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sabato 1 agosto 2015

"Raccontare gli alberi" di Pia Valentinis e Mauro Evangelista

Più di un libro: un'opera d'arte. Più di una lettura: un'esperienza visiva e poetica. Più di una storia: una raccolta di voci e vento, frutti, fiori, cortecce e foglie. Un libro grande, potrei dire enorme, che una volta aperto ti trasporta come fosse un film in un'esperienza meravigliosa, tra citazioni poetiche, informazioni scientifiche, tradizioni e leggende popolari e magnifiche rappresentazioni pittoriche di loro, i protagonisti indiscussi, gli Alberi. Illustrato magistralmente da Pia Valentinis e Mauro Evangelista, con testi a cura di Giusi Quarenghi e Paola Parazzoli, "Raccontare gli alberi" (Rizzoli) ha vinto meritevolmente nel 2012 il "Super Premio Andersen – Gualtiero Schiaffino"... classificato come albo per l'infanzia, non ci sono limiti di età per lasciarsi trasportare nel sogno ad occhi aperti che si vive sfogliando questo libro.


Pagina per pagina impariamo a conoscere gli alberi, uno per uno come vecchi signori con un passato da raccontare e abitudini personali da svelare: incontriamo la quercia e il pino, il tiglio e il platano, ma anche il fico, il limone, l'ulivo e il gelso... grazie alle parole sapientemente scelte per raccontare l'essenza di queste creature e alle illustrazioni dalle atmosfere indimenticabili, ritroviamo l'unicità e il valore di ogni seme, ogni foglia, ogni piccolo arbusto che cresce sulla nostra terra e che talvolta diamo per scontato. Una ghianda, una pigna, un fico maturo diventano uniche gemme preziose, da saper riconoscere e attribuire alla "pianta madre". 


E tra i paesaggi di bosco o di scogliera, di sabbia o di orto sassoso, di montagna come di strada di campagna, ritroviamo anche il narrare e il poetare umano, poichè per secoli la storia degli alberi si è intrecciata a quella umana, e ancora lo fa. Colori, suggestioni e profumi suggeriti dalle pagine e dalle parole di "Raccontare gli alberi", che ci ricordano la pazienza, il silenzio, la crescita e la fertilità delle piante, creature viventi tanto quanto noi, che affrontano il passare delle stagioni con eleganza e maestosità. Tra tormente di neve, fioriture primaverili, soleggiati pomeriggi d'estate e nebbiosi crepuscoli autunnali, gli alberi respirano, si stiracchiano, crescono, fruttificano, riposano, si risvegliano, vivono... proprio accanto a noi.


"Chi sono gli alberi? Creature vive che cantano, che emettono suoni nel silenzio o nella notte, che respirano, che si nutrono, che guardano, che sentono". Regalatelo e fatevelo regalare: questo libro è un'opera d'arte, un gioiello, un'intensa poesia, un sogno ad occhi aperti, o forse no, è proprio realtà: è la vera e perfetta bellezza della nostra terra.

giovedì 5 febbraio 2015

Piante e fiori velenosi per i gatti: un'infografica di PetMagazine

I gatti esplorano l'ambiente nel quale vivono con grande curiosità, annusando, scavando, mordicchiando e strusciandosi anche su piante, vasi, arbusti e cespugli: che succede se nel loro territorio vengono a contatto con piante nocive? Vi avevo già proposto due post informativi sulle piante da interno e da giardino tossiche per il micio, ma a dirla tutta si trattava di articoli privi di un buon impatto visivo... difetto non trascurabile, considerata l'esigenza di saper riconoscere a prima vista le piante potenzialmente pericolose per i nostri gatti! Oggi colmo questa lacuna grazie a PetMagazine, sito dedicato ad approfondimenti riguardanti i nostri animali domestici: non solo cani e gatti, ma anche rettili, pesci, uccelli e piccoli roditori. Recentemente hanno pubblicato una bella infografica dedicata appunto alle più comuni 10 piante velenose per i nostri gatti: con un colpo d'occhio, potrete riconoscere a quali piante e fiori fare particolare attenzione. In questa lista troviamo infatti non solo i comunissimi ciclamini, ma anche gli insospettabili narcisi (che, tra l'altro, stanno per sbocciare nei nostri giardini proprio da qui a un paio di settimane): 

piante velenose infografica

Vi rimando anche all'articolo completo di PetMagazine grazie al link qui sopra, dove potrete trovare maggiori approfondimenti su questo tema. Il vostro micio come si comporta con le piante di casa vostra e il giardino? E' un cauto esploratore o, nell'entusiasmo del momento, si lascia andare a pericolosi assaggi?

sabato 25 gennaio 2014

Le piante da esterno tossiche per gli animali

Approfitto di questa bella giornata di sole per uscire nel mio giardino e, passeggiando tra cespugli, orto e alberi, incontro diverse piante che possono rivelarsi tossiche per gli animali...  ed ecco quindi lo spunto per questo post. Come già vi ho scritto a proposito delle piante d'appartamento tossiche per cani e gatti, anche in questo caso il pericolo maggiore dipende dal temperamento del vostro animale: un cane irrequieto e giovane tenderà ad "assaggiare" le varie piante molto più di un mansueto cagnolone adulto e ben educato. Bisogna poi specificare che la maggior parte di queste piante risultano pericolose per gli animali erbivori, come i cavalli: sarebbe molto inusuale trovare un gatto che inizia a brucare foglie di quercia o di ippocastano! 


Per fortuna non tutte queste piante sono letali e bisogna sempre considerare che non tutta la pianta può essere velenosa, ma solamente sue parti specifiche. Il grado di tossicità dipende anche dal quantitativo di foglie o bacche ingerito, nonchè dalla specie animale interessata (alcune piante tossiche per i cavalli non lo sono per i gatti). Senza pretese di esaustività, ecco un elenco delle più comuni piante "da esterno" che possono risultare tossiche per gli animali:
  • Acero rosso (Acer rubrum)
  • Agrifoglio (Ilex aquifolium)
  • Albero del sapone (Sapindus saponaria)
  • Albicocco ornamentale (Prunus armeniaca)
  • Alchechengio (Physalis longifolia)
  • Alloro (Kalmia, tossico per cavalli ma non per cani e gatti)
  • Alloro ciliegia (Prunus Caroliniana, tossico per tutti gli animali)
  • Alogeton (Halogeton glomeratus)
  • Amaranto (Amaranthus retroflexus, Sarcobatus vermiculatus)
  • Amarillide (Amaryllis)
  • Arisaema (Arisaema triphyllum)
  • Astràgalo (Oxytropis)
  • Azalea (Rhododendron albiflorum, Rhododendron macrophyllum)
  • Bergenia (Bergenia cordifolia)
  • Campanella rampicante (Ipomea)
  • Cardo giallo (Centaura solstitialis)
  • Chelreuteria (Koelreuteria elegans, Koelreuteria paniculata, Koelreuteria bipinnata)
  • Cicuta velenosa (Conium maculatum)
  • Ciliegio d'Inverno (Solanum capsicastrum)
  • Ciliegio dolce (Prunus avium), Ciliegio acido (amarene) (Prunus cerasus)
  • Cipero o -impropriamente- Papiro (Cyperus alternifolius)
  • Cipolle (coltivate e selvatiche)
  • Colocasia (Colocasia esulenta)
  • Coriaria (Coriaria myrtifolia)
  • Crisantemo (Chrysanthemum mortiforium, Chrysanthemum morifolium)
  • Datura (Datura candida)
  • Dicentra (Dicentra cucullaria)
  • Digitale (Digitalis purpurea)
  • Dulcamara (Solanum dulcamara)
  • Edera (Hedera helix, Hedera helix "Needlepoint", Hedera helix "Ripple")
  • Erba di San Giovanni (Hypericum perforatum)
  • Erba morella (Solanum nigrum)
  • Euforbia spinosa (Euphorbia milii)
  • Felce aquilina (Pteridium aquilinum);
  • Filadelfo (Philadelphus)
  • Fitolacca (Phytolacca americana)
  • Fotinia (Photinia fraseri, P. Serrulata, P. glabra)
  • Fungo prataiolo (Psalliota campestris)
  • Gelsomino diurno e notturno (Cestrum diurnum, Cestrum nocturnum)
  • Gelsomino giallo (Gelseminium sempervirens)
  • Glicine (Wisteria floribunda)
  • Ippocastano (Aesculus glabra, Aesculus hippocastanum)
  • Lìcium (Lycium barbarum)
  • Ligustro (Ligustrum)
  • Lisichiton o Simplocarpo (Symplocarpus foetidus o Lysichitum americanum)
  • Lupino (Lupinus)
  • Mandorlo, noccioli (Prunus amygdalus)
  • Melia (Melia azedarach)
  • Menispèrmo rampicante (Menispermum canadense)
  • Momordica (Momordica charantia)
  • Mostarde, crociferi e crescioni (Brassica, Raphanus, Descurainia)
  • Narciso, bulbi (Narcissus)
  • Noce moscata (Myristica fragans)
  • Noce nera (Juglans nigra, pare sia tossica per gatti e cavalli, non per i cani)
  • Noce vomica (Strychnos nux vomica) contiene stricnina
  • Oleandro (Nerium oleander)
  • Patata comune, tubero (Solanum tuberosum)
  • Pervinca (Vinca minor)
  • Pesco (Prunus persica)
  • Pittosporo (Pittosporum tobira)
  • Podofillo (Podophyllum peltatum)
  • Quercia (Quercus)
  • Rabarbaro (Rheum rhaponticum)
  • Ranuncolo (Ranunculus)
  • Ricino (Ricinus communis)
  • Robinia (Robinia pseudoacacia)
  • Solanacee: molte piante appartenenti a questa famiglia sono tossiche, come la Belladonna, la Ciligia di Gerusalemme (Solanum pseudocapsicum), ma anche il pomodoro e la patata possono rivelarsi nocivi per gli animali.
  • Speronella o Delfinio (Delphinium bicolor, Delphinium glaucum, Delphinium menziesii)
  • Spinacio, foglie crude (Spinacia oleracea)
  • Stramonio (Datura stramonium)
  • Susino (Prunus domestica)
  • Tabacco ornamentale (Nicotiana tabacum)
  • Tasso (Taxus baccata, Taxus canadensis, Taxus brevifolia)
  • Trifoglio spumoso (Daubentonia unica)
  • Uccello del Paradiso (Strelitzia reginae) 


Focalizzando la nostra attenzione sui mici, se volete approfondire i sintomi che alcune di queste piante provocano solo nei gatti (non altri animali quindi) vi consiglio di leggere anche il post di Ilaria dedicato all'argomento. Spero che questa lista possa esservi utile per dare un'occhiata più approfondita ai vostri giardini ed orti, ma come già ricordato nel post scorso sulle piante d'appartamento, è inutile creare allarmismi: animali e piante convivono da secoli con ottimi risultati. Spesso un animale in buone condizioni psicofisiche sa distinguere, grazie all'olfatto, le piante tossiche da quelle commestibili. L'importante, da parte di noi "padroni" coscienziosi, è essere consapevoli dell'ambiente nel quale i nostri animali circolano, così da saper valutare gli eventuali pericoli o intervenire prontamente in caso di emergenza.

domenica 29 dicembre 2013

La stella di Natale e altre piante d'appartamento tossiche per gli animali

Durante le festività natalizie mi piace molto dare un tocco di rosso alla casa comprando una stella di Natale (o Poinsettia, è un tipo di Euphorbia)... quest'anno poi ne abbiamo ricevuta in regalo una enorme e meravigliosa, che fa bella mostra di sè nell'ingresso. Proprio la meraviglia di queste piante mi ha dato lo spunto per il post odierno: infatti, come molti di voi sapranno già, la stella di Natale è tossica per gli animali... e non è la sola pianta ornamentale ad esserlo! Anche il vischio, certamente diffuso nelle nostre case in questo periodo, è velenoso. Ecco quindi che bisogna fare un pò d'attenzione: le piante d'appartamento che ravvivano gli angoli delle nostre stanze possono rivelarsi un pericolo imprevisto per i nostri animali! In realtà animali e piante possono convivere pacificamente, facendo un pò di attenzione sia al tipo di piante che introduciamo in casa nostra, sia al comportamento del nostro amico a quattrozampe.
 
Paciocca tra le stelle di Natale e il papiro
La prima cosa da valutare è soprattutto l'età e il temperamento del vostro animale: se è un cucciolo (cane o gatto che sia) è molto più probabile che rosicchi o ingerisca foglie, rametti e bacche. In questo caso è fortemente sconsigliato di tenere alla sua portata piante ornamentali tossiche, sarebbe bene toglierle dalla circolazione o porle in stanze dove l'accesso sia vietato all'animale. Un altro fattore di rischio nella convivenza animali-piante è la noia: un animale annoiato e lasciato a se stesso per molte ore durante la giornata, sarà più incline ad esplorare gli ambienti e rosicchiare anche le piante, proprio per sfogare la sua inquietudine. Diversamente un animale adulto e ben educato, dall'indole pacifica (ma questo potete valutarlo solo voi), è molto difficile che decida di giocare con la stella di Natale del salotto. Inoltre, se il vostro gatto non ha accesso all'esterno, è importante proporgli sempre l'erba gatta fresca e un tiragraffi: in questo modo non andrà a cercare ulteriore erba da "brucare" tra le piante di casa, nè finirà per farsi le unghie sul vostro tronchetto della felicità.

Foto sfuocate... Paciocca non era molto collaborativa!

Veniamo ora alla lista delle più comuni piante d'appartamento e ornamentali che possono essere tossiche (il grado di tossicità varia da pianta a pianta, ma anche a seconda delle componenti della pianta stessa) per i nostri animali:
- Agave americana (foglie, semi e succo);
- Agrifoglio inglese, agrifoglio europeo (foglie, frutta e semi);
- Albero del drago, Dracaena (foglie);
- Aloe delle Barbados, aloe di Curcao (lattice).
- Azalea, Rododendro (intera pianta, compreso polline e nettare)
- Brunfelsia (fiori, foglie, corteccia e radici);
- Caladio, Ali d'angelo (intera pianta);
- Calancola, campane della cattedrale (foglie);
- Ciclamino (bulbi);
- Ciliegia di Gerusalemme (foglie e frutta);
- Colchico autunnale, croco, zafferano dei prati, wonder bulb (intera pianta);
- Diffenbachia (intera pianta, inclusa la linfa);
- Digitale (intera pianta);
- Filodendro (intera pianta);
- Giacinto (bulbi);
- Giglio di S. Bernardo (foglie e piantine);
- Giglio orientale (intera pianta);
- Mughetto (foglie, fiori, rizoma e acqua di mantenimeno dei fiori);
- Narciso (bulbi);
- Peperone ciliegia, peperone chili, peperone ornamentale capsicum (frutti maturi);
- Pera avocado, pera alligatore (foglie e frutti);
- Poinsettia, Stella di Natale (linfa lattescente);
- Sansevieria (foglie e fiori);
- Schefflera  (foglie);
- Tasso (pianta intera, eccetto gli arilli carnosi);
- Vischio (pianta intera);
- Zamia, pane dei Seminole (foglie, semi e gambo).
Tutte queste informazioni sono state tratte dal Manuale Merck, per approfondire i vari sintomi che ciascuna pianta provoca vi consiglio di rifarvi allo stesso manuale. Diagnosticare un'intossicazione o avvelenamento da piante è sempre molto difficile: sintomi come salivazione, vomito, diarrea, convulsioni, difficoltà respiratorie sono generici e non necessariamente riconducibili a questo tipo di problema. Pertanto, in presenza di questo sintomi, è sempre bene consultare il veterinario e affidarsi a lui per la cura. 
In ogni caso, dopo aver valutato quali piante si hanno in casa e se sono tossiche (... a leggere questa lista viene da preoccuparsi: alcune sono davvero comuni! ), basta fare un pò d'attenzione. In casa mia ci sono da sempre le stelle di Natale, una grande Dieffenbachia, per non parlare di Sansevieria, Filodendro, Dracaena, Agave ed Aloe, ma Paciocca non ha mai avuto problemi... anche se, da cucciola, devo proprio confessare che mi ha distrutto una meravigliosa Kentia!

Paciocca, quando era una scatenatissima cucciola, aggrappata alla Kentia

Chiudo il post lasciandovi i miei migliori auguri per un felicissimo anno nuovo... festeggiate al meglio per salutare questo 2013 (ma senza botti, please...) e accogliere il nuovo 2014, che speriamo porti a tutti belle cose!! AUGURISSIMI!!!

venerdì 8 febbraio 2013

Una nuova "amica"

Le ho incontrate per la prima volta a casa della mia amica Giada, ammirandone i colori e le forme, ascoltandone le (non sempre facili) cure che richiedevano: mi hanno incuriosita e affascinata. Poi ho conosciuto Serena e ho seguito le sue peripezie con loro: mi hanno conquistata, definitivamente. Era già qualche mese che meditavo quindi di allargare la mia "famiglia" vegetale, già ricca di tante cactacee, ciclamini e qualche croton... ma solo ieri l'ho trovata: ci siamo riconosciute subito, era lei che volevo per iniziare. La mia prima orchidea.



Quest'orchidea è una Phalaenopsis, nome che significa "simile a una farfalla" o "simile a una falena"... e in effetti, i suoi meravigliosi fiori ricordano le ali di un insetto colorato. Alle orchidee sono legate moltissime leggende, tradizioni e significati tratti dalla cultura popolare. Certamente oggi l'orchidea resta una delle piante "simbolo" dell'amore, un pò come le rose rosse: per San Valentino potrebbe essere un'ottima alternativa a regali più costosi o futili. Sono spesso regalate per anniversari, compleanni, ricorrenze o eventi significativi in un rapporto amoroso importante... e come negare che questa pianta dai fiori così incantevoli e raffinati sia il regalo adatto? Mi accingo subito a dirvi anche questo: dai fioristi e nei negozi si trovano spesso i fiori recisi dell'orchidea, da regalare "in scatola": che assassinio! Regalate una pianta intera, please: se ne trovano di bellissime a prezzi assolutamente abbordabili (la mia è costata 10 euro). E sarà una nuova "amica" di cui prendersi cura, giorno dopo giorno... come si coltiva una storia d'amore!

 

Essendo assolutamente alle prime armi nella cura di questo tipo di pianta, mi sono documentata e sono giunta a conoscere le cure minime che si devono ad un'orchidea di questo tipo:
- Collocazione luminosa ma schermata dai raggi del sole, soprattutto durante la primavera e l'estate;
- Annaffiature modeste, una ogni settimana, basandosi anche sul colore delle radici: quando non sono più verdi, è il caso di annaffiare (ponendo magari a bagno il vaso per 20 minuti), evitando poi il ristagno d'acqua nel sottovaso;
- L'acqua non dovrebbe contenere cloro, quindi si dovrebbe annaffiare l'orchidea con acqua piovana o acqua che è stata lasciata "a riposo" per il tempo necessario a far "evaporare" il cloro.


In realtà i dubbi sono tanti, ma cercherò di approfondire questi argomenti prossimamente. Dato che tra i miei lettori ci sono alcune appassionate di piante e orchidee, chiedo delucidazioni su:
- Cosa fare di questa orchidea in primavera/estate? La metto fuori? Collocata dove?
- Cosa fare quando sfiorisce? Devo recidere lo stelo del fiore secco? (Serena, ho letto che tu dici di no!)
- Quando non ha più il fiore, devo continuare a irrigarla come prima?
Per il momento è tutto... spero di avere fortuna con questa mia prima "amica"!