venerdì 22 novembre 2019

La frase del giorno: Eckhart Tolle

"E' così meraviglioso guardare un animale, perché un animale non ha opinioni di se stesso. Lui è!
Questa è la ragione per cui il cane è così felice e il gatto fa le fusa. 
Quando coccoli un cane o ascolti un gatto che fa le fusa, la mente può fermarsi per un istante e uno spazio di calma sorge dentro di te, un passaggio per entrare nell'Essere."

Eckhart Tolle



Che la chiave della felicità sia proprio il non avere opinioni di sè stessi, nè soprattutto pensieri e preoccupazioni, come i nostri amici animali? Vivere solo il momento presente (che, in fondo, è l'unico nel quale siamo davvero...) e concentrarci prevalentemente sul "qui ed ora"?
Possono sembrare domande ormai banali, anche un pochetto trite e ritrite, ma in realtà trovo che sia sempre più difficile tornare e restare al nostro "qui ed ora", soprattutto da quando, grazie alla realtà virtuale, il "qui" vero e proprio non è più limitato solo al luogo fisico nel quale stiamo vivendo, ma si estende ipoteticamente a tutto il mondo con il quale è possibile essere connessi...
Credo sia impossibile, per un essere umano del terzo millennio, riuscire a sospendere in pianta stabile pensieri, opinioni e preoccupazioni riguardanti sè stessi, ma anche il mondo che ci circonda, il futuro che ci attende e il passato che stiamo lasciando... fa parte della natura umana riflettere, ragionare, forse anche rimuginare, e soprattutto pianificare, progettare e quindi preoccuparsi per il futuro. E, obiettivamente, la realtà della nostra epoca ci dà svariati motivi per essere pensierosi...
Eppure è anche vero che, oggi come oggi, non bastassero le "normali" preoccupazioni ed occupazioni quotidiane, ci si aggiunge un bel po' di rumore inutile e dannoso, quello creato soprattutto dagli stimoli virtuali ed estemporanei dei social network, dalle notifiche di email, messaggi e chat di whatsapp, che ci danno modo di commentare, spesso polemizzare, e comunque interagire quasi costantemente con altre persone, idee, opinioni.
E che gran fatica è, spesso una fatica inutile che ti casca tra capo e collo senza che tu abbia davvero scelto di dedicare il tuo tempo e le tue energie proprio a quell'argomento, a quella tematica, a quella discussione specifica. Si dovrebbe interrompere questo circolo vizioso, limitare la nostra ormai costante connessione internet che ci insegue ovunque sul nostro smartphone, e ricordarci che la nostra mente e il nostro equilibrio intero trarrebbero molto più beneficio da una vita più "disconnessa", più concentrata sul concreto qui ed ora, e per "qui" intendo solamente il luogo fisico che si sta occupando.
Per cui ecco una ragione in più per trascorrere del tempo con il nostro gatto o il nostro cane, meglio ancora se all'aperto per una bella passeggiata in natura... ma anche una mezz'ora di coccole sul divano, senza interruzioni o disturbi di sottofondo, è in grado di rasserenarci, rilassarci, riportarci in contatto con la piacevolezza del vivere solo il "qui ed ora", ritrovando una preziosa calma anche grazie all'affetto del nostro animale e alla naturalezza con cui è bello spendere del tempo insieme.
Il vostro cane e il vostro gatto vivono nella dimensione più importante che ci sia: quella del presente, del momento attuale, nella concretezza del luogo che stanno occupando in quel preciso istante. E dimostrano di saperne godere a pieno, come forse noi stiamo dimenticando sempre più, anche a causa dell'iper-connessione.
Certo, come esseri umani siamo chiamati ad avere anche pensieri lungimiranti, fare riflessioni sulla nostra storia e previsioni sul nostro domani, la nostra profonda auto-consapevolezza è un tratto innato della nostra specie... ma allora è davvero stupido, per degli esseri tanto intelligenti quali dovremmo essere, sprecare tanto tempo e tante energie in chiacchiere vuote, distrazioni perenni, stimoli evanescenti, come quelli che ci arrivano dal mondo virtuale (soprattutto) dei social network.
Se il nostro micio o il nostro cane riescono a dare un sano taglio a queste dannose abitudini, che temo un po' tutti rischiamo di assumere... beh allora, passiamo ancora e sempre più tempo in loro compagnia!

8 commenti:

  1. Anch’io ho sempre ammirato “quel vivere il presente” da parte degli animali; lo vedevo nel mio micio, vissuto con me per vent’anni, l’ho visto e lo vedo nel mio canarino, nei pesci, ma anche e soprattutto nei bambini della mia scuola, dovremmo imparare da loro e vivere e godere dell’attimo presente. Buona serata:)
    sinforosa

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  2. Silvia cara, come sempre hai scritto un post molto bello che induce alla riflessione. Poco fa stringevo a me Domitilla, spirito indomito felino, che da poco si lascia "contenere in un abbraccio", faceva le fusa e mi tollerava. O forse lo gradiva, chissà... però è così vero il pensiero di Tolle che citi e il conseguente tuo post.
    Grazie! Buona domenica pomeriggio
    Susanna

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  3. Cara Silvia
    Che belle parole e come al solito quanti spunti di riflessione leggendo quello che dici.
    Una volta lessi che la condanna umana è proprio questa : “sapere che esiste un domani, e non sapere cosa succederà, né se noi ne faremo parte”. Proiettarsi e cercare di dominare il futuro è inevitabile, Ma, come dici tu, questo bisogno in un’epoca frenetica e iperconnessa come la nostra degenera spesso, e lasciarsi andare e vivere l’instante presente non è per nulla facile. Quanti di noi, di fronte a un bel paesaggio, resistono alla tentazione di tirar fuori dalla tasca il cellulare e fotografarlo, invece di goderselo, ascoltandolo e guardandolo? Proprio per non cedere, io ho preso l’abitudine di lasciare spesso a casa il telefono durante le mie passeggiate: mi sono reso conto che era tutto un fotografare, senza assaporare il momento. Certo è bello poter condividere visualmente le emozioni provate in un determinato momento, ma il rischio è proprio che così facendo il momento ce lo viviamo “filtrato” dalla preoccupazione di renderlo migliore per chi lo osserverà su uno schermo da qualche parte del mondo. Quindi adesso il telefono resta spesso a casa!

    Benché gli animali abbiano senza dubbio una propria e unica visione della loro esistenza non riferita soltanto al presente (e che quindi desiderano e cercano che le cose “vadano in un certo modo”) è senza dubbio vero che essi siano senza dubbio migliori di noi per vivere intensamente l’instante.
    Un cane che annusa il bosco durante un temporale, un gatto in esplorazione che avanza nel buio della notte vivono questi momenti in maniera molto più intensa e piena -e quindi felice- di come faremmo noi che saremmo preoccupati di raffreddori e pericoli vari.

    E d'altronde, chi più dei gatti da l'impressione di saper "cogliere l'attimo" nella vita di tutti i giorni e di saper trarre vantaggio da ogni situazione ? A loro agio in un fienile abbandonato o su un comodo letto, su un divano di velluto come tra i bidoni della spazzatura, sono maestri nell'arte di godersi la vita!
    Qui è arrivato il freddo, e Maud e Dinah stanno sempre in casa, sul divano di fronte al caminetto o sulle trapunte. Ogni tanto provano a uscire, ma l'umidità e il vento le scoraggiano subito e fanno dietro front prendendo un'aria indispettita. Ogni tanto Dinah si avventura fuori un po' più a lungo, ma dopo meno di un'ora è comunque davanti ala finestra che chiede di entrare.

    Ti saluto, tu, Paciocca e tutti i lettori, con una poesia di Giorgio Boratto

    Le virtù di Rosy

    La mia gatta Rosy mi fa pensare: sempre più pacifica, assomiglia a un asceta, un indù o un buddista. Che saggia a essere fiera e a escludere ogni coinvolgimento! Infatti, Rosy mi insegna a soffocare la partecipazione alle notizie date dalla televisione: ora s'inarca, si lecca i baffi, mi contempla un istante e poi si rigira. Non è come il cane che avverte gli stati d'animo dell'uomo, ne gioisce e ne dispiace: la mia gatta Rosy sa che tutto prima o poi passa e resta indifferente.
    La sua vita interiore è fatta di tanti istanti discreti e non si preoccupa più di tanto. Non rimugina e la sua fattezza raggiunge l'equilibrio con l'inespressività: è un allenamento mistico.
    Italia-Camerun 3 a o? Italia-Austria 2 a 1? Italia-Norvegia 1 a 0? Italia-Francia 3 a 4? Niente! Penso che truffa volere l'evento, essere al centro di un'attenzione che ci allontana dai mondi, dal cielo e dalle stelle.
    Alla fine chi più di un animale ci conduce all'Uno? Ci fa comprendere l'universo a cui egli e più vicino? Questo fa scoprire una chiave per la felicità: la condizione bestiale.
    Posso dire più modestamente, come Byron del suo terranova, io della mia gatta: "dotata di tutte le virtù ma priva dei vizi umani".

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  4. Avendo avuto a lungo un meravigoioso gatto silvestrino e da 15 anni un cane che ne ha 19, so quanto sia vero quel che affermi sulle nostre amicizie pelose. Vivere il presente... che grande insegnamento. Il "qui ed ora" ce l'hanno spiegato anche i grandi pensatori ma noi fatichiamo a mettere in pratica quell'insegnamento che ci procurerebbe maggior serenità e una vita semplice ma ricca. O forse una vita ricca perchè semplificata...
    Ciao Silvia.
    Leggerti è fare un tuffo nella normalità del sentimento, del rispetto e di una intelligenza al lavoro.

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  5. @ Sinforosa: vero, anche nei bambini c'è ancora la capacità di "vivere il presente" che tanto dovremmo apprezzare... soprattutto in quelli ancora molto piccoli. Io, lavorando alla primaria, in realtà mi accorgo che forse solo nei momenti di gioco i bambini, via via che crescono, mantengono la capacità di stare concentrati nell'istante presente... per il resto, più aumenta la loro età, più iniziano ad assomigliare a noi adulti: giornate scandite da impegni già programmati e a cui non mancare, aspettative verso questo o quell'evento futuro (che sia una festa, una gara o una verifica scolastica)... insomma, anche per loro finisce presto l'epoca in cui è sufficiente ed appagante limitarsi al presente effettivo. Un grande saluto Sinforosa!

    @ Susanna: che tenerezza l'abbraccio "concesso" dalla tua Domitilla! Ed è infatti uno dei momenti in cui probabilmente anche noi adulti riusciamo a sospendere, almeno per qualche attimo, il flusso di pensieri, congetture, preoccupazioni... per concentrarci solo sull'animale che sta accanto a noi e condividere la gioia dello stare insieme, nel momento presente! Un abbraccio Susanna!

    @ Filippo: oh, come sempre Filippo riesci ad arricchire i miei post con i tuoi magnifici contribuiti! Non conoscevo questa poesia di Giorgio Boratto, ma coglie esattamente il senso della frase di Tolle e anche del mio post (anche se io l'ho ampliato con un'invettiva anti-social network...). Le tue riflessioni in merito sono altrettanto preziose... tante volte ho pensato anche io a lasciare il cellulare a casa, nelle mie passeggiate in natura, per immergermi ancora di più in quei preziosi momenti da dedicare solo al silenzio, per gustare a pieno ciò che vedevo e osservavo. Non sempre ci riesco, soprattutto perchè avendo un blog da portare avanti, spesso "sfrutto" immagini e stimoli che mi arrivano da questi momenti per poi portarli a voi, qui sulla mia pagina virtuale... ma senz'altro, quando questo blog sarà concluso, non avrò più alcun pretesto per dover essere sempre "tecnologicamente attrezzata" in natura. Un abbraccio e coccole alle tue micie, ormai già in versione invernale!

    @ Sari: ti ringrazio di vero cuore per le tue parole e i tuoi complimenti, non sai quanto mi facciano piacere! Hai proprio ragione, anche i grandi pensatori ci hanno sempre richiamato verso il "qui ed ora", per una vita semplice e ricca proprio come dici tu. Invece la società ci persuade che il vivere normale sia quello del consumo esasperato e sfrenato... sia materiale, ma anche di pensieri, idee, notizie... che ormai lasciano il tempo che trovano, un like affrettato, un commento arrabbiato e superficiale, come ingozzarsi di pop-corn, inconsistenti e non nutrienti. Un abbraccio forte e coccole al cane 19enne!

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    1. Oh ti capisco benissimo, cara Silvia. Sono il primo a non riuscire a lasciare automaticamente il telefono a casa, anzi, ogni volta è una scelta che mi impongo, e questo da la misura di quanto siamo dipendenti da questi oggetti!
      È la stessa cosa con le mie gatte, che fotografo ogni giorno. Una volta le foto degli animali che vivevano in famiglia erano pochissime, fatte « per finire il rullino » come si diceva. Erano per questo meno amati?
      Inoltre, questi cani e gatti « invisibili »di cui mi si raccontava mi hanno spesso spronato, quando ero bambino, ad andare alla ricerca delle loro rare foto nei vecchi album di famiglia, facendomi passare pomeriggi interi chino su centinaia vecchie foto, il che è spesso meraviglioso !

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  6. Carissima Silvia, hai scritto un bellissimo post ..... condivido e rifletto e coccolo i miei pelosetti cercando, con gran fatica, di assorbire il loro pragmatismo!!!
    Un forte abbraccio

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  7. Grazie Silvia x la stupenda riflessione!🤗

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