lunedì 25 dicembre 2017

Il Natale in famiglia del gatto Kozal!

Cari amici, buon Natale a tutti voi! Per concludere al meglio l'anno su Rumore di Fusa, ma anche per condividere con voi il senso di una festa che mette al primo posto l'amore e l'accoglienza in famiglia, eccovi una storia speciale... una storia veramente accaduta, un piccolo miracolo che in realtà può avvenire in ogni parte del mondo, tutti i giorni dell'anno, trasformando (in meglio) tutte le vite dei protagonisti. Si tratta dell'adozione di un gatto abbandonato, scelto dopo mesi di permanenza forzata in un rifugio, ignorato dai più... mesi che rischiavano di trasformarsi in una condanna a vita, perchè il gatto protagonista della storia ha ben 16 anni, un'età che ha reso la sua adozione una scommessa difficile vincere. Eppure, per fortuna, su questa Terra c'è anche chi comprende e si fa conquistare dallo sguardo afflitto di un gatto anziano in un rifugio, un micio che per sette mesi si è visto "sorpassato" da tanti altri gatti senza comprendere perchè... una creatura che, dopo una vita lunga, mai potrebbe capire la ragione del terminare i suoi giorni in un rifugio, solo con sé stesso. Ma il lietissimo fine c'è stato, per Kozal, ed eccolo a voi:



Il gatto Kozal è stato affidato, in cerca di adozione, al National Adoption Centre dell'associazione inglese Cats Protection, nel Sussex. Probabilmente a causa dei suoi 16 anni, per sette lunghi mesi è rimasto ad attendere qualcuno che volesse adottarlo, nonostante fosse un bel gatto pieno di vita... guardatelo nel video del suo appello:



Una vitalità mica male per un gatto anziano, no? Kozal stava però perdendo le speranze di rientrare in una famiglia, finchè i suoi attuali adottanti, Jill Cash e il marito, hanno scelto proprio lui all'inizio di dicembre! Sul sito dell'associazione Cats Protection si leggono alcune parole della coppia: "Abbiamo adottato Kozal perchè aveva quell'aria desolata sul suo musetto e volevamo solo dargli un posto caldo e sicuro dove trascorrere i suoi anni da pensionato". Un bellissimo gesto, un reciproco dono di Natale per questa famiglia e per il gatto Kozal, che passerà al caldo e ben coccolato non solo queste festività, ma tutto il resto della sua vita! Davvero un Buon Natale.

giovedì 21 dicembre 2017

Atmosfere d'inverno... e di Natale!

Per dare il benvenuto all'inverno, che proprio oggi si inaugura con il solstizio, ammiriamo insieme gli scatti magici che mi ha spedito il nostro amico Filippo a inizio dicembre, quando in Borgogna è arrivata la prima nevicata! La neve, che già cade a fine autunno, è uno degli spettacoli più incantevoli dell'inverno... soprattutto se possiamo godercela nel fine settimana, insieme ai propri gatti!






Ringrazio di nuovo l'autore Filippo, ormai un nostro "amico virtuale", per queste foto speciali, che ci permettono di addentrarci anche solo con la nostra fantasia nell'incantevole Borgogna innevata... tra casette, paesini e boschetti imbiancati. Cosa c'è di più natalizio?






Beh, di più natalizio della neve c'è certamente un gatto che "impasta" con soddisfazione, davanti al camino acceso, dopo una passeggiata nella natura innevata! Ed ecco a voi un'impegnatissima Maud! Ma quanto è bello avere un micio in casa sul divano, d'inverno?


Non mi resta che augurarvi buon inverno, ma a questo punto anche un buon Natale... perchè sia un periodo di feste serene, ma anche un momento per godersi un pizzico di riposo, di silenzio, di raccoglimento, di ritrovo insieme ai propri cari... gatti compresi! Augurissimi a tutti voi che passate dal mio blog!

sabato 16 dicembre 2017

"Una stella all'orizzonte" di Elizabeth Marshall Thomas

Lo ammetto, mi aspettavo una storia più spiccatamente natalizia: in fondo, il titolo "Una stella all'orizzonte" si riferisce proprio alla cometa più famosa della storia dell'umanità, quella che annunciò la nascita di Cristo ormai 2017 anni fa. In realtà questo romanzo di Elizabeth Marshall Thomas è più che altro una storia di animali, che con il Natale c'entra relativamente: la capretta Ima e la fedele amica Lila, un forte cane da pastore, si mettono sulle tracce della cometa insieme al gregge che dovrebbero custodire, colte da un'improvvisa inquietudine esistenziale. La vita tranquilla ma estremamente povera con il pastore sembra non soddisfarle più e, vista la stella, si metteranno in cammino fino a Betlemme, talvolta scortate da un vero e proprio "stormo" di angeli a sua volta diretto alla mangiatoia. Originali tante idee di questa storia: la cometa che "profuma" di un odore speciale avvertibile solo dall'olfatto animale; gli angeli che sono visibili altrettanto solo dalle creature non umane; la consapevolezza di Lila e di Ima delle brutture dell'umanità, del dolore che gli uomini recano costantemente agli animali, ma anche la loro arrendevolezza a questo, come se fosse inevitabile che il mondo umano schiacci, domini e sfrutti il mondo animale. Nel racconto la figura di Gesù Bambino resta sullo sfondo e la sua presenza, in realtà, non ha una una vera importanza per i protagonisti animali di questa storia... Ma questo è annunciato fin dalle prime pagine, dalla scrittrice: la venuta di Gesù influenzò ben poco gli animali, diversamente da quanto accadde per l'umanità. 



E così, a Betlemme, Lila e Ima non avranno chissà quali grandi sorprese: si scontreranno ancora con la grettezza umana, sperimenteranno ancora la loro impotenza di fronte al dominio degli uomini, cercheranno di fuggire da luoghi troppo affollati e situazioni pericolose. Ma incontreranno anche altri animali, alcuni amici per la vita (un cane che diventerà il compagno di Lila), altri ben meno socievoli (un ghepardo in cattività tenuto per la caccia, un'aquila altrettanto sfruttata per la caccia agli uccelli). Curiose le vicende dei Re Magi, che di solito tutti noi ci immaginiamo come bonari e stravaganti uomini che recano doni esotici: nella storia sono invece descritti come nobili potenti e viziati, che spadroneggiano sui servi e sulle bestie della loro carovana. Alla fine Lila e Ima torneranno, insieme al loro gregge di pecore, a casa: per riprendere un'esistenza fatta di gioie e dolori, libertà e costrizioni. Un libro senza dubbio originale, ma ammetto che ha disatteso le mie aspettative: pensavo di trovarmi in mano una storia più dolce, più natalizia, più rassicurante... forse un pizzico più ipocrita, diciamocelo. Invece è soprattutto lo spaccato realistico della Betlemme di duemila anni fa, raccontata dal punto di vista di animali addomesticati o in cattività, trattati e tenuti in considerazione solo per la loro utilità. Un racconto che fa riflettere sul candore, sulla fedeltà e sulla vulnerabilità degli animali domestici, specie a confronto con il genere umano... e in effetti sì, allora si comprende perchè la venuta di Cristo riguardò e riguarda solo noi uomini: a differenza nostra, gli animali erano (e sono) ancora le anime candide del paradiso dell'Eden, senza alcun bisogno di essere salvati da loro stessi. La loro salvaguardia, piuttosto, è in mano nostra.

venerdì 8 dicembre 2017

Tutti pronti a fare l'albero di... Gattale?!

Cari amici, tutti pronti a fare l'albero di Natale? Immagino di sì! Anche i mici star del web Cole e Marmalade sono prontissimi per partecipare ai preparativi e agli addobbi... tra scatole e scatoloni, festoni e nastri, carta da pacchi luccicante e luci intermittenti, per loro si può proprio dire che il Natale sia arrivato prima! Chissà che feste da qui all'Epifania...!


Noi faremo l'albero proprio oggi, ma senza la compagnia di felini pericolosi: Paciocca infatti vive a casa dei miei e non entra in casa mia, se non per veloci e furtive capatine. Per la mia gatta ci saranno quindi poche occasioni di incontrare il mio grande albero natalizio, ma sapete che vi dico? Ammetto che sarei disposta a sacrificare qualche pallina per avere la mia gatta acciambellata sul divano durante le feste natalizie, anche se in realtà tutte le ragioni che mi hanno fatto decidere di lasciarla vivere nella casa dei miei genitori (ad un passo dalla mia si intende) restano tutte valide. Eppure, il Natale senza gatto in casa è meno Natale, la casa è meno casa... e, beh sì, si salva proprio solo lui: l'albero di Natale è un po' più al sicuro, senza gatti nei dintorni! Buon weekend dell'Immacolata a tutti!

venerdì 1 dicembre 2017

Regali sotto l'albero? Sì, ma amici di animali e ambiente!

Cari amici: buon dicembre! Con questo mese iniziano a tutti gli effetti - anche sul mio blog - l'attesa e i preparativi per il prossimo Natale, ecco quindi che partiamo subito con un post ad hoc! Già in passato vi ho parlato di regali "buoni per davvero", pensieri che fossero non solo utili concretamente ma che avessero soprattutto una ricaduta positiva verso animali e ambiente. Anche quest'anno propongo quindi qualche ideuzza che potrebbe fare al caso vostro, alle prese con la scelta dei doni per parenti, amici e colleghi, badando a non spendere troppo ma soprattutto... a spendere bene, aiutando le associazioni di volontariato locali, nazionali o le organizzazioni mondiali che si occupano di salvaguardia del pianeta e benessere animale.

Partiamo con un oggetto essenziale, semplice e ben augurale come... un'agenda per il prossimo 2018! Tantissime associazioni la propongono, ma quest'anno vi suggerisco in particolare quella del WWF, creata appositamente con... residui di lavorazione degli scarti di mela! Ci credereste? Bella ed ecologica, utile a voi e al WWF per proseguire il suo grande impegno in tutto il mondo a favore del pianeta vivente. Se vi interessa, vi rimando alla pagina PandaGift, dove tra l'altro potrete trovare mille altre idee per regali solidali, aiutando il World Wildlife Found.

Cambiamo totalmente genere e andiamo sui regali gastronomici. Un classico dei classici, che non mi stancherò mai di comprare per me e di regalare per i miei cari, sono i prodotti della LIPU: lenticchie, pasta e vini biologici, tra l'altro venduti in confezioni natalizie davvero accattivanti. Non perdetevi le lenticchie e gli altri prodotti che LIPU vende - a sostegno delle sue attività - proprio questo weekend (domani e domenica!) nelle principali città italiane... e se ve le perdete, ricordatevi che c'è sempre il fornitissimo Emporio LIPU, con una sezione dedicata anche al Natale, oppure le sedi LIPU sul territorio.



Un regalo perfetto per amanti dell'abbigliamento, nonchè per "gattofili DOC", è quello proposto da OIPA sul suo shop online: una maglietta (disponibile rossa e nera, modello donna o uomo) con una frase davvero speciale sui nostri amati piccoli felini domestici! Sullo shop online di OIPA troverete molto altro, oltre all'abbigliamento... motivo in più per darci un'occhiata, che ne dite?


Un altro "classico dei classici" è il calendario 2018, sempre ben augurale e soprattutto un oggetto utile, da poter usare in casa come al lavoro. Ben sapendo che quasi tutte le associazioni locali (compresa la mia "A Coda Alta") hanno il loro calendario da proporre ai loro concittadini, quest'anno vi segnalo però il calendario del Centro Fauna Selvatica "Il Pettirosso", centro di recupero che sta diventando sempre più famoso in Italia per l'abnegazione dei suoi volontari, che stanno dedicando davvero l'intera esistenza al salvataggio e recupero degli animali selvatici. Credo si meritino tutta l'attenzione e il supporto possibile, perchè persone che nel cuore della notte lasciano la loro casa per accorrere ad una segnalazione di un capriolo incidentato, o di una volpe ferita, sono Persone con la "P" maiuscola. Il calendario si vende nella zona di Modena, ma è pronto per arrivare a casa vostra in tutta Italia tramite spedizione. QUI tutte le informazioni.


Il bellissimo calendario de "Il Pettirosso"

Un'idea morbida e calda, simpatica e accattivante anche per i bambini, sono le nuovissime "Mascottine" di ENPA: due cuscini artistici, a forma di cane e gatto, dipinti dall'artista Luciana Tonetto. I cuscini sono a grandezza naturale di cagnolino e micetto, sono bellissimi, made in Italy e soprattutto hanno un grande valore: adottare una "mascottina" significa aiutare ENPA ad accogliere, salvare e nutrire le migliaia di animali di cui si prende cura in tutta Italia. Che ne dite, non è una bellissima alternativa rispetto a un peluche acquistato in un negozio di giocattoli o al supermercato? Tutte le info nel link sopra riportato!


Se siete invece alla ricerca di un regalo originale per ragazzi già più grandi e consapevoli, meno attaccati al valore materiale di un oggetto, l'idea giusta potrebbe essere un'adozione a distanza di un animale abbandonato, che sia un cane, un gatto, un cavallo o un animale selvatico. Già il WWF propone da sempre l'adozione con bellissimi peluche di specie in pericolo, ma se invece volete sottolineare l'importanza del gesto a sé stante, dando l'occasione di svincolarsi da un "oggetto" per sottolineare invece il valore ben più concreto delle vite degli animali in difficoltà, LAV propone tutta una varietà di adozioni a distanza, per grandi e piccoli (c'è la speciale "Adozione Junior" per chi ha meno di 18 anni). Forse oggi è una sfida, per Natale, regalare qualcosa di "simbolico" come un'adozione a distanza (tramite la quale si ricevono comunque un certificato d'adozione e regolari aggiornamenti e foto dell'animale), ma potrebbe essere una bella sfida educativa, oltre che a sostegno delle associazioni che la propongono.




Infine, cerchiamo qualche buona lettura per appassionati e voraci lettori! Sto per riciclare un consiglio dello scorso anno, ma ne vale davvero la pena, anche perchè il loro progetto è "in crescere" e più persone acquisteranno il libro, più loro saranno in grado di aiutare sempre più ricci in difficoltà! Di chi sto parlando? Del Centro di Recupero "La Ninna" e del toccante romanzo "25 grammi di felicità" di Massimo Vacchetta e Antonella Tomaselli. Potete scegliere il formato che preferite: con copertina rigida, formato economico e perfino in ebook, acquistabile in libreria o sui principali siti online. Inoltre avverto chi lo avesse già letto (e amato!) che nei prossimi mesi uscirà un secondo romanzo, sempre sui ricci salvati dal dott. Massimo Vacchetta e dalla sua squadra... non perdiamo l'occasione di fare conoscere questo libro ancora a tante persone, Natale è l'occasione giusta!



Che altro dirvi? Come vedete ce n'è per tutti i gusti, per tutte le età, ma soprattutto c'è sempre tanto bisogno di contribuire con un piccolo gesto al benessere, alla salvaguardia e alle emergenze che affliggono animali e ambiente sul nostro territorio locale e nel nostro intero pianeta. Comunque scegliate, gli auguri e i regali di Natale varranno doppio per voi e per i vostri cari, se avrete nel frattempo aiutato chi ha bisogno di tutela, di rispetto, di cure e di protezione! Voi che regali metterete sotto l'albero?

domenica 26 novembre 2017

L'autunno a colori!

Finalmente ce l'ho fatta: sono riuscita a prendermi il tempo per andare "a caccia di colori" anche nella mia stagione preferita, per mostrarvi tutte le sfumature dell'autunno che tanto amo... ed ecco che appare una tavolozza splendida, a celebrare questa stagione così suggestiva, ricca di sfumature e cambi di luce, temperature e anche di umori... piena di vita, ma anche in contatto con la morte e il letargo, necessaria a preparare il terreno per l'inverno e la rinascita primaverile. Siete pronti a riempirvi gli occhi di tonalità vivide, sapori tipici e suggestioni impalpabili?


Cominciamo con il colore che meno viene in mente quando si pensa all'autunno... VERDE! Eppure, all'inizio dell'autunno tutto è verde, verdissimo verde brillante, rinfrescante e rinfrancato verde grazie alle piogge sempre più necessarie, dopo estati puntualmente infernali e siccitose. E così, paradossalmente, l'autunno si inaugura così, con una tavolozza verdeggiante, e la natura che riprende fiato.


Basta poco perchè dal verde si passi al GIALLO: inizia con il tono brillante e allegro dei topinambur, che fioriscono nel sole di settembre, poi vira al colore caldo e intenso delle foglie in ottobre, infine un giallo limone, un po' austero ma innegabilmente bello, come quello dei crisantemi in novembre.


Di pari passo al giallo c'è l'ARANCIONE, colore succoso e gustoso, la sua sfumatura inconfondibile torna a rallegrare occhi e palato: i cachi, le zucche, i primi agrumi succosi che ci accompagneranno poi per tutto l'inverno, è in autunno che tornano in tavola.


Eppure il re dell'autunno è sempre lui... il ROSSO. Un rosso così acceso che sembra impossibile non sia dipinto da mano umana, invece è la natura a renderlo vivo, sorprendente, onnipresente, da solo o mescolato a mille altre sfumature. Ed è un incanto: c'è la vite americana, le foglie magnifiche di aceri, liquidambar e chissà quante altre piante di cui non conosco il nome, c'è il succo asprigno e vitaminico del melograno, ci sono i tramonti infuocati, c'è il fuoco del camino (per chi ce l'ha), in una mirabile mescola viva di luce, calore e rossore.


Ma basta una settimana in più, l'arrivo della prima perturbazione più fredda, che i colori iniziano a spegnersi... e i rossi, gli arancioni, i gialli, virano tutti verso il più tranquillo MARRONE. Parola che, in realtà, a me richiama non solo il crocchiare di foglie secche e dei campi arati, ma anche un forno caldo pieno di delizie: marroni, castagne, patate dolci. Senza contare le altre squisitezze autunnali, altrettanto marroni: giuggiole e noci. Il marrone è rassicurante e mite, come un paio di stivali comodi da mettere al primo freddo.


Chiudiamo con le mille sfumature di un colore che ci traghetta direttamente verso l'inverno, con ben altre suggestioni: il GRIGIO. È il colore delle prime nuvole che velano il cielo, così come della foschia e della nebbia che si adagia sui campi e avvolge le cose. È il grigio striato e sfumato dei funghi, che spuntano a sorpresa non solo nei boschi, ma anche nei nostri giardini. Sono le gocce di pioggia o di "guazza" notturna, è il colore compatto del cielo quando per gli uccelli è tempo di migrare.


Quest'ultimo è il colore che fa capolino in settembre e si insinua sempre di più, giorno per giorno, fino a diventare imperante: il grigiore d'autunno si tingerà poi d'argento, di buio, di ghiaccio e di bianco, nell'inverno che arriva.

martedì 21 novembre 2017

Gli alberi della nostra vita

Se vi chiedessi qual è l'albero più importante della vostra vita, cosa mi rispondereste? Forse qualcuno di voi potrebbe ricordarsi di quell'albero vicino al quale giocava da piccolo al parco, oppure ad uno dei vostri alberi in giardino sotto al quale magari organizzate cene estive o pomeriggi di giardinaggio, oppure invece mi guardereste spaesati dicendomi "Che razza di domanda è?". Oggi si celebra la "Giornata nazionale dell'albero", per ricordare che "gli alberi rappresentano (...) da sempre un valore inestimabile per l’umanità, sono custodi della nostra memoria e fonte di risorse preziose. Essi sono elementi fondamentali dell’ecosistema e, in modo particolare nella città, contribuiscono significativamente a contrastare l’inquinamento ambientale e a migliorare la qualità della nostra vita, sono simbolo di un millenario rapporto tra l’uomo e la natura, fatto di rispetto e armonia" (fonte Ministero Ambiente).
È triste pensare che per ricordarci di questo serva "una giornata" a tema, ma soprattutto è ancor più amaro presumere che la maggioranza delle persone, di fronte alla mia domanda d'apertura, risponderebbe in modo confuso e perplesso, forse dando anche poco senso al mio quesito. Il punto è che, nelle nostre vite contemporanee e ultra-artificiali, la natura stenta a sopravvivere e ad avere un significato... e tra le varie e infinite manifestazioni di essa, le vite degli alberi sono forse quelle che meno ci interessano, che meno notiamo, perchè così silenziose, discrete, apparentemente quasi delle "non vite", qualcosa che ci è piuttosto indifferente.

La quercia secolare di Quartesana (FE)

Rispondo allora io per prima. Di alberi importanti nella mia vita ce ne sono molti, perchè sono fortunatissima e abito in campagna, circondata da tante e diverse piante. Così d'inverno ammiro la fioritura dei calicanthus; in primavera accarezzo i fiori "di lana" del noce di mio nonno; in estate mi siedo sotto l'ombra delle querce e sorveglio la maturazione dei fichi, rubandone sempre qualcuno non appena è maturo; in autunno aspetto trepidante le sfumature rosso fuoco dei liquidambar e i ventagli color canarino dei ginkgo biloba. Eppure ci sono (e ci sono stati) anche altri alberi, nella mia vita, che mi hanno accompagnata per tante stagioni, anche lontano da casa. Ci sono stati i lecci e l'enorme catalpa del conservatorio di Ferrara, ai quali guardavo nei momenti di tensione, cercando di rasserenarmi (e funzionava sempre). È sotto la meravigliosa quercia secolare che cresce a Quartesana - un paesino quasi da nulla, proprio al centro di un parcheggio altrettanto da nulla - che abbiamo scelto di fare le foto del nostro matrimonio, e sono stati gli scatti più belli dell'intera giornata. E poi c'è il "mio" albero dell'adolescenza, anch'essa una quercia, alla quale ho confidato tormenti e speranze, decisioni e paure; è piantata (e resiste, quasi per miracolo) nella campagna circostante alla mia casa, abbastanza vicina perchè sia per me sempre un riferimento, abbastanza lontana per darmi la bella sensazione di "andarla a trovare" quando voglio raggiungerla. Ecco, forse è lei l'albero più importante della mia vita.

La catalpa del conservatorio di Ferrara

Dirò allora una cosa che è quasi paradossale: serve a poco ricordare, raccontare e insegnare che gli alberi sono necessari alla nostra sopravvivenza perchè indispensabili all'equilibrio ecologico, alla produzione di ossigeno, alla produzione di carta, matite e mobili... serve a poco perchè ce lo dimenticheremo sempre e puntualmente, se prima non riusciremo a sentire gli alberi come compagni della nostra vita, della nostra storia personale, testimoni silenziosi e saggi che superano con noi stagioni diverse, tempeste e momenti lieti. Finchè non avremo imparato a riconoscere gli alberi della nostra vita come creature viventi con cui avere un rapporto di particolare attenzione, di impalpabile confidenza, di cura e riconoscenza, tutto il resto sarà inutile.
Vi lascio dunque con un meraviglioso video degli altrettanto meravigliosi The Piano Guys, nel quale, grazie al contributo fondamentale della loro splendida musica, illustrano meglio delle mie parole cosa significhi "l'albero della propria vita".


Qual è, allora, l'albero della vostra vita? Raccontatemelo nei commenti, festeggiamo questa "Giornata dell'albero" condividendo insieme i ricordi più belli legati agli alberi che ci circondano, in città o in campagna, a casa o al lavoro, ovunque la nostra vita si svolga.

venerdì 17 novembre 2017

I dieci comandamenti... parola di gatto nero!

Oggi festeggiamo i gatti neri, è la loro giornata speciale! In quest'occasione vi propongo un video simpatico e divertente nel quale due panterini (i mici Thorin e Blacky del giovane, bravo e gattofilo videomaker Federico Santaiti) ci spiega quali sono i dieci comandamenti per vivere serenamente con un felino domestico... che ne dite, vi riconoscete in queste "tavole della legge"?


Vi aspetto anche su Truefelinegoodblog per una vignetta divertente a tema "gatto nero"! E che altro dire? Auguri a tutti i gatti, ma oggi in particolare a quelli dal manto nero... una vera meraviglia, altrochè portatori di sfortuna!

lunedì 6 novembre 2017

"Il Riccio. Ci sono anche io!" di Marina Setti

Un libro che può essere letto come un bel saggio scientifico su questo simpatico e bell'animaletto che abita i nostri giardini, ma che è anche un completo manuale di "pronto intervento" per rapportarsi correttamente, in caso d'emergenza, a un riccio in difficoltà. Marina Setti è una biologa attiva da anni nel campo del soccorso, cura, riabilitazione e successiva re-introduzione in natura dei ricci europei; responsabile anche di un CRAS (attualmente chiuso a causa del sisma del 2012) e di un progetto denominato SOS Ricci, ha scritto questo libro sia per raccogliere fondi per le sue attività, ma anche come importantissima opera di divulgazione per esperti e non. Solo da alcuni anni, infatti, il riccio europeo ha iniziato ad attrarre l'attenzione dei veterinari e della gente comune: vent'anni fa, in Italia, si sapeva ben poco di questo mammifero spinoso e lo si teneva in considerazione altrettanto poco. Capitava magari di disturbarlo inavvertitamente durante le varie pratiche di giardinaggio: in autunno il riccio costruisce la sua tana invernale sfruttando le aree incolte dei nostri giardini, restandovi in letargo fino a primavera. Oggi il riccio fa fatica a trovare spazi vitali sufficientemente sicuri, perchè le coltivazioni monocolturali non offrono più quegli angoli necessari alla sua sopravvivenza: cespugli, cumuli di foglie o di rami secchi, arbusti non potati. E così deve girare in lungo e in largo, a suo maggior rischio e pericolo, alla ricerca non solo di cibo, ma anche di un posto sicuro dove vivere e riprodursi. Altrettanto il riccio, per sua sfortuna, è sensibile all'impiego di prodotti chimici o di veleni posti nell'ambiente per debellare altri animali "dannosi" (topi o lumache, ad esempio)... ad ogni modo, l'importante è che l'attenzione verso questo simpatico e intelligente animale selvatico si sia destata, non solo tra gli esperti ma anche tra le persone che sempre più spesso soccorrono ricci feriti o debilitati. A riprova di ciò, anche su questo blog uno degli articoli più cliccati e quotidianamente ricercati è "Il riccio europeo: informazioni utili".



Nel libro "Il Riccio. Ci sono anche io" si scoprono tutte le particolarità, le abitudini e le necessità di questo puntuto animaletto, i suoi cicli riproduttivi e anche le circostanze a cui fare più attenzione, durante l'anno: ad esempio la primavera, quando i ricci si risvegliano dal letargo e iniziano ad attraversare le strade, con loro grande pericolo, oppure proprio in autunno, quando ci si prepara all'arrivo del freddo. E' proprio infatti in queste settimane che si gioca la partita più importante delle nuove generazioni, nate con i parti di fine agosto-inizio settembre: tutti i ricci che in natura non raggiungeranno i 500 g prima del letargo, sono destinati a non superare l'inverno per mancanza di riserve di grasso. Sarebbe allora opportuno prelevare il riccio sottopeso e portarlo al più vicino CRAS, perchè venga "ricoverato" in una situazione di letargo controllato (con cibo a disposizione) e re-introdotto in natura in primavera, in forze e salute. Consiglio a tutti voi l'acquisto e la lettura di "Il Riccio. Ci sono anche io!", ricco di informazioni, suggerimenti e dettagli scientifici, ma anche di curiosità storiche e letterarie sul riccio... certa che diventerà l'indispensabile libro da consultare ogni qualvolta incontrerete uno puntuto amico nel vostro giardino, per poterlo comprendere e aiutare al meglio, proprio come si merita questo speciale mammifero spinoso!

martedì 31 ottobre 2017

Frase del giorno: Derek Tangye

E' con l'approssimarsi dell'autunno che i gatti indossano la loro più folta pelliccia e assumono un'aria di sontuosa e incantevole opulenza.
Derek Tangye





Mantello foltissimo e lucido, una vera pelliccia spessa e soffice al tocco; una linea fin troppo pasciuta; lo sguardo attento di chi è pronto a cogliere ogni scintilla in movimento (quando non appisolata): ecco Paciocca quest'autunno! Anche i vostri gatti hanno assunto quest' "aria di sontuosa e incantevole opulenza"? La mia micia si è goduta il bel tempo, appostandosi in giardino a volte per sorvegliare le tane dei topi, ma anche per osservare placidamente le foglie che volteggiavano a terra... o per assorbire, come un pannello solare, gli ultimi raggi davvero caldi, acciambellandosi sul tappeto da esterno in posizione ben soleggiata.




E' sempre un gran piacere per me poter esplorare, anche solo per una decina di minuti in certi giorni della settimana,  il giardino in compagnia della mia gatta... sono momenti rasserenanti che sospendono l'incessante fracasso di pensieri su lavoroimpegniscadenzepreoccupazioniebrighe. Paciocca poi, come ogni buon gatto, è la gattificazione del vivere calmo, cogliendo con soddisfazione le gratificazioni quotidiane e facendosene un baffo, invece, di ansie e ritmi frenetici. Bisognerebbe sempre imparare dai gatti!







Nel frattempo sono aumentati molto anche i suoi appisolamenti casalinghi sul divano, quelli "schiacciati" con il vero talento della dormigliona, che non apre gli occhi neppure per le coccole: solo le fusa come indizio di gradimento delle carezze, ma per il resto si continua a dormicchiare.
Intanto con oggi ottobre, il mese nel quale vivo la mia parte d'autunno preferita, quella della luce viva e tagliente, del freddo alle porte e delle foglie di mille colori, se ne va... da domani si inaugura novembre con il "Giorno dei Santi", scommettiamo che Paciocca ne approfitterà per chiedere una dose supplementare di coccole e croccantini, con la scusa che l'autunno avanza? Raccontatemi come se la stanno passando i vostri gatti, intanto buona fine di ottobre a tutti!

sabato 14 ottobre 2017

Impressioni d'autunno (2017 - 1)

Un'Ottobrata eccezionale, quella che stiamo vivendo in queste giornate d'autunno di bel tempo stabile, con notti certamente fresche ma giornate talmente calde da collocarsi al limite della "ragionevolezza", per essere già a metà del mese... mi vesto obbligatoriamente a cipolla, nelle ore più calde della giornata si sta bene ancora e solo in manica corta, anche se è un attimo tornare tra le mura di casa e avere gli "sgrisoli" in serata. Nelle ultime settimane ho raccolto le mie giuggiole, assaggiato le mie noci raccolte a fine agosto, mangiato a dismisura uva e ancora uva, regalo dell'orto dei suoceri...







L'Ottobrata ci sta portando fioriture altrettanto eccezionali: le piante ne approfittano dell'alta pressione per esplodere in un copioso sbocciare di fiori, l'ultimo spettacolo prima del grigiore invernale. Spuntano e fioriscono i ciclamini, gli anemoni giapponesi, gli autunnali topinambur ma anche piante tipicamente estive che riprendono vigore, come le begonie... e il giardino roccioso di mia madre torna rigoglioso, con il Sedum Herbstfreude che troneggia e richiama api e bombi.








Intanto gli alberi, in barba al caldo anomalo, "arrossiscono" puntuali e iniziano a coprire il terreno di foglie multicolori, l'erba cresce che è una meraviglia, rinvigorita dalla poggia e dalle nebbie dopo un'estate assurdamente siccitosa e calda, mentre spuntano altri graditi ospiti di vari forme e fogge: i funghi! Non meno belli dei fiori, solo meno colorati, ma decisamente affascinanti...












E Paciocca? Lei è sempre presente in giardino con me, anche se ora dorme molto di più e più volentieri sui suoi cuscini in casa... a lei dedicherò presto un intero post autunnale, promesso! E voi, come state trascorrendo queste giornate sfavillanti d'ottobre?