venerdì 29 marzo 2019

La frase del giorno: Donato Di Poce

Anche gli alberi a primavera scrivono poesie.
E gli stupidi pensano che siano dei fiori.

Donato Di Poce 






Questa volta la primavera, arrivata con prepotenza già a fine febbraio e poi "rimbeccata" indietro da tante giornate caratterizzate da un vento continuo, freddo e stizzoso, mi sta stupendo piacevolmente. Tutto dipende dai miei orari di lavoro, quest'anno particolarmente "felici", che mi consentono di apprezzare il lato migliore del ritorno della bella stagione: poter passare di nuovo ore all'aperto, per sistemare il giardino e predisporre l'orto. Ed è un vero piacere occuparsi di nuovo delle piante, dei fiori, degli alberi da frutto, osservando di giorno in giorno i cambiamenti, i bulbi interrati in autunno che finalmente spuntano... insomma, c'è aria di novità e per una volta ho modo di apprezzarla bene. In queste prime settimane di primavera, lo spettacolo maggiore l'hanno dato gli alberi fioriti, dai frutteti agli arbusti ornamentali... ogni anno un quadro mozzafiato, davvero poetico ed emozionante.




Unica preoccupazione: la siccità, tremenda e sempre più grave qui al nord Italia. Il fiume Po sta toccando dei livelli che non si vedevano dal 2006, da novembre scorso i giorni di pioggia "seria" qui a Ferrara si contano sulle dita di una mano, neve non pervenuta. Segno del clima che cambia irreparabilmente, presagio di un futuro sempre più incerto, soprattutto per chi ha un'azienda agricola e deve provvedere ad irrigare già ora le colture, perfino i campi di grano... forse, nei prossimi decenni, dovremo sostituire tutte le coltivazioni tradizionali anche nella nostra pianura, introducendo varietà più adatte ad un clima estremamente siccitoso. Che ne sarà di questi filari?





Nel mio giardino sto annaffiando a giorni alterni i rododendri, le azalee, le camelie, le ortensie... presto anche i gerani richiederanno la loro dose d'acqua giornaliera. Pensate che ho dovuto annaffiare perfino i poveri narcisi, qui abitualmente rustici e indifferenti alle bizze del clima... che dire? Mi auguro solo nei prossimi tempi il caldo non diventi eccessivo e soprattutto che arrivino giornate di pioggia continua e regolare, senza perturbazioni troppo violente. E voi come state vivendo questo cambio di stagione?  Intanto vi auguro un buon weekend di primavera!

7 commenti:

  1. Che bei fiori!!Questo tempo è sempre più pazzo.Anche nei miei vasi è iniziato a rifiorire qualcosa,ma in questi ultimi giorni c'è di nuovo freddo.Speriamo non si danneggino.

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  2. Tutto meraviglioso, tuttavia mi preoccupa molto questa perdurante secca. Dalle mie parti non scende una goccia d’acqua non so da quanto tempo e il fatto che tutto sia già in fiore prepotentemente ci fa capire quanto la natura si stia stravolgendo sempredi più. Buona giornata.
    sinforosa
    p.s. Il tuo micio è meraviglioso e assomiglia al mio che a due mesi da quando è morto mi manca terribilmente.

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  3. Cara Silvia hai proprio ragione: quest'esplosione fiorita è pura poesia. Temo anch'io che la primavera, già in moto da febbraio, possa subire qualche brutto scherzo dovuto a bruschi colpi di coda del Generale Inverno. Oggi sono a Roma ed è praticamente estate ma nelle Marche le cime sono imbiancate e di prima mattina può ancora gelare!
    Il micio nero con "camicina" bianca...eeeh se mi fa venire una lacrimuccia :(
    Un abbraccio Susanna

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  4. Cara Silvia,
    Anche qui in Francia la primavera è arrivata. A Parigi gli le mie piante in vaso sembrano essere uscire indenni dall’inverno.
    Nella mia corte, l’amministrazione condoniale ha votato l’abbattimento di uno splendido salice, motivando questa decisione che “è troppo vicino a un ciliegio e inoltre fa ombra alle rose, che non fioriscono”. Trovo triste decretare la fine di un albero sano solo perché scombussola obiettivi estetici unicamente umani: al momento salice, ciliegio e rose sembrano aver trovato una loro armonia e un loro modo di convivere. Benché le rose non fioriscono, i loro cespugli sono belli verdi e folti.
    Purtroppo, malgrado e-mail di rammarico inviate all’amministratore da molti condomini (compreso me) credo che non ci sia ormai nulla da fare, e il nostro salice ha le settimane contate.

    In questo momento, sono invece in campagna per un week-end prolungato, perché ero molto impaziente di vedere come il mio giardino era uscito dall’inverno, e sono stato felice di vedere che va tutto a meraviglia: le primule sono spuntate dappertutto nel prato e gli alberi e gli arbusti sono pieni di germogli. Ieri ho passato il pomeriggio a “mettere in ordine”, sfoltendo e dando aria a piante e rami. Le mie micie hanno passato tre giorni a crogiolarsi al sole, e Dinah ha anche ripreso le sue esplorazioni nei fienili e nei giardini contigui, che abbandona durante i mesi invernali, quando preferisce poltrire sul letto. Ma la cosa più bella del fine settimana è stata assistere al risveglio dal letargo del mio tartarugo Platone.
    Viste le temperature crescenti, immaginavo che il risveglio fosse ormai prossimo. Anzi, quando sono arrivato venerdì pomeriggio speravo di vederlo zampettare in giardino.
    Invece, tutto era immobile e deserto e Platone era ancora sottoterra ai piedi della vite. E così sabato mattina. Lo stesso giorno, quando il sole era bello caldo, sono andato per la centesima volta a controllare se qualcosa fosse cambiato e, mentre contemplavo il terreno con aria sconsolata... una zolla si è mossa! Che emozione vedere il terreno sussultare in maniera sempre più frequente, finché prima una zampina, poi l’altra, poi la testina sporca di terra sono emerse dal sottosuolo. Platone emergeva poco a poco, con estrema lentezza e sporco di terra, e ogni piccolo avanzamento era seguito da lunghe pause, durante le quali la tartaruga sembrava “assorbire” il calore e la luce necessari a farlo continuare nel suo “ritorno alla vita”. Per sei mesi era stato sottoterra, senza mangiare, senza bere e quasi senza respirare. Pochi centimetri sopra la sua corazza, due stagioni sono trascorse, lasciandolo sfinito e senza riserve. La sua emersione è durata più di due ore, e poi è restato dove era, con la testa e le zampine distese al sole, prima di indietreggiare di nuovo e di rimettersi nel suo buco, che ho coperto di paglia per la notte. Stamani, è uscito di nuovo, pareva più attivo e ha mangiato l’insalata che gli ho messo di fronte. Ci vorranno alcuni giorni prima che il suo corpo ritrovi tutte le sue forze e il suo sistema digestivo riprenda a funzionare normalmente. Per quanto paradossale e buffo possa sembrare, gli ci vorrà anche... molto sonno! In effetti, il letargo rappresenta per gli animali un grande dispendio di energie e una grossa prova fisica, dopo la quale devono “recuperare” dormendo e mangiando.
    In questo episodio così emozionante che ho avuto la fortuna di vivere, la reazione di Maud e Dinah è stata un’ulteriore prova dell’intelligenza felina: dopo un primo momento di sorpresa e curiosità alla vista della terra che sobbalzava, non appena Platone ha messo fuori la testa si sono completamente rilassate, e sono rimaste nei paraggi dormicchiando e osservando la scena rilassate, sdraiate nell’erba, come se si fossero dette “ah, ma è solo lui! Nulla di nuovo, quindi.”
    Cerco di mandarti foto e video di questi momenti unici.
    Un caro saluto a te e a Paciocca.

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  5. Ciao immagini bellissime. Stupendi i fiori. Paciocca è magica, troppo bella. Sembra una regina.

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  6. Io ho annaffiato tutto l'inverno! Adesso piove per fortuna i tulipani non si sciupano

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  7. Cari amici, scusate se potete il mio ritardo nel rispondere ai vostri commenti… sono state per me settimane impegnative e sono rimasta lontana dal blog, salvo per il post già programmato di ieri! Oggi finalmente trovo un momento per scrivervi con calma…

    @ Kilara: direi che per fortuna il freddo eccessivo non è tornato, per fortuna! Ma, altrettanto per fortuna, il caldo anomalo si è interrotto. Adesso ci sono temperature molto più in linea con il periodo e finalmente è arrivata anche la pioggia! Peccato sia sempre troppo poca, dopo i mesi di siccità che abbiamo avuto…

    @ Sinforosa: grazie mille per i complimenti alla mia Paciocca! Lo ammetto, è una micia molto accattivante :-) Sinforosa hai ragione ad essere preoccupata e lo sono anche io, per questo clima pazzo… non so come faremo la prossima estate. La pioggia che ora sta venendo è comunque troppo poca!

    @ Susanna: ormai gli alberi non sono più in versione “poetica”, hanno quasi tutti recuperato le loro foglie di un bel verde chiaro e brillante, in attesa che la primavera si butti a capofitto nell’estate. Temo che, passati questi giorni di relativa pioggia e nuvolosità, poi arrivi direttamente il caldo eccessivo. Speriamo di no! Un abbraccio e fusa da parte della mia miciona Paciocca!

    @ Filippo: quando ho letto il tuo commento volevo subito risponderti, poi non ho avuto modo… e lo faccio ora. Che dolore l’abbattimento del salice (albero peraltro meraviglioso di suo)… ti capisco bene. Purtroppo la stragrande maggioranza delle persone vede le piante non come esseri viventi, ma come “strumenti”da usare a proprio piacimento: e quindi via a potature scellerate, via ad abbattimenti incontrollati, cimature antiestetiche e innaturali, solo perchè in quel momento ritengono prioritario “l’ordine”. Ma quale ordine, poi? Io medito sempre molto prima di tagliare anche solo un arbusto, figuriamoci un albero già ben cresciuto. Talvolta, me ne rendo conto, è davvero necessario abbattere alcune piante… ma è sempre un piccolo grande dolore. Pensa che la scorsa estate ho piantato nel mio orto un cespuglio di bacche di goji, purtroppo infestante e – nei miei gusti – non necessariamente utile ai fini alimentari. Ebbene, si stava prendendo troppo spazio, a scapito di tutte le altre piante di piccoli frutti… mio marito mi incoraggiava a sradicarlo e basta, gettando la pianta. Ebbene, per quanto fosse infestante e inutile (le bacche di goji non incontrano le mie esigenze alimentari, nonostante si dica un gran bene di loro), ogni volta che lo guardavo non me la sentivo proprio di condannarlo a morte. Così l’ho semplicemente spostato, in un’altra zona del giardino, più in ombra (magari crescerà più controllato?)…
    Mi sono fatta prendere la mano, ho scritto un papiro!

    E per quanto riguarda il risveglio di Platone, come già ho avuto modo di scriverti, poterlo vedere è stata una sorta di coincidenza “miracolosa”, un’esperienza che sono certa di resterà nel cuore e nella memoria, un privilegio potervi assistere in diretta. E, per chi la pensa come me, sono anche convinta che non sia completamente un caso che tu abbia potuto essere proprio lì, e Platone si sia svegliato proprio lì, in quello stesso momento. Più amiamo la natura, più la rispettiamo e troviamo momenti da dedicarle, più la natura si fa scoprire, si svela, ci accoglie e ci rende partecipi dei suoi miracoli quotidiani.
    Un caro saluto Filippo e coccole alle tue micie!

    @ Robby: grazie mille carissima! In effetti la mia gatta in certe pose fa proprio la regina :-D

    @ Sara: anche io ho annaffiato tantissimo da fine febbraio alla scorsa settimana, quando è tornata la pioggia… meno male che uso acqua di pozzo, ma non è normale questa siccità! E temo già per l’estate che sta arrivando…

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