lunedì 22 dicembre 2014

I miei migliori auguri di buone feste e... grazie a tutti!

Cari amici, nel farvi i miei migliori auguri affinchè le prossime festività portino a voi e alle vostre famiglie momenti felici e rilassati, divertimento e soprattutto buone prospettive per il nuovo anno, oggi voglio anche condividere con voi questo meraviglioso video! E' stato realizzato da Silvia G., mia omonima nonchè socia attiva di "A Coda Alta", la nostra associazione ferrarese che dal 2013 gestisce il Gattile Comunale. Ormai mancano pochi giorni alla fine del 2014, un altro anno è volato e tante, tantissime sono state le occasioni da ricordare per "A Coda Alta": tutte le iniziative realizzate e a cui la cittadinanza ha partecipato con grande entusiasmo, i banchetti e i mercatini di beneficenza, ma soprattutto, uno per uno, i mici e micetti di cui ci siamo presi cura. Che fossero micini orfani ancora da svezzare, o micioni anziani abbandonati proprio nel loro momento di maggior debolezza per tutti abbiamo cercato una nuova famiglia e soprattutto a tutti abbiamo dato l'amore che meritavano. Alcuni di loro purtroppo non ci sono più, altri hanno invece ricominciato a vivere in una nuova famiglia, tanti ancora aspettano nel nostro Gattile, del quale vi facciamo vedere qualche scatto...  un video per ricordarci di quanto straordinario sia un anno passato a prenderci cura degli animali, che nulla ci chiedono salvo di amarli, rispettarli e accoglierli nella nostra vita.



Per questo 2014 è tutto... ed è tutto anche per Rumore di Fusa: perdonatemi se nelle ultime settimane sono stata meno assidua sui vostri blog e anche il mio è stato un pò trascurato, gli impegni di lavoro si sono intensificati e il mio tempo libero è calato drasticamente. Vi saluto con affetto e auguro a voi e ai vostri pelosi davvero il meglio. Vi aspetto qui il 1 gennaio 2015 per iniziare insieme un nuovo anno!
Auguri di cuore a tutti, tutti voi!

giovedì 18 dicembre 2014

L'apprendista di Babbo Natale di Bonifacio Vincenzi

Oggi esco un pò fuori tema dal mio blog, per parlarvi di una storia delicata e natalizia, scritta dalla penna di Bonifacio Vincenzi: "L'apprendista di Babbo Natale" (Kymaera edizioni). Per Santa Klaus si avvicina il tempo di andare in pensione e nominare il suo successore, da scegliere tra tutti i bambini del mondo che si chiamano Nicolaus. Dopo aver osservato i tanti giovani Nicolaus, ce n'è uno che colpisce particolarmente Babbo Natale: è un bambino che ride sempre e a volte magari a sproposito, che abbraccia tutti con grande affetto e che fa linguacce a più non posso, pieno di vita. E' Nicolaus, un bambino che diventa subito il candidato perfetto per diventare il nuovo Santa Klaus, forse proprio grazie al fatto che è affetto da Sindrome di Down. Inizia così per Babbo Natale e Nicolaus, con il supporto del fannullone angelo custode Strauss, un'avventura tra nevi e renne, tetti, camini e pacchetti da scartare la notte di Natale. Con una morale: è solo la bontà del cuore che rende un bambino (o un uomo) migliore di un altro.


Bonifacio Vincenzi (...) racconta così la scelta di un protagonista speciale come il piccolo Nicolaus: “Agli occhi di Babbo Natale è un bambino sensibile, affettuoso, gioioso e che riesce a voler bene a tutti. Queste sono delle buone motivazioni per giustificare una sua scelta piuttosto importante. Ho scritto questa storia per i bambini” – continua Vincenzi – “cioè per delle creature che hanno una sensibilità incontaminata. Se a loro la storia piace diranno che sono bravo. Se invece non piace diranno che non sono bravo. Una valutazione elementare ma piuttosto efficace e veritiera”.
"L’apprendista Babbo Natale" è una favola per bambini e per adulti, che fa sorridere e apprezzare ancora di più il significato del Natale, affrontando in modo semplice e coraggioso un argomento delicato come la Sindrome di Down (dal Comunicato stampa di Kymaera Edizioni).

venerdì 12 dicembre 2014

La Christmas Bird Count: osservare la meraviglia dell'avifauna

Oggi vorrei condividere con voi un piccolo estratto della lettera che mi è arrivata dalla Lipu, dove si racconta una bella storia natalizia. Il racconto è vero e si riferisce a un'usanza americana ancora in voga alla fine dell'Ottocento: "Per un'assurda tradizione, gli uomini festeggiavano la vigilia di Natale uscendo di casa e sparando agli uccelli. Riesce a immaginare qualcosa di più lontano di una fucilata ad un pettirosso dal bianco della neve, dalle luci della festa, dal senso di pace, dalla voglia di armonia? Alla Lipu statunitense, la Audubon Society, venne un'idea: chiedere a tutti di continuare quella tradizione, ma sostituendo il fucile con un taccuino. Contate pure gli uccelli, ma da vivi, senza sparargli. Molte, moltissime persone accettarono. Nacque così il Christmas Count, un evento che si celebra tutti gli anni alla vigilia di Natale. Contare gli uccelli, osservarne la meraviglia nel freddo e nella neve" (Danilo Selvaggi, Direttore generale Lipu).

Foto tratta dal sito LIPU di William Vivarelli
Era il Natale del 1900, quando l'ornitologo Frank Chapman propose quest'iniziativa, alla quale aderirono quell'anno soltanto altri ventisette ornitologi: oggi la Christmas Bird Count, che da allora non ha mai saltato un anno, è il censimento animale più longevo ed esteso del pianeta, che chiama a raccolta migliaia di volontari in tutto il nord America. Quest'anno il censimento inizierà la prossima domenica, il 14 dicembre, per concludersi il 5 gennaio 2015. Osservare e conteggiare il numero e le specie di uccelli avvistate è anche un indicatore utilissimo per monitorare lo stato di salute del pianeta: purtroppo negli ultimi anni si è assistito a un innegabile declino dell'avifauna (a causa dei cambiamenti climatici e dell'uso pervasivo dei pesticidi), che dovrebbe essere un monito anche per le altre creature viventi, uomo compreso.

Foto tratta dal sito LIPU
In Italia non c'è la tradizione natalizia di fare birdwatching, ma potrebbe essere una bella e buona abitudine trovare le giuste occasioni per provarci: basta poco, anche solo mezzagiornata a contatto con la natura può spalancare un mondo meraviglioso ai nostri occhi. Inoltre, dato che ormai il freddo è ufficialmente arrivato, vi ricordo di addobbare gli alberi del giardino o i vostri balconi per gli uccellini, con palle di grasso e semini: questo gesto di generosità si tramuterà per voi nell'occasione di ammirare cince, pettirossi, merli e piccoli altri volatili che popolano i nostri giardini, ospiti silenziosi e spesso ignorati, che vi incanteranno con delicatezza e straordinaria bellezza. 

lunedì 8 dicembre 2014

Preparativi di Natale, in gattosa compagnia!

Buon giorno dell'Immacolata a tutti! Siete alle prese con l'addobbo dei vostri alberi di Natale, oppure la vostra casa è già tutta decorata e luccicante? Avete già scelto e impacchettato i regali, oppure dovete ancora darvene pensiero? Sia come sia, si avvicina il Natale e con lui i classici momenti da trascorrere in famiglia, tra pranzi luculliani, film strappalacrime, qualche attimo di meritato riposo, in una casa resa più accogliente da festoni, presepi, alberi illuminati, pacchetti multicolore... E i vostri gatti? Ovviamente partecipano a questi momenti speciali, dando il loro insostituibile contributo! 
E ce lo dimostrano questi due magnifici gattoni: Cole, il maestoso gatto nero, e Marmalade, lo scatenato tigrato rosso!


Magari porteranno un pò di scompiglio... ma non c'è nulla di meglio della loro compagnia perchè il Natale sia più soffice, più caldo, più divertente, più... Natale!  Buoni preparativi a tutti, a voi e ai vostri mici!

venerdì 5 dicembre 2014

Uno spot che tocca il cuore, per tutti noi che amiamo un animale

Recentemente sono rimasta incantanta, occhi lucidi e cuore palpitante di commozione, nel guardare questo spot di Schesir, che con pochi fotogrammi riesce a toccare davvero l'anima di tutti noi che amiamo (e siamo amati da) un animale. "Con lui puoi essere naturale al 100%" è il messaggio: perchè per i nostri animali non importa se siamo belli, brutti, ricchi, poveri, intelligenti o sciocchi, l'importante è essere insieme giorno per giorno e ricambiare il loro affetto.


Non c'è che dire, i pubblicitari che hanno ideato e costruito questo spot hanno dimostrato una grande sensibilità, espressa in modo semplice e meravigliosamente coinvolgente. E mi ha fatto venire in mente, mentre avevo ancora gli occhi lucidi, l'ormai famosa frase che conclude il best seller "Io&Marley", che vale per tutti i nostri animali: "Un cane non se ne fa niente di macchine costose, case grandi o vestiti firmati. Un bastone marcio per lui è sufficiente, a un cane non importa se sei ricco o povero, brillante o imbranato, intelligente o stupido, se gli dai il tuo cuore lui ti darà il suo. Di quante persone si può dire lo stesso? Quante persone ti fanno sentire unico, puro, speciale? Quante persone possono farti sentire straordinario?"... Privi di malizia, invidia, gelosia e di tanti altri sentimenti prettamente umani, gli animali riescono a vedere (e spesso, a tirare fuori) il meglio di noi.

lunedì 1 dicembre 2014

L'impresa tragicomica di somministrare compresse al gatto

Ci sono diversi luoghi comuni sui gatti: che si affezionano di più alla casa che al padrone; che tutti graffiano a tradimento; che sono altezzosi ed egocentrici. E questi luoghi comuni sono, per l'appunto, mere stupidaggini che vengono presto smentite non appena si inizia una convivenza con uno di questi meravigliosi animali. Però c'è un luogo comune terribilmente veritiero, che potrebbe essere definito La Legge Universalmente Valida per Ogni Gatto Vivente sul Pianeta: dare una pastiglia al gatto è un'impresa quantomeno ardua, talvolta impossibile. E la cosa si connota di tratti perfino comici e paradossali: il gatto a cui dobbiamo somministrare la dannata pasticca, si rivelerà essere un abile dissimulatore di deglutimenti, nonchè un provetto sputatore, per non parlare delle sue doti contorsionistiche di fronte ai nostri tentativi di tenerlo fermo o del suo riuscire ad annusare a mille metri di distanza una polpetta farcita con il medicinale sospetto. E sapete cosa farà il gatto, di fronte a tutte le polpettine di pollo, o gli involtini di tonno e tutti i migliori manicaretti-esca? Un'annusata sprezzante e via, girerà le zampe e la coda e vi lascerà lì, soli e esasperati, senza sapere più che pesci pigliare. Per non parlare del fatto che continuerà a guardarvi con severa aria di rimprovero per molti giorni a venire, per aver sottovalutato in maniera così eclatante la sua intelligenza e sensibilità. E tutto ciò potrebbe perfino essere divertente, se non fosse che - di solito - il medicinale in questione ha una sua ben precisa ed importante necessità di essere sommistrato al gatto.

Fonte immagine: QUI

Certo, esistono diversi tipi di gatto:
- il gatto idrovora, che mangerebbe qualsiasi cosa e sempre, che non annusa nemmeno quello che gli capita a tiro e inghiotte tutto: in tal caso siete a cavallo, basterà preparare una polpettina per ciascuna pillola da fargli assumere e il gioco è fatto. Il vostro gatto-idrovora, abituato a spazzolare via senza alcuna remora tutto ciò che ha parvenze commestibili, inghiottirà tutte le pasticche del mondo senza un problema. Per mia esperienza, però, questo tipo di gatto è estremamente raro: controllate che non si tratti di un cane.
- il gatto normale, che mangia quando ha fame e non ha troppi vizi alimentari: in questo caso il consiglio è di procedere sempre con le polpettine di carne/pesce farcite di pillola, avendo cura di tenerlo un pò più a digiuno del solito nelle ore precedenti, in modo che la fame renda l'impresa più agevole. E' possibile anche munirsi di prodotti come "Easypill gatto", una pasta commestibile e appetibile, ideata appositamente allo scopo di nascondervi all'interno i medicinali. Probabilmente il vostro gatto si renderà ben conto che qualcosa non quadra e che quella polpettina nasconde qualcosa di losco, ma alla fine se il gusto non è sgradevole e la fame del vostro gatto è abbastanza convincente, riuscirete nell'impresa. Almeno per le prime due volte. Poi si passa al livello successivo, che per alcuni è la regola, ovvero...
- il gatto schizzinoso, che mangia quando ha fame ma se e solo se c'è qualcosa che lo aggrada. E per "qualcosa che lo aggrada" si intende che rifiuta categoricamente tutta una serie di alimenti per cui un mucchio di altri gatti stravederebbero, ma lui no. Lui semplicemente non ama il prosciutto crudo, o la carne di manzo, oppure quel pezzetto di braciola di maiale è venuto decisamente troppo cotto e così secco, no, proprio non si può mangiare. In tal caso l'unica scappatoia è di cercare di proporgli, abbinato alle compresse, solo il suo cibo preferito, oppure un cibo talmente invitante di fronte al quale non può proprio restare indifferente. Peccato che, anche in questo caso, valga la regola che dopo qualche volta il gatto mangi la foglia e inizi a rifiutare completamente ogni cosa che abbia il vaghissimo odore del medicinale. Ok, arrivati a questo punto l'impresa si fa dura e bisogna passare alle "maniere forti". Pregate quindi che il vostro gatto schizzinoso si riveli anche essere...
- un gatto mansueto: trattasi di un gatto eccezionalmente arrendevole, oppure eccezionalmente abituato a vedersi somministrare coattamente dei medicinali. Ecco, in questo caso potete provare con le tecniche suggerite in questo video (davvero ben fatto):



Certo, bisogna dire che molta differenza la fa la vostra esperienza nel somministrare pasticche al felino: fatto cento volte, potete scommettere che aprire la bocca al gatto e lanciargli in gola la dannata compressa, massaggiandogli poi la gola per stimolare la deglutizione, vi sembrerà un gioco da ragazzi. Infatti, non per niente, spesso i veterinari compiono questi gesti con la massima naturalezza e il gatto, in quelle circostanze, vi sembrerà assolutamente gestibile. Spesso però, per chi è privo di esperienza, la cosa assume davvero delle sfumature tragicomiche e ciascun scrupoloso "padrone" si porrà il problema di come curare il proprio micio se non riesce a somministrargli i farmaci. Quello che vi consiglio è: non scoraggiatevi e soprattutto cercate di individuare la tecnica più adatta per il vostro gatto, che sia idrovora, normale, schizzinoso o mansueto. Ricordatevi che usare la forza bruta non è mai una strategia vincente nell'approcciarsi a un micio e se diventasse davvero impossibile somministrargli un medicinale per via orale, consultatevi con il veterinario per individuare una cura alternativa.
E voi, avete mai dovuto dare compresse ai vostri gatti? Come ve la siete cavata?

venerdì 28 novembre 2014

"Omero, gatto nero" di Gwen Cooper

Oggi vi parlo di un libro che è soprattutto una storia vera, ricca di emozioni, speranze e insegnamenti come solo la vita vissuta può essere: quella di Gwen Cooper e del suo micio nero Omero, cieco dalla nascita. A solo poche settimane di vita, il piccolo batuffolo rischia di morire a causa di una grave infezione agli occhi: viene salvato in extremis dalla veterinaria che deve però asportargli i bulbi oculari, condannandolo a trascorrere la vita nella più completa oscurità. Quali saranno le possibilità di Omero di essere adottato e di vivere un'esistenza felice? E' proprio a questo punto che Gwen Cooper si imbatte nel micino e capisce di non poter fare a meno di adottarlo. In realtà tutte le circostanze giocavano a sfavore per l'adozione: la ragazza aveva già due gatte e una situazione lavorativa precaria, eppure il micino, anche se totalmente cieco, la accoglie subito con una fiducia così disarmante che Gwen si sente in dovere di non deluderlo. Qui ha inizio la storia di questa giovane donna e di un coraggioso gatto nero senz'occhi, una creatura che, pure senza aver mai visto il mondo o le persone, riesce a vivere e soprattutto ad amare con un'intensità sorprendenti.


E' una storia di responsabilità, amore, devozione, fiducia reciproca, normalità, difficoltà e miracoli quotidiani. Perchè se è vero che un gatto cieco può effettivamente condurre una vita normale, dando prove di straordinarie capacità di adattamento, quello che non si può immaginare è quanto l'esempio di vita di Omero possa cambiare l'esistenza, le prospettive e l'anima stessa di Gwen. La ragazza e i suoi gatti (non solo Omero, ma anche le gatte Vashti e Rossella) passeranno insieme circa 16 anni, durante i quali Gwen dovrà dare prova di essere diventata adulta, cambiando più e più volte lavoro e perfino città (da Miami a New York), riuscendo sempre a reinventarsi una vita, passando per diverse peripezie lavorative ma anche sentimentali, fino a trovare finalmente la stabilità con l'uomo che diventerà suo marito. Si troverà a sopravvivere, sempre insieme ad Omero, Vashti e Rossella, anche ad uno dei più tragici drammi che hanno colpito il mondo occidentale nel nostro secolo: l'attentato alle Torri Gemelle dell'11 settembre 2001. Già una testimonianza di questo tipo colpisce in sè stessa, ma ancora più valore ha questa storia perchè è chiaro come Gwen abbia vissuto ogni giorno e ogni singola scelta in simbiosi con i suoi mici: non semplicemente i suoi "animali domestici", bensì la sua famiglia. 

Gwen e Omero, fonte QUI
A sfondo del racconto di vita di Gwen ed Omero, una storia di uomini e gatti, di difficoltà e tragedie superate, di felicità e miracoli giornalieri, ci sono poi alcune importanti riflessioni sul concetto di "normalità" e "diversità", in particolare per quanto riguarda la disabilità. Senza negare il carico di problemi che la disabilità comporta, Gwen ed Omero ci insegnano che "spingersi un pochino oltre il confine della normalità può arricchire un’intera esistenza". Uscito nel 2010 quando già il micio nero aveva raggiunto la vecchiaia, leggendo in rete ho scoperto che Omero è venuto a mancare nel 2013 all'età di 16 anni. Pure nella consapevolezza che Omero non sarebbe vissuto per sempre, non vi è traccia di tristezza nel libro di Gwen, solo una profonda commozione per una creatura che ha saputo darle un infinito affetto e un'impagabile lezione di vita: “l’amore per un gatto o qualche altro animale domestico, per una persona, non ha bisogno di occhi, anzi si può trovare anche solo sapendo leggere il cuore, imparando a scoprire la vita in ogni sua parte, vivendola senza paura di sbagliare" (Gwen Cooper, Omero gatto nero, Sperling&Kupfer).

domenica 23 novembre 2014

Una stagione: l'autunno (2014 - 3)

Sono trascorse e passate anche le interminabili giornate di pioggia continua e stillante, di umidità paradossalmente afosa perfino in questo novembre. Finalmente le temperature si sono fatte più rigide, in linea con un autunno che si rispetti e che sta correndo veloce verso il solstizio: all'aria aperta il freddo rende indispensabile un giubbino e una sciarpa (o, se siete gatti, un mantello naturale di pelo ben soffice e isolante!), si vede il fiato e, mentre si calpesta il tappeto di foglie, si pensa già al tepore che ci accoglierà in casa.




Qui nella campagna ferrarese, l'autunno ci accoglie ogni mattino con le sue albe nebbiose, sui campi arati e ordinati, oppure al contrario su quelli rinsecchiti e inselvatichiti, dove trovano rifugio e vita un sacco di animaletti. E l'umidità notturna si posa sulle foglie e si impiglia nelle ragnatele, lasciandole luccicare fino a dopo mezzogiorno, quando finalmente un timido sole si fa avanti per regalare alla giornata un pò di luce e limpidezza.





I campi incolti possono dare l'impressione di desolazione e abbandono, ma avvolti dalla nebbia io trovo che abbiano il loro fascino. E certamente il fascino ce l'hanno anche per Paciocca, che non si fa sfuggire l'occasione quotidiana di appostarsi per una breve puntata di caccia. E in effetti, anche in un campo inselvatichito, si può trovare qualcosa di suggestivo...




I giorni si stanno accorciando impercettibilmente, uno dopo l'altro, mentre la natura lavora instancabile per prepararsi al cambio di stagione: non c'è creatura sulla terra - salvo l'essere umano forse, me compresa - che resti indifferente di fronte all'autunno e alle sue leggi. Rallentare, trovare un rifugio o migrare, fare scorta per l'inverno, predisporsi a giornate più calme e corte.

 

Paciocca trascorre molto più tempo a dormicchiare in casa, in compagnia delle piante "casalinghe" che abbiamo prontamente accolto all'interno in modo che passino l'inverno al caldo insieme a noi.


Purtroppo in questo periodo io sono tutt'altro che capace di sintonizzarmi sui ritmi di calma, lentezza e raccoglimento suggeriti dalla stagione: complice un incarico di lavoro molto impegnativo, sto andando di corsa come non mai. Anzi ne approfitto di questo post per scusarmi per la mia assenza ormai cronica su questo blog e sui vostri... abbiate pazienza: passerà! Per il momento vi auguro una buona e lenta domenica... almeno oggi!

lunedì 17 novembre 2014

La frase del giorno: Pino Caruso

I gatti neri portano fortuna. Il mondo va male perché tutti li evitano.
Pino Caruso, "Ho dei pensieri che non condivido", 2009


Una citazione spiritosa in occasione della giornata del gatto nero, che ricorre proprio oggi per sfatare la superstizione riferita a questo magnifico felino... ma quanta verità c'è dietro questa piccola battuta? Forse se fossimo tutti meno pieni di pregiudizi, riflettendo meglio sulle nostre convinzioni dettate dall'abitudine e dal senso comune, potremmo davvero migliorare un pò il mondo? Vi lascio con questa domanda e vi auguro un buon inizio di settimana!

domenica 9 novembre 2014

Una stagione: l'autunno (2014 - 2)

Come sta andando l'autunno dalle vostre parti? Qui in pianura emiliana la temperatura è ancora molto mite, a tratti perfino fastidiosa per l'umidità calda che si può sentire in questi giorni... uscendo in giardino noto che gli alberi hanno ancora tutte quante le foglie, tante delle quali ancora verdi, e inizio a domandarmi se sia vero che "non esistono più le mezze stagioni", letteralmente. Del resto, siamo anche vicini a San Martino, periodo nel quale si sono spesso registrate, nei secoli, temperature particolarmente clementi...




Sono un'amante dell'inverno ma soprattutto di una scansione ben netta delle quattro stagioni: ammetto che preferirei un autunno più deciso, con un abbassamento sensibile delle temperature via via che ci avviamo verso l'inverno. Accadrà oppure, come lo scorso anno, avremo di nuovo uno strano e continuo autunno piovoso, anche nei mesi invernali? Spero proprio di no, anche se solo per brevi periodi il freddo intenso, quello che mette a riposo le piante e la natura, dando una sensazione di pulizia e indispensabile stasi, è necessario.




Per il momento invece questo autunno procede lento lento, nell'abbassamento delle temperature... le ore di luce si accorciano, ma a parte questo l'aria resta calda, umida e talvolta "pesante". Gli scatti in giardino testimoniano in effetti una specie di "estate": giornate soleggiate, luminose ma assolutamente non fredde. E voi, cosa vi aspettate da questa stagione?

lunedì 3 novembre 2014

"Bears", storia di due piccoli orsetti... ricordiamoci di quelli di Daniza!

Recentemente ho visto "Bears", il bellissimo documentario naturalistico che DisneyNature ha prodotto in occasione della scorsa giornata della terra, dedicato alla vita di due piccoli cuccioli di orso grizzly e della loro madre. La storia è ambientata in Alaska, nello Katmai National Park, e si resta assolutamente rapiti dalla magnificenza della natura selvaggia: le riprese del documentario sono da mozzare il fiato, così come lo è la tenerezza del vedere i due piccoli orsetti uscire dalla tana, su un abbagliante crinale coperto di neve, e seguire passo dopo passo le lezioni di mamma orsa. E poi ci sono monti, laghi, foreste, fiumi, cascate, salmoni che si tuffano tra le rapide come se volassero, imponenti orsi dalla folta pelliccia... Come in tutte le produzioni Disney, il documentario viene narrato in forma leggermente favolistica: mamma Sky e i piccoli Scout e Amber dovranno imparare a sopravvivere ai tanti pericoli di tutto il loro primo anno di vita. 


Fondamentale, per mamma Sky, sarà riuscire a tenere i piccoli lontani dai predatori (gli altri orsi stremati dalla fame, ma anche il lupo Tikaani) e a mangiare a sufficienza per poterli allattare durante il letargo, anche durante il loro secondo inverno insieme. Si viene proiettati nel mondo degli orsi grizzly, dei quali impariamo a scoprire abitudini, debolezze, capacità (ad esempio, hanno un olfatto migliore di quello dei segugi!) e temperamento giocoso... e mentre lo sguardo si sofferma su panorami incantevoli e la storia prosegue, il cuore coglie una naturale verità: al di là della specie, l'istinto materno e la dolcezza di una mamma con i suoi cuccioli è la stessa tra tutti i mammiferi. Fortunatamente, trattandosi di una produzione Disney, il lieto fine è assicurato: non preoccupatevi di dover tenere alla vostra portata dei fazzoletti, le uniche lacrime che potrete eventualmente versare saranno di commozione per lo spettacolo tanto bello, accattivante e maestoso che è la vita degli orsi in Alaska. Quindi che altro dirvi di questo film? Ve ne consiglio fortemente la visione!

Un'immagine del film "Bears", fonte QUI
Non a caso in questo documentario a lieto fine non compare mai l'uomo, nè viene mai nominata la sua presenza come possibile minaccia per gli orsi. Sappiamo fin troppo bene che, invece, a mettere a rischio la vita di questi splendidi animali spesso siamo proprio noi uomini: che sottraiamo per le nostre attività sempre più spazio vitale agli animali selvatici, o che interveniamo in modo diretto sulla vita di questi, è indubbio che il peggior nemico dei selvatici restiamo sempre noi. Non serve che nomini la penosa vicenda di Daniza, maldestramente uccisa nel tentativo di catturarla, lasciando orfani i suoi due cuccioli di pochi mesi. Che fine hanno fatto questi due orsetti, privi della fondamentale presenza materna, che avrebbe dovuto proteggerli e guidarli nei primi anni della loro vita? I due cuccioli sono sorvegliati e pare che finora siano riusciti a cavarsela; conforta inoltre vedere che sono totalmente diffidenti nei confronti dell'uomo, cosa fondamentale per la loro crescita e sicurezza in un contesto selvatico. 

Cuccioli di orso, fonte wikipedia QUI
Purtroppo la cucciola che veniva monitorata ha perso l'apparecchio e, per evitare un nuovo intervento invasivo, non si provvederà a ripristinarlo, continuando il monitoraggio dei due orsetti con "fototrappole" e avvistamenti. Proprio qualche giorno fa c'è stato un tavolo tecnico organizzato dalla provincia di Trento, volto a stabilire linee guida per gestire i cuccioli e le eventuali emergenze in cui incorreranno. Al tavolo di discussione hanno partecipato i referenti del Parco Naturale Adamello Brenta, nonchè Ispra, ministero dell'Ambiente, Corpo forestale dello stato, ed esperti di Austria, Slovenia, Norvegia, Croazia e Spagna, ma la LAV ha denunciato questo convegno come un intervento di facciata. Una cosa è certa: non deve calare l'attenzione verso i due piccoli orsetti di Daniza, perchè purtroppo non si trovano in un film Disney e la loro sorte potrebbe volgere al peggio in ogni momento.

mercoledì 29 ottobre 2014

I gatti e la musica: amore, indifferenza e straordinarie esperienze

Come reagiscono i nostri felini domestici alla nostra canzone preferita in onda alla radio, al suono di un pianoforte, al concerto di Capodanno in tv o al nostro canto sotto la doccia? Riescono ad apprezzare un brano di musica classica e si inquietano ascoltando un pezzo heavy metal, oppure non colgono alcuna differenza tra i due? E' difficile dare una risposta univoca e soprattutto "scientifica", perchè molto dipende da ciascun gatto e dai motivi per cui reagisce in quel certo modo, di fronte agli stimoli musicali. Esistono gatti che mostrano uno spiccato interesse per la musica, così come si può osservare in altri mici una completa indifferenza verso ogni stimolo sonoro, o ancora ci sono gatti che dimostrano un aperto fastidio per i suoni, anche quelli che noi umani giudichiamo piacevoli. Sarebbe bello e simpatico affermare che i gatti siano animali musicali e amanti della musica a tutto tondo, in realtà dobbiamo fare attenzione a non "antropomorfizzare" troppo i nostri amici a quattro zampe: ci sono mici che apprezzano la musica, altri che ne sono infastiditi, ma più spesso la maggior parte di loro si dimostra indifferente.

Ecco Paciocca in uno dei suoi posti preferiti
Perchè il gatto dovrebbe reagire alla musica, una delle arti più complesse che l'uomo sia mai riuscito a creare? Anzitutto, perchè i gatti hanno un udito finissimo (in particolare per quanto riguarda i suoni acuti): quindi ogni stimolo sonoro viene da loro colto e, di volta in volta, valutato come degno di interesse o di disinteresse. E dobbiamo farcene una ragione: per natura, il gatto troverà sicuramente più interessante l'impercettibile squittìo del topo, rispetto ad un concerto per orchestra sinfonica. Inoltre il gatto, proprio perchè così sensibile ai suoni, non sempre reagisce positivamente alla musica poichè potrebbe essere colta come troppo "frastornante", se a volume troppo alto. Ci sono però una miriade di esperienze contrastanti: mici che iniziano a fare le fusa, rotolarsi sul pavimento e leccare le mani del pianista che esegua una musica di Debussy; gatti che al contrario cercano di tappare la bocca con la zampina al cantante che raggiunga un suono acuto; gatti palesemente eccitati dal punto di vista sessuale qualora sentano una specifica nota o addirittura felini che, udendo una sequenza di note, cadono vittime delle convulsioni.

Fonte immagine: QUI
Per quanto mi riguarda posso raccontarvi che Paciocca, tra tutti i gatti che ho avuto, è l'unica che ha dimostrato la più spiccata predisposizione per la musica: ha sempre amato sentirmi suonare il piano (tant'è che per lunghe ore non si muoveva dalle mie vicinanze, anche quando suonavo brani particolarmente aspri e dissonanti) ma, non appena accenno a mettermi a cantare, inizia a fare le fusa, mi salta in braccio e miagola in modo agitato, annusandomi la bocca. Ho il sospetto - per nulla gratificante, a dire il vero - che colga il mio canto come una specie di lamento sofferente e che quindi accorra per consolarmi. Diversamente da Paciocca però, la maggior parte dei gatti che ho avuto era assolutamente indifferente alla musica. Eventualmente, se iniziavo a suonare il piano (anche brani piacevoli e rilassanti di Mozart o Bach) e nella stessa stanza c'era un gatto addormentato, questo si svegliava infastidito dall'improvviso "frastuono" musicale e se ne andava a proseguire il pisolino in un'altra stanza, indignato per la brusca interruzione della sua tranquillità.

Fonte immagine: QUI
La spiegazione più scientificamente credibile delle più sorprendenti reazioni dei mici di fronte a note, musiche e fischiettii, è che i nostri animali reagiscano non alla musica in quanto tale, bensì solo a particolari note che ricordano loro "messaggi" specifici nel loro linguaggio felino. I gattini di poche settimane, ad esempio, emettono miagolii molto acuti, specie quando si trovano in difficoltà o sono spaventati: ecco perchè le gatte, di fronte alle note acute, spesso si agitano e cercano di "consolare" chi sta emettendo quei suoni. Ugualmente anche l'eccitazione sessuale, lo spavento o il fastidio, possono essere spiegati allo stesso modo: una determinata altezza di suono viene interpretata dal gatto come un segnale caratteristico di precise situazioni sociali feline (riproduzione, lotte, segnali di pericolo), che richiedono una risposta adeguata. E questa spiegazione può valere in linea generale per tutti i gatti.

Nora, the piano cat! Fonte immagine: QUI
Esistono poi casi particolari e sorprendenti, che mettono in discussione quanto detto finora: gatti che, al di là di ogni spiegazione scientifica, sono apertamente interessati alla musica, alla sua produzione e alla sua esecuzione. Un esempio per tutti è la celeberrima gattina Nora, diventata diversi anni fa una star su youtube, per la sua passione per il pianoforte. E non intendo - come per Paciocca - predilezione per l'ascolto di brani pianistici... intendo proprio passione per il suonarlo! Se risulta ancora abbastanza ovvio che un gatto più di un altro possa apprezzare l'ascolto di musica classica (emotivamente rilassante, non solo per noi umani), vedere Nora che sembra davvero trarre piacere dal produrre note sul pianoforte, è qualcosa di quasi surreale! 


Come potremmo chiamare questo tipo di esperienza? Il comportamento di questa gattina quanto è vicino a quello di un bambino di pochi anni, che strimpelli sulla tastiera le prime note solo per il piacere sensoriale di produrre suoni? E' qualcosa di davvero straordinario, che apre orizzonti nuovi sulle inclinazioni musicali dei gatti... o almeno su quelle di alcuni in particolare. E i vostri mici come reagiscono alla musica? Ne sono interessati, oppure si dimostrano infastiditi o indifferenti?

giovedì 23 ottobre 2014

"Il pigiama del gatto" di Ray Bradbury

Contrariamente a quanto potreste pensare leggendo il titolo... questo è un post completamente fuori tema con il mio blog! Come forse saprete, se avete letto il post che gli ho dedicato al momento della sua scomparsa, il grande Ray Bradbury è uno degli scrittori a cui sono più affezionata e verso i quali sento di avere una grande affinità... sapete quegli scrittori - pochi, a dire il vero - che con le loro parole riescono a fare risuonare proprio le vostre più intime corde? Ecco: questa è la magia che riesce a compiere in me il compianto Ray, del quale la Mondadori ha pubblicato proprio il mese scorso un'ultima raccolta di racconti - inedita in Italia - dal curioso titolo "Il pigiama del gatto". 


Non fatevi trarre in inganno dall'accattivante miciosa copertina, nè appunto dal titolo gattesco, perchè in realtà questo libro racchiude i più svariati racconti, scritti nel corso di tutta la sua carriera, dove Ray Bradbury descrive con il suo inconfondibile stile - talvolta con autentico umorismo, talvolta con una vena malinconica a tinte cupe, talvolta pregno di veri e propri incubi - le situazioni quotidiane o paradossali di un'America passata, presente e futura. Certo, i suoi capolavori resteranno sempre i romanzi celeberrimi come Fahrenheit 451 o Le Cronache Marziane, senza dimenticare Il popolo dell'autunno e L'estate incantata... ma questi racconti - come tutti quelli da lui scritti e pubblicati - racchiudono suggestioni uniche e godibilissime, che vanno a comporre una raccolta di grande immaginazione ed impatto emotivo. In particolare, "Il pigiama del gatto" è la storia di un ragazzo e una ragazza che si incontrano/scontrano al momento di soccorrere un povero gattino nero, abbandonato sulla Strada 9, nei pressi di Millpass in California. Il micio sarà l'imperturbabile e soffice oggetto della contesa dei due protagonisti, che cercheranno di ottenere la custodia esclusiva del gatto, dimostrando di meritarlo l'una più dell'altro. La storia si conclude con un simpatico e delicato epilogo, nel quale il micio diventa l'inevitabile cupido dei due irrimediabili gattofili. E se vi domandaste il significato dello strano titolo... è presto detto, in una nota del traduttore: l'espressione pigiama del gatto nel linguaggio colloquiale americano sta a significare "quanto di meglio" o "la cosa perfetta".

domenica 19 ottobre 2014

Due minuti per desiderare un gatto!

Per allietare questa domenica, eccovi un video da youtube veramente tenerissimo, che in soli due minuti vi convincerà che i gatti sono tra le creature più desiderabili della terra! Basteranno 120 secondi per convincervi che un gatto sarebbe perfetto per voi e per la vostra famiglia?



Noi gattofili ne siamo già convinti, ma è sempre un piacere soffermarsi sugli aspetti più irresistibili dei nostri compagni felini... che siano teneri batuffoli di poche settimane, giocosi micetti di alcune settimane, eleganti e mansueti gattoni adulti, nessuno di loro perde il suo fascino! Cuscinetti rosa, morbidi mantelli, flessuose code, occhi vispi e profondi, pose curiose e divertenti... la simpatia dei gatti è veramente innata!

martedì 14 ottobre 2014

Autunno, andiamo: è tempo di migrare...

"Settembre, andiamo. E' tempo di migrare", diceva la poesia di D'Annunzio. E ora che siamo in ottobre e l'autunno prende forma ogni giorno di più, gli uccelli sono continuamente indaffarati: chi è già partito, chi invece è tornato (come il Pettirosso, che arriva da noi a fine settembre), chi si sta preparando a migrare proprio in queste settimane, affrontando un lungo volo pieno di pericoli per raggiungere luoghi più caldi. Spesso nella mia campagna, in particolare a fine ottobre, posso osservare ed ascoltare centinaia di uccellini tutti appostati sui fili dell'alta tensione: il loro chiacchiericcio concitato e i loro piccoli voli frenetici sui fili sembrano proprio essere grandi riunioni collettive, per prendere gli ultimi accordi prima di spiccare, tutti insieme, un volo che li metterà a durissima prova ma che, se arriveranno a concluderlo, garantirà loro la sopravvivenza.

Immagine da wikipedia, QUI
Le grandi migrazioni sono un imponente e antichissimo fenomeno che riguarda centinaia di specie di uccelli, che con il cambiare delle stagioni o con l'avvicinarsi del periodo riproduttivo, partono per un viaggio capace di coprire fino a 3000 km al giorno. Sorvolano boschi, fiumi, montagne, oceani ed interi continenti, deserti e città, seguendo rotte millenarie ed orientandosi grazie ai campi magnetici, ai riferimenti geografici e alle stelle. Un vero e proprio esodo che gli uccelli compiono due volte all'anno, in primavera ed in autunno, che li sottopone ad un'enorme fatica e a pericoli letali, e non sempre si conclude felicemente. Eppure migrare è un impulso antichissimo che risponde proprio all'istinto di sopravvivenza, alla ricerca di cibo e temperature più miti, luoghi più ospitali e adatte alla riproduzione... e per noi uomini è ispiratore di libertà, fonte di grande fascino e mistero. 

Immagine tratta dal sito LIPU
Recentemente ho visto uno straordinario documentario dedicato alla migrazione degli uccelli, "Il popolo migratore" (2001), di Jacques Perrin: "Da ottanta milioni di anni gli uccelli attraversano i cieli, superano montagne, sorvolano terre e mari. Ogni primavera essi coprono distanze enormi per raggiungere i luoghi in cui nidificare. In Autunno si involano di nuovo a ritroso verso le stesse rotte. Questo film è il risultato di 4 anni di lavoro inseguendo la straordinaria impresa degli uccelli migratori negli emisferi nord e sud attraverso mari e continenti". Il film documentario è veramente qualcosa di unico: fenomenali riprese ravvicinate di stormi in pieno volto, paesaggi mozzafiato della più selvaggia ed incontaminata natura, tramonti fiabeschi e tempeste di neve che fanno da cornice al viaggio di oche selvatiche, rondini, cigni, svassi, cicogne, gru, rapaci, pappagalli, pinguini e tantissime altre specie avicole. 

La locandina del film
Il film è parlato veramente pochissimo e lascia spazio soprattutto alle immagini, perchè parlano da sole: e, alla fine, ci si abitua ad ascoltare solo il frullare continuo delle ali, lo stridore dei canti degli uccelli, i suoni dell'oceano, delle montagne e dei fiumi. Le scene sono eccezionali: svassi che corrono letterlamente sull'acqua, come se potessero camminare su di essa; francolini di monte durante il corteggiamento, spettacolari come opere d'arte, ma anche l'abominio della caccia e l'ingiustizia della cattività sono mostrati con poche, paradigmatiche riprese. Dopo aver visto questo film, oltre ad essere rimasta a bocca aperta per l'enorme varietà di specie di uccelli e per la meraviglia del nostro pianeta, mi è parso davvero di essere tornata "a terra" dopo un lungo e libero volo. "Il popolo migratore" si trova anche su youtube, ma io vi consiglio di cercarlo in dvd (magari in biblioteca, è un film assai diffuso), perchè per apprezzarne in pieno la visione serve ammirarlo ad alta risoluzione.
Se volete saperne di più sulla migrazione, vi consiglio questo articolo della Lipu, che vi svela tutti i segreti della migrazione. D'ora in poi, in autunno e in primavera quando vedrete uno stormo di uccelli volare verso l'orizzonte, augurate loro buon viaggio e buona fortuna: è la loro sfida più grande, ma anche la loro migliore chance di sopravvivenza, da secoli.

sabato 11 ottobre 2014

La geniale savana "arrotondata"... e stop ai crimini di natura

Oggi apro il post con un mitico video che ormai è diventato celeberrimo, ma ogni volta che ho occasione di rivederlo mi strappa sempre un sorriso! Come sarebbe la vita nell'affascinante Savana, se fosse popolata di animali arrotondati? Kyra Buschor e Constantin Paeplow sono i geniali creatori del mondo di "Rollin Wild" e vi consiglio di andare anche sul canale youtube di Rollin Safari per scoprire altri imperdibili video! Intanto godetevi questo:


Ma dopo il dilettevole, voglio lasciarvi anche uno spunto di riflessione seria, che riguarda l'importante campagna che il WWF sta promuovendo in queste ultime settimane: "Stop ai crimini di natura: tu da che parte stai?", contro la piaga del bracconaggio che colpisce gravemente alcune specie animali come tigri, rinoceronti ed elefanti, che vengono catturati vivi, mutilati, uccisi, oppure tenuti in cattività come "trofei". Allarme estinzione per le tigri, uccise per il loro manto, ma anche per ossa e occhi, stupidamente ritenuti ingredienti di cure miracolose: di questi meravigliosi felini ne sono rimasti solo 3200 al mondo, con una diminuzione del 97% negli ultimi 100 anni. Ma non va meglio agli elefanti, cacciati per le loro zanne che fruttano miliardi di dollari alla criminalità organizzata sul mercato nero: in ben cinque paesi dell'Africa centrale, la popolazione di questi pachidermi è calata del 65% solo tra il 2002 e il 2011. E il fenomeno riguarda anche il rinoceronte, cacciato per il corno, che viene barbaramente segato via all'animale ancora vivo, il quale resta agonizzante per ore prima di trovare la morte: nel solo Sud Africa si è passati a 13 esemplari uccisi a oltre 1000, dal 2007 al 2013.

 

Sono dati allarmanti che mostrano quanto sia cresciuta negli ultimi anni la domanda di questi animali, soprattutto sui mercati cinesi, vietnamiti e thailandesi, da parte dei collezionisti di pelli, di avorio, ma anche di cibi o di presunti medicamenti di origine animale... e l'Italia? Il nostro paese "non è immune da questo business, anzi. Secondo il servizio CITES del Corpo Forestale, nel 2012, il valore del mercato illegale di specie portette nel nostro Paese è di oltre 800mila euro, con 223 reati accertati, 166 persone denunciate e oltre 6mila esemplari sequestrati, tra cui avorio, coralli e conchiglie. E di questo affare si occupa anche la criminalità organizzata italiana" (Giorgio Ruta, per Repubblica.it). L'avorio delle zanne degli elefanti viene venduto grezzo a 750 euro al chilo, ma un corno di rinoceronte può arrivare a costare fino 60.000 euro al chilo! Potreste immaginare acquisto più futile, sciocco e al contempo più fonte di profondo dolore, morte e distruzione? Gli occhi della tigre, ritenuti rimedio per epilessia e malaria, sono venduti a 200 dollari l'uno, per non parlare dei "tappeti" fatti con il suo manto: un vero schiaffo in faccia ad ogni morale e al buon gusto. Fino a quando l'ignoranza più gretta dominerà il nostro mondo? Quante specie dovremo estinguere, quanto vicino al collasso dovremo portare il nostro pianeta, prima di ravvederci?


Il WWF sta svolgendo importanti azioni antibracconaggio, intensificando la sorveglianza sul campo da parte di ranger, guardie forestali e volontari, dotandoli di adeguata strumentazione anche per individuare le rotte dei bracconieri. Inoltre il WWF si prende cura degli animali feriti e dei cuccioli rimasti orfani. Noi cosa possiamo fare? Ovviamente informarci, divulgare questa campagna e, se possiamo, donare al WWF un'offerta a sostegno delle sue attività contro il bracconaggio. E chiudo ricordando anche la petizione per chiedere al parlamento sanzioni più severe per l'uccisione di animali selvatici protetti: invito tutti voi a firmarla, perchè i crimini di natura sono anche contro l'umanità.

mercoledì 8 ottobre 2014

Una stagione: l'autunno (2014 - 1)

Tanti poeti hanno cantato la bellezza dell'autunno e delle chiome degli alberi che, accendendosi dei toni più caldi, sembrano regalare una seconda e inaspettata fioritura. Ma prima che ci accingiamo ad ammirare questo spettacolo, che si sta preparando a sbocciare giorno dopo giorno, oggi voglio mostrarvi dei veri e proprio fiori che donano macchie di intenso giallo ai giardini delle case di campagna, ma anche ai bordi dei fossi e dei campi: i topinambur, bellissime margheritone autunnali. E diceva di loro il poeta Andrea Zanzotto: "Entro i manipoli qua e là sparsi / dei topinambùr lungo gli argini / ogni lustro del giallo si fa intimo / all'autunnale catarsi".



Il topinambur, o "carciofo di Gerusalemme", è un tubero commestibile e dalle molte proprietà benefiche, una specie di piccola patata che ha il vago sapore di carciofo. Io lo apprezzo moltissimo condito con olio e sale, dopo la cottura a vapore, nelle fredde sere autunnali! Quest'anno finalmente, dopo averli lungamente desiderati, grazie alla mia amica Giada posso ammirare anche io i fiori dei topinambur nel mio giardino, eccoli qui:


Il topinambur è facilissimo da coltivare e potrebbe perfino diventare invasivo, dal momento che è una pianta rustica che necessita semplicemente di una posizione abbastanza soleggiata. Ricordo che un tempo gli argini dei fiumi e il limitare dei campi erano pieni di queste margheritone... oggi ce ne sono sempre meno e anzi sta diventando un fiore "domestico", piantato appositamente nei cortili e nei giardini da chi vuole avere un tocco floreale all'inizio dell'autunno.

Topinambur cresciuti accanto a un campo di mais: è sempre più raro vederli in campagna.
In realtà esistono diversi altri fiori che sbocciano proprio in questo periodo, ad esempio gli eleganti anemoni giapponesi. Io li trovo veramente bellissimi, nella loro perfetta semplicità:



Proprio questi anemoni sono stati teatro di un'accanita lotta per la sopravvivenza: sono rimasta affascinata ad osservare due ragni che, su un'invisibile e resistente ragnatela, si sono contesi a lungo e con tenacia una preda. Non guardate questi aracnidi con l'occhio schifato dell'uomo moderno, ma con lo sguardo curioso ed aperto a osservare il mondo da diverse prospettive:



E non è finita! Da quando ho allevato bruchi di macaone sono diventata sensibilissima a queste piccole creature... e così ho scoperto - ahimè - un'infestazione di bruchi su un rosaio. Pure nei loro confronti è prevalso per me il fascino, anche se ho ben presto scoperto che non si tratta di bruchi di farfalle ma di arge pagana, un imenottero non certo bello un leggiadro macaone.



Come potete vedere, il giardino brulica di vita in tutte le sue stagioni e pure in autunno, che sembra essere una stagione morente, possiamo osservare grandi attività viventi. Aveva proprio ragione Giorgio Celli nel pensare al giardino come ad una piccola savana! 
E per concludere questo primo post autunnale con immagini di creature più domestiche, vi lascio un saluto da parte di Paciocca, che si sente divisa tra la pigra vita casalinga e la più spericolata caccia selvaggia all'aperto, finchè le miti temperature lo consentono ancora:


Buon autunno a tutti!

domenica 5 ottobre 2014

Quattro anni di fusa!

Oggi è un giorno specialissimo per Rumore di Fusa, che compie ben quattro anni! Dai primi post mi sembra passata una vita intera - e forse, è proprio così - ma non è diminuito il mio interesse e la mia voglia di condividere argomenti, curiosità e storie su gatti, felini, animali domestici e selvatici, natura e ambiente. Anche voi lettori siete cresciuti con me in questi quattro anni ed è una grande soddisfazione trovarvi sempre più numerosi... quindi oggi festeggiamo insieme il quarto anniversario di questo blog, perchè se è cresciuto così tanto è soprattutto grazie alle tante visite quotidiane e ai commenti dei lettori più "fedeli" che non mancano mai di partecipare attivamente: per questo non vi ringrazierò mai abbastanza!


Rispetto allo scorso anno, sono aumentate di tantissimo le visualizzazioni: abbiamo superato le 251.000! Ci avviciniamo inoltre ai 400 post e i commenti che ci siamo lasciati a vicenda sono già oltre 4000! Non è invece cambiato il podio dei tre post più letti in assoluto: al primo posto (14000 visualizzazioni) il brutto ma utile articolo sui parassiti intestinali del gatto; sul secondo gradino (8700 visualizzazioni) troviamo il poetico post dedicato al canto delle cicale; infine in terza posizione (6900 visualizzazioni) resta il "cosa fare" nel caso incontriate con un riccio! Come già dicevo un anno fa, sono contenta di questo podio perchè è significativo delle diverse anime di Rumore di Fusa: non solo indicazioni utili su gatti e animali, ma anche quel pizzico di meraviglia che ci regala il mondo naturale circostante. Che altro dirvi?  

GRAZIE DI CUORE per esserci, 
questo quarto anniversario è tutto dedicato a voi lettori!