Questo non è affatto il solito libro sui gatti. A prima vista, "Gattoterapia" di Giorgio Pirazzini può essere facilmente scambiato per uno degli ormai inflazionatissimi romanzi che hanno per protagonista un umano in crisi (Lorenzo, pubblicitario fallito appena lasciato dalla moglie) che ritrova il senso della vita grazie a un gatto (Iago), eppure non è così. Questo romanzo di Pirazzini, presto in libreria per Baldini&Castoldi, si rivela essere una storia ben più originale, che si discosta dall'ormai banale letteratura sul gatto "ispiratore di vita", per coglierne invece i lati più controversi, inquietanti, perfino disturbanti. Senza voler anticipare troppo la trama, quando Lorenzo viene lasciato dalla moglie Claudia per la sua inettitudine come uomo e come pubblicitario, casualmente si avvicina a una sorta di confraternita segreta ed esclusiva votata alla "gattoterapia": prendere esempio dal proverbiale atteggiamento distaccato, scostante e indifferente del gatto, per diventare persone più impermeabili agli insuccessi e ai dolori della vita, assumendo un'aria di affascinante superiorità. Ma è davvero così facile? E soprattutto, è davvero la giusta prospettiva da cui guardare se stessi, gli altri e il mondo che ci circonda?
Lorenzo imparerà effettivamente a ridare il giusto peso alle vicende della propria vita: amicizia, amore, tradimenti coniugali, insuccessi e successi professionali, malattie e morti torneranno, dopo un percorso non privo di ostacoli, ad avere una propria priorità nella testa e nel cuore del nostro protagonista. Ma... non proprio come potreste pensare voi, cari amici gattofili. Sì, perchè la "gattoterapia" di questo libro potrà piuttosto inquietarvi, infastidirvi, perfino spaventarvi. Se è vero che i nostri amati gatti passano le loro giornate sul divano, taciturni e imperturbabili, aspettando una nostra coccola ma mai mendicandola, in questo libro il concetto del gatto "che non si butterebbe mai nel fuoco per salvare qualcuno" viene portato alle sue estreme conseguenze.
Lo stile incisivo e diretto, l'incedere veloce della trama e le capacità persuasive dell'autore rendono la lettura di "Gattoterapia" un coinvolgente viaggio nella mente umana e nelle sue debolezze, ma anche una conturbante visione del gatto come demone ammaliatore, suggeritore di freddezza interiore e di atteggiamenti controversi. E sapete che vi dico, da gattofila ma soprattutto da lettrice onnivora? Pure con tutto il mio amore per i gatti (che vedrò sempre come pacifici e affettuosi amici) "Gattoterapia" l'ho proprio divorato, godendomi ogni brivido e ogni più inquietante suggestione gattosa. Un romanzo che, per una volta, indaga il lato più altero e sfuggente dei nostri felini domestici, ricamandoci sopra una storia che lascia davvero il segno. O il graffio? Bravo Pirazzini!