martedì 24 dicembre 2019

Buon Natale, proprio a tutti!

Cari amici, eccoci giunti ormai al fatidico Natale... prima di lasciarvi i miei auguri, validi per tutte le prossime festività ed estesi a tutti i vostri cari (umani e non), vi racconto com'è andato il mio "Avvento in natura". Vi dirò che mettere in pratica quotidianamente i propositi e le attività che avevo pianificato è stato più complesso del previsto: complici gli impegni (quest'anno in realtà in modica quantità), spesso il meteo non favorevole, talvolta altri pensieri per la testa, non ho sfruttato a pieno il mio "calendario d'avvento". Ad ogni modo le cose che sono riuscita a concretizzare le ho davvero fatte con coinvolgimento e hanno arricchito le mie scorse settimane d'attesa... Il momento più creativo è stato un fugace pomeriggio di sole, nel quale mi sono industriata per realizzare - sotto la fedele supervisione di Paciocca - un piccolo presepe con materiali naturali... ho sfruttato un fondo di muschio già esistente (senza danneggiarlo ovviamente!), sassi, foglie, rametti. Avendo più tempo e idee a disposizione, sono sicura che avrei potuto creare qualcosa di ancora migliore... ma sono molto soddisfatta del risultato, per essere il primo tentativo!


La parte più divertente del mio Avvento è stata sicuramente quella del birdgardening: tanti volatili si sono avvicendati alla mia postazione-mangiatoia, tenendomi compagnia! Certo, fotografarli alle giuste condizioni non è stato uno scherzo... e anche qui, mi sarebbe servito tanto più tempo in più, oppure più giornate di sole a disposizione, per riuscire a "catturare" tutti gli uccelli al loro meglio. Quest'anno la "new entry" è una grossa ma educatissima ghiandaia (niente a che vedere con le insolenti gazze dello scorso anno, che mi distruggevano una palla di grasso al giorno, lasciando gli altri uccelli senza niente), che ha capito come acchiappare la palla di grasso dalla retina e nutrirsene. Vi dirò che a questo punto, continuerò sempre a lasciare almeno una palla nella retina, giusto per lei.




Sì, perchè in realtà per gli altri uccellini ho sperimentato e trovato altre soluzioni molto soddisfacenti! Quest'anno ho esposto una mangiatoia in ferro battuto, un prodotto artigianale comprato la scorsa primavera, nel quale ho iniziato a mettere semini di girasole e soprattutto i prelibati pellet per insettivori (una leccornia per i pettirossi). Il problema fondamentale è che questa mangiatoia, nonostante sia installata su una sottile barra d'acciaio ben piantata in terra, è accessibile anche a ratti e topi (forse dovrei "ungere" la barra, per far sì che i roditori scivolino quando si arrampicano?)... purtroppo i ratti, anche quest'anno, non hanno tardato a farsi vedere. A quel punto ho dovuto trovare un'alternativa che fosse valida sia per le cince (le quali in realtà possono appendersi e appigliarsi ovunque) ma soprattutto per i pettirossi, che non riescono ad aggrapparsi. Così ho acquistato anche un altro tipo di mangiatoia, sospesa e utile per esporre palle di grasso senza retina (c'è chi dice che tra l'altro la rete sia pericolosa per le zampette degli uccelli... io a dire il vero, in tanti anni, non ho mai notato alcun problema... ma tant'è), con un piattino nel quale speravo che si posassero i pettirossi.

Ecco il mio "parco mangiatoie" al completo! Piattino, mangiatoia sospesa e palla di grasso in retina.




Quest'anno ho preparato io stessa le "tortine" per gli uccelli: ho usato la ricetta che avevo già pubblicato anni fa, a partire da 1/4 di dose e omettendo la mela fresca (ne sono venute fuori 8 belle "polpette"). Al dunque, quando ho esposto la nuova mangiatoia con le mie palle casalinghe, ho purtroppo appurato che il piattino sottostante (utilissimo raccogli-briciole) non era abbastanza sporgente per permettere ai pettirossi di posarvisi in comodità. Così ho risolto fissando un rametto solido, con un pò di fil di ferro da recinzione, all'esterno della mangiatoia, abbastanza in basso perchè gli uccellini potessero scegliere se mangiare direttamente le palle o le bricioline nel piattino. A quel punto ho risolto tutti i problemi: anche i pettirossi hanno iniziato a frequentare la nuova mangiatoia, molto utile perchè tra l'altro in caso di pioggia fa sgrondare l'acqua (cosa che non accade alle altre) e il cibo esposto non deve essere rimpinguato quotidianamente.



Anche la cincia approfitta del rametto!

Ho continuato comunque a mettere nell'altra mangiatoia i pellet energetici per insettivori, perchè grazie al tanto cibo esposto ho capito che anche gli uccellini hanno i loro gusti, nonostante si adattino poi a quello che c'è... i pettirossi preferiscono in assoluto i pellet (che continuo ad esporre, ma in quantità molto ridotte affinchè durante la notte i topi non pasteggino con gli avanzi del giorno), le cince invece non fanno troppi complimenti e divorano felici sia le palle di grasso industriali che quelle casalinghe. Il pettirosso sembra apprezzare in particolare l'uvetta della mia palla di grasso artigianale! La ghiandaia, come detto, predilige la palla di grasso industriale. Quest'anno i grandi assenti sono i fringuelli... forse arriveranno quando il freddo sarà maggiore (per ora, solo un paio di giorni è stato davvero freddo), ma più che altro loro si nutrono sul terreno, forse approfittano delle briciole che cadono a terra? Ammetto però di non averne ancora visto uno... ma li aspetto fiduciosa, anche perchè sono i meno scattanti, senza dubbio i più facili da fotografare!




Per il resto ho fatto delle belle passeggiatine in giardino, spesso in compagnia di Paciocca, e ho potuto osservare diversi fenomeni a cui non avrei altrimenti dato importanza... mi sono accorta di piccole cose che mi hanno rivelato qualche segreto in più sulla natura viva che mi circonda. Ad esempio, quando sono andata alla ricerca apposita di bacche per fotografarle, mi sono accorta con dispiacere che nell'enorme giardino (quasi parco) dei miei genitori, pieno di ligustri, biancospini e piracanta, di bacche non c'era rimasto più nulla! Immagino che, considerando l'invasione di ratti a cui i miei sono sopravvissuti in novembre, i responsabili siano ancora una volta questi roditori... o almeno così penso, perchè gli uccellini ci sono sempre stati in quantità nel giardino dei miei (non così i ratti, questo è un fenomeno recente), eppure di solito, per Natale, riuscivo sempre a rintracciare tanti rametti carichi di bacche di piracanta e ligustri, per farne un centro tavola natalizio. Quest'anno: ciccia! Giusto un mio piccolo ligustro ha conservato le sue bacche, ma ho preferito lasciarle attaccate alla pianta!


Allo stesso modo mi sono incantata, in una delle poche giornate di sole, ad osservare i riflessi dello stagno in dicembre... mi aspettavo che il colore dello specchio d'acqua sarebbe stato tendente al grigio acciaio, o al massimo azzurro cielo. Invece... rossastro! Come le foglie che, cadute in acqua, stavano decomponendosi regalando questa strana sfumatura allo stagno. 
Questo dicembre, per un giorno, è perfino nevicato a Ferrara, ma non sufficientemente per uscire il giorno dopo e fotografare paesaggi imbiancati... è stata giusto una spruzzata, che ha reso gli uccellini ancora più industriosi! 
Ho provato pure a fare qualche scatto ad una bella luna piena, attorno alle 17.00 del pomeriggio, sul fare del crepuscolo... ma ancora devo imparare parecchie cose sulla fotografia, per riuscire ad immortalare la luna che sorge! In compenso, me la sono ammirata dal vivo... che è la cosa più importante, oltre le foto che troppo spesso ci sentiamo in dovere di fare, a testimonianza del momento che stiamo vivendo. Un ricordo peraltro resta meglio impresso nella nostra memoria, se riusciamo a dedicare a quell'attimo la nostra piena attenzione... senza smartphone o macchine fotografiche di mezzo, che ci distraggono dalla vita che intanto passa e va.




Vi saluto infine con qualche scatto "selvatico" della mia Paciocca in perlustrazione: come sempre le è piaciuto tanto accompagnarmi, spesso condurmi, nei giretti in giardino... adesso che non abitiamo più insieme e che solo con me può esplorare l'ambiente in compagnia (i miei non si prendono la briga di farlo), è probabilmente la cosa che più le piace fare con me... con buona pace mia e di tutti i gatti più casalingoni e coccoloni che invece preferiscono dormire sulle ginocchia del proprio umano.




Bene, cari amici, che altro dire? Vi saluto con affetto e vi auguro davvero di trascorrere delle festività serene, lo auguro a voi, ai vostri famigliari, ma anche ai vostri animali e perchè no... anche ai miei e vostri uccellini nei giardini e così a tutta la natura selvatica (topi e ratti compresi, suvvia)... perchè è proprio vero che "Non importa cosa trovi sotto l'albero, ma chi trovi intorno" (S. Littleword). E il nostro intorno, come a me ha dimostrato il mio avvento selvatico, si estende certamente anche a tutta la natura circostante! Augurissimi a tutti!

domenica 15 dicembre 2019

"La volpe alla mangiatoia" di Pamela Lyndon Travers

Oggi vi propongo un breve e piacevole racconto natalizio, firmato dalla penna di Pamela Lyndon Travers che - per chi non la conoscesse - fu l'autrice di Mary Poppins
Il racconto è ambientato nel secondo dopoguerra londinese: durante la messa di Natale nella cattedrale di Saint Paul, a cospetto di una folla adulta desiderosa di tornare a dedicarsi alla vita in tempo di pace,  ci sono tre bambini irrequieti e un po' burloni. Non seguono la cerimonia, parlottano a mezza voce interrogandosi sulle grandi questioni dell'infanzia: cosa si vorrebbe ricevere in regalo; cosa potrebbe fare Dio per accontentarli; se sia giusto lasciare i propri giocattoli usati in dono ai bambini più poveri...
Ad un certo punto la messa termina, la folla si disperde al suono delle campane, che finalmente suonano di nuovo a festa, e davanti al presepe con i classici bue, asinello e pecore, il filo del discorso porta i tre bambini ad una domanda che sembra altrettanto fondamentale: "Perchè nel presepe non c'erano animali selvaggi? Non avevano niente da regalare, loro?". 




A raccogliere il quesito è una donna adulta, la narratrice del racconto, che è al contempo una sorta di tutore o accompagnatrice dei tre bambini, e si prepara a raccontare loro una storia adatta a rispondere alla domanda. 
E così torniamo indietro nel tempo, alla nascita di Gesù, nel miracoloso momento del primo Natale, quando gli animali avevano il dono della parola... e se per gli animali domestici era quasi ovvio rendersi utili al bambinello, donandogli calore, lana o protezione, che dire degli animali non addomesticati? Come reagirono all'arrivo di Gesù? 
I selvatici vengono rappresentati dalla volpe Reynard che, quando si avvicina furtiva alla mangiatoia, genera grande scandalo e allarme tra le altre bestie. Cosa fa un animale selvatico, un aggressivo predatore, nei paraggi del bambino? Cosa mai potrà portare in dono, quali sono le sue intenzioni? 
La volpe viene pesantemente criticata e giudicata dagli animali domestici, che la temono ma ancor più la disprezzano... eppure Reynard ha davvero qualcosa da donare, forse qualcosa di più prezioso di lana, calore o protezione, perfino di più pregiato dei doni umani di oro, incenso e mirra. 
E quando porta il suo dono al Bambino, anche gli altri animali capiscono che nella stalla c'è posto per tutti, domestici e selvatici...  "Così la ruota gira, il cerchio si chiude, e le creature domestiche e selvatiche stanno riunite nel presepe. Il leone insieme alla tortora, animali da cortile accucciati accanto alla volpe. Infatti creature domestiche e creature selvatiche non sono che due metà, e qui, dove tutto finisce e tutto ha principio, ogni cosa dev’essere riunita nel suo intero".
Una gradevole storia a sfondo natalizio, senza la pretesa d'essere un capolavoro, ma solo di allietare un'oretta durante la sua lettura, magari proprio in queste settimane d'attesa o nelle prossime di Natale.

venerdì 6 dicembre 2019

Un labirinto natalizio per il tuo gatto!

Dopo un post "impegnato" e riflessivo sul Natale, quest'oggi vi propongo invece qualcosa di più scanzonato ma sempre in tema... sono andata a scovare un curioso video che vi mostra il micio Pusic alle prese con un bellissimo labirinto natalizio! Un'alternativa all'albero di Natale, che magari darà anche modo di giocare o nascondersi in libertà al vostro gatto...


Certo, dovete comunque mettere in conto che il felide giocherà con le palline anche di questo "palazzo di Natale"! Comunque complimenti all'autore di questo maxi-gioco per gatti (è lo stesso del labirinto di bottiglie d'acqua) che si è dato tanto da fare per allietare il periodo natalizio anche per il suo amico peloso!
Io di solito evito di "antropizzare" gli animali rendendoli partecipi di tradizioni prettamente umane (come ad esempio fare regali natalizi ai gatti, oppure "vestirli a festa" con accessori ad hoc, tipo un collarino rosso...) ma in questo caso è bello essere riusciti a coinvolgere il micio in qualcosa di speciale ma al contempo rispettoso della sua natura: la voglia di esplorare, di nascondersi e di entrare nelle scatole!
E voi, preparate qualcosa di particolare per i vostri animali durante le feste?
Fatemi sapere e intanto buon weekend a tutti!