martedì 7 gennaio 2014

"Nata Libera: la straordinaria avventura della leonessa Elsa" di Joy Adamson

Best-seller degli anni '60, "Nata Libera" è un romanzo autobiografico della naturalista e pittrice inglese Joy Adamson sulla "sua" leonessa Elsa, dall'adozione fino al riadattamento alla vita selvatica. La vicenda ha inizio in Kenya dove il marito di Joy, George Adamson - anch'egli naturalista e oggi ricordato come uno dei più attivi promotori della conservazione della fauna selvatica - svolge il ruolo di guardiacaccia. Proprio per via del suo lavoro deve uccidere una coppia di leoni, accorgendosi solo in seguito che i due avevano al seguito tre cucciole. George decide allora di portarle con sè per allevarle, facendo la gioia di sua moglie Joy che adora gli animali. Le tre leonesse, tra qualche difficoltà e molti disastri, crescono bene e in fretta, diventando ben presto tre cicloni inarrestabili: troppo domestiche per essere re-introdotte in natura, troppo impetuose per continuare a vivere insieme agli uomini, Joy e George decidono a malincuore di affidarle ad uno zoo in Europa. Ma Elsa, la più piccola, ha fatto talmente breccia nei cuori dei due Adamson che decidono di tenerla con loro.

Edizione Bompiani del 2000. L'edizione originale è del 1960.

"Nata Libera" è quindi la storia della felice e sorprendente convivenza tra gli Adamson ed Elsa, che nonostante la sua specie e le sue dimensioni, si comporta più o meno come un grosso cane affettuoso ed esuberante. Ma naturalmente il titolo fa riferimento a qualcosa di più: Elsa è un leone e come tale non è adatta a vivere a stretto contatto con gli uomini. Senza alcuna cattiveria nè violenza, inizia infatti a spaventare altri animali - come gli elefanti - che a loro volta, presi dal panico, creano diversi incidenti nei villaggi. Gli Adamson si vedono quindi costretti a un'alternativa: mandare anche Elsa in uno zoo, oppure tentare la disperata impresa di insegnarle a diventare un leone selvatico, per ridarle la libertà. Joy non ha dubbi: dovranno provare il tutto e per tutto affinchè Elsa possa vivere libera, seppure tra i pericoli della vita selvaggia. Lo stesso George nutre forti dubbi: la giovane leonessa non sa cacciare, non ha idea delle dure regole della natura selvatica, nè delle leggi sociali che regolano la vita dei leoni. Ma soprattutto: come si potrà indurre Elsa ad abbandonare gli umani che ama, per farle preferire la vita libera?

Gli attori Virginia McKenna, Bill Travers e Girl, leonessa che interpreta Elsa nel film "Nata Libera". Fonte QUI
Le pagine che raccontano del graduale processo di adattamento di Elsa alla vita libera sono insieme buffe e commoventi, piene di preoccupazioni e di speranze: come reagirà la leonessa al primo incontro con i suoi simili selvatici? E come percepirà il temporaneo "abbandono" nella savana da parte di Joy e George, quando arriva il momento di testare la sua capacità di adattamento? Riuscirà ad imparare a cacciare? Sarà ferita dagli altri animali selvatici, lei che è così giocherellona e non ha mai imparato quanto la vita possa essere dura? Tutte domande a cui, non senza qualche incidente, verrà data una risposta positiva. Elsa, e sta in questo la straordinarietà della sua storia, dalla piacevole ma pur sempre cattività nella quale era cresciuta domestica, inoffensiva e giocherellona, riuscirà infatti a diventare un leone selvatico a tutti gli effetti, integrandosi in un branco di suoi simili e diventando lei stessa madre. Gli ultimi capitoli di "Nata Libera" sono colmi di commozione e affetto per Elsa che, nonostante sia ormai diventata una leonessa selvatica, non ha mai dimenticato Joy e George. I due naturalisti torneranno infatti più o più volte nel territorio di Elsa, la quale li accoglierà sempre con un incredibile affetto e giocosità, in memoria dei tempi trascorsi insieme. 

Da sinistra: Virgina McKenna, George Adamson, Bill Travers e Joy Adamson. Fonte QUI
La capacità di Elsa di essere sia una letale cacciatrice nella savana, ma anche un'affettuosa giocherellona con i suoi amici di un tempo, fu qualcosa di eccezionale per l'epoca (ma anche oggi, se ci pensiamo), poichè testimoniava non solo un'intelligenza non comune dei leoni, ma anche una loro spiccata personalità. Dall'immagine stereotipata e generalizzata dei "leoni mangiatori di uomini", si passò a considerare ciascun leone come un individuo singolo, dotato di un proprio carattere, sentimenti e volontà ben specifici: Elsa, tornata selvatica, avrebbe facilmente potuto aggredire Joy e George ma non lo fece mai, proprio perchè l'affetto intercorso tra i tre si era conservato e li riconobbe sempre come parte del suo branco.
Il libro ha avuto talmente tanto successo che ne è stato fatto un film omonimo, interprertato da Virginia McKenna e Bill Travers, che ha avuto la stessa strepitosa popolarità. Nonostante il film risulti inevitabilmente un pò datato, anch'esso merita di essere visto, ma magari solo dopo aver letto il libro, avvicente ed interessante.

La locandina italiana del film (1966)
La storia di Elsa ha contribuito a dare vita a una serie di importanti associazioni e attività per la conservazione della fauna selvatica, avendo messo in luce come l'uomo può influire fortemente sull'habitat e la vita degli animali selvaggi. Ad esempio gli stessi attori del film, i coniugi Virginia MCKenna e Bill Travers, hanno fondato la "Born Free Foundation", tutt'oggi attiva in una serie di importanti campagne a favore degli animali selvatici. Naturalmente anche i coniugi Adamson, i quali hanno dedicato l'intera loro vita alla difesa della fauna selvatica, si sono attivamente impegnati in questo: oggi continuano ad operare sia la "Elsa Conservation Trust" che la "George Adamson Wildlife Preservation Trust". Vi suggerisco di visitare tutti questi siti, ricchi di belle foto di Elsa e degli Adamson, nonchè degli altri animali di cui si sono occupati. All'avventura di Elsa si collega anche la celebre vicenda del leone Christian, di cui vi parlerò prossimamente. Chiudo questo post con una citazione, tra le più belle, di "Nata Libera", un libro che merita di essere letto e conservato, preziosa testimonianza non solo di una straordinaria vicenda, ma anche del nascere di una nuova consapevolezza rispetto agli animali selvaggi.

"George e io ci guardammo in silenzio. Aveva trovato il suo destino? Molto probabilmente ci aveva sentiti, ma seguendo i leoni aveva deciso del proprio avvenire. Significava questo che le nostre speranze di restituirla alla sua vita naturale erano esaudite? Eravamo riusciti ad allontanarla da noi senza ferirla? 
Tornammo al campo soli e molto tristi. L'avremmo lasciata, ora, chiudendo così un importantissimo capitolo della nostra vita? George suggerì d'aspettare ancora qualche giorno per assicurarci che Elsa fosse stata accettata dal clan.
Tornai al mio studio sul fiume e continuai a scrivere la storia di Elsa, che era stata con noi fino a quella mattina. Ero triste d'essere sola, ma cercai di rincuorarmi immaginando che proprio in quel momento Elsa strofinava la sua soffice pelliccia contro la pelliccia di un altro leone e riposava con lui all'ombra, come spesso aveva riposato con me" (Joy Adamson, Nata Libera, Bompiani, 2000).

5 commenti:

  1. E' bellissimo questo libro ne ho una vecchia edizione Bompiani che risale al 1966 ! Ed era già allora una terza Edizione. Libro che ho letto circa un migliaio di volte !
    Una storia davvero magica - anche il Film che ne hanno tratto non era male (ho anche trovato il dvd per caso qualche anno fa, anche scontato e non ho resistito ! Comunque il libro è ancora meglio come quasi sempre accade in questi casi

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  2. Io guardavo sempre il telefilm da bambina e lo adoravo!
    Il libro immagino sia ancora più bello!
    Grazie Silvia!

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  3. il libro non l'ho mai letto,ma il film ricordo di averlo visto.
    Molto bello.
    Buona giornata
    lu

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  4. il libro non l'ho letto ma ho visto i telefilm, caspita come ero giovane ma mi ricordo che mi piacevano tantissimo e la leonessa era fantastica !

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  5. Ciao Silvia :) Che bello deve essere il libro, non l'ho letto e non ho nemmeno mai visto il film... devo assolutamente rimediare... la citazione, poi, è stupenda... Grazie sempre per i tuoi bellissimi post e un abbraccio, sono felice di sapere che tu stia meglio con il raffreddore :) Bacetti a Paciocca, felice settimana! <3

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