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domenica 18 marzo 2012

Quattro chiacchiere con Andrea, balia felina!

Anche quest'anno ho intervistato una delle bravissime balie feline di "A Coda Alta", che con l'arrivo della primavera avrà sicuramente il suo daffare per svezzare nuovi micini, purtroppo rimasti orfani. Ecco a voi quindi la testimonianza della balia Andrea, che tra l'altro è anche la nostra bravissima fotografa del calendario 2012; anche tutte le foto del mio post le ha scattate lei e sono micini di cui si è presa cura negli anni scorsi.

1. Essere “balia felina” dev’essere una bellissima esperienza! Da quanto tempo ti occupi di svezzare micini piccoli e in che modo hai deciso di iniziare?
E' un'esperienza molto bella, e anche molto utile, si possono imparare molte cose ad accudire dei gattini neonati. La mia prima esperienza come balia è stata a luglio 2010, erano tre gattini bianchi e neri denutriti, nonostante i tentativi di salvarli non ce l'hanno fatta. Ho preso in affido questa cucciolata perché un'amica mi ha contattata dicendo che volevano farli sopprimere, essendo a casa ho deciso di provare a dar loro una possibilità. Da allora ho dato la mia disponibilità a svolgere questa attività di volontariato e da settembre 2010 ho iniziato a fare da balia in maniera continua.

Il piccolo Vito

2. Finora di quanti gattini ti sei occupata? Quanti di loro hanno trovato adozione?
Fino ad oggi ho avuto in affido 22 cuccioli e una splendida mamma. Quelli che sono sopravvissuti hanno trovato tutti adozione, tranne 2 che sono rimasti a casa con me, non perché non avrebbero trovato una famiglia, ma perché con alcuni di loro si crea un legame speciale.

3. E’ stato difficile farli adottare, trovare per loro le persone giuste? E come hai vissuto la “separazione” dai micini che hai cresciuto?
No, non è stato difficile farli adottare, nel periodo estivo quando la gente è in ferie si fa un po' più fatica ma non ho mai aspettato più di due settimane prima di ricevere la prima telefonata.
La separazione è una cosa da considerare ancor prima di decidere di prendere dei cuccioli in affido, non ci si può affezionare troppo, bisogna sempre mantenere il giusto distacco senza però togliere loro le attenzioni e le cure necessarie. E' essenziale avere la razionalità di capire le situazioni e darli in adozione anche se si ha voglia di tenerli tutti.

Diabolik e Julia in un momento di gioco!

4. Quali sono le maggiori difficoltà per una balia felina che si trovi ad accudire dei mici da svezzare?
Le difficoltà pratiche non sono molte, una volta che si fa un po' di pratica non c'è nulla di difficile da fare. La cosa che più può spaventare sono le punture, ma quando ti trovi a dover fare un'iniezione per tentare di salvare un gattino che altrimenti non sopravvivrebbe si trova la forza e si fa, ma per fortuna non è una cosa che si fa sempre.
Per quanto riguarda la fatica psicologica è un po' più dura, è un lavoro a tempo pieno che non permette pause, se c'è da dare il biberon in determinati orari non si può rimandare, e quando non si accudiscono direttamente i gattini si stanno preparando delle cose per loro. Più piccoli sono i cuccioli e più sono impegnativi, sono un po' come i bambini. Quando si decide di diventare balia bisogna anche considerare la possibilità che non tutti i cuccioli sopravvivano, ma il dispiacere di queste perdite viene poi attenuato dalla soddisfazione di averne salvati tanti altri.

Bombolo a 12 giorni. Oggi è diventato lo splendido gatto che vedrete alla fine del post!

5. Qual è la soddisfazione più bella da “mamma gatta adottiva”?
La soddisfazione più grande è vederli crescere attraverso le foto che ti mandano gli adottanti, sapere che stanno bene e sono amati.

6. Raccontaci un episodio buffo legato ai micini che hai svezzato.
Ce ne sono tanti in realtà, il più bello riguarda l'accoglienza delle cucciolate da parte di uno dei miei gatti. E' un gattone che si chiama Oscar, ha due anni anche se lui crede di avere ancora pochi mesi, è un giocherellone e quando è arrivata la prima cucciolata aspettava sempre fuori dalla porta di poter entrare a giocare con loro. Ci siamo stupiti del modo con cui si è sempre rapportato con i cuccioli, li lavava, ci giocava e stava spessissimo con loro. Nonostante fosse l'unico gatto maschio di casa è stato quello che ha dimostrato più istinto materno e da allora è diventato "mamma Oscar". Spesso si pensa che prendere una cucciolata in casa crei scompiglio se vi sono già altri gatti adulti, ma dalla mia esperienza (avendo 5 gatti miei) ho notato che tutti i cuccioli sono stati accettati senza particolari problemi.

"Mamma" Oscar e la piccola Daisy
7. Ti è capitato di perdere qualcuno dei micini? Quali sono i rischi maggiori per i gattini che vengono svezzati artificialmente?
Sì nel 2010 ne ho persi 5. Una cucciolata di tre a luglio e i due fratellini della micia che poi ho adottato io. I rischi principali sono le malattie virali tipo la gastroenterite che nei gatti non vaccinati ha un tasso di mortalità molto alto, si può star tranquilli solo dopo aver effettuato il vaccino intorno ai due mesi/due mesi e mezzo circa. Inoltre vi sono diverse malattie e parassiti che i cuccioli possono contrarre più facilmente rispetto a un gatto adulto, in quanto hanno difese immunitarie più basse e hanno meno anticorpi.

8. Cosa diresti a chi, avendo la possibilità di fare “la balia felina”, è ancora indeciso sul da farsi dopo aver letto questa intervista?
Se una persona ha tempo dovrebbe provare almeno una volta a farlo, è un'attività impegnativa ma che dà una soddisfazione enorme. Si deve considerare che i gattini crescono in fretta e, in base all'età che hanno quando vengono trovati, li si tiene in affido per uno o due mesi circa. Ogni giorno che passa si vedono i miglioramenti e i piccoli diventano sempre più indipendenti. E' un'esperienza che consiglio di fare, ma tenendo presente che il ruolo della balia è quello di salvare e crescere i gattini, preparandoli alla vita in una nuova famiglia.

Ecco Bombolo oggi... un gatto meraviglioso!!

Al termine di quest'intervista, andate vedere la pagina facebook gestita dalle volontarie Andrea e Annalisa, con tutte le foto di come sono diventati i nostri micini svezzati e adottati. Non c'è soddisfazione migliore per una balia felina vedere i propri adorati cuccioli che sono cresciuti e hanno una famiglia che li ama! Se siete di Ferrara e siete interessati a diventare balie feline, contattate info@associazioneacodaalta.it ... e se siete di un'altra città ma quest'esperienza vi attira, informatevi dalle associazioni di volontariato locali.

giovedì 31 marzo 2011

Intervistando una balia felina

Oggi pubblico un'intervista che ho fatto lo scorso Natale a una mia amica-socia di "A Coda Alta", che nel 2010 ha fatto da balia felina a ben 22 micetti. Anche per questo post un grande ringraziamento va ad Alessia per le sue bellissime foto. Buona lettura!

Da dove arrivano e in che condizioni sono i gattini accuditi dalle balie feline?
Arrivano soprattutto da salvataggi in extremis, trovati a fianco o nei cassonetti, sotto siepi, a lato di strade trafficate, lungo argini di canali, a volte dentro scatole lasciate fuori dal gattile. Sono micini piccolissimi che prendono ancora solo il latte e non hanno più la mamma che si occupa di loro, quindi vanno allattati con il biberon, usando un latte in polvere specifico per gattini e di ottima qualità per poter essere tollerato dal loro delicatissimo apparato gastrointestinale. 


La poppata!

Quali sono le cure principali di cui si occupa una balia felina?
Si deve fare molta attenzione alle poppate e alla digestione, alle evacuazioni, talvolta bisogna intervenire con clisterini, esattamente come con i cuccioli umani. Vanno tenuti bene al caldo almeno fino al 20° giorno perché da principio non hanno termoregolarizzazione, infatti in condizioni normali starebbero sempre stretti fra di loro ed attaccati a mamma gatta. E’ quindi indispensabile preparare una cuccia morbida e pulita, riscaldata da uno scaldino e possibilmente porre vicini almeno due micini alla volta, perché il contatto fisico fra di loro è di fondamentale importanza per un buon sviluppo psicoemotivo. Le poppate devono essere date con regolarità.


Teneri batuffoli... i micini piccoli stanno sempre
uno accanto all'altro per scaldarsi a vicenda

Con quale frequenza bisogna allattare i micini?
Per le prime due settimane è richiesto un grosso impegno: vanno allattati ogni due o tre ore anche di notte, poi ci si concentra di più sul giorno lasciando poco per volta un intervallo più lungo nelle ore notturne, il massimo si raggiunge quando si può dare l'ultima verso le 23.00/24.00 e la successiva alle 7.00/8.00 del mattino dopo. Fino a tre settimane circa necessitano di stimolazione per evacuare, perché da soli non fanno nulla, e di un’accurata igiene personale dopo la "liberazione" e dopo ogni poppata.

Questo gattino sembra molto impegnato nel "tettare" il latte dal biberon!
L’esperienza della balia felina è sicuramente un grosso impegno… ma chissà quale soddisfazione! Puoi raccontarci qualche emozione, qualche episodio particolare?
E' bellissimo vederli crescere e fare progressi, ed è dolcissimo capire come si affidano totalmente alle nostre mani, suscitando sentimenti di protezione e di soddisfazione come quando ci si occupa di un figlio. Ho cresciuto 22 gattini, ma una è per me molto speciale, aveva solo un giorno quando l'ho raccolta, insieme a due fratellini che sono deceduti poche ore dopo e altri due erano già deceduti prima che li trovassi. Era ancora attaccata alla madre con il cordone ombelicale, la quale era in fin di vita con la febbre altissima ed una grave infezione (poi è stata curata ed ha trovato una famiglia adottiva). Ho preso questa creaturina sporca e di pochi centimetri che muoveva appena la testina e tentava però di emettere suoni. Portata a casa l'ho pulita e massaggiata, messa in un trasportino al caldo e ha preso da subito un po’ di latte senza problemi; i due fratellini invece non mangiavano e purtroppo nelle ore successive non ce l’hanno fatta. Per una settimana intera ogni volta che guardavo nel trasportino, cioè spessissimo, mi aspettavo di trovarla senza vita. Invece lei era sempre lì, mangiava, faceva i suoi bisognini con il mio delicato ma deciso massaggio, si muoveva nel poco spazio che aveva! Tra l'ottavo e il nono giorno mi sembrava un po’ inerte e “demotivata”, non mangiava più tanto bene, così ho preso l'ardita decisione di metterla insieme a un'altra cucciolata di sei micini, che stavo trattando per la coccidiosi. Ho pensato “o la và o la spacca”, al massimo avrei curato i coccidi anche a lei. Per fortuna ha ripreso tono, non ha contratto i coccidi e… sono guariti tutti nel tempo minimo ipotizzato, senza complicazioni e senza ulteriori conseguenze! Questa piccolina ha sviluppato precocemente il suo comportamento, pur senza difese immunitarie non ha mai contratto nulla dagli altri gatti presenti in casa, ha iniziato prestissimo a scorazzare  dietro ai fratelli di culla, è andata con fiducia verso tutti gli altri, ricevendo solo leccatine e coccole. Oggi, che ha 6 mesi ed è di taglia mignon, sono pazza d'amore per lei e mi commuovo spesso osservandola, esattamente come fu con mio figlio, esattamente come fu con le mie nipoti. 

Un micino piccino piccino, da svezzare con cura e amore...
... e che soddisfazione vederlo crescere sano e bello!

Come sono andate le adozioni dei micini che hai allevato e salvato?     
Ci vuole tanta pazienza, a volte si deve rifiutare un'adozione se non si è sicuri, anche se magari si hanno tanti altri gattini da far adottare… ma l'esperienza di quest'anno mi ha insegnato che vale la pena aspettare che arrivi la persona giusta. I miei 22 mici sono stati adottati quasi tutti in coppia ed in un caso tre sorelline tutte insieme; chi non è andato via con un fratello ha trovato un compagno che era stato adottato precedentemente. E’ un’enorme soddisfazione quando un micino cresciuto con gioia, ansia, sacrifici, dopo che ha svelato il suo carattere (ognuno è diverso dagli altri!) e dopo aver regalato tanti momenti dolcissimi, viene adottato da qualcuno che, più volte di quanto potessi immaginare, è proprio come speravo che fosse!

Tre micini osservano la partita nello schermo, desiderosi di  partecipare
al gioco... solo i gattini sanno essere così deliziosamente simpatici!!!

Spero che leggere quest'intervista vi abbia fatto toccare "con mano" cosa significa accudire e svezzare micini di pochi giorni, fino a vederli diventare indipendenti miciotti pronti all'adozione! Rinnovo quindi l'invito: chi  volesse aiutare la mia associazione ferrarese "A Coda Alta" come balia felina può scrivere a info@associazioneacodaalta.it , anche solo per una semplice richiesta di informazioni. E se magari non siete di Ferrara ma siete interessati e avete la possibilità di  accogliere un micino da svezzare, informatevi dalle associazioni animaliste delle vostre zone: di balie feline c'è sempre bisogno dovunque.

lunedì 7 marzo 2011

Arrivano la primavera e tanti micini da svezzare: diventa balia felina!

Ancora una decina di giorni e inizierà la primavera, portando con sè non solo alberi in fiore, sole splendente e cieli azzurri, ma anche i primi "frutti" degli incontri amorosi dei tanti gatti (randagi o meno) che non sono stati sterilizzati. Naturalmente veder nascere e crescere una cucciolata di micini vicino alla loro mamma gatta, è una gioia immensa... ma purtroppo non sempre le cose vanno per il verso giusto: c'è chi pensa che quella cucciolata possa essere solo un problema e decide quindi di disfarsene... o ancora, può capitare che purtroppo succeda qualcosa di imprevisto alla mamma micia, lasciando quindi i micini neonati da soli.

Quattro micini di pochi giorni

Una bella famiglia felina... fusa a volontà!!
I micini di pochi giorni rimasti orfani corrono un grave pericolo: se lasciati soli, purtroppo non ce la farebbero. A questo punto, cosa si può fare? Esistono due soluzioni: o si trova una mamma gatta in grado di allattare anche gli orfani (cosa possibile solo quando la cucciolata della micia non è già troppo numerosa), oppure si intraprende la meravigliosa avventura di diventare "balia felina". Diventare balia felina significa occuparsi della cucciolata di micini fino al loro completo svezzamento, sostituendosi in tutto e per tutto a mamma gatta: non solo quindi si dovrà nutrire i micini con il latte artificiale e il biberon, ma ci si deve preoccupare anche di tenerli al caldo, di pulirli e di far svolgere loro le regolari "funzioni intestinali", che nelle prime settimane di vita sono sollecitate dalle assidue leccate di mamma-micia.

Una micina tra le mani di Alessia, una brava "balia felina"
Certo, diventare "balia felina" non può essere una scelta presa a "cuor leggero": i gattini da svezzare hanno bisogno di cure quotidiane, regolari e assidue, proprio come un bambino piccolo. Eppure l'intervento delle balie feline è fondamentale e unico per salvare i micini, perchè neppure una normale struttura di ricovero, come un gattile, è adatta per le cucciolate orfane: i micetti vanno seguiti giorno e notte. Purtroppo in gattile resterebbero soli per tutta la nottata e di giorno mancherebbe materialmente il tempo per dedicarsi a ciascun gattino, dovendo occuparsi anche di tutte le altre normali attività (distribuzione dei pasti ai mici adulti, pulizia delle stanze, ricevimento del pubblico per le adozioni, ecc.).

 Sempre la micina tra le mani di Alessia... in pieno allattamento!!

Nello scorso 2010 "A Coda Alta" ha raggiunto un ottimo risultato: grazie all'impegno che si sono assunte dieci fantastiche balie feline, è stato possibile curare, allevare, crescere e quindi salvare ben 77 micini, oggi tutti adottati. Un grande ringraziamento va a queste balie, che si sono prese l'impegno e la responsabilità (ma anche la gioia) di accudire e crescere tanti gattini, spesso di pochi giorni, talvolta malati, sostituendosi a mamma gatta in tutto e per tutto. Ma adesso sta per ricominciare la primavera e presto arriveranno, con triste puntualità, le nuove cucciolate orfane: magari trovate vicino a un cassonetto, magari lasciate al gattile in uno scatolone, magari semplicemente portateci da cittadini coscienziosi che hanno trovato conferma della scomparsa definitiva di mamma gatta.
"A Coda Alta" lancia quindi la campagna balie per questo 2011: se ami gli animali e hai tempo da dedicare al volontariato, entra a far parte della nostra squadra di balie feline!

Un'altra tenerissima foto di un micino da svezzare

A chi si offrirà di diventare balia l'associazione "A Coda Alta" fornirà non solo le indicazioni necessarie per la cura e lo svezzamento del micino, ma anche il  latte (o il cibo) e si occuperà di ricoprire interamente tutte le spese affrontate, fino al momento dell'adozione. A chi diventerà "balia felina" è sì richiesto un serio impegno e pazienza, uniti a tanto amore per gli animali, ma davvero quest'esperienza è in grado di dare emozioni uniche e ha un grande valore etico. Chi è interessato a diventare "balia felina" può contattarci alla mail info@associazioneacodaalta.it, anche solo per una semplice richiesta di informazioni. Inoltre è importante sapere che chi si offre per diventare "balia felina" potrà comunicarci preventivamente il proprio periodo di disponibilità e che "A Coda Alta" sarà sempre al vostro fianco, fino al momento dell'adozione di ogni micino. 

Un'altra bella poppata!
Al termine di questo post è doveroso un grande ringraziamento ad Alessia, una ragazza padovana che si occupa di mici e micini e che mi ha gentilmente fornito tutte le bellissime foto per questo post. Alessia da quattro anni fa la balia felina, raccogliendo le richieste d'aiuto più disparate nella sua zona, senza fare parte di alcuna associazione: si occupa lei di tutto, dallo svezzamento fino all'adozione. Veramente grazie Alessia, non solo per le foto ma anche per il tuo operato! Vi segnalo inoltre alcune utilissime informazioni sullo svezzamento dei micini, scritte appunto da Alessia.
A presto, per un altro post sempre in tema di "balie feline", per farvi scoprire più da vicino questa impegnativa esperienza che è davvero unica e di vitale importanza per i micini rimasti soli!