I gattofili, salvo rare eccezioni, lo sono più o meno dalla nascita. Così è stato per me e quindi, da quando ho imparato a leggere, ho iniziato a divorare libri, giornali e informazioni di ogni genere sui miei beniamini a quattro zampe. Giunta alla fine della terza media, ho passato le vacanze estive immersa in un corso “gattofilo-intensivo”, addirittura studiando diversi libri e manuali sul gatto (li ho tutti sottolineati, con appunti presi a mano a matita a bordo pagina!). Ebbene, tra i tanti libri di quell’estate, due sono stati quelli che più mi hanno spalancato la mente sul gatto, le sue abitudini, le sue preferenze e molto altro ancora: Il gatto: tutti i perché e Capire il gatto di Desmond Morris.
Oggi, ripensando alla mia cultura-gattofila “di base”, tendo a semplificare così: “tutto quello che so sul gatto, lo devo a Desmond Morris”. Naturalmente non è del tutto vero, ho imparato tante altre cose da altri libri, ma è indubitabile che queste due opere dell’etologo inglese, famoso per il celebre saggio La scimmia nuda, siano due pietre miliari dell’etologia e della letteratura felina.
Questi due libri, usciti per la prima volta rispettivamente nel 1986 e 1987, mantengono praticamente intatta la loro validità scientifica e la loro attualità. La lettura è molto agevole, poiché la struttura è a “domanda & risposta” e ciascun capitolo è, in sostanza, la risposta a un quesito. Si va dal classico “In che modo la sterilizzazione influisce sul comportamento del gatto?”, alle domande più particolari come “Perché i gatti preferiscono morire da soli?”, “Perché nei paesi anglosassoni si dice che il gatto nero porta fortuna?”, nonché la fantastica “Perché i gatti miagolano finché non li si fa uscire e poi quando sono fuori miagolano di nuovo perché vogliono entrare?”.
"Ma possibile che non capisca che voglio uscire?" |
Lo stile di Desmond Morris è disinvolto, scorrevole e per nulla accademico, sono libri che si leggono con piacere e nessuna fatica... prova ne sia che li ho letti a quattordici anni, in vacanza, gustandomeli come si gusta un gelato sotto l’ombrellone. Insomma, si tratta di un’ottima divulgazione scientifica: sono libri che, con naturalezza, rispondono in modo approfonditissimo e serio a circa un centinaio di domande sui gatti (complessivamente tra i due libri). Terminata la lettura non solo avrete imparato davvero a capire meglio i comportamenti del vostro micio, ma vi ritroverete anche in possesso di una notevole mole di informazioni sui gatti.
I due libri sono complementari e raramente si trova sovrapposizione tra i quesiti presenti nell’uno e nell’altro scritto. Naturalmente, come avrete capito dalle mie parole entusiastiche, questi due libri fanno parte della categoria “I Libri Sui Gatti” al maiuscolo, quelli che “ogni amante dei gatti dovrebbe possedere”. Se potessi, da gattofila e da amante della lettura in generale, vorrei ringraziare Desmond Morris per averli scritti: è quella gratitudine che si prova dopo aver letto qualcosa che, effettivamente, ci ha arricchito indelebilmente.
Aggiornamento! Una gentilissima lettrice mi ha segnalato via email che esiste anche una bella edizione (degli anni '90) che unisce entrambi questi due libri, arricchendo il tutto con meravigliose ed enormi foto a colori! Il titolo è "Osservare il gatto", ma dentro troverete tutte le domande e risposte contenute in "Il gatto: tutti i perchè" e "Capire il gatto". Grazie mille a Manuela per avermelo segnalato e anche per avermi così gentilmente inviato anche queste foto:
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Aggiornamento! Una gentilissima lettrice mi ha segnalato via email che esiste anche una bella edizione (degli anni '90) che unisce entrambi questi due libri, arricchendo il tutto con meravigliose ed enormi foto a colori! Il titolo è "Osservare il gatto", ma dentro troverete tutte le domande e risposte contenute in "Il gatto: tutti i perchè" e "Capire il gatto". Grazie mille a Manuela per avermelo segnalato e anche per avermi così gentilmente inviato anche queste foto:
Guardate che bellissime foto! |
Grazie ancora Manuela, questo è un ottimo esempio che dimostra che un blog è bello quando "si nutre" anche dei contributi dei suoi lettori!