È stato un Natale nebbioso e grigio, qui nella pianura ferrarese... e i giorni di foschia continuano, uno dopo l'altro. Illusa da una meravigliosa galaverna all'inizio dell'ultima settimana lavorativa prima delle ferie (di cui ovviamente non ho potuto godere, impegnata com'ero con il lavoro), ero convinta che avrei passato le giornate festive tra sole, aria tagliente e limpida, brina e ghiaccio. Invece no: solo giornate grigie e bigie, un'eterna alba mesta che non sboccia mai e si tuffa direttamente nella penombra della sera, a metà pomeriggio. Il sole sono giorni che non si fa vedere, l'aria umida non si riscalda neppure nelle ore centrali, il termometro esterno al massimo tocca i 3°C, ma difficilmente scende sotto zero... nè caldo, nè abbastanza freddo per apprezzare davvero quest'inizio d'inverno, mentre l'umidità entra nelle ossa.
In queste giornate il mio umore non è dei migliori e abbraccio volentieri la citazione di Victor Hugo sull'inverno, o per lo meno su questa parte di stagione: "D’inverno, né calore, né luce, né pien meriggio; la sera e il mattino si
confondono, tutto è nebbia e crepuscolo, la finestra è appannata e non
ci si vede bene. Il cielo è uno spiraglio, come l’intera giornata è una
cantina: il sole ha l’aria d’un povero. Stagione spaventosa! L’inverno
muta in pietra l’acqua del cielo ed il cuore dell’uomo".
Il sole è un'ombra, appena accennata, oltre i rami e la nebbia... |
Perfino gli uccellini del mio giardino, quest'anno, sembrano meno numerosi e attivi rispetto al passato: l'immancabile pettirosso spilucca qualche seme, le cince fanno le preziose e raramente si affollano tra i rami, dei fringuelli non v'è proprio traccia. Grigio, nero e bianco: sono i colori predominanti. L'unica tonalità che spicca è il verde dei campi di grano, già folti ma immobili nell'aria umida e inospitale. Passando per le strade che attraversano la campagna, ammiro enormi aironi bianchi che svettano come sculture di marmo nel grigiore diffuso... e mi rattrista vedere che si alzano in volo risentiti, non appena avvertono la mia presenza in bici, mentre non fanno una piega se passo accanto a loro con la mia ben più rumorosa auto. Si sono abituati, a loro modo, alle storture del mondo umano... ma riuscire a fotografarli a queste condizioni, è un'impresa impossibile.
Cinciarella |
Pettirosso |
Che dirvi? Spero, prima della fine delle festività natalizie, di riuscire a passare almeno qualche giornata invernale nella sua forma migliore: un'altra galaverna, aria limpida e pulita, un cielo azzurro e magari i colori di un tramonto come si deve. Nel frattempo, ovunque voi siate e qualsiasi faccia l'inverno vi stia mostrando, ne approfitto per augurarvi... buona fine e buon inizio, sperando nel meglio per questo prossimo 2019!