giovedì 29 dicembre 2011

Bilancio di fine anno: il mio blog in 7 post

Fine anno: tempo di bilanci, tempo di considerazioni e di lanciare uno sguardo al passato, prima di partire con il nuovo anno. Oggi colgo quindi la palla al balzo, che mi è stata lanciata a inizio dicembre da "La Micia Cleo" (grazie Cleo!) e quindi eccovi la carrellata dei miei 7 post più significativi fino a questo momento!

Il post più bello: credo che uno dei miei post più belli sia proprio quello su "La storia di Natale"... o per lo meno, è stato uno di quelli che mi è piaciuto di più scrivere. Voi cosa ne dite?



Il post più popolare: qui le statistiche mi dicono che il post più letto e cliccato finora è quello dedicato al Contest per la Lipu! Ne sono felice perchè è stata una bellissima iniziativa.


Il post più controverso:  quello sulla vicenda delle leggi svizzere sul gatto inselvatichito. La notizia appena è uscita su tv e giornali ha fatto molto scandalo e, anche se la questione resta controversa e brutta, sarebbe stato doveroso (anche da parte mia, mea culpa) fare alcune precisazioni che approfondivano un pò meglio la cosa. Ribadisco: resta una bruttissima e condannabile storia (e la sterilizzazione oggi è l'unica via per evitarlo), ma diffondere tale notizia in modo "scandalistico" certo non aiuta a fare buona informazione.

Il post di cui mi ha sorpreso il successo: sapevo che le foto erano belle, ma non credevo che avrebbero avuto un tale successo! E invece pare che i musetti del post "il secondo compleanno di A Coda Alta" attirino centinaia di visitatori, rendendo tale post il più letto (dopo quello sul contest Lipu)... e sono propensa a scommettere che presto tornerà in testa alle statistiche, non appena non sarà più "periodo di lenticchie"!



Il post che non ha avuto il successo che meritava: quello sulla situazione delle perreras spagnole! Ha avuto solo 3 commenti e, anche se capisco che uno non si possa caricare e preoccupare di tutti i mali nel mondo, è importante che circoli la voce e si faccia informazione su quanto accade a cani e gatti nei canili-lager della Spagna.


Il post di cui sono più fiera: qui dimostro di essere "cuore di mamma" e quindi dico assolutamente quello riguardante il weekend che ho passato allattando i due riccini piccoli! E' stata un'esperienza unica e sono tutt'ora molto fiera di essere riuscita a prendermi cura di questi due spinosini...


Il post più utile: certamente quello sulle informazioni sui ricci adulti! E' il più utile perchè vi fornisce indicazioni che possono salvare la vita a questi mammiferi spinosi, che sono così poco conosciuti e verso i quali si rischia di commettere diversi errori "fatali".


Ringraziando ancora la Micia Cleo per avermi dato l'opportunità di presentarvi questa "galleria" di post, passo il testimone ad alcuni blog che amo molto (e che non hanno ancora partecipato):
- Sassi a parte di Ernestina;
- Veg lifestyle di Anna;
- Il Mercatopo di Fabio;
- Io porto il dolce di Pamirilla (grazie per la ricetta perfetta dei pan di zenzero, deliziosi!!!);
- Nel Nido di Robin;
- Kosenrufumama di Ester;
- Briganteria della selva cupa di Stefania;
- La Magia del Vento di Lena.

sabato 24 dicembre 2011

Una storia di Natale

C’era una volta, ma non troppo tempo fa, diciamo quindici anni fa, in una scuola elementare di campagna, una maestra che si apprestava a leggere un libro alla sua classe. I bimbi erano seduti al loro posto, ancora assonnati e intirizziti perché appena entrati nella scuola, mentre fuori il freddo avvolgeva ogni cosa: era la settimana prima di Natale. Le finestre dell’aula, decorate a motivi natalizi, pure se appannate lasciavano intravedere i pini marittimi del cortile, abitati da qualche civetta dormiente, che si ergevano nella nebbia della Pianura Padana.


La maestra guardò i suoi piccoli alunni con un sorriso un po’ speciale, come quello di una pasticciera che stia per far assaggiare uno dei suoi dolci alla persona amata. Annunciò che avrebbe iniziato a leggere una storia molto bella e che i bambini avrebbero potuto continuarla a casa, se fosse loro piaciuta. Era una storia famosa, disse, ed era una storia che iniziava così…

La cupa foresta di abeti si stendeva tetra su entrambe le rive del corso d’acqua gelato. Gli alberi, squassati da un improvviso vento, si erano liberati del loro manto di brina e sembravano appoggiarsi l’uno contro l’altro, scuri e sinistri contro la luce del crepuscolo. (…) Era la foresta desolata e selvaggia del Settentrione dal cuore gelato.
Eppure vi era la vita, da quelle parti, una vita che sfidava quella terra. Infatti, sul fiume gelato, correva faticosamente una muta di cani lupo, con l’ispida pelliccia incrostata di ghiaccio.


Nella classe c’era una bambina che adorava leggere e che aveva ascoltato affascinata la voce buona della maestra, mentre leggeva le prime pagine del libro. Questa bambina adorava anche l’inverno, le foreste innevate e tutti gli animali, e aveva immediatamente deciso che cosa avrebbe voluto per Natale: quel bel libro che tanto l’aveva rapita fin dalle prime frasi. Quel giorno, quando tornò a casa, raccontò subito a mamma e papà, con toni entusiastici, di quella storia che la maestra aveva iniziato a leggere: le brillavano gli occhi e un pezzo del suo cuore era rimasto con quella muta di cani, nella foresta gelida, scura e inospitale, popolata dai lupi.


Nel tardo pomeriggio della vigilia di Natale di quell’anno, nevicò. Per la bambina che amava leggere era quasi una magia: da quelle parti la neve non era così frequente e vederla proprio la vigilia di Natale pareva una combinazione incantata. Se ne stette così ad osservare il magnifico spettacolo invernale, rimirando il volteggiare dei fiocchi, accoccolata sulle poltrone del soggiorno vicina alla gatta Mica, che dormiva placida appallottolata. Nella stanza l’albero di Natale si accendeva a intermittenza, i pacchi regalo sarebbero stati aperti di lì a poche ore, nel presepe presto sarebbe stata aggiunta la statuina più importante.
A un certo punto suonò il campanello: Mica la gatta approfittò della brusca interruzione per cambiar posizione sulla poltrona; la bambina invece andò alla porta, assieme ai genitori. Era la zia materna, che portava auguri e regali, tra cui un pacchettino rettangolare, destinato proprio alla bambina.


Nella casa della bambina che amava leggere non c’era mai stata la tradizione di Babbo Natale: i pacchetti si aprivano la sera stessa della Vigilia, senza aspettare il mite omone vestito di rosso. La zia insistette perché il suo pacchetto venisse aperto seduta stante e, come potete immaginare, questa richiesta alla bambina piacque subito: scartò il regalo e vi trovò… magia delle magie: proprio il libro che aveva iniziato a leggere la maestra a scuola! "Queste sono le magie del Natale e soprattutto la saggezza degli adulti, che in modo o nell’altro ne sanno sempre più di te", pensò la bambina.
Accarezzò la copertina del libro, pregustando di tornare presto in quel mondo innevato, pieno di pericoli e di vita selvaggia, assieme ai cani e ai lupi che lo abitavano.


Le feste di Natale passarono veloci e la bambina che amava leggere assaporò ogni giorno qualche pagina di quella meravigliosa storia: la maestra le aveva dato davvero un buon consiglio, quel libro era bellissimo!
E fu così che la bambina si ritrovò a correre accanto ai lupi, si sentì smarrita come il cucciolo di lupo privato della madre, imparò a crescere assieme al lupacchiotto, divenne anch’ella un fiero giovane lupo, provò paura e rabbia a causa delle crudeltà inferta dagli uomini che, picchiando a sangue il lupo, lo costrinsero a diventare un sanguinario cane da combattimento...  la bambina visse sulla propria pella tutte le emozioni del lupo: tutta la rabbia e l'incomprensione di un animale a cui viene imposta una vita di odio, di violenza, di dolore, fino al fatidico momento che giunge a sfiorare la morte.
Ma proprio in quel momento il lupo, e la bambina che leggeva di lui, furono salvati da un uomo, una persona diversa dall'umanità precedente, qualcuno capace di insegnare l'amore, la pazienza, la fiducia, l'affetto... e il cuore del lupo, prima ancora del suo corpo, iniziò a guarire, battendo all'unisono con quello della bambina.
Finchè...


… Finché una sera di fine gennaio, quando ormai le vacanze di Natale per un bambino sono lontane una vita intera, la bambina giunse all’ultima pagina di quell’emozionante libro. Sentiva che era un momento importante e le dispiaceva molto essere arrivata alla fine, ma del resto era davvero valsa la pena leggerlo… la storia finiva così:

E Zanna Bianca uscì dalla casa, come un re, con tutta la Sierra Vista intorno che lo scortava con trepidazione. Era molto debole e, quando raggiunse il prato, si sdraiò sull’erba e si riposò per un poco. (…) Il cucciolo gli rotolò davanti e lui rizzò le orecchie e lo osservò con curiosità. Poi i loro nasi si toccarono e lui sentì la calda linguetta del cucciolo sulla guancia. Senza che ne sapesse il perché, anche la sua leccò il musetto del cucciolo.
Battimani e grida di compiacimento degli dèi salutarono lo spettacolo. (…) Dapprima, tra gli applausi degli dèi, egli tradì un tantino della sua antica timidezza e goffaggine, ma anche questa sparì mentre continuavano i giochi e i capitomboli dei cuccioli. Rimase sdraiato con i pazienti occhi semichiusi a riposare al sole.


Non appena la bambina ebbe letto quell’ultima frase, una grossa, luccicante e calda lacrima le sfuggì dagli occhi, incontenibile, mentre qualcosa dentro di lei tremò. Era la prima volta che le veniva da emozionarsi così per un libro, poche altre letture le avrebbero dato la stessa emozione, le avrebbero trasmesso lo stesso amore per la lettura, per la natura, per quegli animali alle cui vicende si era così appassionata. Da quel giorno, quella bambina avrebbe sempre cercato di riempire la sua vita con letture simili e avrebbe così coltivato, giorno dopo giorno, il proprio amore per la natura, per gli animali, il proprio interesse verso l’amicizia tra animali e uomo. Fu uno dei migliori Natali di quella bambina, che oggi è una giovane donna e ama ancora leggere, ama ancora gli animali e naturalmente ama ancora Zanna Bianca di Jack London.
Come potete immaginare, quella bambina ero io.


Assieme ai miei auguri di Natale, quest’anno aggiungo un mio augurio personale per chiunque passi da questo mio blog: regalate alle nuove generazioni cibo per la mente e per il cuore, che incoraggi, coltivi, sviluppi sentimenti ed empatia verso l’Altro, che sia uomo o animale, che dia valore al ciclo della vita in tutte le sue forme, che restituisca il giusto fascino alla natura da cui tutti proveniamo, ma dalla quale ci stiamo drasticamente allontanando… regalate alle nuove generazioni una stella polare, che possa illuminare una strada per l’umanità nel rispetto del pianeta e di tutte le creature che la abitano.
Buon Natale, davvero a tutti.

mercoledì 21 dicembre 2011

I consigli di un gatto sul solstizio d'inverno

Ciao a tutti, cari lettori di "Rumore di fusa"! Stamani Silvia mi lascia scrivere questo post dedicato alla nuova stagione, che inizia proprio domani con la giornata più corta dell'anno, e quindi vi darò qualche buon consiglio per affrontarla al meglio!



Anzitutto: le ore di luce saranno poche e quindi bisognerà godersele il più possibile, posizionandosi in luoghi luminosi e con ampia vista su ciò che accade fuori nel mondo: così si possono tenere d'occhio i topi e gli uccellini, le malefiche tortore, eventuali gatti-invasori... insomma, bisogna stare attenti a tutto, anche al più piccolo movimento tra le foglie!



Naturalmente, visto il freddo e il gelo, non sarebbe una buona idea tener d'occhio il territorio da fuori: meglio guadagnarsi un posto caldo sul quale scaldarsi le zampette, che dia modo di controllare tutto ciò che accade. In questo caso, il termosifone va benissimo.
Nel caso la giornata fosse particolarmente uggiosa e priva di stimoli, vi consiglio un buon pisolino, che non fa mai male.


Ehm, la durata del pisolino è direttamente proporzionale al grado di uggiosità della giornata...



Giunta la sera, abbandonate pure la vostra postazione alla finestra: c'è buio e non accade più nulla di interessante. A questo punto rifocillatevi con il vostro cibo preferito (vi consiglio un buon piatto di pollo o tonno) e poi approfittatene per raggiungere un morbido giaciglio su quale passare in modalità "sonno profondo"!




Se riuscite, chiudetevi a palla come foste ricci: è una posizione comodissima e non si sperpera calore.  Buon inverno a tutti... e che nei prossimi tre mesi riusciate a trovare un posticino caldo, dolce, accogliente come questa bella coperta!

Paciocca

sabato 17 dicembre 2011

I vincitori di "Gatto Nero 2011"!

Signori e signore, oggi vi presento i vincitori del concorso di "A Coda Alta" dedicato al gatto nero!  Vi invito ad andare a leggere le storie in gara, sono tutte bellissime... e naturalmente, non mancate di gustarvi le storie vincitrici, la cui vittoria comunque non toglie nulla agli altri mici partecipanti, tutti unici e speciali! I premiati sono ben tre, che si sono aggiudicati i seguenti titoli:
  1. Gatto Nero 2011: il micio nero più votato sul sito... è MAO TSE' TUNG!
    Per Mao si è avuta una valanga di voti, dopo un glorioso testa a testa con Giacomino, altro gattone nero partecipante al concorso!

    Mao Tsè Tung
  2. Gatta Nera 2011: la micia nera più votata sul sito... è KALI!!
    Kali è la bella panterina di Lory! Che dire? Dopo il premio del Contest Lipu per Lory, oggi viene premiata la sua gattina nera! 

    Kali, la regina di casa, in una posa relax

     
  3. Premio Speciale "A Coda Alta": scelto dal direttivo di "A Coda Alta" ed alcuni soci... è MOSE'!!! Mosè ha vinto il premio speciale perché la sua storia ci è sembrata particolarmente ironica e brillante, ma anche esemplare nello sfatare un doppio luogo comune: quello relativo al gatto nero porta-sfortuna e quello sulla gravità della positività alla Fiv. Mosè infatti oltre a essere nero è anche fiv positivo, situazione che spesso viene considerata erroneamente in modo troppo allarmistico: il micio fiv+  in realtà può godere di lunga vita e integrarsi perfettamente nella vita “famigliare”, con uomini e animali… bisogna sfatare ogni superstizione e in questo caso, Mosè è il “testimonial” perfetto!
Potete leggere le avventure di Mosè direttamente sul blog Nero Mosè

Le targhette sono ritirabili dai vincitori al nostro mercatino natalizio, al Chiostro di S. Paolo a Ferrara (Piazzetta Schiatti, angolo Porta Reno), da oggi al 24 dicembre, orario continuato 10-19. Per coloro che non sono di Ferrara e non hanno la possibilità di passare a trovarci al mercatino, la spediremo per via postale. Ed ecco le targhette di premiazione che ho creato appositamente per l'occasione: che ne dite? 




A questo proposito ringrazio la cara Robin, che mi ha mandato un bellissimo pacco contenente tante applicazioni luccicose, con cui ho arricchito queste targhette (i gattini neri seduti, i cuoricini, le stelline). Grazie Robin e coccole a tutti i gatti neri!!!

mercoledì 14 dicembre 2011

I vincitori del Contest per la LIPU!!!

Ci siamo! Più di un mese fa indicevo il mio primo contest a favore della LIPU, iniziativa che ho potuto realizzare nel migliore dei modi solo grazie alla collaborazione della sezione LIPU di Ferrara, che ringrazio ancora di cuore. In questo mese vi siete dati da fare e avete preparato diversi piatti buonissimi, tutti con le lenticchie... e intanto avete "sparso la voce" sull'impegno della LIPU per la salvaguardia di ambiente e fauna selvatica.

Il logo ufficiale "LIPU"

Siamo giunti al momento dell'estrazione dei vincitori, che presto riceveranno i premi (sono uno meglio dell'altro!) direttamente da LIPU-Ferrara. Abbiamo voluto fare le cose in modo assolutamente trasparente e ufficiale... ed ecco il video dell'estrazione dei premi!





Complimenti allora a:
- Laura, "Zampette in Pasta", ti aggiudichi il "Premio Gufetto"!
- Lory, "Lory B. Bistrot", ti aggiudichi il "Premio Civetta"!
- Lena, "La Magia del Vento", ti aggiudichi il "Premio Capinera"!
Vi ricordo che i premi sono quelli che seguono:


Voglio mandare davvero un grande ringraziamento a tutti coloro che hanno partecipato, pur senza vincere: aver appoggiato questa iniziativa è stato un bellissimo gesto e ci avete aiutato a far conoscere la LIPU e le sue attività a favore della natura. Per tutti voi ho creato la raccolta delle ricette del Contest per la LIPU, che potete scaricare liberamente: spero vi piaccia e che vi possa dare qualche buon suggerimento culinario per preparare le Lipu-lenticchie durante le prossime festività... perchè sia "un Natale per la Natura"!!

Grazie ancora a tutti e soprattutto 
grazie a LIPU per la sua missione!!!

lunedì 12 dicembre 2011

Una panterina fortunata: ecco a voi Nikita!!

In attesa di pubblicare i vincitori del Contest per la LIPU (abbiate pazienza, ci siamo quasi!!), oggi vi propongo una storia a lietissimo fine di una panterina: Nikita! La sua mamma umana è una volontaria di "A Coda Alta", che ringrazio per averci spedito questa letterina, scritta di sua propria zampina da Nikita! Buona lettura!!

Nikita da cucciolina, già bellissima!
"Ciao a tutti, io sono Nikita. La mia mamma, un po’ sbadata, si è dimenticata di farmi partecipare al concorso “Gatto nero 2011”, ma la mia storia è speciale e va raccontata.
Avevo 3 settimane, ed ero poco più grande di un topo, quando sono stata trovata in uno scatolone abbandonato in un parcheggio assieme a mia sorella Idgie e a mio fratello Smokey. Un signore ci ha raccolti e portati al gattile di Ferrara. Nel giro di poche ore sono venute a prenderci due ragazze che ci hanno portati a casa loro e sono diventate le nostre balie umane. Eravamo una bella cucciolata, tutti tondi e con il pelo folto e le nostre balie erano sicure che avremmo trovato presto una famiglia. Tutto è andato bene finchè abbiamo bevuto il latte dal biberon, ma, dopo poco aver iniziato a mangiare la pappa come i gatti grandi, mia sorella Idgie ha iniziato a stare male. Le balie e i veterinari hanno provato a curarla, ma non capivano cosa avesse e un giorno Idgie non è più tornata a casa.

Un intenso primo piano di Nikita, adulta
Dopo un giorno dalla scomparsa di Idgie anche mio fratello Smokey ha iniziato a stare male come lei e le balie sono corse dai veterinari portando anche me per sicurezza, anche se io non avevo nulla. Ci hanno fatto delle punture e il giorno dopo stavo male anche io. Da quel momento in poi è cominciato un periodo di cui ricordo poco, perché stavo malissimo, non avevo fame, ogni volta che provavo a mangiare qualcosa lo vomitavo, stavo diventando così magra che di tondo mi era rimasta solo la testa. Di quel periodo ricordo solo tante punture e che anche Smokey stava molto male, anche più di me. Siamo andati avanti così per 5 giorni, poi io ho iniziato a stare meglio, sono riuscita a bere 1 ml di acqua senza vomitarla e pian piano ho iniziato a bere anche il latte. Smokey invece lo stesso giorno che mi sono ripresa è peggiorato e, come Idgie, è andato dai veterinari e non è più tornato acasa. La mamma umana mi ha gradualmente aumentato la quantità di latte finchè non mi sono completamente ripresa e sono poi stata svezzata.

Nikita, oggi una splendida micia nera

Pensavo finalmente di poter giocare con gli altri gatti di casa, ma, avendo fatto due settimane di antibiotico ed essemdomi indebolita, ho iniziato a perdere il pelo in alcuni punti. Sono quindi tornata dai veterinari che hanno detto che avevo il fungo. Appena tornata a casa mi hanno dovuto mettere in isolamento e per altre 5 settimane ho dovuto fare un’altra cura e altre visite dai veterinari, che mi hanno soprannominata Kojak quando ho perso quasi tutto il pelo sulla testa. Inoltre, io che sono così nera, mi sono ritrovata ad avere il pelo brizzolato (quel po’ che mi era rimasto) e la coda quasi bianca per via delle cure. Le balie hanno deciso che dopo tutto quello che avevamo passato insieme ormai non potevamo più separarci e la mia mamma umana mi ha adottata ufficialmente; così all’età di 3 mesi e mezzo ho iniziato finalmente a vivere.
Ora sto bene, ho 1 anno e 2 mesi e l’unica cosa che mi porto dietro di quel periodo è qualche problema neurologico che non mi fa avere il controllo totale degli arti posteriori (il sedere ogni tanto mi scappa di lato e per questo mi hanno dato i soprannomi di Articolata e Storty). La mamma mi ha chiamata Nikita perché è un nome da combattente, ma i veterinari preferiscono chiamarmi la Miracolata".

P.s. Nikita è anche la protagonista del mese di "novembre" sul nostro calendario 2012!!

giovedì 8 dicembre 2011

Paciocca: vita da gatti!

Ecco come se la passa Paciocca... tra pisolini al pianoforte, profonde dormite sulla poltrona, scalate di alberi, corse e agguati, escursioni in campagna, molte coccole e giochi, è una vera vita da gatti! Chi non vorrebbe vivere almeno un giorno così?





P.s. la qualità del video non è molto buona, ma spero che vi piaccia lo stesso!

sabato 3 dicembre 2011

La frase del giorno: J. M. Masson

Il gatto non si limita a provare soddisfazione: la emana e la trasmette. Impossibile trovarsi in presenza di un gatto soddisfatto e non venirne contagiati!  Jeffrey Moussaieff Masson


Chira, una micia di "A Coda Alta"

Jeffrey Moussaieff Masson, autore di splendidi libri sulle emozioni degli animali (appena avrò più tempo, recensirò i suoi libri) ha assolutamente ragione: un gatto sa essere soddisfazione allo stato puro. In queste foto potete ammirare una micia che è la personificazione della soddisfazione: Chira, giovane gattina (ha circa tre mesi) che ha già imparato a godersi le cose belle della vita... giochi, dormite, pappe buone e soprattutto le coccole!!


Chira in tutto il suo splendore

Chira è alla ricerca di una famiglia tutta per lei e spero davvero che non farà fatica a trovarla: è buonissima, affettuosa e soprattutto splendida! Attualmente è in carico all'associazione "A Coda Alta" di Ferrara e pare essere soddisfatta dei volontari che la stanno curando, come potete notare dalle foto :-)  
Ma sarà ancora più soddisfatta quando troverà un amico umano che la voglia tutta per sè: se siete di Ferrara e vorreste adottare Chira, chiamate Paola al numero 3490749369.

"Noi gatti abbiamo ben ragione di essere soddisfatti: siamo belli,
eleganti, morbidi, intelligenti, simpatici, affettuosi!
Chi ci trova come amico, trova un vero tesoro!"