Ultimo giorno di novembre: da domani, anche i più recalcitranti (come ahimè lo sto diventando io), dovranno rassegnarsi ad entrare a pieno diritto nell'atmosfera natalizia, che ci è stata imposta ormai con diverse settimane d'anticipo. Devo essere sincera... amerei molto il periodo di Natale, adoro decorare la casa fuori e dentro, fare i dolci tipici, così come mi piace organizzare cene e pranzi festivi con amici e parenti. Altrettanto amo pensare ai regali per le persone care, mi immergo volentierissimo in letture natalizie, mi sciolgo in brodo di giuggiole di fronte ai mielosi film di Natale, programmo sempre almeno un giorno in qualche località famosa per mercatini natalizi, meglio se con la neve... eppure, anche per un'entusiasta come me, negli ultimi anni trovo che si stia amaramente esagerando, soprattutto per quanto riguarda le tempistiche: al supermercato il primo panettone l'ho avvistato (non scherzo) a fine settembre. In ottobre, mentre imperversava il marketing spinto per Halloween, in tv iniziavano già a comparire le pubblicità con jingle natalizi completamente fuori luogo. Con l'arrivo dei primi di novembre, non c'è stato più freno... sembrava che fosse già pieno periodo natalizio: alberi di Natale e decorazioni ovunque nei negozi, eventi in città pompati all'inverosimile (inaugurazione delle bancarelle a metà novembre, con annesse luminarie già tutte completamente accese... spettacolari, lo ammetto, ma ora di Natale non ci avremo già fatto l'abitudine?), perfino qualche coraggioso (?) cittadino ha decorato il giardino e acceso le luci natalizie in contemporanea, aumentando il mio fastidio.
Le vie di Ferrara già illuminate a Festa a metà novembre... |
E' come se la nostra società volesse cancellare i periodi "normali", come lo era un tempo novembre: un mese forse un po' lugubre, lo ammetto, molto piovoso... ma era l'anima più cupa dell'autunno, forse proprio quel periodo che poi faceva salutare con ancora più gioia il primo albero di Natale, il primo balcone illuminato dalle lucine, l'idea di iniziare a pensare ai regali, il desiderio di un weekend sulla neve tra i mercatini, l'aspettativa delle festività, la festa in tavola per un dolce dal sapore tipicamente natalizio.
E' chiaro che il Natale fa vendere molto e di più di un anonimo novembre... ma a questo punto, se guardassimo a come gira il mondo in Occidente, potremmo comodamente cancellare novembre dal calendario o cambiargli nome, rinominandolo ad esempio "Predicembre". L'anima di novembre è stata uccisa, neanche troppo lentamente o timidamente, da una società dove è il marketing a dettare il calendario e come ci dobbiamo sentire: Natale sta arrivando, è già ora di pensarci e fare compere, di sentirci felici!
E invece, affrettando così le cose, felici probabilmente ci sentiamo sempre meno... e arriviamo al 25 dicembre già nauseati, sicuramente già assuefatti al clima festivo, per cui non resta più nulla da apprezzare davvero: la piazza illuminata a festa è solo un insieme di edifici e di lucette a led, il panettone in tavola ha il sapore usuale come quello di un Buondì (in fondo, lo stiamo mangiando da settimane, no?), le musiche natalizie ci fanno lo stesso effetto di un ripetitivo e martellante tormentone estivo. Che bel guadagno!
Un bel panettone: sicuri di averne ancora voglia a Natale, se iniziamo ad assaggiarlo a novembre? Foto di Nicola Wikipedia. |
Ovviamente sta ad ognuno di noi vivere in maniera personale e critica ciò che la società ci propone/impone, decidendo cosa accogliere e cosa rifiutare, eppure è sempre più difficile sfuggire a questa finta euforia natalizia che si scatena fin dai primi di novembre... e parlo io che vivo in campagna, per cui per fortuna non devo ritrovarmi ad ogni uscita da casa le vie di Ferrara illuminate a festa, le vetrine con la neve finta e le palle di Natale!
Se guardo fuori dalla mia finestra, siamo ancora in un autentico e naturale novembre: le foglie ormai quasi tutte a terra, tanta pioggia, gli uccellini che visitano ormai quotidianamente la mia mangiatoia, nessun segno del Natale che sta arrivando. Per carità, a brevissimo inizierò anche io i preparativi tradizionali, ma mi secca tanto avere sempre meno entusiasmo per un periodo che adoravo...
Ad ogni buon conto, questo post non vorrebbe essere solo uno sfogo personale e abbastanza fine a sè stesso sul marketing natalizio... anzi, l'idea principale sarebbe un'altra!
Girellando in internet ho trovato una bella idea per vivere un po' diversamente l'attesa natalizia, per riempire questo periodo che ci separa dal 25 dicembre con attività legate alla natura. Si tratta di un vero e proprio "calendario d'avvento" in versione "wild", inerente solo e unicamente al mondo naturale o, eventualmente, agli animali domestici. L'idea mi è piaciuta tanto e ho pensato di riproporvela!
L'originale arriva dal sito americano "Wilder Child" (per incentivare nei bambini un legame più quotidiano e stretto con la natura, soprattutto grazie all'educazione e al coinvolgimento dei genitori e delle famiglie): se conoscete l'inglese, potete seguire comodamente anche la loro versione (graficamente più bella e curata della mia). Oggi come oggi il "calendario d'avvento" è una pratica destinata ai bambini più o meno grandi, ma se impostata in maniera seria può dare degli spunti di riflessione anche a noi adulti... in particolare una versione come questa, che si propone di darci l'occasione di entrare quotidianamente a contatto con la natura e il mondo non umano. Un bell'antidoto contro il folle marketing "natalizio", non trovate?
E così vi offro la mia versione, ispirata chiaramente a quella di Wilder Child ma tradotta in italiano e riadattata... l'idea sarebbe di ritagliare ogni bigliettino (ciascuno corrisponde ai giorni 1-24 dicembre), piegarli e metterli alla rinfusa in un contenitore a vostra scelta: ogni giorno estrarre a sorte un bigliettino e cercare di mettere in pratica il suggerimento scritto. Ovviamente c'è ampia libertà di adattamento: se alcune attività proposte non si adeguano al meteo o ai vostri impegni di quel giorno, si può liberamente scegliere un altro bigliettino. Così come si può, al contrario, non ritagliare i bigliettini e tenerli semplicemente così, in bella vista, scegliendo giorno per giorno l'attività che ispira di più... o cambiandola, modificandola a proprio piacimento. L'importante è trovare un po' di tempo quotidiano, da qui a Natale, per la natura. Forse arriveremo alle feste un po' meno nauseati, sicuramente molto arricchiti dalle esperienze che avremo maturato a contatto con il mondo selvatico... l'opposto del mondo umano patinato (e spesso finto) che ci circonda in questo periodo. E poi, chissà... forse in questo modo scopriremo che anche dicembre ha un'anima tutta sua speciale e selvatica, indipendente dalle feste di Natale... vi va di provarci insieme?
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Io ci proverò senz'altro e vi aggiornerò a iniziativa finita di com'è andato il mio "avvento selvatico"! Vi consiglio davvero di lanciarvi in questa (o in una simile) iniziativa, non perchè sia io a proporla, bensì perchè ho già sperimentato come un piccolo proposito come questo possa davvero dare una qualità diversa alle giornate e alle settimane... e ai più fortunati di voi dico: non chiudetevi dietro al pensiero "beh, tanto io vivo già abbastanza a contatto con la natura, non ho bisogno di un'attività così strutturata", perchè tante volte l'ho pensato anche io per me stessa... per poi ricredermi e scoprire che un piccolo impegno effettivamente progettato e ideato per ogni singolo giorno, vi dà modo di assaporare anche meglio il vostro "vivere selvatico". Un po' come è successo a me per l'estivo "30 days wild", di cui vi parlai anni fa... per cui amici, se l'idea vi piace e come me siete davvero già nauseati dal Natale commerciale, vi aspetto per questa piccola avventura natalizia controcorrente!
Buon inizio dicembre a tutti... e buona autentica attesa del Natale!