Un gatto ben nutrito caccia meglio di uno smagrito. Benvenuto Cellini
Questa sacrosanta citazione sarebbe da tenere ben presente sempre! Per fortuna oggi il gatto non è più accolto nelle nostre case solo in funzione "cacciatopi", ma proprio in quanto animale al quale volere bene in sè... Tuttavia, uno dei tanti miti che tuttora circolano sul gatto, è che questo cacci meglio (o solo) se gli è rimasta un pò di fame da soddisfare. In realtà questa credenza è assolutamente infondata: la caccia per il gatto è un istinto primordiale, non necessariamente un semplice bisogno da soddisfare.
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Foto dal web |
Il gatto affamato che cacci per necessità tenderà a cacciare con meno pazienza, concentrazione ed efficienza, spesso spingendosi ad allargare il suo territorio di caccia, con conseguente aumento del rischio di finire nei guai. Il micio libero dalla "preoccupazione" di alimentarsi, tenderà invece a cacciare con maggior tenacia e pazienza, aspettando tutto il tempo necessario per avventarsi sulla sua preda. Insomma, sarà "cacciatore per professione" e non per urgenza, frustrato dalla fame.
Spesso vedo la mia gatta ferma seriamente per ore, accanto a un punto ben preciso nel giardino. Dopo un'intera mattinata passata ad attendere il momento propizio, spesso torna, fuseggiante, con un povero topo le fauci.
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Ecco Paciocca nel tipico atteggiamento del gatto in caccia:
postura furtiva e classico verso "schioccante", molto diverso dal miagolio. |
La mia gatta in inverno tende a diventare ben pasciuta, ma questo non le impedisce di essere una brava cacciatrice: oltre ai regolari topi e lucertole, caccia tutto quello che può. L'unico animale che ignora è la gazza, probabilmente per reciproca antipatia (le gazze, tra l'altro, in gruppo tendono ad essere pericolose per molti animali, inclusi i gattini piccoli). Paciocca ama cimentarsi nella caccia di prede di qualsiasi tipo e in qualsiasi stagione: oltre alle suddette lucertole e topi tutto l'anno, caccia i serpentelli e le libellule a fine estate, poveri pettirossi e cince in inverno, malcapitati uccellini in primavera, cicale e rospi in estate. Come sapete, Paciocca è un'ottima arrampicatrice sugli alberi, ma le danno grande irritazione una coppia di tortore sui pini. Questi volatili fanno un gran chiasso e le permettono di avvicinarsi moltissimo sul ramo, per poi volare via all'ultimo, soddisfatti: credo sinceramente che in quel momento la mia gatta inveisca contro di loro. (Io ovviamente parteggio per le tortore, ma Paciocca non deve saperlo!).
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Paciocca alla prese con un buco nel terreno: sarà la tana di qualche animale? |
I gatti amano anche le sfide e Paciocca tra la fine dell'estate e il primo autunno si appassiona alla caccia al fagiano: credo che sappia che non riuscirà mai ad acciuffarne uno, ma la grande disponibilità di grasse fagianelle nel campo circostante e nel giardino (ehm, ho un giardino un pò boscoso...) le impone di provarci assolutamente. In passato ho avuto perfino una gatta, Mica (la gatta della mia infanzia), che ci ha portato a casa una civettina e diversi leprotti... purtroppo tutti morti.
Naturalmente mi dispiace molto nel vedere le prede della mia gatta, ma non sarebbe giusto punirla o sgridarla: in generale il gatto che porta a casa una preda va coccolato, perchè lui ci sta portando quel "bottino" proprio per dimostrarci il suo affetto e la sua stima nei nostri confronti. Non scherzo: il gatto che vedrà poco apprezzamento per la sua arte venatoria, si sentirà piuttosto ferito nella sua sensibilità e frustrato, non potrà capire in nessun modo la nostra disapprovazione.
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Inizia la battuta di caccia e Paciocca pensa:
"Chissà che non riesca a prendere qualche fagiano, oggi"... |
Questo non significa che quando vedo la mia gatta alle prese con un uccellino io la lasci fare liberamente: cerco sempre di intervenire, portandola in casa con delicatezza e senza rimproveri, dando intanto modo all'uccellino di fuggire. Detto questo, sgridare il micio cacciatore o cercare di sottrargli "la preda" con la forza e brutalità, sarebbe una cattiva idea: non si può insegnare al gatto qualcosa di contrario al suo istinto, antico di secoli e radicato nella sua natura. Bisogna cercare di rispettare questo suo istinto, compatibilmente con la vita degli altri animali: per questo io consiglio, se trovate il vostro gatto alle prese con un animaletto che non volete che faccia una brutta fine, di agire con tranquillità e semplicità, spostando il felide in casa, dove gli farete molte coccole.