venerdì 1 marzo 2019

Gufi, gufi, gufi!

Cari amici, sul finire di quest'inverno ho il piacere di mostrarvi qualcosa di veramente tenero e al contempo di scientificamente interessante! Da ormai un paio d'anni, nel giardino dei miei suoceri, hanno l'abitudine di prendere "residenza invernale" degli ospiti graditissimi: i gufi! Finalmente quest'anno mio marito è riuscito a fotografarli in una soleggiata domenica di febbraio... e così oggi posso mostrarvi queste creature spettacolari, enigmatiche ma anche molto buffe: tre esemplari di gufo comune (Asio otus), appollaiati nel folto dei rami degli alberi del cortile!


I ciuffetti auricolari in realtà sono formati da piume, non si tratta di vere "orecchie"!

Ne approfitto per raccontarvi qualcosa su questi bellissimi rapaci notturni, che sembrano quasi dei peluche - così immobili sugli alberi, con lo sguardo talmente penetrante e quegli irresistibili ciuffetti auricolari alzati come fossero orecchie! Il gufo comune, benchè diffuso in ampie zone del mondo, in realtà non è "comune" nel vero senso della parola: questo aggettivo sta a significare che le sue caratteristiche lo rendono il più emblematico tra tutti i gufi, ma non certo "banale"! Non è scontato avvistarlo, perchè ha abitudini solamente notturne ed è un predatore silenziosissimo, grazie alla morbidezza del suo folto piumaggio: implacabile cacciatore di topi e altri piccoli mammiferi, piomba sulla preda senza fare il minimo rumore. Le sue piume gli regalano anche una straordinaria capacità mimetica: con le tante sfumature di marroncino screziato, ad occhi chiusi sembrano veri e propri tronchi. Certo, quando aprono i loro occhioni e ti scrutano... impossibile non notarli!

Vi lascio qui sotto un bellissimo video sul gufo, di Davide Rufino
 


Segno inequivocabile della presenza dei gufi in un territorio sono le borre, ossia questi rigurgiti di pelo/ossicini/scarti al termine della loro digestione. Al piedi degli alberi su cui staziona il gufo è infatti impossibile non notare a terra (oltre agli escrementi) un gran numero di queste "palline" grigie, non certo belle, ma oltremodo interessanti: osservandole bene e "aprendole" (con i guanti!) è infatti possibile esaminare i resti e scoprire quale dieta stia seguendo il nostro amico rapace notturno. Sulla loro alimentazione va fatta una precisazione: il gufo in Italia se la passa piuttosto bene in quanto a predatori naturali, i pericoli maggiori li corre sempre a causa nostra, poichè si nutre di topolini. Deleteria è l'abitudine umana di usare il veleno per topi, pure se limitato ad esche protette e non esposte all'ambiente: il veleno è di gran lunga la piaga peggiore per i gufi comuni, perchè ingerendo topi avvelenati, subiscono la stessa e tristissima sorte dei roditori. Quindi, se per caso notaste borre nel vostro giardino o vi accorgeste comunque della presenza di rapaci come gufi o civette: non usate mai veleno per topi!

Ecco una borra

Tante borre, ai piedi degli alberi su cui stanno i tre gufi... impossibile non notarle!

I gufi comuni sono animali territoriali e difendono la loro zona dagli altri individui della loro specie: questo avviene soprattutto nel semestre caldo, quando a partire dalla stagione degli amori si formano le coppie per nidificare. Signor gufo e signora scelgono per loro un territorio preciso e isolato, che difendono con rigore anche dai propri simili; qui nidificano (spesso in nidi abbandonati da altri uccelli) e allevano i pulli per circa 2 mesi, quando i giovani raggiungono l'indipendenza.
Con l'arrivo dell'autunno il gufo comune però perde l'istinto territoriale e si sposta in zone particolari dette "roost", dove si raduna insieme ai suoi simili per trascorrere il riposo diurno durante i mesi freddi. Ovviamente la notte continua ad essere dedicata alla caccia, quindi non è insolito che questi "dormitori collettivi" siano alberi in prossimità di campi, frutteti e prati, spesso ben popolati da topi. Benchè nei roost si possano contare anche decine e decine di gufi comuni appollaiati tutti insieme, immagino che anche gli alberi dei miei suoceri possano essere considerati come un piccolo roost: infatti è già il secondo anno consecutivo che questo trio gufesco arriva e trascorre lì l'inverno!



Con l'arrivo della primavera, quest'anno particolarmente incipiente, i gufi si preparano ad abbandonare il roost invernale e tutti i vantaggi della vita "comunitaria" (maggior protezione, essenzialmente), per formare le coppie e riprendere a nidificare. E così sta avvenendo anche per il trio che abbiamo ammirato a casa dei suoceri: proprio oggi sono passata ad osservarli e due gufi sono già partiti. Ne resta uno, forse il più giovane, indeciso sul da farsi. Che altro dirvi? Spero che trascorrano una buona stagione estiva, con l'auspicio di rivederli puntuali il prossimo autunno!

10 commenti:

  1. Ma che belli!E che bello averli come vicini di casa!!!

    RispondiElimina
  2. Bellissimo post Silvia, letto stamani al risveglio e mi sono riproposto di commentarlo stasera con calma.
    I miei incontri con i rapaci notturni si contano sulle dita di una mano, ma mi ricordo di una sera di circa 20 anni fa, quando durante un trekking con amici arrivammo al tramonto a una chiesetta in mezzo ai campi. Un magnifico barbagianni planò in silenzio perfetto dal tetto a un albero spezzato, e da lì spiccò il volo verso i campi arati. Ricordo ancora la magia di quello sbattere di ali senza fare il minimo rumore. Tutto era immerso in un’atmosfera sospesa, quasi soprannaturale. Qualche anno dopo, scrivendo la tesi, partii da quest’episodio, e dalle emozioni provate, per parlare del fenomeno naturalistico / letterario dell’ora blu. Nel passaggio dalla notte al giorno c’è un momento, che dura pochi istanti, durante il quale gli animali della notte sono già addormentati e quelli del giorno non sono ancora svegli. La stessa cosa si verifica, al contrario, al termine della giornata . Durante questi brevi istanti, possiamo assistere così a un momento in cui la natura è perfettamente silenziosa. Il cielo si colora di un blu più intenso di quello del giorno e i fiori dispiegano tutto il loro profumo. In questi attimi, il tempo è come sospeso. Poi, dolcemente, la vita riprende il suo corso.

    RispondiElimina
  3. Ma che meraviglia!!! Siete davvero fortunati ad avere questi bellissimi vicini di casa! Io abito in un piccolo paesino di montagna circondato dai boschi e capita molto spesso di sentir cantare gufi e civette,a volte li si vede anche, ma proprio così,appollaiati sugli alberi del cortile,mai! Sono contenta per te che ti puoi godere questo prezioso spettacolo! Ciao, Alessandra

    RispondiElimina
  4. Che io ricordi, credo di aver incontrato un gufetto solo una volta, in una stradina di campagna, una notte ... forse stava cacciando e le luci dell'auto lo avevano immobilizzato. Fortunatamente guidavo molto piano e non è successo niente! Certamente siete stati molto fortunati e le foto sono bellissime, è un'occasione unica poterli osservare così da vicino!

    RispondiElimina
  5. Splendide foto e splendidi vicini che hanno trovato un'ottimo luogo per soggiornare!!!
    Baci

    RispondiElimina
  6. Grazie a tutti voi per i vostri commenti e perdonate il mio enorme ritardo nel rispondervi! Ho avuto davvero alcune settimane impegnative che mi hanno tenuta lontana dal blog. Ormai i gufi dei miei suoceri sono tutti e tre partiti verso altri lidi, spero davvero di poterli ri-ammirare a partire dal prossimo autunno... e per chi mi ha detto che siamo dei privilegiati ad aver potuto osservarli così da vicino, ebbene: lo so! E' proprio così! E pensare che i miei suoceri vivono su una via abbastanza "civilizzata", non certo isolati in mezzo a campi e boschi! Sono felice di aver condiviso con voi questi scatti, un abbraccio a tutti!

    RispondiElimina
  7. La bellezza dei gufi! Li strapazzerei di coccole. Buona serata.
    sinforosa

    RispondiElimina