai forzati. E così la tartaruga Achille, la mantide Cerfoglio, il geco Geronimo e tutta la variegata fauna dell'isola, diventano personaggi unici e indimenticabili al pari dei tre stravaganti fratelli Larry, Leslie e Margo.
Capace di strappare sorrisi genuini grazie ad una verve inconfondibile, ma anche di mozzare il fiato con descrizioni di paesaggi, atmosfere e miracoli naturali, con uno stile di scrittura davvero d'impatto, è un libro che consiglio proprio a tutti... e in ogni stagione: se letto d'estate, vi farà sembrare incantata e appassionante anche una lotta tra formichine sul muro, se letto d'inverno, vi darà modo di fuggire dal freddo grigiore, andando a visitare la coloratissima e imprevedibile Corfù, in un'avventura tanto più bella quanto più, lo si comprende bene, autenticamente vissuta.

giovedì 11 ottobre 2018

Impressioni d'autunno (2018 - 1)

I fiori, in autunno, sembran sempre un po' spettinati. Settembrini, astri, calendule, crisantemi... paiono tutti copiati da un quadro di Van Gogh. Margheritone stropicciate e un po' ruvide che si stagliano, capricciose e nevrotiche, sull'erba umida e spessa, chiazzandola di porpora, lilla, malva, crema, avorio. Sembrano sopravvissuti a una lunga, estenuante fatica, i fiori autunnali. Mesi e mesi di soffocante canicola, di fameliche cavallette, di viscide e voraci lumache, non son valsi a sopprimerli. E adesso, eccoli lì, rintronati, increduli e un po' ansiosi, affacciarsi anche loro a questo variopinto e caotico affresco.

Pietro Ratto da "La scuola nel bosco di Gelsi"






Apro questo primo post dedicato all'autunno con una bellissima citazione di Pietro Ratto, a cui ho pensato di affiancare le foto dei miei mille ciclamini, degli allegri topinambur e degli eleganti anemoni giapponesi. Queste prime settimane d'autunno sono trascorse così, tra alcuni pomeriggi e serate improvvisamente freddi, ma anche giornate piene di sole, graziate da miti temperature. Quanto durerà? Le foglie, ancora molto verdeggianti, si colorano di giallo e d'oro... le sfumature del rosso e dell'arancio, le più belle e speciali per me, arriveranno al primo brusco calo delle temperature.



 

La vite americana, tra le poche piante già marcatamente "arrossite"

Mi diverto a osservare splendidi scorci d'autunno nel mio giardino, come fosse un bosco, sempre fedelmente accompagnata da Paciocca che esplora con me i dintorni. Le foglie cadono ma, grazie all'umidità mite di queste settimane, ancora non crocchiano sotto i nostri passi. 


Paciocca: a breve un post fotografico dedicato solo a lei!
 


Ormai sapete quanto mi piaccia scovare improvvise famigliole di funghi: appena spuntano, non posso evitare di fotografarli. Li trovo simpatici e fantasiosi, mi suggeriscono storie di fate e gnomi... o gustose padellate per scaldare le sere d'autunno! Ovviamente, non intendendomene a sufficienza, non raccolgo mai i funghi del mio giardino e preferisco comprarli, se devo metterli in tavola. E così i funghetti del mio giardino possono crescere indisturbati.




Bella mostra di sè fanno anche le bacche, rosse e fucsia, che fanno presagire atmosfere già natalizie nonostante manchi ancora parecchio!

Pernettya
Piracanta
Biancospino
Ancora pernettya
Quando tutte le foglie saranno cadute e le temperature di molto abbassate, quando non resteranno più giuggiole sugli alberi, nè cachi, nè mele, e tutto tenderà ad essere grigio e spento, le bacche rubizze risalteranno ancora di più, ornando il giardino e dandoci l'esempio per decorare a festa anche le nostre case. Ma prima di questo, godiamoci questo bell'autunno!

venerdì 5 ottobre 2018

Otto anni di fusa... e un proposito!

Cari amici, siamo giunti ad un nuovo compleanno di questo blog, che oggi spegne 8 candeline! Sembra un'infinità di tempo, se ripenso a quel pomeriggio di inizio ottobre del 2010, davvero una vita fa... Vi dirò che tenere aperto "Rumore di Fusa" è un bell'impegno, sia perchè è sempre più difficile ritagliarmi il tempo necessario per avere ispirazioni, documentarmi e scrivere post di qualità, sia perchè - come già lo scorso anno dicevo - il mondo dei blog è cambiato e non sempre oggi c'è quel "riscontro di pubblico" come piacerebbe a me. Oggi "va" molto di più facebook, un "mi piace" veloce e anonimo, magari un commento al volo... anche internet è diventato un mordi e fuggi, inevitabilmente. Invece il mio blog e i miei post, il più delle volte, richiedono un attimo di calma, per una lettura attenta e non superficiale... e ancora di più per commentare ciò che scrivo. Sono allora per me sempre più preziosi quei commenti pensati, scaturiti e scritti proprio per "arricchire" e completare il contenuto del mio blog... a voi lettori (abituali e non) che vi fermate e vi prendete la briga di scrivermi un commento sentito: GRAZIE DI VERO CUORE!
Un'altra cosa che ho notato, già da qualche anno, è la drastica diminuzione di visite al mio blog alla pubblicazione dei nuovi post da quando - non so assolutamente per quale problema tecnico! - blogger non pubblica più alcuna mia foto, unitamente all'anteprima del post. Così chi segue il mio blog vede il titolo, qualche riga del testo e... nessuna foto! E mi è molto chiaro come una bella foto valga tanto più di un titolo e di una frase d'apertura, soprattutto nella blogosfera dove l'occhio vuole una grande parte, nel catturare l'attenzione ballerina di un lettore bombardato da mille stimoli. Ma tant'è, non posso farci niente... ormai sono già diversi anni che le mie foto non vengono pubblicate nella bacheca e quindi mi affido solo alla curiosità che i miei post possono suscitare grazie al titolo e a quanto scrivo! Quindi a maggior ragione, a quei lettori che "resistono" e tornano a leggere il mio blog senza la fascinazione di una foto ad effetto... ANCORA GRAZIE DI CUORE!
Come concludere queste riflessioni dolci-amare di otto anni di blog? Concludo con un buon proposito, che covo in realtà già da un paio d'anni... e se riuscirò a tenervi fede, beh, sarà un gran successo per me, per tutta quest'avventura iniziata 8 anni fa. Mi dico che mi piacerebbe arrivare a spegnere 10 candeline con "Rumore di fusa", e poi potrò legittimamente concludere il mio impegno su queste pagine. Perciò che dirvi? Avanti tutta, io ci proverò assolutamente a tagliare il traguardo dei 10 anni per questo blog... cercando sempre di offrirvi racconti, riflessioni e informazioni scaturite autenticamente dalle mie passioni per la natura, gli animali, l'ambiente e da tutta la meraviglia che si vive rapportandosi ad essi. E per il momento festeggiamo insieme per questi bellissimi 8 anni di fusa! 
GRAZIE, ANCORA GRAZIE INFINITE A VOI CHE MI SEGUITE!