giovedì 26 giugno 2014

La storia di Baghera, micia anziana non vedente, oggi una vera regina!

E' da un pò di tempo che non vi racconto una bella storia a lieto fine, e proprio mentre qui sta spuntando il sole dopo una giornata di pioggia, eccomi a rimediare! Oggi vi racconto la storia di Baghera, questa micia di ben dieci anni, tutta nera... con un piccolo problemino in più rispetto agli altri mici del gattile: è cieca. In realtà, voglio chiarirlo per tutti i lettori che non abbiano mai visto un gatto non vedente all'opera, la cecità nei gatti è un handicap molto meno invalidante rispetto a quanto accade tra noi esseri umani! Questo perchè la vista nei gatti non è il principale senso con cui approcciarsi all'ambiente: conta molto di più l'udito, sviluppatissimo nei felini, l'olfatto ma anche il tatto, intendendo con questo tutto il sistema di vibrisse (non solo nel muso, se ben guardate anche nel corpo del micio troverete speciali "baffetti") con cui il gatto riesce ad esplorare il mondo. Ecco spiegato perchè un gatto cieco, talvolta, sembra proprio comportarsi come se ci vedesse!

Ecco Baghera in gattile
Ma ora veniamo a Baghera, la nostra gattona nera: ahimè, le stelle non sembravano esserle favorevoli. Già in età abbastanza avanzata, cieca, era stata riportata al gattile di Ferrara una seconda volta quando la signora anziana, che l'aveva precedentemente adottata, era venuta a mancare.
Baghera si era dimostrata fin da subito tranquilla e affettuosa con tutti gli operatori e volontari, perfettamente in grado di muoversi, quasi come un gatto che ci vede! Ovviamente un occhio di riguardo in più ci vuole con un micio cieco: sta a noi rendere l'ambiente il più sicuro possibile e controllare che non possa accedere a zone pericolose come strade trafficate. Noi di "A Coda Alta" la mettiamo ben presto in adozione, senza farci troppe illusioni sul fatto che un gatto anziano e con handicap possa trovare presto una famiglia! Ma invece...

Baghera immersa nelle margherite, nella sua nuova casa
Invece un giorno si presenta in gattile Gloria, alla ricerca specifica di un gatto adulto per i suoi genitori. Rimane molto colpita da Baghera, anche se non più giovane e non vedente, e decide di proporla alla sua famiglia.  Nessuno ci avrebbe creduto, ma da lì a pochi giorni, Gloria torna con la madre a rivederla ed è amore a prima vista! Baghera viene subito adottata e, ribattezzata Nerina, sappiamo che oggi è trattata come una regina. Ha accesso a un bel cortiletto ma soprattutto... ha tutta una famiglia che la adora, la ama e la cura al meglio! 
Ecco Baghera in giardino!
Baghera in braccio a Gloria, durante le scorse vacanze natalizie
Questa per noi volontari è la gioia più bella, quando vediamo un micio trovare esattamente il suo posto, nonostante le difficoltà che possono essere successe prima dell'adozione. E oggi Baghera/Nerina può finalmente fare le fusa a tutto spiano agli umani che la amano... questa è la miglior conferma che per amare serve soprattutto un cuore aperto e privo di pregiudizi. Bravi Gloria e famiglia, per aver guardato con gli occhi del cuore, gli unici che riescono a vedere davvero!

domenica 22 giugno 2014

Una stagione: l'estate (2014 - 1)

E anche quest'anno, dopo un giugno iniziato sotto il segno del grande caldo africano e poi di una fresca parentesi di perturbazioni, l'estate è arrivata!


E cosa c'è di più estivo dei covoni gialli, del cielo azzurro e dei verdi alberi che frusciano nel vento (quando non c'è afa)? Sono perfino gli stessi colori della bandiera brasiliana che in quest'estate del mondiale stiamo vedendo spesso....


Ma dove si troveranno questi covoni? In piena campagna, una zona solitaria e lontana dal caos cittadino, dove passa solamente uno sparuto trattore e una rumorosa mietitrebbia, mentre per il resto è solo un frinire di cicale


Ebbene no, esattamente il contrario! Questi covoni si trovano in piena città, esattamente di fianco delle mura di Ferrara (le vedete nella prossima foto, a sinistra)... proprio ad un passo dalle strade trafficate e dal brulicare della vita cittadina. Questo sminuisce la loro bellezza?


Secondo me no, anzi danno un motivo in più per amare Ferrara: quadri di aperta campagna ad un passo dalla città. Qui i rumori del traffico arrivano attuttiti, per un attimo sembra di essere davvero tra i campi in compagnia delle cicale, sotto il sole cocente di un'estate che è appena partita e chissà quante giornate caldissime ci farà vivere. 


E certo, poterle vivere immersi in questi paesaggi, è certamente una valore aggiunto! Buona estate a tutti!

martedì 17 giugno 2014

"Wesley il gufo" di Stacey O'Brien

Era la mattina del San Valentino del 1985 quando Stacey O'Brien, biologa al California Institute of Technology, incontrò per la prima volta Wesley, un minuscolo pullo di gufo dei granai, ancora con gli occhi chiusi ma già rimasto ferito ad un'aletta. Rimetterlo in libertà avrebbe decretato la morte del piccolo e così Stacey decise di adottarlo, cogliendo anche l'opportunità unica di poter osservare giorno per giorno abitudini e comportamento di un gufo dei granai - conosciuto anche con il nome di "barbagianni".  Se all'inizio si trattò quasi di un esperimento etologico, ben presto la convivenza con Wesley - che aveva considerato Stacey prima come sua madre, poi come sua compagna - diventa qualcosa di molto, molto speciale: una vera e propria storia d'amore.
E così scorrono veloci e leggere le pagine di questo bellissimo romanzo, narrato da Stacey stessa, dove ci racconta del suo lavoro come biologa a contatto con tutta un'infinità di creature (dagli insetti ai polpi), ma soprattutto di Wesley, della sua crescita e della sua lunga vita, compresi episodi davvero molto comici e le sue straordinarie abitudini.


Così veniamo a scoprire che i barbagianni possono amare l'acqua contro ogni previsione, che si affezionano e dimostrano una spropositata gelosia per la persona amata, che mangiano i topi interi e che passano molto tempo a lisciarsi le penne, che sanno produrre tutta una serie di versi, schiocchi e gridolini per comunicare i loro stati d'animo, così come i loro occhi riescono ad esprimere emozioni complesse. E soprattutto, impariamo in cosa consiste "lo Stile del Gufo": fierezza, integrità, rispetto e fedeltà a vita per le persone amate. 
Vi consiglio davvero di leggere questo bel libro che narra di una storia vera, non solo per imparare a conoscere meglio i bellissimi barbagianni (ve ne avevo già parlato, mostrandovi anche un incantevole video), ma anche per riflettere, ancora una volta, sul confine che separa "umano" e "non umano", sulle differenze che ci ostiniamo a frapporre tra "noi" e "loro" e sulle somiglianze che spesso sottovalutiamo.
Vi consiglio anche di visitare il sito "Wesley the Barn Owl" di Stacey O'Brien, nel quale è possibile vedere anche tutta una serie di foto di Wesley (da cui ho tratto la seguente foto):

Stacey O'Brien e Wesley
Chiudo con una citazione tratta da libro: "Gli anni passati nei laboratori a seguire conferenze o a leggere libri di testo hanno contribuito a rendermi sempre più convinta del fatto che l'universo sia un posto ricco di meraviglie e di significati. (...) Io fissai l'universo contenuto negli occhi di Wesley quasi ogni giorno per diciannove anni. (...) Quando guardavo nei suoi occhi rilassati e pacifici, avevo la sensazione di osservare qualcosa di imperscrutabile, irraggiungibile e profondo più di quanto sia possibile immaginare: un'anima antica che rifletteva qualcosa di più grande, di ineffabile, di eterno. Nonostante mi avessero insegnato a non dare importanza a spiriti e sensazioni non quantificabili o misurabili (...) la presenza di Wesley nella mia vita influenzava inevitabilmente i miei pensieri. (...) Ho deciso di tenere conto di quei sentimenti e della meraviglia e della gratitudine che giungono con essi" (Stacey O'Brien, Wesley il Gufo, Elliot Edizioni, pp. 193-194).

martedì 10 giugno 2014

Prendere in braccio il gatto: un gesto d'affetto su cui riflettere!

I gatti sono morbidi, pelosi, caldi e irresistibili:  non appena vediamo il nostro gatto, magari dopo una giornata trascorsa fuori casa, il nostro primo istinto è quello accarezzarlo e subito dopo di sollevarlo, per stringerlo a noi in un affettuoso abbraccio. Quanti di noi si ritrovano in questa abitudine? Certamente la maggior parte, io stessa amo moltissimo avere tra le braccia la mia soffice gatta! Ma avete mai pensato che questa dinamica - che per noi umani è un chiaro gesto per trasmettere il nostro affetto e la nostra contentezza di vederlo - possa avere un significato diverso per il nostro amato micio?


A illuminarmi a tal proposito è stata sempre la dott.ssa Sonia Campa, esperta consulente comportamentale specializzata in etologia felina. Abbracciare il gatto è un gesto spontaneo e molto comune per noi uomini, che naturalmente il nostro micio ha imparato a interpretare correttamente come un modo per manifestargli amicizia: non a caso, tanti gatti fanno fusa a volontà quando abbracciati dai propri umani. Tuttavia, se ben ci pensate, è molto comune che il vostro micio cambi reazione se provate ad abbracciarlo davanti ad estranei o in una situazione nella quale non si sente a suo agio: cercherà di divincolarsi il prima possibile e fuggirà lontano da voi. Questo perchè "l'abbraccio" è un nostro bisogno etologico per trasmettere affetto, mentre per il gatto è prima di ogni altra cosa una forma di "trattenimento" fisico! Ci avete mai pensato?

Fonte foto: QUI
I gatti - come la maggior parte dei quadrupedi - trovano la loro posizione ottimale quando hanno le quattro zampe ben piantate a terra: ogni situazione che li costringa ad avere meno equilibrio, li rende anche più vulnerabili. A maggior ragione figuriamoci quando si ritrovano a zampe all'aria, tra le braccia di un essere umano! Ecco perchè spesso i gatti più diffidenti, che hanno subìto maltrattamenti o hanno un passato particolarmente "selvatico", anche se potranno abituarsi alla vita casalinga, difficilmente riusciranno ad accettare l'abbraccio: continuerà sempre ad essere percepito come una situazione nella quale l'animale non ha più il controllo della situazione, cosa invece fondamentale per il suo bisogno di sentirsi al sicuro.

Lo scrittore Burroughs con il suo amato micio, fonte: QUI
Va detto che il gatto è un animale intelligente e dotato di una grande capacità di adattamento: i nostri mici di casa, soprattutto se non hanno mai avuto brutte esperienze a contatto con gli esseri umani, capiscono ben presto che il nostro abbracciarli non significa "trattenimento" nè minaccia, ma è semplicemente una bizzarra manifestazione di affetto da parte nostra! Il micio, dal canto suo, esprime il suo affetto in modo ben diverso dall'abbraccio: di solito il miglior modo per dichiararsi un "ti voglio bene" consiste nella reciproca pulizia corporea. Osservare due gatti che si leccano il pelo a vicenda equivale ad assistere alla miglior dichiarazione d'amicizia che potrebbero farsi! Vedere due gatti dormire abbracciati (come talvolta capita) è certo segno di reciproca fiducia, ma ha più a che fare con una comodità fisica temporanea che con una dimostrazione affetto... ad esempio, d'estate - con il caldo torrido - sarà molto difficile trovare due gatti abbracciati, mentre continueranno certamente a pulirsi a vicenda!

Fonte della foto: QUI
Infine, pensiamo ad una cosa affascinante che ci fa capire quanti comportamenti umani derivino soprattutto dalla nostra istintualità animale, prima ancora che dalle "buone maniere". Provate a pensare alla classica scena di una mamma che abbraccia il proprio bambino: in questo gesto si racchiude tutta la cura, l'affetto, la protezione, la necessità pratica di tenere il proprio piccolo vicino. Mamma gatta non abbraccia mai i suoi micini, li trasporta per la collottola, dà loro zampatine e li lecca: ecco il suo modo di curarli, proteggerli e manifestare loro il suo amore materno... ma invece, sapete chi altri si comporta esattamente come noi umani con la propria prole e i propri simili?

Fonti delle foto: Mamma e figlio; Scimpanzè
Questo ci fa capire che ogni specie esprime il proprio affetto in modo specie-specifico... e noi non siamo certo gli unici animali che impiegano l'abbraccio come gesto fondamentale per esprimere amore e attaccamento! E come disse Giorgio Celli: "Gli animali […] non solo ci riguardano e costituiscono i nostri compagni di strada sul pianeta, ma sono in noi e noi in loro".

venerdì 6 giugno 2014

La frase del giorno: Doris Lessing

Se un pesce è l’incarnazione del movimento dell’acqua, 
il gatto è la materializzazione dell’aria 
Doris Lessing


In questi giorni sono di corsa e ho veramente poco tempo per i blog (i miei e i vostri, ahimè), ma vi lascio questa poetica frase di Doris Lessing con l'augurio per tutti voi di trascorrere un buon weekend! Inoltre ci tengo a ringraziare pubblicamente Lucia del blog Lufantasygioie per il bellissimo bracciale, creato da lei stessa, che mi ha spedito per il mio compleanno... dato che sono stata fortunosamente scelta in diretta dalla sua micia Mia per uno dei suoi giochi a premio: andate a vedere il simpaticissimo video! Grazie di cuore Lu e grazie anche a Mia!