venerdì 9 novembre 2012

Water Footprint: l'impronta d'acqua

Ho concluso lo scorso post sull'acqua virtuale con una serie di dati sconfortanti: ogni 15 secondi muore un bambino nel mondo per malattie connesse con la scarsa qualità dell'acqua, ma in generale sono 2,5 miliardi le persone che non hanno una quantità d'acqua sufficiente a soddisfare le loro esigenze quotidiane alimentari e igienico sanitarie. Dovete sapere che di tutta l'acqua presente sulla Terra, solo una minima percentuale (l'1%!) è dolce ed immediatamente disponibile per il consumo umano... ma non fatevi "ingannare" da questo dato: le Nazioni Unite hanno calcolato che, in sé, quest'1% sarebbe sufficiente per tutti... il problema è che è distribuito in modo assolutamente diseguale sul pianeta e l'uomo, da parte sua, aggrava la situazione sovrasfruttando le riserve idriche dei paesi in via di sviluppo, per soddisfare l'enorme richiesta d'acqua dei paesi ricchi.

Immagine da web. Fonte QUI
La richiesta d'acqua dei paesi ricchi si traduce soprattutto in una richiesta di prodotti, la cui produzione implica un consumo idrico nelle nazioni in via di sviluppo. Abbiamo visto che per fare una maglietta di cotone servono 2700 litri d'acqua: questi vengono consumati prima di tutto per coltivare il cotone (generalmente le piantagioni sono in India, Pakistan, Uzbekistan), poi altra acqua viene impiegata nel processo produttivo e di confezionamento della maglietta (ad es. in Cina). Quei 2700 litri vengono quindi sottratti dalle riserve idriche di India e Cina, per produrre un prodotto che "consumiamo" noi: in pratica, importando ed acquistando quella maglietta, siamo noi a consumare quell'acqua.

Consumi d'acqua legati alla produzione del cotone: i maggiori consumatori siamo noi europei, ma l'acqua arriva da altri paesi nel mondo (India, Pakistan, Cina), che quindi stanno impiegando la loro acqua per noi. Fonte: QUI
Perchè vi ho fatto un tale discorso complicato? Per parlarvi dell'impronta idrica, o water footprint: uno strumento di calcolo il grado di dirci quanto "pesa" un prodotto, un singolo individuo, un'azienda o una nazione in termini di consumo di acqua. Naturalmente la water footprint non conterà solo l'acqua consumata "direttamente" (es. quando ci facciamo la doccia), ma terrà conto soprattutto degli enormi quantitativi d'acqua virtuale nascosti nei prodotti che importiamo ed esportiamo. Si tratta di conteggi complessissimi, che si devono al prof. Hoekstra e alla sua "Waterfootprint Network", team di esperti mondiali in questo campo.


Arriviamo al punto: l'impronta idrica dell'Italia. E' stata calcolata di 2330 metri cubi annui pro-capite... che, tradotti in litri quotidiani per persona, significa che, in media, l'italiano consuma un'enormità d'acqua ogni giorno: circa 6000 litri! Sembra un dato quasi inconcepibile, ma ahimè è veritiero se pensiamo ai nostri consumi quotidiani tra abbigliamento, oggetti vari, alimentazione... abbiamo visto nello scorso post che, ad esempio, una sola pizza margherita contiene 1260 litri d'acqua virtuale, oppure una tazzina di caffè 140 litri d'acqua virtuale. Vi suggerisco a questo proposito di visitare la galleria di prodotti sul sito della Waterfootprint, potrete scoprire il contenuto d'acqua virtuale di tantissimi prodotti.

La "product gallery" su www.waterfootprint.org
Naturalmente il punto fondamentale su cui vorrei stimolarvi è il calcolo della vostra impronta idrica: solo sapendo quanta acqua consumiamo e come, possiamo anche migliorare e ridurre gli sprechi.  Vi suggerisco quindi di andare subito alla pagina del sito apposita: calcola la tua impronta idrica.
Se avete qualche problema con l'inglese non scoraggiatevi, vi basta un traduttore . Un ultimo suggerimento, per un calcolo dell'impronta affidabile: ecco come trasformare gli euro in dollari.
Riassumendo, comunque, per ridurre la nostra pesante impronta idrica e migliorare così la situazione di tante altre persone nel mondo, basterebbe seguire, tutti insieme, alcuni semplici consigli...



Con questo post ho concluso in modo estremamente sintetico il tema acqua virtuale & impronta idrica, ma se foste interessati in rete si trovano tanti approfondimenti, come ad esempio questo del WWF. Spero che questi argomenti, magari un pò complessi, vi abbiano comunque interessato e vi possano dare qualche spunto per agire in modo più consapevole e responsabile!

8 commenti:

  1. Cara Silvia, solo un saluto e la mia solita ammirazione per la tua solita carica d'entusiasmo per le cose in cui credi.
    un bel post molto approfondito da cui prendere spunto per saperne di più e agire con più consapevolezza.

    :***
    roberta

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  2. Grazie Silvia per tutte queste utili informazioni!
    Nel mio piccolo cerco di seguire uno stile di vita più frugale e di diffonderlo..un abbraccio e buon fine settimana!
    Carmen

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  3. Silvia, grazie infinitamente per queste utilissime informazioni, farò molta più attenzione!!!!
    Un abbraccio e a presto!!!!!

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  4. Avevo scritto un commento lunghissimo...poi è saltata la corrente e me lo ha cancellato :(((((
    Hai scritto un post utilissimo.
    Dovremmo essere tutti più responsabili nei consumi e saperci ribellare ad una società che ci impone di consumare sempre di più per far girare l'economia!
    La cultura dell'usa e getta è deleteria per il pianeta, impariamo a riciclare...anche l'abbigliamento ;)

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  5. Un post molto, molto importante perché è dall'acqua che dipende la sopravvivenza del nostro pianeta... ti faccio i miei complimenti!
    In fondo poi, non è così difficile modificare i nostri comportamenti errati, tanto più ora che si parla tanto di crisi... i comportamenti più corretti in fondo aiutano anche ad essere più oculati con le spese!!!

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  6. Complimenti Silvia per questo interessante post! Purtroppo anche l'acqua, come molti altri beni, non è ripartita equamente nella popolazione mondiale.
    Concordo, una vita più semplice e frugale può fare la differenza!

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  7. Grazie a voi per aver commentato e scusate il ritardo con cui rispondo!! Sono giorni in cui non ho molto tempo per stare al pc!

    @ Roberta: Grazie mille del bel complimento che mi hai fatto!! :-)

    @ Carmen: Eh hai ragione, con le tue idee “riciclose” anche tu cerchi di diffondere un messaggio di frugalità e zero sprechi!

    @ Lory: Grazie a te per l’attenzione che hai dedicato a questi due post!! :-)

    @ Eli & Lolle: Grazie mille dei complimenti!! Hai ragionissima Eli: dovremmo ribellarci ad una società consumistica che ci rende schiavi dell’economia… e probabilmente, come dici tu Lolle, sarebbe anche la strada da percorrere anche per uscire da questa crisi economica. E’ inutile continuare a rincorrere profitti sempre maggiori e aumentare sempre la produttività: ormai siamo pieni di tutto, cibo, abbigliamento, macchine, tecnologie… ci mancano invece le cose davvero essenziali: un lavoro stabile, la possibilità di guardare al futuro con un po’ di tranquillità, la possibilità di farsi una famiglia e di mantenerla. Speriamo che le cose cambino presto o tardi!!!

    @ Dany: Speriamo di farla la differenza, piano piano, tutti insieme!! :-)

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  8. hai ragione a ricordarlo nel tuo blog. L'Acqua è di tutti e noi la sprechiamo inconsapevolmente, semplicemnte perche non ci pensiamo il pi delle volte. Dovremmo azionare la testa quando facciamo i gesti piu elementari

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