La scorsa settimana ho partecipato ad una "liberazione pubblica di rondoni", organizzata da
LIPU Ferrara. Le liberazioni pubbliche consistono nell'assistere ai brevi, preziosi istanti in cui un animale selvatico, curato da mano umana per un certo periodo, ritrova finalmente la libertà e soprattutto la forza per vivere da solo in natura. Per i volontari del Centro di Recupero si tratta di momenti emozionanti e speciali, che mescolano speranza, nostalgia, gratitudine e amore per il creato, con l'augurio che gli sforzi fatti per l'animale liberato gli consentano infine di vivere una vita lunga, piena e selvatica, proprio com'era giusto fin dall'inizio. Per il pubblico che assiste (spettatori curiosi, come me) e talvolta partecipa, l'emozione è simile, mentre nell'aria si diffonde una spontanea gioia, vedendo una creatura spiccare un volo da tanto agognato, o lanciarsi in una corsa sfrenata, conquistando la sua giusta dimensione esistenziale: la libertà.
In questo caso, la specie in questione era quella del rondone comune (
Apus apus) e per me è stata un'ottima occasione per conoscere questi straordinari volatili, sui quali sapevo ben poco. Il rondone è un uccello che essenzialmente è progettato per il volo, una vera e propria "macchina volante" in grado di volare per mesi e mesi senza mai posarsi: i rondoni mangiano e dormono in volo, si posano solo per accoppiarsi. Alla LIPU ci hanno raccontato che alcuni
recenti studi scientifici hanno dimostrato che questi uccelli trascorrono fino a 10 mesi in aria, senza mai toccare suolo.
Questo straordinario record detenuto dai rondoni dimostra che sono certo eccezionali volatori, grazie alla loro anatomia aerodinamica... la quale, però, si rivela essere anche il loro tallone d'Achille. Curiosamente, infatti, le dimensioni delle ali rispetto al resto del corpo sono talmente sproporzionate che il rondone, se malauguratamente si posa a terra, non è in grado di riprendere il volo. Diversamente da tanti altri uccelli che riescono infatti a "decollare" da terra con un potente battito d'ali, il rondone non riesce ad involarsi dal suolo e deve invece posarsi su muri, tetti, alti alberi (dove si aggrappa con appositi artigli), da cui può quindi lanciarsi, planare nell'aria e avviare così il suo instancabile volo.
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Rondone adulto (scuro con gola bianca). Foto condivisa da Wikipedia, QUI. |
La liberazione dei rondoni alla LIPU infatti è avvenuta tramite un delicato "slancio" dell'uccello in aria, per dargli la possibilità di prendere quota. Ma come sono finiti questi rondoni al Centro Recupero Animali Selvatici? Si trattava di rondoni giovanissimi, caduti dal nido prima del tempo, che non avevano mai volato prima: quello a cui abbiamo assistito è stato a tutti gli effetti il loro primo volo. Raccogliere gli uccelli da terra
non sempre va fatto, dipende dalla specie (merli e gabbiani, ad esempio, anche se giovani e ancora inadatti al volo, vanno lasciati in pace!), ma nel caso del rondone siamo certi che da terra non potrà riprendere il volo e non avrà modo di sopravvivere: va quindi raccolto e portato al CRAS più vicino.
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Giovane rondone, piumaggio più chiaro. Foto di Enpa Genova |
Si deve valutare se si tratta di un giovane inadatto al volo o di un adulto in grado di volare, finito a terra per qualche motivo. La
LIPU consiglia: "
Il Rondone adulto si distingue dal giovane perché quando le ali sono
in posizione di riposo si incrociano sul dorso superando la coda di
circa 2-3 cm. L'apertura alare è di circa 2 spanne e la silhouette
disegna una falce. Un Rondone comune adulto, senza ferite, spesso torna a
volare grazie alla semplice operazione di lancio. (...) È sufficiente un
delicato slancio in luoghi aperti vicini al sito di ritrovamento (non da
balconi o posizioni elevate)".
Continua la LIPU: "
Il Rondone giovane, anche se in buona salute, non è in grado né di
camminare né di volare e alimentarsi. Nessun tentativo di involo va
operato. Serve invece il soccorso e la consegna a un Centro Recupero.
Nell'attesa del ricovero lo si può adagiare in un contenitore di cartone
e al caldo, come descritto per gli altri nidiacei.". Documentandomi sui rondoni e le modalità di soccorso (ed eventuale breve stallo casalingo, nel caso di CRAS chiusi per il weekend), ho trovato una
bellissima guida di Vogelwarte che vi segnalo e vi consiglio (qui si dice anche che il tentativo di involo non deve mai consistere in un lancio in aria, bensì in un semplice ondeggiare della mano su cui è posato il rondone, tenuto all'altezza del nostro capo: se l'uccello spicca il volo, ottimo; se non lo spicca, qualcosa non va e non dobbiamo insistere).
Inoltre LIPU suggerisce alcune osservazioni preliminari, qualcora anche si volesse tentare l'involo con un adulto: "
Il Rondone è pronto per l'involo quando, messo sul pavimento a 3-10
metri da una finestra molto luminosa (ideale una porta finestra) con la
faccia rivolta verso l'esterno, frullerà le ali e, nel tentare di
raggiungere la fonte luminosa, si alzerà di 10-30 centimetri dal suolo
(senza alcun aiuto da parte nostra, al massimo una leggerissima spinta
in avanti) usando lo spazio che lo separa dalla finestra come "pista di
decollo". Se capace di alzarsi anche di soli pochi centimetri senza il nostro
aiuto, il Rondone dispone della giusta muscolatura e una volta lanciato
in aria, ad esempio su un campo erboso o di terra, sarà capace di prende
il volo. Se invece, messo sul pavimento come sopra descritto, il Rondone tenterà
di nascondersi, o arrufferà le piume del dorso, o ancora si volterà con
la coda verso la finestra, il Rondone non è ancora pronto per l'involo". Credo che, per i poco esperti, sia comunque da evitare un tentativo di involo pure per gli adulti (se l'uccello dovesse ricadere al suolo, anche da solo un paio
di metri d'altezza, rischia di farsi male) e sia meglio affidare il
rondone a un CRAS, dove persone competenti sapranno intervenire nei modi opportuni.
Se dovesse capitarvi di dover alimentare un rondone in attesa di affidarlo al CRAS, la
LIPU consiglia: "
al Rondone, in attesa di ricovero, puoi fornire i seguenti alimenti:
piccole palline di carne macinata cruda di manzo, camole del miele,
camole della farina (le camole si possono acquistare presso i negozi di
pesca sportiva). Somministragli acqua da un contagocce o attraverso una
siringa senza ago o anche con la punta del dito, lasciando cadere una
goccia alla volta lateralmente sul taglio del becco. Importante: questo
tipo di alimentazione è un rimedio di emergenza e non deve protrarsi nel
tempo." Un'altra ragione per cui i rondoni vanno sempre e comunque affidati a un CRAS e non tenuti in stallo casalingo.
Che dirvi? Assistere alla liberazione è stato bellissimo: abbiamo fatto il tifo per ogni rondone, guardando con trepidazione il suo incerto volo che via via diventava sempre più convinto, mentre noi capivamo - coscientemente, da umani - che quell'uccello stava scoprendo finalmente ciò per cui era destinato fin dalla sua nascita: volare libero nell'aria, sempre più in quota, fino a raggiungere il resto dei rondoni già in volo sulla città, sempre più in alto nel cielo del tardo pomeriggio.
Grazie LIPU per quest'esperienza ma soprattutto per l'operato a favore degli animali selvatici... e grazie, ovviamente, a tutte le persone che hanno dato modo a un rondone caduto di volare ancora.