giovedì 5 novembre 2015

La (superabile) tristezza dei gatti di gattile

Nelle settimane in cui avevo ancora Silver con me, ma già avevo diffuso l'annuncio per trovargli casa, ho conosciuto una signora interessata alla sua adozione (cosa che poi non si è concretizzata). Così, in un tiepido e assolato pomeriggio di settembre, la signora è venuta a conoscerlo. Ha incontrato il micio proprio mentre si stava godendo la pennichella post-pranzo, dopo aver mangiato un piattino di patè di tonno di alta qualità, e stava spaparanzato sull'erba in nostra compagnia, tutti seduti all'ombra delle nostre grandi querce. Silver era rilassato, appagato, sazio e soprattutto rassicurato da un ambiente famigliare affettuoso, che non gli faceva mancare le coccole e le attenzioni. Silver si è dimostrato fin da subito coccolone e socievole, allegro e ben disposto con l'ipotetica adottante, addormentandosi dopo pochi minuti sui suoi piedi (proprio sopra!), conquistando subito i favori della signora, estasiata dall'indole tanto fiduciosa e gioiosa del micio. E a quel punto la signora (peraltro un'ottima persona, non mi si fraintenda!) ha detto una cosa che mi ha colpito, e che mi avrebbe fatto pensare molto, soprattutto nei giorni che Silver ha dovuto poi trascorrere al gattile. La signora mi ha detto che era stata anche al gattile, sempre alla ricerca di un gatto, ma lì non era riuscita a convincersi per nessun micio, perchè tutti le erano apparsi un pò mogi e tristi.

Quency, adottato lo scorso anno al Gattile di Ferrara
Le ho subito detto che purtroppo la sua impressione era normale e in un qualche modo inevitabile, che in effetti è raro che un gatto di gattile sia vispo e allegro come quelli "di casa", ma che era solo una condizione temporanea, dettata da quelle precise circostanze. I mici di gattile sono costretti a condividere poco spazio con tanti altri gatti... e il gatto, pure domestico, resta un animale non sociale, che per istinto e per propria intima natura non vivrebbe mai in "branchi" (gli unici felini sociali, al mondo, sono i leoni). La stretta convivenza imposta con i suoi simili in gattile, rende ogni gatto più nervoso, più frustrato, sicuramente meno felice. E se solo penso all'irrealizzabile convivenza tra Paciocca e Silver, allora posso confermare che anche già una vita "in coppia", per alcuni gatti, può essere un disagio. Inoltre in gattile i mici, anche se hanno cibo assicurato, un tetto sopra la testa e (nella migliore delle ipotesi) uno spazietto all'aperto a prova di fuga, non riescono ad avere quasi mai quella considerazione e quella dose di contatto umano utile a soddisfare il loro bisogno di coccole, di sentirsi amati e accuditi come in famiglia... e questo semplicemente perchè i volontari in gattile, dovendo gestire un gran numero di gatti (a Ferrara circa un'ottantina), garantire la pulizia quotidiana di tutti i locali e gestire anche i rapporti con il pubblico, non hanno il tempo materiale per mettersi a coccolare tutti i mici. Sia chiaro: qualche breve coccola ci scappa sempre, perchè chi lavora in gattile non può mai restare indifferente a quei musetti dolci, ma il tempo è sempre troppo poco.

Chiara
Inoltre pensiamo che, spesso e purtroppo, i gatti che giungono in gattile non hanno quasi mai storie facili e positive alle spalle: varcano la soglia della struttura dopo incidenti (talvolta estremamente cruenti), abbandoni, maltrattamenti, smarrimenti o comunque situazioni che li hanno disorientati o proprio traumatizzati, a seconda dei casi. Da questi gatti non è possibile aspettarsi immediatamente un'indole fiduciosa e allegra: sono creature messe alla prova dalla vita, che hanno provato la sofferenza e, talvolta, anche la cattiveria umana. Difficile aspettarsi che siano loro ad accogliere noi, siamo noi che dobbiamo avere la pazienza e il rispetto necessari a prenderci cura di loro.
Poi ci sono i gatti particolarmente fortunati che, per loro natura, anche in gattile riescono ad esprimere il meglio di sè: coccoloni e fiduciosi, non si fanno scalfire (non troppo almeno) dalle circostanze e ti accolgono sempre con la coda dritta, il miagolio pronto a richiamare la tua attenzione e le fusa "a motorino" non appena ti fermi un istante ad accarezzarli. Ma, obiettivamente, questi mici sono la minoranza... e talvolta si tratta proprio di quei gatti "storici" della struttura, ormai abituati alla vita in gattile perchè ospiti da anni, proprio quei mici che le persone tendono a scartare perchè troppo vecchi, troppo "vissuti", o con qualche tipo di handicap che li rende meno desiderabili.

Julius, dopo una vita trascorsa in strada, oggi è uno degli ospiti più affettuosi in attesa di adozione al Gattile di Ferrara
Ma la cosa importante e il vero motivo per cui mi sono messa a scrivere questo post, è per lanciare il messaggio che la tristezza dei gatti di gattile è superabile. Non mi riferisco solo e in particolare a quei gatti estremamente diffidenti, con i quali comunque si può iniziare un percorso fatto di amore, pazienza e rispetto, per far sciogliere le loro riserve... mi riferisco al "gatto medio di gattile": quello che ti guarda con aria mesta e non ha neppure voglia di avvicinarsi per chiedere qualche carezza, forse perchè non se l'aspetta più. Quello che, quando ti avvicini a lui, non scappa e prende sicuramente le tue coccole, facendo timide fusa... per poi però rintanarsi in un cantuccio isolato, non appena le carezze terminano. Quel micio il cui sguardo è velato di tristezza e accoglie la presenza umana senza capire se può ancora aspettarsi qualcosa da loro. Forse i ricordi di una sua ipotetica e precedente vita in famiglia sono già troppo sbiaditi, forse la presenza di tanti altri gatti con cui "competere" diventa un motivo di demoralizzazione che lo spinge a chiudersi in sè stesso, forse semplicemente è convinto che il gattile sia ormai il suo destino.
Ma il punto è che questi gatti, non appena accolti in un contesto famigliare quotidiano, rifioriscono. Rifioriscono ed esprimono tutto il loro affetto e la loro gratitudine a chi ha saputo sceglierli, al di là del fatto che in gattile sembrassero un pò mogi e depressi. E diventano i gatti che tutti conosciamo e desideriamo: dolci e coccoloni, affettuosi e comunicativi, quelli che vi accolgono dopo il lavoro con la coda alta e con un "prrr!" di saluto, quelli che vi fanno le fusa accoccolati davanti alla tv, quelli che vi guardano con complicità da una parte all'altra della stanza.

Balù
Ho voluto condividere queste riflessioni non con un intento polemico, ma proprio per fare luce su una verità che, mi sono resa conto, chi non è abituato a frequentare i gattili non può sapere: la tristezza dei gatti di gattile è superabile e anzi forse è proprio un motivo in più per adottarli. I gatti che vedete e incontrate in gattile non stanno probabilmente dando il meglio di loro: per fare questo, hanno solo bisogno di voi.
Non adottateli per la loro bellezza, perchè ne hanno una come tutti gli altri gatti.
Non adottateli per il loro carattere, perchè ne hanno uno come tutti gli altri gatti.
Adottateli invece per la loro tristezza, perchè ne hanno più degli altri gatti e si meritano di superarla.
Adottateli proprio per la loro tristezza, perchè è superabile e per superarla hanno solo bisogno di incontrarvi e di trovare qualcuno che creda in loro.

15 commenti:

  1. Quanto hai ragione cara Silvia, ogni gatto dovrebbe conoscere il calore di un affetto e di una casa accogliente e rispettosa!!
    Non ho mai adottato "gatti di gattile" per il semplice motivo che loro hanno adottato me, prima di arrivare là…ogni gatto ha il suo carattere e le sue buone qualità, basta solo avere l'amore e la pazienza di farle rivelare!

    RispondiElimina
  2. Hai ragione Silvvia. Rifioriscono i gatti come i cani del canile d'altronde.
    Vediamo noi con Papaya, giunta da noi 15 giorni fa dal canile dopo la morte del nostro Pippo.
    Anch'io come Carmen non ho mai preso gtti dal gattile perchè abitando in campagna ce li abbandonano sulla porta e quindi ne ho sempre tanti.
    quelli che vivono in casa, però, hanno tutta un'altra allegria, sono gioiosi, saltano,corrono, coccolano e chiedono coccole.
    Gli animali non dovrebbero stare in quei posti, però... tra canile/gattile e il randagismo.....

    RispondiElimina
  3. Cara Silvia, una volta mi hai detto che avevo scritto uno dei post sui gatti più belli che avessi letto (me lo ricordo, come mi potrei scordare un complimento del genere?? *.*) e io adesso lo dico a te, perché questo è un post che solo una persona dal cuore grande poteva scrivere.
    Ho già avuto modo di scoprire la tua sensibilità ma mi colpisci profondamente di nuovo.
    Quello che scrivi purtroppo è tutto vero e, non lo nasconderò, l'ho vissuto in prima persona. Quando io e il mio fidanzato abbiamo cominciato a cercare due fratellini da adottare (la nostra unica "esigenza" è che fossero due e provenissero dalla stessa cucciolata) siamo ovviamente partiti dal canile della mia città che ospita anche molti gatti e ogni sabato organizza il "Micino day", un open day per le adozioni molto pubblicizzato anche sui social; per fortuna grazie a questa bella iniziativa le volontarie riescono a sistemare molti cuccioli e a volte anche qualche vecchietto.
    Non ero mai stata in un gattile prima d'ora (i miei due precedenti sono stati mici di allevamento,una scelta dei miei genitori di cui non vado particolarmente fiera ma così è stato) e pensavo che la prima reazione sarebbe stata quella di volersi portare via ogni gattino su cui avrei posato lo sguardo pur di toglierlo da lì...e invece no.
    Invece mi sono sentita un mostro: vuoi perché effettivamente potevamo scegliere fra micini un po' problematici, vuoi perché le volontarie sono state sincere ma non molto rassicuranti ("questi due sono spaventati, ti stanno sotto il letto una settimana", oppure "questi due se li volete ve li dovete portare a casa subito perché abbiamo già avuto altre richieste") ce ne siamo tornati a casa a mani vuote per due volte, in lacrime perché eravamo stati così vigliacchi da farci bloccare dall'ambiente non proprio accogliente, da piccoli malmessi e spelacchiati che eppure avevano bisogno di noi e che, adesso ne sono certa, sarebbero stati capaci di amore infinito una volta ambientatisi a casa nostra.
    Sarebbe bastata la pazienza, questa grande dote che i miei gatti mi ricordano ogni giorno, un po' di fiducia in noi e in loro.
    E invece abbiamo scelto una via più facile: Merlino e Magò sono ugualmente due trovatelli di una cucciolata indesiderata ma la prima volta che li abbiamo visti non c'erano sbarre nè luci al neon nè odore di urina misto a disinfettante, non avevano subito il distacco prematuro dalla loro mamma e anzi, correvano dietro a lei nel giardino in cui sono nati, e si fidavano già degli umani.
    Ci siamo innamorati di loro, è stato un colpo al cuore da subito, ma so benissimo che innamorarsi di loro è stato più facile perché non erano i cuccioli diffidenti e spaventati che avevamo visto in gattile ma fin da subito coccoloni e fiduciosi verso di noi.
    è la prima volta, per me come adulta, e per noi come coppia che adottiamo un animale e forse per questo abbiamo preso la strada meno tortuosa: quello di cui siamo certi è che quando avremo un giardino e molto spazio a disposizione vorremmo saldare il nostro debito con quei due tigrotti che non ci siamo portati a casa per troppa paura (che non si ambientassero, che non fossero sani, che non fossimo capaci di conquistarci la loro fiducia) e fare un'adozione in gattile...mi piacerebbe molto dare una chance ad un micio adulto che sa aspettando una famiglia da tanto tempo e che forse ha perso le speranze.
    Spero non ti dispiacerà per la lunghezza del commento ma le tue riflessioni mi hanno davvero colpita e ti ringrazio per averle condivise con noi.
    Un grande abbraccio!

    RispondiElimina
  4. Cara Silvia questo post mi ha fatto riflettere molto e anche un pò rattristare per le mie azioni.
    Come sai la mia lola l'ho presa in gattile 2 anni fa e se ripenso a quando tra quelli disponibili ci hanno chiesto "quale volete" io non sapevo proprio cosa fare.Ricordo che ne avevo puntato uno che aveva il pelo bellissimo ma stava lontano e non sono neppure riuscita ad avvicinarlo.Poi ne stavo guardando e coccolando altri mentre pensavo a chi potesse andar bene.Ala fine devo confessare che ho preso Lola perchè ha cercato di farsi notare in tutti i modi,era l'unica che correva da una parte all'altra come una trottola e alla fine appena mi sono inchinata per accarezzare un altro gatto lei mi è saltata in braccio.In quel momento ho pensato che era stata lei a scegliere me e non ho guardato più nessun altro micio.
    Ora nel leggere questo post mi vengono in mente tutti quei musetti che stavano per i fatti loro e ci guardavano indifferenti,ma di certo avevano anche loro tanto amore da dare.Ricordo che andando via da li con lola nel trasportino ero dispiaciuta averne potuto togliere da li solo uno,ma non potevo fare di più.
    Che dire,hai pienamente ragione.se in futuro potrò rifare questo regalo a un micio di gattile starò molto attenta nel sceglierlo.

    RispondiElimina
  5. Silvia ancora una volta arrivi direttamente al cuore. Tocchi le corde più delicate accarezzandole e riesci a farle vibrare commuovendomi inesorabilmente. Non ho letto polemica, non ho letto astio, ma una vera e sincera preghiera atta a richiamare attenzione. Tu richiedi ascolto ed io non solo te ne presto, ma se potessi mi porterei a casa sia Balù che Julius che Chiara e chissà quanti altri, con i loro caratteri, i loro colori e la loro personalissima bellezza! Ogni micio è un mondo unico e irripetibile, ogni gatto merita di avere una famiglia ed ogni famiglia dovrebbe avere un gatto. Il mondo sarebbe migliore, la qualità della vita lo sarebbe!
    Mi è scesa una lacrima per l'impotenza della mia condizione. Io so che non posso fare nulla. Io so che posso solo sperare che quegli sguardi restino tristi per il minor tempo possibile. Posso condividere, divulgare e sperare che le tue parole arrivino lontanissime e si accoccolino nel cuore di tutte le persone che incontrano!
    Sei una bellissima persona... grazie davvero per la tua sensibilità!

    RispondiElimina
  6. Carissima Silva, è un post davvero bellissimo... dovresti stamparlo e appenderlo al gattile, bene in vista. Non per polemica come tieni a precisare, ma per far riflettere chi si trova a dover scegliere tra tanti candidati per l'adozione... non ho mai adottato un gatto del gattile, mi sono sempre presa cura dei gatti che capitavano a casa, mimì per esempio, era un cucciolo "buttato via" in una fabbrica abbandonata vicina a noi, gattoni era un gatto già adulto e in qualche modo ci aveva scelto, micelia, affamata e malata si era rifugiata nel nostro garage... non voglio immaginare come ci si debba sentire a dover scegliere fra tanti mici tutti bisognosi di una casa e di una famiglia.. E' bello sapere però, che questi gatti possono avere una possibilità per tornare ad essere felici.. e speriamo che possano davvero esserlo!

    RispondiElimina
  7. ciao
    un bel post. Una vera riflessione.

    RispondiElimina
  8. Grazie di cuore a tutti voi per i vostri commenti, i vostri racconti in merito e le vostre riflessioni, che arricchiscono ulteriormente il contenuto del mio post e il “messaggio” che volevo lanciare!

    @ Carmen: vero Carmen, tante volte capita di accogliere mici trovatelli senza bisogno di andare in gattile… ma se si fosse alla ricerca di un micio, il primo posto per cercarlo è senz’altro in una struttura per gatti abbandonati! E ogni gatto, pure con il suo carattere specifico e i suoi tempi, saprà certamente ricambiare la fiducia e l’affetto umani! Un abbraccione

    @ Patricia: hai proprio ragione, gatti e cani rifioriscono non appena adottati, il cambiamento è evidentissimo. C’è chi crede che i gatti vivano comunque bene anche una vita semi-randagia, fuori dal contesto domestico e casalingo, semplicemente con un pò di cibo garantito: è chiaro che, come dici tu, meglio di niente… ma i gatti sono ormai animali domestici e addomesticati (per quanto restino di natura indipendente), e questo implica che per esprimere se stessi e trovare il vero benessere serva una famiglia che li accolga in casa, dando loro la sicurezza e le cure amorevoli che si dovrebbero a tutti gli animali domestici. Un abbraccio

    @ Letizia: carissima Letizia, ricordo molto bene il tuo post, come dimenticarlo? E non posso che ringraziarti per le tue belle parole per questo mio, che ho scritto di getto, semplicemente mettendo nero su bianco i tanti pensieri ed emozioni che ho provato (e provo tuttora) con Silver e tutti i mici di Gattile. La tua testimonianza, così onesta, colpisce molto anche me e mi fa capire che c’è bisogno di dirlo a tutti, di diffondere la voce: i gatti in gattile sono tristi, è un fatto, ma questo dev’essere esattamente il motivo che ce li fa preferire ai mici felici “di casa”, soprattutto perché è una condizione che possono superare. E’ prezioso quello che racconti, perché è la testimonianza sincera di come, normalmente, anche una persona ben intenzionata e ben disposta verso l’adozione di un gatto abbandonato, possa restare esitante nel vedersi davanti tanti mici “non al top”. Credo sia normale, credo sia umanamente comprensibile e hai avuto coraggio e onestà morale a raccontarmi la vostra vicenda con Merlino e Magò… e se un giorno potrai accogliere uno dei mici di gattile, oltre a tutti i lati positivi dell’avere un gatto “come tutti gli altri”, avrai anche la sua eterna riconoscenza per averlo salvato da una vita un po’ mesta… i gatti che l’hanno provata lo capiscono bene e la loro gratitudine è sarà per sempre. Un abbraccione e grazie davvero per la tua bella testimonianza!

    @ Kilara: grazie di cuore anche a te, Kilara, per quello che ci hai scritto! Non sai come mi fa piacere leggere delle vostre esperienze, anche quelle che – alla luce delle mie parole – potrebbero sembrare “rivedibili”… perché allora significa che c’era proprio bisogno di dirlo e comunicarlo, per fermarsi un attimo a riflettere. So bene cosa intendi quando dici che in gattile si vedono gatti bellissimi ma inavvicinabili: è molto spesso la loro condanna. E’ normale scegliere di adottare un micio più ben disposto e, se apertamente affettuoso come si è dimostrata Lola, è praticamente inevitabile non scegliere lei. E, intendiamoci, già adottare un micio di gattile è una bellissima scelta: non hai salvato Lola “di meno” rispetto a quello che avresti potuto fare scegliendo un altro gatto meno socievole! Ma è bene sapere cosa c’è dietro lo sguardo un pò depresso di quei gatti, perché sia un motivo in più per considerare la loro adozione, invece che per respingerla. Grazie ancora di cuore, un abbraccio!

    RispondiElimina
  9. @ Roby: grazie, grazie, grazie e ancora grazie! Hai colto proprio le mie parole: non polemica, di nessun tipo, ma proprio la preghiera di fermarci a riflettere, così la prossima volta che guarderemo negli occhi un micio di gattile, sapremo leggere la sua tristezza e comprenderla, e magari vorremo ancora di più aiutarlo a superarla. Se lo meritano davvero… Un abbraccione forte Roby

    @ Lolle: grazie mille Lolle! Anche tu fai parte di quella schiera di persone che si trova ad accogliere i mici che incrociano la tua strada, invece che andarli a scegliere al gattile. E mi piace molto quello che dici: il gattile è proprio l’opportunità che i gatti abbandonati hanno, per tornare ad essere felici! Dovremmo proprio vederla così, non come semplice ricovero temporaneo (che talvolta diventa fin troppo definitivo), ma come luogo prediletto per le adozioni e per cambiare la propria sorte. Grazie ancora e un abbraccio

    @ Robby: grazie moltissimo Robby! Ci tenevo.

    @ Agricoltore: grazie mille, lo speravo e ci tenevo… per poco che possa contare il mio post, anche solo un minuto speso a considerare le ragioni e la superabilità della tristezza di questi mici, sarà già qualcosa. Grazie ancora Agricoltore!

    RispondiElimina
  10. Ciao Silvia, che tenerezza con questo post perché chi conosce i gatti sa che appena arrivano in una casa tutta per loro ecco che emerge il lato felino giocoso e birbante!
    Io non ho mai avuto un gatto preso al gattile ma piu' di uno trovatello! In particolare ricordo una gattina che mio padre portò a casa una notte di pioggia! L'aveva vista in mezzo alla strada, si è fermato e l'ha presa!

    Era ridotta una schifezza, da buttare via poverina!

    Non so quali vicissitudini l'avessero conciata a quel modo ma non pensavamo nemmeno che si salvasse!

    Anche il veterinaro ci disse:" Provate a tenerla li' qualche giorno, con un po' di latte ogni tanto!

    La gatta piano piano fisicamente si è ripresa ,era confinata in una stanza per volere di mia mamma ah ah!

    Quando si è sentita in forza all'inizio aveva quello sguardo "tapino" da punto interrogativo supplicante!

    Un giorno mia mamma, alla quale fra l'altro poi si affeziono' scegliendola fra tutti noi umani come la preferita, decise di farle vedere il resto della casa!

    Dopo i primi timidi passetti per esplorare qua e la' il suo sguardo è cambiato, da triste ecco sfoderare le sue pupille piu' luminose, pronta a cogliere una tenda da scalare, una poltrona sui cui tirarsi le unghie, un umano da usare come materasso, insomma nonostante si apprestasse a demolire la casa ci dava una gioia immensa vederla finalmente "gatto"!

    Quindi credo che appunto, come hai giustamente detto tu, un gatto voglia sentire che dove vive sia una casa, la sua casa e in quel momento hai un gatto felice! Per quelli al gattile è proprio cosi': non aspettano altro che una casa e tante coccole in esclusiva!

    Col solito lenzuolo di parole ti saluto e abbraccio ciao!:)))))

    RispondiElimina
  11. Bravissima Silvia, un post bellissimo che dimostra ancora una volta la tua grande sensibilità e l'amore per gli animali, nessuna polemica, una grande verità che come dici tu, il più delle volte sfugge. Il potere dell'amore, della disponibilità, del dare che va dritto al cuore e riesce a fare i miracoli.
    Ancora una volta mi hai commosso, le foto scelte ancor più delle parole fanno capire bene di cosa parli.......che bello sarebbe se nemmeno Julius dovesse guardare il mondo con quegli occhi tristi!!!
    Un forte abbraccio

    RispondiElimina
  12. Uno dei post migliori letti la settimana scorsa http://haylin-robbyroby.blogspot.it/2015/11/top-of-post-09-novembre-2015.html

    RispondiElimina
  13. Ciao, che bel post e quanti bei gattoni. Io ho sempre amato i gatti e ne ho sempre avuti. L'estate scorsa è morta la mia Titti che è stata la mia compagnia per 15 anni. Ora ho Bianca , da oltre nove anni, è una gatta forse abbandonata dalla famiglia che l'aveva in precedenza. Non conosco la sua storia ma, quando è venuta a casa mia, non era una gatta di strada ma era già abituata a stare in casa. Credo che tanti gatti del rifugio abbiano patito e siano diffidenti perchè non sono stati trattati bene dagli umani. Hanno bisogno di molte coccole. Un saluto

    RispondiElimina
  14. Grazie di cuore per i vostri commenti così sentiti e partecipati rispetto a quest'argomento, a conferma che l'amore è ciò che fa la differenza e sta a noi fare quel "passo in più", quando si tratta di accogliere un animale abbandonato nella nostra casa... certo è più facile "partire" da situazioni facili e serene come un'adozione da famiglia a famiglia, ma la gratitudine che sa darti un gatto di gattile che passa da una situazione non ottimale alla vita di famiglia, è qualcosa di UNICO! Grazie ancora e grazie anche a Robby per aver giudicato meritevole il mio post!

    RispondiElimina