giovedì 27 luglio 2017

Tempo d'estate (2017 - 2)

Quest'oggi devio un po' rispetto al solito modo di presentarvi questa rubrica stagionale e vi mostro qualche scatto dalle mie vacanze in montagna sul lago di Misurina e dintorni. Le Dolomiti sono uno spettacolo naturale impagabile e la settimana che ho trascorso là è stata ricchissima non solo di bellezza e relax, ma anche di tanti incontri con animali curiosi e piante che ho potuto ammirare. La montagna è sempre bella e, se in inverno ha il fascino maestoso della neve, in estate ci si può godere una gran varietà di luci, ombre, colori e... creature viventi, nel pieno della loro attività!




Ho visto furtivissime volpi, placide mucche, riservati cavalli e simpatici asinelli che - ho osservato, con sorpresa - si rovesciano per terra e si rivoltano sulla pancia proprio come i gatti! Ma il top è stata certamente una piccola valle piena di... fischianti ed enormi marmotte! Ne sono rimasta conquistata, anche se l'unica foto dignitosa rende ben poco...




Tra i monti e le rocce, vicino ai laghetti, accanto ai sentieri nel bosco... ovunque spuntavano fiori e fiorellini spontanei, con quella loro bellezza discreta e rustica che aggiungeva un tocco di colore ad ogni paesaggio.







All'appello non sono mancati gli uccelli, dai socievoli germani reali in piena attività con i loro pulcini, ai gracchi alpini che volteggiavano in gruppo sulle vette più alte. Inoltre al rifugio Lagazuoi (dal Passo Falzarego) ho incontrato coppiette mamma-figlio (presumo) di un tipo di volatili che sinceramente faccio fatica ad identificare dalle mie scarse foto... forse un fringuello alpino? Un culbianco? In ogni caso, l'uccellino più chiaro con il becco giallo non faceva che richiedere di essere "imboccato" dalla sua controparte più scura (che doveva andare a caccia tra balconata e sassi), nonostante ormai i due uccelli avessero quasi le stesse dimensioni!








E adesso liberiamo l'entomologa che c'è in me con queste foto di insetti. Sono scoppiata in gridolini d'entusiasmo non appena ho visto un gruppo di ortiche invase da bruchi: diventeranno bellissime farfalle vanesse! E dire che di ortiche c'è pieno anche nella mia campagna, ma di bruchi neppure l'ombra... segno di quanto l'ambiente montano sia più pulito e adatto alla sopravvivenza delle delicatissime farfalle, mentre ormai i nostri campi coltivati a pesticidi e prodotti chimici non sono più ospitali per loro. Se solo ricordo quante farfalle in più c'erano quando ero bambina...


Inoltre ecco una foto di un bel brucone nero e arancio, grasso, grosso e pronto per diventare crisalide. Era infatti alla ricerca del posto giusto per sistemarsi e compiere la metamorfosi: diventerà una falena, Cuculia Lucifuga.



Nelle nostre passeggiate in montagna io e mio marito siamo stati costantemente attorniati da farfalle, in particolare c'erano decine e decine di piccole farfalline scure, tra il marroncino e il nero. Non potete immaginare che semplice meraviglia fosse camminare in compagnia di questi insetti leggiadri, forse non molto appariscenti ma così numerosi da far sembrare incantati i sentieri che percorrevamo, tra valli e boschi. Se la mia identificazione è giusta, si tratta di farfalle del genere Erebia, tipiche degli ambienti montani.


I giorni che ho trascorso sulle Dolomiti sono stati caratterizzati da temperature molto fresche (di notte 10°C!) e quotidiani temporali, mentre intanto la mia campagna ferrarese (se si escludono brutte grandinate) sta arrancando per estrema siccità, le piante sono stremate e il terreno è sempre più secco. Godiamoci allora qualche scatto di montagna, dove acqua, aria e suolo sembrano essere in pace ed armonia...






Certo, è una natura estiva molto diversa da quella di pianura a cui vi ho abituato, ma del resto è estate anche questa! Solo, un po' più in quota, rispetto alla campagna ferrarese... buona estate a voi!

giovedì 20 luglio 2017

Quattro chiacchiere con Gilla Dimer e i suoi "Ritratti di Animali"

Cari amici, oggi ho il piacere di presentarvi un'artista che senza dubbio vi colpirà al cuore: Gilla Dimer, ritrattista di Bologna impegnata nel progetto artistico "Ritratti di Animali". Gilla realizza meravigliosi dipinti ad olio su tela o acquerello, nonchè ritratti digitali, di animali domestici d'affezione: gatti, cani, ma anche conigli, pappagalli e ogni altra creatura non umana che faccia parte di una famiglia! Ho avuto il piacere di fare una bella chiacchierata con Gilla, dopo aver ammirato le sue opere d'arte piene di vita, ed ecco qui un'intervista per far conoscere anche a voi questa pittrice che, con pennello, colori, cuore e maestria, riesce a esprimere nell'arte l'amore per i nostri animali. Grazie Gilla, è stato davvero un piacere conoscerti, così come scoprire e ammirare i tuoi meravigliosi ritratti, tra le mille sfumature dell'affetto tra uomo e animale!


Lagotto, olio su tela 150x100 cm, Gilla Dimer

Gilla, parlaci un po’ di te e della tua formazione: come ti sei avvicinata all’arte? Qual è stato il tuo percorso artistico fin qui?

Sono stata una bambina di campagna, ho vissuto con la mia bella famiglia tra gli animali. Abitavo lontana dal centro del paese per cui ero abbastanza abituata a giocare da sola, questo ha sempre stimolato la mia creatività e mi ha portato anche a osservare molto.
Ho guardato le lucertole negli occhi con quelle membrane che a volte si chiudono a metà, ho ben presente lo sguardo severo e insieme beota delle galline, ricordo come i conigli abbassavano leggermente le palpebre se accarezzati. Ho condiviso mille momenti con quelle pupille ora tonde ora a spillo dei meravigliosi gatti che mi hanno fatto compagnia, ho ancora in mente l’espressione dei fedeli cani di mio padre. 
Stare così vicina alla natura ha fatto crescere in me il desiderio di fare qualcosa per difenderla. Il mio cervello, la mia memoria lavora soprattutto per immagini. Il fare arte, l’essere artisti è poi una cosa che ci si nasce, magari non te ne accorgi subito, ma arriva un momento in cui capisci che quello è il tuo destino e fai senza chiederti troppo il perché.
Sin da piccola ero appassionata di disegno, adoravo riempire di colore i miei quaderni, mi piacevano molto le “greche”, alle superiori eccellevo con le tempere e i pastelli, in seguito all’Accademia di Belle Arti di Bologna ho potuto sperimentare, confrontarmi e apprendere tanto. Poi però per anni ho lasciato i miei colori e pennelli in uno scatolone in cantina ed è stata la mia psicoterapeuta a farmi riprendere chiedendomi se davvero intendessi lasciare la mia creatività al freddo, al buio e all’umidità. 
ORRORE!
Il giorno seguente a quella domanda di 15 anni fa ho recuperato i miei materiali e ho dipinto 3 opere. E chi si ferma più?!
Sono diversi i progetti artistici che porto avanti, tutti girano intorno al tema della natura, della vita, la memoria, i sentimenti. Gilla Dimer, che è lo pseudonimo che utilizzo per i ritratti di animali, ha un forte valore affettivo per me.

Il gatto "Topo", olio su tela 50x40 cm, Gilla Dimer

Oggi possiamo ammirare la tua bravura nei tuoi “Ritratti di Animali”: com’è nato questo progetto artistico che ha per protagonisti i nostri compagni a quattro zampe?

La passione per la pittura, se è figurativa ti porta a chiederti quali possono essere i soggetti che vuoi ritrarre: paesaggio, fiori, esseri umani, città, animali. Ho capito molto presto che gli esseri viventi erano ciò che più mi interessava, inizialmente estetizzati, poi ho cercato sempre più la verità, la sincerità. Con questa intenzione arrivare agli animali è piuttosto ovvio. Ne ho dipinti a spatola, tigri, linci, zebre: animali lontani da me e mitizzati.
Poi 13 anni fa mi innamorai di un piccolo meticcio che ho incontrato in una trattoria in collina e dopo qualche anno gli feci un ritratto d’”amore”. Lui allora apparteneva a una mia carissima amica che a un certo punto della sua vita ha deciso di trasferirsi all’estero e, sapendo della nostra reciproca simpatia, me lo ha affidato. Ora, nella sua casa dall’altra parte del mondo, è appeso quel primo ritratto “heartmade”.
In seguito al “rapporto” con Maus, ho capito davvero cosa vuol dire “amore incondizionato”, quello che solo loro sanno dare. Conosco la paura di perderli, nella consapevolezza che hanno vite molto più corte delle nostre. Sento l’investimento emotivo che si pone in loro. Mi sono abituata a comunicare con lui, non sono verbalmente, sono in grado di capire i suoi bisogni, mi vanto e mi crogiolo nella fiducia che quel piccolo cuore, una volta timorosissimo e ancor oggi per certe cose disturbato, ripone in me.
Per tutto questo penso che siano estremamente degni di essere i soggetti di opere d’arte. 
Quando poi ritraggo quegli occhi io mi sento vicina all’essenza della vita.

Arturo il pappagallo, Gilla Dimer

Sul tuo sito-galleria virtuale spiccano tanti ritratti di cani, gatti e altri animali domestici. Ognuno è un pezzo unico, come del resto lo sono i nostri amati animali. Come idei e realizzi ogni tuo dipinto?

Per desiderio del suo padrone, dipingo opere d’arte che ritraggono quel cane, quel gatto, quel coniglio. Parto da una serie di foto, seleziono quella che rende maggiormente giustizia all’animale facendo uno studio cromatico e compositivo.
È molto importante per me conoscere i particolari del carattere dell’animale che sto per ritrarre, per questo in genere chiedo ai padroni di parlarmene. Sì perché ogni animale ha un carattere ben preciso, proprio come gli umani. Quando posso cerco anche di conoscerlo!
Amo rendere i colori vividi per esaltare al massimo la vitalità che appartiene a questi meravigliosi esseri. Si tratta sempre di close-up del muso, un modo per porre l’attenzione soprattutto sullo sguardo, da dove parto nell’esecuzione dell’opera, che è il vero fulcro dello scambio sincero che si ha tra animali e umani.


Celeste, spinone italiano, olio su tela 50x40 cm, Gilla Dimer

Con i tuoi “Ritratti di Animali” hai tenuto nel 2016 in una galleria d'arte di Bologna una mostra di dipinti. Com'è andata? Hai in programma qualche mostra futura alla quale invitarci per apprezzare anche dal vivo le tue opere?

È andata molto bene, le opere hanno riscontrato il favore del pubblico, abbiamo anche organizzato, letteralmente, una pet invasion, ho potuto così realizzare e donare dei ritratti artistici digitali dei cani intervenuti all’evento. Solo mi sarebbe piaciuto vedere arrivare qualcuno con il suo uccellino o il suo gatto.
Il ritratto artistico digitale è un’alternativa che propongo al dipinto su tela o all’acquerello su carta cotone, lo realizzo dipingendolo con un programma di ritocco fotografico al computer e poi lo faccio stampare con un ottima qualità (lambda). La stampa viene applicata o su leger (un supporto leggero, appunto) oppure su dibond (alluminio), una soluzione di sicuro effetto di design, oppure stampato direttamente sulla tela.
Ho partecipato anche ad altri tipi di manifestazioni del settore, di recente, in occasione di una manifestazione “pet oriented" sono stata invitata a esporre al Parco di Villa Gregoriana a Tivoli, sono sempre delle belle esperienze, soprattutto perché ci sono intorno loro: gli esseri scodinzolanti.
L’8 di settembre prossimo stiamo organizzando con un’amica un evento in occasione del Sana, il salone internazionale del naturale e del biologico a Bologna. 
Si tratta di un workshop di arte partecipativa nel suo locale vegano, il FRAM CAFÈ, il titolo è “non mangiARTI” chiaro il messaggio, no?!

sabato 8 luglio 2017

In ricordo di Alice, gatta dalle molte vite

Circa un anno fa Filippo, che avete già conosciuto grazie alla storia di Dinah e Maud, salutava per l'ultima volta la sua adorata gatta Alice, che è salita sul Ponte dell'Arcobaleno dopo 18 anni di vita trascorsa insieme. Filippo ha scritto un testo in memoria della sua gatta, più semplicemente un discorso di commiato, pieno di sentimento e gratitudine... e, dopo averlo letto, ho pensato che fosse giusto non restasse solo uno scritto privato, perchè grazie alle sue bellissime parole possiamo salutare anche noi Alice. Un anno fa se ne andava questa straordinaria micia e un anno fa Filippo la piangeva così. Oggi tutti noi la ricordiamo insieme, con affetto e un pizzico di inevitabile nostalgia. Per Alice.



Oggi se ne va un grande gatto. Alice ci lascia in maniera discreta, come discretamente è vissuta al nostro fianco per più di 18 anni. 
È stata una gatta dalle molte vite, come tutti i gatti, direte voi: nata semi-randagia, poi gattina adottata da studenti universitari, e infine gatta borghese.
Le piacevano i croccantini, le carezze, guardare la televisione sdraiata sul letto, dormire acciambellata tra le nostre braccia, le buste di carta che facevano rumore.
Detestava i cani, viaggiare, e più di ogni altra cosa le porte chiuse, che le davano l'impressione di essere tenuta fuori da qualcosa di interessante.
Ha percorso in lungo e in largo la Toscana, trascorrendo le vacanze d'estate con noi in campagna quando la città era troppo calda.




Odiava il viaggio e il trasportino, ma amava il giardino, gli odori, il silenzio, gli alberi. Più di ogni altra cosa le piacevano i tramonti, che osservava dalla soglia della casa, godendosi il fresco della sera.
Negli anni, suoi saltuari compagni furono la sua unica figlia, due tartarughe, ultimamente un cane che era terrorizzato da lei, ma soprattutto un merlo con cui intratteneva un ambiguo rapporto. Lui veniva tutti i giorni in terrazzo a bere dalla sua ciotola, non so se per necessità, per amore del rischio o perché era affascinato da lei. Non ho nessuna esperienza del cuore di un merlo. Alice lo spiava nascosta dietro la tenda, e mai una volta ha tentato di saltargli addosso e il merlo fingeva di non accorgersi della sua presenza, credo per non umiliarla.
La prossima volta che verrà, sarà sorpreso di non trovare né ciotola né gatta.
Se il paradiso esiste, io credo che ognuno ci troverà quello che ha amato di più in vita e in questo caso, il paradiso di Alice sarà un grande prato fiorito, immerso in un eterno tramonto infuocato. Ci saranno poltrone su cui farsi le unghie e letti su cui poltrire, nascosta da cuscini e trapunte.
E cosa più importante di tutte, ogni porta sarà sempre spalancata.

Filippo