martedì 29 dicembre 2015

Botti di San Silvestro: consigli di sopravvivenza per cani e gatti

Al grido di "No ai botti, più biscotti!", negli ultimi anni sono sempre di più le persone, ma anche i gruppi e le associazioni, che hanno chiesto ai sindaci delle città italiane di vietare l'uso di petardi, mortaretti e botti per le festività di Natale, Capodanno ed Epifania. In particolare è la notte di San Silvestro la più critica, quando allo scoccare della mezzanotte partiranno i festeggiamenti "istituzionali" per il nuovo anno: musica a palla, fuochi d'artificio e spumanti stappati tra le piazze e le vie cittadine, tra grida e urla d'auguri. Ma la pratica dei "botti" è stata per lungo tempo diffusa anche tra i privati, in città come in campagna: un caos assordante e improvviso, che solo noi uomini riusciamo a concepire come "festoso", mentre per gli animali si tratta di un frastuono spaventoso e pericoloso. Cosa ne sanno il nostro cane e il nostro gatto che, per festeggiare l'arrivo di nuovi 365 giorni, ci sembra sensato scatenare un vero e proprio bombardamento, tutto concentrato nei folli minuti che precedono e seguono la mezzanotte? Il rischio, purtroppo concreto e grave, è che i nostri animali non solo si spaventino a morte, ma che possano anche scappare di casa, ferirsi o entrare in uno stato di shock per ore. 

Indhira, micia in attesa di adozione al gattile di Ferrara

Per fortuna, ormai ogni anno di più si allunga la lista di comuni dove vengono vietati i botti "casalinghi" e lasciati all'iniziativa dei privati. Questo non implica, purtroppo, che il divieto basti per tenere al sicuro i nostri animali: tante persone sembrano non poter rinunciare a questo inutile e fastidioso "festeggiamento", che sicuramente metteranno in pratica nonostante le ordinanze. Inoltre il divieto non riguarda appunto le feste di Capodanno "istituzionali", organizzate dai Comuni nelle piazze a mezzanotte (a Ferrara, ad esempio, verrà comunque proposto il famoso "incendio del Castello", tra musica e fuochi d'artificio). Cosa fare allora? Arcaplanet ha realizzato una bella infografica con 6 indicazioni per aiutare gli amici a quattro zampe, in particolare i cani, a passare in tranquillità la notte di San Silvestro.

http://www.arcaplanet.it/

E per quanto riguarda il nostro micio? Alcuni di questi consigli valgono anche per lui: non lasciarlo solo nè all'aperto (ci mancherebbe, la notte di Capodanno!), permettetegli di nascondersi se la sua paura è tale, oppure cercate di tranquillizzarlo con voce calma e qualche coccola delicata. Non chiudetelo mai in una stanza (il senso di "prigionia" potrebbe peggiorare la paura data dai botti, rendendola vero e proprio terrore) ma anzi lasciatelo libero di circolare per la casa. Occhio ai balconi e alle porte aperte: potrebbero essere viste come vie di fuga, con conseguenze non sempre indolori. Se avete ospiti per il cenone e il vostro micio è timido e diffidente, probabilmente il felide si volatilizzerà all'istante, trovando rifugio nella zona più tranquilla della casa. Ricordatevi di lui durante la serata: andate a trovarlo per rassicurarlo... e allo scoccare della mezzanotte, oltre agli auguri in compagnia, abbiate cura di tranquillizzare il vostro micio, che ahimè non apprezzerà per niente una serata così movimentata e rumorosa.
Detto questo, auguri a tutti voi e ai vostri animali per un buon 2016, perchè sia ricco di belle sorprese, amicizia, salute e soddisfazioni. E per augurarcelo facciamo un bel brindisi in compagnia, che un "cin-cin" è un suono decisamente più gradevole e benaugurale dei botti!

mercoledì 23 dicembre 2015

"Il gatto di Natale" di Robert Westall

E' con questo gioiello che vorrei augurarvi "Buon Natale": un libro ormai introvabile, purtroppo fuori dal mercato del libro (anche usato), che dovrete probabilmente cercare in biblioteca, per potervi immergere nella magia delle sue pagine. E, credetemi, tanto questo libro merita di essere letto, quanto meritiamo noi di leggerlo, per questo prossimo Natale, per tornare bambini giusto il tempo della sua lettura, e ricordarci che lo spirito natalizio, quello dell'incanto e della gratitudine, della solidarietà e della meraviglia, dorme sopito nei nostri cuori di adulti. "Il gatto di Natale" è un racconto di Robert Westall, scrittore inglese per ragazzi meritevolmente celebre che, come ogni autore di "serie A", parla di temi importanti e complessi.
Questo meraviglioso racconto ci trasporta nell'Inghilterra degli anni Trenta, chiaramente nel periodo natalizio, dove le vetrine luccicanti e i dolciumi sono il sogno proibito di bambini e adulti che vivono nelle ristrettezze economiche e tra mille difficoltà, sullo sfondo fumoso e grigio delle fabbriche. Un racconto delicato e crudo, al tempo stesso: la protagonista è una ragazzina che giunge a North Shields, mentre i genitori sono all'estero, per passare il Natale dallo zio Simon, un triste e mesto parroco. Non appena arrivata, la nostra protagonista farà la conoscenza della signora Brindley, l'arcigna e autoritaria governante dello zio, la quale in effetti governa con pugno di ferro la parrocchia e lo stesso povero parroco Simon: per questo, la chiesa si è svuotata di fedeli. Ma la nostra ragazzina, sveglia e poco propensa ad accettare le imposizioni restrittive della signora Brindely, incontrerà anche Bobbie, suo coetaneo povero di averi ma ricco di intraprendenza e generosità, grazie al quale le giornate diventeranno più divertenti. 


Nel giardino della parrocchia scopriranno che ha trovato rifugio una micia in dolce attesa: i nostri protagonisti inizieranno a fare di tutto per garantire la sua incolumità e quella della prole che partorirà, trovandole un caldo rifugio nella stalla e portandole gli avanzi della tavola, di nascosto dalla cinica governante che, trovando la gatta, non esiterebbe ad ucciderla sul posto. E così, tra le piccole e grandi preoccupazioni dei due ragazzini per la micia gravida, si tratteggia un mondo estremamente realistico: la povera ma unita famiglia di Bobbie, il parroco succube della governante e incapace di richiamare fedeli alla sua chiesa, una società che guarda al Natale con rassegnazione mista a speranza, mentre povertà, fame e fatica sono il pane quotidiano di troppe famiglie. Sullo sfondo buio e grigio del dicembre londinese, inizia a risaltare la stalla illuminata e riscaldata dove trova riparo la gatta che, dando alla luce quattro meravigliosi gattini proprio alla Vigilia, darà vita anche ad una Natività segno di speranza per ogni creatura. E da questo, vero e proprio Natale che rivoluziona i cuori degli uomini, cambieranno tante cose: il parroco deciderà di troncare i rapporti con la governante, aprendo le porte della sua chiesa ai più umili; i ragazzini poveri del quartiere - tra cui Bobbie - finalmente riceveranno cibo e calore in abbondanza; la parrocchia si riempirà di persone e diventerà una vera comunità; la ragazzina tornerà a casa dei propri genitori senza dimenticare le nuove amicizie. Questo meraviglioso racconto di Natale riesce perfino a far risuonare una nota romantica, per un finale che - a mio parere - più perfetto di così non poteva essere: perchè se l'amore è un miracolo quotidiano e per Natale lo è alla sua ennesima potenza, da una Vigilia così speciale non poteva che nascere l'amore di tutta una vita.
Cercate questo libro e leggetelo, perchè vi farà bene, e io non saprei fare a ciascuno di voi auguri di Natale più sentiti, emozionati e migliori di questi.
Auguri di cuore a tutti voi e alle vostre famiglie!

giovedì 17 dicembre 2015

La frase del giorno: Mary S. Emilson

Che misteriosa ricetta conoscono i gatti 
per saper dosare in modo così perfetto dolcezza e crudeltà, timidezza e aggressività, docilità e spirito selvaggio?
Mary S. Emilson 


Una frase azzeccatissima per presentarvi Romeo, il dolce miciotto del mio fidanzato Marco. Non avevo mai avuto occasione di parlarvi di lui (del felide, intendo), ma quando ho letto questa citazione di Mary Emilson mi è venuto in mente proprio Romeo, giovane gatto che ama moltissimo cacciare tra la campagna e i bordi di un canalone dove passano i pesci, affermando il suo spirito di felino predatore. Romeo si trasforma invece in un micio dolce e docilissimo con la sua famiglia, ma anche molto timido e diffidente nei confronti delle altre persone, compresa la sottoscritta. E dire, con mio sommo dispiacere, che io ho una vera passione per i tigrati rossi e credo che Romeo sia proprio un bellissimo gatto, così quando lo vedo non vorrei fare altro che coccolarlo... e invece lui tende a fuggire, lesto lesto! Del resto, non è un mistero che i gatti (tutti, non solo quelli timidi come Romeo) non apprezzino le attenzioni troppo invadenti e anzi preferiscano le persone discrete ed eventualmente perfino disinteressate a loro (non proprio il mio caso...).


Con buona pace di Romeo, comunque, ultimamente mi capita di incontrarlo mentre sta facendo un pisolino sulla sua poltrona: mentre è assonnato è anche meno desideroso di scappare... è infatti il momento migliore per avvicinarmi a lui con delicatezza, parlando sottovoce, e iniziare cautamente a farmi annusare le dita, prima di fargli lievi grattini sotto il mento. Evito accuratamente di manipolarlo troppo o di accarezzarlo in tutto il corpo, ma devo dire che è proprio una soddisfazione quando Romeo inizia a farmi le fusa. Fino alla volta dopo... quando è abbastanza sveglio da decidere che preferisce svignarsela! E voi come vi comportate quando incontrate i gatti di vostri amici o dei vostri parenti? Li "assalite" subito per fare loro le coccole, oppure rispettate la loro voglia e disponibilità a relazionarsi a voi?
In ogni modo ditemi... non è proprio bellissimo Romeo? Io ne sono innamorata... ma non ditelo al mio fidanzato! ;-)

venerdì 11 dicembre 2015

Gatti e disavventure natalizie: l'imperdibile Mog’s Christmas Calamity

Come stanno procedendo i vostri preparativi natalizi? Avete già fatto l'albero e addobbato casa? Avete preparato il presepe e le lucine accese? Magari state usando sempre più il forno, nelle piacevoli "biscottate" natalizie, oppure ancora state apparecchiando le vostre tavole con particolare cura, usando tovaglie e stoviglie a tema... ebbene, mentre ci stiamo tutti preparando - tra momenti di relax e corse frenetiche - al momento più speciale dell'anno, oggi voglio condividere con voi una vera chicca: lo spot di Natale 2015 della catena britannica di supermercati Sainsbury. Protagonista un micio tigrato stupendissimo (goffo, dolce ed elegante come la mia Pacioccona!) che, suo malgrado, si ritrova ad essere il protagonista di una vera "calamità di Natale". Con una morale: per le feste natalizie la cosa importante è condividere, non necessariamente avere in forno un tacchino da arrostire! E ora godetevi il video, è spettacolare!



Un video davvero speciale per ogni amante dei gatti e del Natale. Tra l'altro, ho scoperto che Mog è un gattone celeberrimo in Gran Bretagna, creato dall'illustratrice e scrittrice Judith Kerr. Si legge sul profilo youtube di Sainsbury (la traduzione è mia): "Quest'anno, abbiamo lavorato in collaborazione con i libri per bambini dell'editore Harper Collins e con l'illustratrice di fama mondiale Judith Kerr, per creare una storia di Natale basata su Mog, suo personaggio molto amato. Ci auguriamo che le famiglie si riuniranno questo Natale per godersi questa speciale storia. Se ti è piaciuto il racconto, è possibile acquistare il libro splendidamente illustrato qui. Ogni centesimo del profitto dalla vendita del libro sarà devoluto a Save the Children per essere utilizzato per migliorare l'alfabetizzazione infantile nel Regno Unito". Che altro dire? Un video perfetto per il nostro Natale, da festeggiare tutti insieme, persone e animali, nell'ottica di una solidarietà che non conosce confini e si attua per aiutare i più deboli.

domenica 6 dicembre 2015

"Il grande albero" di Susanna Tamaro

"In un tempo di crisi e di cose opache c'è bisogno di qualcosa di luminoso..." scrive Susanna Tamaro a proposito di questo libro, che è davvero una piccolo gioiellino in grado di regalarci attimi di leggerezza, riflessione e speranza. "Il grande albero" è una storia insolita, che riesce a catturare il cuore e l'attenzione di tutto coloro che amano la natura e che, di fronte alle troppe storture di questo nostro mondo, non smettono di credere che sia ancora possibile salvarci. 
Tutto parte da un seme, un piccolo seme trasportato dal vento, al centro di una radura nel bosco: siamo a qualche secolo di distanza dal presente, perchè questa è una storia che richiede i tempi della natura, non i tempi umani. E così Susanna Tamaro, per tutta la prima parte de "Il grande albero", con immancabile poesia ci descrive il crescere di questo abete secolare, che tra le sue fronde ospita uccellini e covate, ma è anche testimone dei cataclismi naturali e degli innamoramenti umani. La prima parte del libro è semplicemente incantevole e ci fa riflettere sul valore del tempo che scorre, sugli sforzi della vita che cresce e che sfida la morte ogni giorno, sulla forza, l'equilibrio e la bellezza di una natura che verrà sempre più messa da parte dall'uomo. E sulla tristezza che questo comporta.


E, pagina dopo pagina, cambiamento dopo cambiamento, arriviamo ai giorni nostri: si avvicina il periodo natalizio e il grande abete secolare sente di essere arrivato alla fine dei suoi giorni. E' sopravvissuto a intemperie, siccità, perfino alle due guerre mondiali... e ora cadrà per mano umana, come la maggior parte degli alberi. Verrà tagliato e portato nella piazza che più di ogni altra si affolla di fedeli: San Pietro. Il destino del grande abete è infatti quello di diventare un enorme e maestoso albero di Natale, a Roma. E nel momento in cui le motoseghe abbattono l'abete, ecco che il Grande Albero esce di scena: la linfa che scorreva dentro di lui si ferma, i rami coperti di aghi iniziano impercettibilmente ma immancabilmente a spogliarsi, la vita tace. 
Il libro qui continua in maniera più favolistica, quando lo scoiattolo di montagna Crik si risveglia, dal suo letargo dentro l'albero, proprio in piazza San Pietro: da qui cercherà instancabilmente un miracolo, per riportare il grande abete al suo bosco, nel disperato tentativo di ridargli la vita perduta. 

Fonte immagine QUI
Tutti noi lettori lo capiamo bene, fin dall'inizio, quanto disperata sia l'impresa di Crik. Forse solo i lettori più piccoli potrebbero effettivamente nutrire la stessa speranza dello scoiattolo: noi adulti, disincantati e cinici, non crediamo più nei miracoli e abbiamo smesso di cercarli. Ma Crik no, non sa neppure cosa sia esattamente un miracolo, eppure ci spera con tutte le sue forze... e alla fine? Alla fine non vi rivelo niente, vi dico solo che questo è il libro perfetto per questo Natale.
"Ogni Natale ho avuto davanti agli occhi un magnifico abete come questo. (...) Solo oggi ho aperto gli occhi, solo oggi, all'improvviso, ho capito: questo albero siamo noi! Questo albero senza più radici è la rappresentazione della nostra vita. (...) Cari fratelli e sorelle, senza radici non c'è nutrimento e senza nutrimento non c'è vera vita. Non abbiamo forse ridotto così le nostre esistenze? (...) E se non affondiamo la radici nella terra, come facciamo ad alzare lo sguardo verso il Cielo? (...) La nostra vita è come quella degli alberi, il seme si schiude e cerca la luce. Continua a cercarla e a nutrirsi di lei per tutti i suoi giorni. Per questo vi dico: ricordatevi della luce e del seme. Il seme dell'amore riposa nel cuore di ogni uomo" (S. Tamaro, Il grande albero, pp. 136-137).

martedì 1 dicembre 2015

A Verona per la mostra "Il gatto e l'uomo"

La scorsa domenica sono andata nella bella e romantica Verona (che a Natale è davvero spettacolare!) per visitare anche la mostra gattofila "Il gatto e l'uomo", che si è conclusa quel giorno stesso, nel palazzo della Gran Guardia. Che dire? È stata davvero una simpatica e interessante esperienza: la mostra era piena di curiosità sul mondo del nostro amato felino domestico, dalle cartoline d'epoca ai dipinti dove era protagonista, dalle illustrazioni della Domenica del Corriere (tra le cose più interessanti della mostra, a mio parere!) alle fotografie di guerra di soldati con gatti-mascotte, dalle opere d'arte contemporanea ai francobolli dedicati ai mici... insomma, chi più ne ha, più ne metta, il tutto corredato con pannelli di approfondimento sull'importanza del gatto e del suo rapporto con l'umanità, nei secoli e secoli della nostra comune storia.

 




Gatti in simpatiche cartoline illustrate francesi, gatti dell'antico Egitto adorati come dei e gatti - altrettanto adorati oggi - star del web, su video che spopolano su youtube, in tutte le lingue del mondo... perchè, a quanto pare, l'amore gattofilo non conosce confini nè geografici nè storici!

Simpatiche cartoline dell'illustratore francese Biz (1960)

Non mancava la sezione dedicata ai gatti e alla musica, ma anche al gatto nella pubblicità e nei film (e il suo rapporto con tante attrici famose, in particolare quelle di altri tempi... forse oggi vanno più di moda i chihuahua, per accompagnare le starlette?).



La raffinata pubblicità Rolex "Non era femminile conoscere l'ora, prima di avere un Rolex"
Infine interessante è stata anche la conferenza su "Pet therapy e Art therapy", sempre organizzata nell'ambito della mostra, tenuta dalle psicologhe Alessandra Chinaglia, Anna Negrini e dall’artista veronese Luigi Scapini (esperto di Art Therapy). I relatori hanno spiegato al pubblico l'importanza del rapporto uomo-animale per migliorare la qualità della vita di persone affette da depressione, autismo, malattie cardiocircolatorie, disturbi dell'umore o da vere e proprie psicosi. In Italia la pet therapy è ancora tutta da tutta da valorizzare: purtroppo un grosso ostacolo è costituito dall'eccessiva "paura dello sporco" che si attribuisce agli animali, i quali invece si rivelano essere veri e propri co-terapeuti in determinate circostanze. In America e in Gran Bretagna, infatti, la presenza di cani, gatti e cavalli come supporto fondamentale di specifici percorsi terapeutici o di determinate condizioni patologiche (anche irreversibili) degli esseri umani, è più che mai considerata e impiegata (vi ricordo, a tal proposito, il bel libro "Le fusa di Oscar" del medico David Dosa, su un gatto speciale in una clinica di pazienti malati di Alzheimer).

Che altro dire? Sono stata ben felice di visitare "Il gatto e l'uomo", una mostra ben organizzata e capace di offrire al pubblico svariati spunti, essendo stata corredata nel corso del mese da diverse conferenze su temi importanti per chi è interessato al mondo dei gatti. La mostra è stata patrocinata dal comune e dalla provincia di Verona, da Anfi e realizzata dall'associazione di protezione ambientale Movimento Azzurro e Cats Museum di Cattaro, con il sostegno di Prolife, Italpet, Consorzio Tutela Vini Soave e Consorzio Tutela Vino Lessini Durello... e io posso solo augurarmi che sia la prima di tante altre iniziative culturali dedicate al gatto e al nostro rapporto con esso!

giovedì 26 novembre 2015

"Caro gattino...", lezioni di vita da un gatto adulto

Caro gattino, dal momento che ti ho soffiato almeno 437 volte, è ora mio dovere, come capo famiglia, a malincuore, darti il benvenuto. Inizia così l'accattivante video, già campione di visualizzazioni negli Stati Uniti, creato da BuzzFeed, in collaborazione con Purina Friskies, che arriva in Italia con il titolo “Caro Gattino”. Questo è il primo di una vera e propria "saga", dove un saggio micio adulto istruisce un giovane gattino sui misteri e i piaceri della vita da gatto domestico. Io l'ho trovato di una tenerezza e una simpatia uniche, veramente fatto con garbo e dolcezza... che ne dite, lo guardiamo insieme?


Caro Gattino // Presentato da BuzzFeed & Friskies GattoScopri Il Mondo Purina Friskies su https://www.friskies.it/gatto
Posted by BuzzFeed Partner on Mercoledì 4 novembre 2015


Chissà se anche in Italia arriveranno tutte e sette le puntate dell'intera saga, diventato in America un "fenomeno mediatico" con ben 50 milioni di visualizzazioni in poche ore. Io spero proprio di sì, perchè vorrei ancora conoscere le lezioni esistenziali di questo bel tigratone, che ci fa riflettere sul mondo a misura di gatto, sulle sue opinioni e su una felina quotidianità che tutti i gattofili hanno sognato di sperimentare, almeno una volta nella vita!

sabato 21 novembre 2015

Un gatto d'autunno, una poesia di Gianni Rodari

Cosa fa un gatto d'autunno? 
Dorme e poltrisce su cuscini e plaid, riallaccia i rapporti con i termosifoni (suoi fedeli compagni della fredda stagione), non rifiuta una porzione extra di crocchette, che l'autunno, si sa, mette un certo appetito. 
E quando esce in giardino? Allora sì che ogni gatto torna gattino e si lancia nell' "acchiappafoglia", incantevole gioco per tutti i felini alle prese con il cadere costante delle chiome degli alberi... un'atmosfera e uno spirito che Gianni Rodari ha saputo dipingere con delicatezza e suggestione, nella sua poesia "Autunno", che oggi condivido con tutti voi.




Autunno

Il gatto rincorre le foglie
secche sul marciapiede.
Le contende (vive le crede)
alla scopa che le raccoglie.

Quelle che da rami alti
scendono rosse e gialle
sono certo farfalle
che sfidano i suoi salti.

La lenta morte dell'anno
non è per lui che un bel gioco,
e per gli uomini che ne fanno
al tramonto un lieto fuoco.

Gianni Rodari



Anche Paciocca, smuovendosi dalla sua autunnale pigrizia da divano, ci accompagna in giardino quando spazziamo e raccogliamo il fogliame caduto... e si diverte tantissimo a farlo crocchiare sotto le sue zampe: sembra che vi siano nascosti mille topolini, tutti per il suo divertimento... e se si alza qualche capricciosa folata di vento, che fa vorticare le foglie, l'esaltazione è ai massimi livelli. 
E i vostri mici come passano l'autunno? Li avete mai visti alla prese con le foglie che cadono, o magari semplicemente le osservano dalla finestra?
Questo weekend siamo in attesa del "grande freddo" che, come annunciano le previsioni del tempo, sta per arrivare sulla nostra penisola come una "sciabolata artica"... per il momento qui sta diluviando, in un pomeriggio buio e tempestoso, e per Paciocca è solo un motivo in più per godersi la casa!

martedì 17 novembre 2015

"Sette volte gatto" di Domenica Luciani

Un gattone nero con gli occhi gialli, un panterino orgoglioso di avere sul suo musetto un originale baffo bianco, dal quale trarrà ispirazione per il proprio nome: Baffo di Luna. Ecco il protagonista di questo simpaticissimo e intelligente romanzo per ragazzi, un libro che non può mancare neppure nella vostra biblioteca di gattofili, perchè Sette volte gatto è semplicemente un colpo di genio letterario! Sappiamo che ormai la letteratura sul piccolo felino domestico è quasi sterminata, ma tra le tante storie sui gatti più o meno riuscite, tra le tante trame più o meno scontate, questo libro spicca davvero perchè l'autrice, Domenica Luciani, ha avuto un'idea tanto semplice quanto geniale: Baffo di Luna, come ogni buon gatto che si rispetti, ha sette vite... e le vive tutte, una dopo l'altra, nelle varie epoche della storia umana quando si ritrova a "reincarnarsi" (sempre nei panni di se stesso) per sette volte e in sette vite diverse. Ditemi, non è un'invenzione letteraria meravigliosa? Quasi mi dispiace non averci pensato io stessa!

La prima copertina, per Feltrinelli
A partire da questa ingegnosa trovata che stuzzicherà ogni gattofilo, il libro si sviluppa tra le varie epoche della storia, quella con la "S" maiuscola che riguarda tutti noi: le sette vite di Baffo di Luna diventano così una vera e propria testimonianza di come l'umanità sia cambiata nel corso dei millenni, ma anche quanto sia potuta restare uguale a se stessa in determinate questioni, tra inevitabili contraddizioni tipiche della nostra storia. Il primo capitolo si apre nell'epoca d'oro per tutti i gatti: l'antico Egitto, quando il micio era considerato una vera e propria divinità (al pari di tanti altri animali, con effetti paradossali). Ma Baffo di Luna si troverà anche protagonista delle vicende etrusche, perseguitato a morte come un demonio nella cupa Germania medievale, mantenuto a caviale nella Russia degli Zar, attore teatrale nell'opera Attraverso lo specchio di Lewis Carroll nell'Inghilterra anglicana ottocentesca, testimone della Resistenza nella Parigi occupata dai nazisti ed infine, gatto newyorkese dei giorni nostri, che abita agli ultimi piani di un grattacielo della "Grande Mela". 

La copertina dell'edizione più recente
Non si contano le avventure che vivrà, in ciascuna epoca, Baffo di Luna: avvincenti, imprevedibili e credibili nella misura in cui, in effetti, la sorte di un gatto spesso dipende dalla volontà degli uomini che decidono cosa fare di lui. Talvolta scamperà dall'essere servito in tavola in tempi di carestia, talvolta sarà avvelenato e mummificato come sacrificio agli dei, oppure bruciato sul rogo, altre volte scoprirà invece la bontà e la generosità di quegli strani e bizzarri esseri che sono gli umani. E, se la sorte di un gatto dipende in ultima analisi dagli uomini, resta però sempre presente l'indipendente volontà propria del felino, che la esercita ogni volta che può, decidendo di abbandonare circostanze, famiglie o ambienti che non fanno più per lui.
Un libro che saprà coinvolgere con intelligenza i ragazzi ma anche tutti noi, complici di questo micio speciale che si reincarna nelle epoche più significative della storia dell'umanità... un'ultima chicca è il nome del gatto, Baffo di Luna, un nome che lui stesso si è scelto in base alla propria intima essenza, mentre tutti i mutevoli, talvolta ridicoli, e sempre provvisori nomi che gli vengono dati dagli esseri umani, non riescono davvero mai a cogliere il suo più profondo spirito, che resta come imperscrutabile.
Un omaggio evidente a T.S. Elliot e alla sua celebre poesia Il nome dei gatti.

venerdì 13 novembre 2015

Impressioni d'autunno (2015 - 3)

Questo novembre si è aperto con una sfavillante "estate di San Martino": giornate serene e soleggiate perfette per raccogliere foglie e lavorare nell'orto, respirando un'aria limpida e fresca, mentre ci si è potuti ragionevolmente scaldare nelle ore a cavallo del mezzogiorno, crogiolandosi come gatti in una piacevole e mite carezza del sole novembrino. 

 

 

 


Non avremmo potuto davvero chiedere di meglio a questa stagione, a parte qualche giornata nebbiosa, quasi inevitabile nel mezzo di tante giornate di bel tempo. E ancora una volta ho riconfermato il mio amore profondo per l'autunno, questa stagione che, mentre un po' muore ogni giorno, afferma anche la vita con la bellezza sfolgorante delle chiome rosso fuoco, con l'incanto della luce d'oro e con la poesia dei tramonti velati di nubi, di nebbia e di grigio fumo all'orizzonte. 






Le foglie dei frutteti sono coloratissime e, passeggiandovi accanto, mi ritrovo ad osservare con gratitudine quei margini ai filari che ancora sono popolati da siepi e grandi alberi: una "concessione" alla natura, preziosa e sempre più rara, che ormai solo qualche contadino mantiene. Forse è più redditizio impiegare ogni metro quadrato a coltivazione, ma quanta biodiversità si perde, togliendo quei grandi alberi isolati, quelle siepi spontanee, che un tempo chiazzavano le campagne coltivate! 





Passeggio accanto ai filari, nella quiete del dopo pranzo, e non appena mi avvicino a quelle grandi querce, a quei salici piangenti, la campagna si zittisce all'improvviso: non immaginate neppure per quanti uccellini e insetti, per quante creature quelle siepi e quegli alberi siano un rifugio sicuro. Ecco perchè si dovrebbe tornare a coltivare così, lasciando "corridoi ecologici" e punti di riferimento agli animali selvatici che cercano di vivere nelle nostre campagne iper-antropizzate. Ma è un discorso lungo, meglio proseguire oltre...


  


Quando ho tempo, con Paciocca mi diverto a esplorare il giardino, osservando le foglie tra cielo e terra, la terra arata e la luce dorata. Fa anche rima! Buon fine settimana a tutti, godetevi queste luminose e splendenti giornate d'autunno, che sono una vera benedizione!

lunedì 9 novembre 2015

Saluti a tutti, da Silver!

Cari amici, oggi iniziamo bene questa nuova settimana! Oggi infatti vi mostro, e con grande piacere, le foto che nelle varie settimane mi ha mandato Erica, la nuova "mamma" di Silver! E' passato quasi un mese dalla sua felice adozione e, come potrete vedere, il micio non solo si è ambientato benissimo, ma si è goduto fin da subito tutti i comfort casalinghi... dorme nel lettone, guarda la tv e non perde occasione per sottoporsi a lunghe coccolate!




Per me è una gioia ricevere questi scatti e leggere, periodicamente, gli aggiornamenti su Silver e la sua nuova famiglia... e, sinceramente, non potevo sperare di meglio per lui! Erica e la sua bella famiglia sono infatti tutti gattofili DOC e penso proprio che Silver l'abbia intuito fin dal primo istante: niente di meglio per un amore davvero corrisposto, reciprocamente!



Ad Erica, a suo marito e a loro figlio andrà sempre la mia gratitudine per aver scelto proprio Silver, quella domenica in gattile... e a tutti loro va anche il mio augurio che la loro famiglia possa essere costantemente piena di gioia e fusa. 
Con queste belle foto, che sicuramente sapranno rallegrare e allietare anche voi, vi auguro di trascorrere una buona settimana!

giovedì 5 novembre 2015

La (superabile) tristezza dei gatti di gattile

Nelle settimane in cui avevo ancora Silver con me, ma già avevo diffuso l'annuncio per trovargli casa, ho conosciuto una signora interessata alla sua adozione (cosa che poi non si è concretizzata). Così, in un tiepido e assolato pomeriggio di settembre, la signora è venuta a conoscerlo. Ha incontrato il micio proprio mentre si stava godendo la pennichella post-pranzo, dopo aver mangiato un piattino di patè di tonno di alta qualità, e stava spaparanzato sull'erba in nostra compagnia, tutti seduti all'ombra delle nostre grandi querce. Silver era rilassato, appagato, sazio e soprattutto rassicurato da un ambiente famigliare affettuoso, che non gli faceva mancare le coccole e le attenzioni. Silver si è dimostrato fin da subito coccolone e socievole, allegro e ben disposto con l'ipotetica adottante, addormentandosi dopo pochi minuti sui suoi piedi (proprio sopra!), conquistando subito i favori della signora, estasiata dall'indole tanto fiduciosa e gioiosa del micio. E a quel punto la signora (peraltro un'ottima persona, non mi si fraintenda!) ha detto una cosa che mi ha colpito, e che mi avrebbe fatto pensare molto, soprattutto nei giorni che Silver ha dovuto poi trascorrere al gattile. La signora mi ha detto che era stata anche al gattile, sempre alla ricerca di un gatto, ma lì non era riuscita a convincersi per nessun micio, perchè tutti le erano apparsi un pò mogi e tristi.

Quency, adottato lo scorso anno al Gattile di Ferrara
Le ho subito detto che purtroppo la sua impressione era normale e in un qualche modo inevitabile, che in effetti è raro che un gatto di gattile sia vispo e allegro come quelli "di casa", ma che era solo una condizione temporanea, dettata da quelle precise circostanze. I mici di gattile sono costretti a condividere poco spazio con tanti altri gatti... e il gatto, pure domestico, resta un animale non sociale, che per istinto e per propria intima natura non vivrebbe mai in "branchi" (gli unici felini sociali, al mondo, sono i leoni). La stretta convivenza imposta con i suoi simili in gattile, rende ogni gatto più nervoso, più frustrato, sicuramente meno felice. E se solo penso all'irrealizzabile convivenza tra Paciocca e Silver, allora posso confermare che anche già una vita "in coppia", per alcuni gatti, può essere un disagio. Inoltre in gattile i mici, anche se hanno cibo assicurato, un tetto sopra la testa e (nella migliore delle ipotesi) uno spazietto all'aperto a prova di fuga, non riescono ad avere quasi mai quella considerazione e quella dose di contatto umano utile a soddisfare il loro bisogno di coccole, di sentirsi amati e accuditi come in famiglia... e questo semplicemente perchè i volontari in gattile, dovendo gestire un gran numero di gatti (a Ferrara circa un'ottantina), garantire la pulizia quotidiana di tutti i locali e gestire anche i rapporti con il pubblico, non hanno il tempo materiale per mettersi a coccolare tutti i mici. Sia chiaro: qualche breve coccola ci scappa sempre, perchè chi lavora in gattile non può mai restare indifferente a quei musetti dolci, ma il tempo è sempre troppo poco.

Chiara
Inoltre pensiamo che, spesso e purtroppo, i gatti che giungono in gattile non hanno quasi mai storie facili e positive alle spalle: varcano la soglia della struttura dopo incidenti (talvolta estremamente cruenti), abbandoni, maltrattamenti, smarrimenti o comunque situazioni che li hanno disorientati o proprio traumatizzati, a seconda dei casi. Da questi gatti non è possibile aspettarsi immediatamente un'indole fiduciosa e allegra: sono creature messe alla prova dalla vita, che hanno provato la sofferenza e, talvolta, anche la cattiveria umana. Difficile aspettarsi che siano loro ad accogliere noi, siamo noi che dobbiamo avere la pazienza e il rispetto necessari a prenderci cura di loro.
Poi ci sono i gatti particolarmente fortunati che, per loro natura, anche in gattile riescono ad esprimere il meglio di sè: coccoloni e fiduciosi, non si fanno scalfire (non troppo almeno) dalle circostanze e ti accolgono sempre con la coda dritta, il miagolio pronto a richiamare la tua attenzione e le fusa "a motorino" non appena ti fermi un istante ad accarezzarli. Ma, obiettivamente, questi mici sono la minoranza... e talvolta si tratta proprio di quei gatti "storici" della struttura, ormai abituati alla vita in gattile perchè ospiti da anni, proprio quei mici che le persone tendono a scartare perchè troppo vecchi, troppo "vissuti", o con qualche tipo di handicap che li rende meno desiderabili.

Julius, dopo una vita trascorsa in strada, oggi è uno degli ospiti più affettuosi in attesa di adozione al Gattile di Ferrara
Ma la cosa importante e il vero motivo per cui mi sono messa a scrivere questo post, è per lanciare il messaggio che la tristezza dei gatti di gattile è superabile. Non mi riferisco solo e in particolare a quei gatti estremamente diffidenti, con i quali comunque si può iniziare un percorso fatto di amore, pazienza e rispetto, per far sciogliere le loro riserve... mi riferisco al "gatto medio di gattile": quello che ti guarda con aria mesta e non ha neppure voglia di avvicinarsi per chiedere qualche carezza, forse perchè non se l'aspetta più. Quello che, quando ti avvicini a lui, non scappa e prende sicuramente le tue coccole, facendo timide fusa... per poi però rintanarsi in un cantuccio isolato, non appena le carezze terminano. Quel micio il cui sguardo è velato di tristezza e accoglie la presenza umana senza capire se può ancora aspettarsi qualcosa da loro. Forse i ricordi di una sua ipotetica e precedente vita in famiglia sono già troppo sbiaditi, forse la presenza di tanti altri gatti con cui "competere" diventa un motivo di demoralizzazione che lo spinge a chiudersi in sè stesso, forse semplicemente è convinto che il gattile sia ormai il suo destino.
Ma il punto è che questi gatti, non appena accolti in un contesto famigliare quotidiano, rifioriscono. Rifioriscono ed esprimono tutto il loro affetto e la loro gratitudine a chi ha saputo sceglierli, al di là del fatto che in gattile sembrassero un pò mogi e depressi. E diventano i gatti che tutti conosciamo e desideriamo: dolci e coccoloni, affettuosi e comunicativi, quelli che vi accolgono dopo il lavoro con la coda alta e con un "prrr!" di saluto, quelli che vi fanno le fusa accoccolati davanti alla tv, quelli che vi guardano con complicità da una parte all'altra della stanza.

Balù
Ho voluto condividere queste riflessioni non con un intento polemico, ma proprio per fare luce su una verità che, mi sono resa conto, chi non è abituato a frequentare i gattili non può sapere: la tristezza dei gatti di gattile è superabile e anzi forse è proprio un motivo in più per adottarli. I gatti che vedete e incontrate in gattile non stanno probabilmente dando il meglio di loro: per fare questo, hanno solo bisogno di voi.
Non adottateli per la loro bellezza, perchè ne hanno una come tutti gli altri gatti.
Non adottateli per il loro carattere, perchè ne hanno uno come tutti gli altri gatti.
Adottateli invece per la loro tristezza, perchè ne hanno più degli altri gatti e si meritano di superarla.
Adottateli proprio per la loro tristezza, perchè è superabile e per superarla hanno solo bisogno di incontrarvi e di trovare qualcuno che creda in loro.

domenica 1 novembre 2015

Frase del giorno: Claudia Cardinale

“I gatti hanno una magia che nessun altro animale possiede. Sarà la trasparenza dello sguardo, sarà che ai gatti nessuno può dare ordini”. 
Claudia Cardinale


Donne e gatti, gatti e donne: nella storia esiste, da sempre, una magnetica relazione d'amore tra il gentil sesso e il piccolo felino domestico. E il rapporto tra fascinose donne e ancora più affascinanti gatti è solo una delle venti sezioni tematiche in esposizione alla mostra "Il Gatto e l'Uomo. Dalla preistoria ai giorni nostri", da oggi fino al 29 novembre nel Palazzo della Gran Guardia a Verona. Vi dirò, io non vedo l'ora di visitarla e ho grandi aspettative su questa mostra, la prima del genere in Italia, che vuole svelare i segreti del rapporto tra il gatto e l’uomo, raccontando "le tappe fondamentali di questo legame enigmatico che va dalla preistoria ai nostri giorni con centinaia di testimonianze tra stampe, libri antichi, fotografie e pezzi vintage" (dal comunicato stampa).


Oltre alla mostra, non mancheranno anche le conferenze a tema nel corso del mese appena iniziato: da ‘Il gatto nell’occulto e nella superstizione’ (domenica 8 novembre, dalle 14.30 alle 16) a ‘il gatto nella storia’ (domenica 15 novembre, dalle 14.30 alle 16) fino alla selezione del gatto di razza (domenica 28 novembre) e alla Pet Therapy (domenica 29 novembre, dalle 14.30 alle 16). Da venerdì 20 a domenica 22 novembre 2015 infine una tre giorni dedicata al gatto di casa con convegni e consulenze gratuite tenute da esperti veterinari e di alimentazione (nella giornata del 22 novembre è possibile portare il proprio gatto muniti di trasportino). L’ingresso, dalle 8.30 alle 19.00, è di 7,50 euro - o 6€ su presentazione del coupon scaricabile dalla pagina Facebook-, 4,50 euro per under19 e anziani e gratuito per bambini sino a 6 anni.
Che dire? Questa mostra sembra fatta apposta per me e non me la farò scappare! E' proprio il caso di dire: buon novembre gattofilo a tutti!