Un post sui generis per Rumore di fusa, ma non si discosta di molto dalla filosofia di fondo di questo blog.
Il mio è un minuscolo paese di campagna, lontano dalla città solo pochi chilometri, ma sufficienti per farmi apprezzare i paesaggi aperti della pianura emiliana, le sue nebbie, il ciclico ripetersi delle stagioni, i ritmi dell'agricoltura, i prodotti della terra, i sapori genuini come quello di una mela appena colta dall'albero, di un pomodoro coltivato nell'orto, del pane fatto "come una volta".
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La coppia ferrarese - immagine da web |
Il mio paese è fin troppo piccolo, non ha neppure un'edicola. Le maggiori attrattive che può offrire sono costituite dal bar degli anziani, dallo studio medico e, fino a poco tempo fa, dal forno di paese, che era anche una piccola bottega. Ebbene, voi dovete capire che un forno, se il pane che offre è di qualità, può diventare il cuore di quel paese. Così era per il mio forno, grazie alle delizie che offriva: la famosa "coppia" ferrarese, un pane unico in tutto il mondo,
straordinario prodotto IGP, ma anche le baguette, le focacce alle olive e alla cipolla, i grissini, i panini al latte, i bomboloni alla crema e bontà a non finire. Ma soprattutto quel pane, il
vero pane, frutto di un'arte antica, di pazienza, di tempo, di gesti calmi e di ritmi faticosi, che il mondo sembra non potersi più permettere. Era un pane ottimo quando fresco, ma buonissimo anche due o tre giorni dopo. Un pane
indimenticabile. Ma quando il vecchio fornaio è venuto a mancare, la sua arte se n'è andata con lui.
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Coppia ferrarese - immagine da web |
Da allora, qui in famiglia abbiamo fatto il giro dei forni, dei supermercati e delle botteghe, cercando inutilmente un pane che fosse buono come quello: ma vuoi il ricordo, vuoi l'abitudine, non l'abbiamo più trovato. Adesso il pane ci sembra "meno pane", appena buono quando è fresco, immangiabile il giorno dopo. Alle volte ci sembra fatto di gesso o di cartapesta... che sia tutta immaginazione nostra, incapaci di rassegnarci al fatto che il pane del nostro fornaio non tornerà più?
E invece no, i nostri sospetti sono stati confermati da alcuni servizi di Striscia La Notizia, che vi propongo al termine di questo post. Complice la legge del mercato e del profitto, che rende poco redditizio svegliarsi alle 3.00 di ogni notte per preparare il pane "come una volta", oggi gli ingredienti del pane sono cambiati, in modo da poter ottenere un prodotto in minor tempo e con minor spesa.
Se avete avuto la pazienza di vedere tutti i video, vi sarete resi conto che la situazione è complessa e, salvo farsi il pane in casa, non c'è un modo sicuro per riconoscere un pane genuino da uno impastato con additivi. Forse conviene cercare di regolarsi secondo il proprio gusto, che per il momento mi sembra ancora capace di distinguere un prodotto buono da uno scadente. In ogni caso, che nostalgia di quel pane delizioso con cui sono cresciuta!