domenica 19 maggio 2019

La frase del giorno: Bradley Millar

Insegnare ad un bambino a non calpestare un bruco
è importante per il bambino come per il bruco.

Bradley Millar
 
Uno dei bruchi di macaone sulle mie piante di ruta, la scorsa primavera. Attualmente, in questo freddissimo maggio, non c'è traccia di bruchi purtroppo!

Ho sempre creduto molto nel valore dell'educazione: cambiando i pensieri di un uomo, promuovendone di migliori, si possono cambiare anche le sue scelte, il suo punto di vista e il suo modo d'agire. Ecco perchè è fondamentale insegnare a chi ci circonda (a partire dai bambini, ma non solo), con le parole e con l'esempio, ad essere più attenti ed empatici nei confronti della natura.
Occuparsi della sopravvivenza di un bruco, fino allo sfarfallamento, ad esempio... beh, è un'esperienza di impareggiabile valore educativo, dal punto di vista scientifico ma anche di più da quello emotivo.
Di fronte a un minuscolo e indifeso bruco, insegnare a qualcuno l'istinto di protezione verso quella piccola e apparentemente insignificante vita, per chi è più importante? Per il bruco certamente ne vale la pena, perchè avrà salva l'esistenza... ma per l'uomo probabilmente conta ancora di più, perchè imparerà a guardare con occhi nuovi il mondo che ci circonda, a comprendere le proprie responsabilità e ad apprezzare la meraviglia della natura.


Eppure sorge un problema, che purtroppo credo sia ineliminabile, nonostante l'educazione e il vivere esperienze significative per una coscienza animalista ed ecologista.
Il problema è: non scegliamo solo con la testa, che può venir educata, nè solo con le mani, che possono venire addestrate a compiere determinati gesti... scegliamo prima di tutto con il cuore, con la nostra sensibilità, con la nostra empatia.
Sono diversi anni che me lo domando, e ancora non sono riuscita a capire quanto la nostra sensibilità sia innata e quanto educabile. Da tanto mi chiedo se il mio essere così empatica nei confronti della vita non umana dipenda dalle mie esperienze e dai miei studi... o se piuttosto io mi sia diretta verso quel tipo di conoscenze ed esperienze proprio in virtù del fatto che la mia sensibilità ne era già affine. C'è certamente un legame e un rapporto in costante evoluzione, tra disposizioni d'animo innate ed esperienze... le une rafforzano le altre e viceversa.

Sempre i bruchi dello scorso anno, sul mio finocchietto selvatico.

Eppure questo può voler dire che, allora, in certi casi - per certe persone - l'educazione e le esperienze compiute possono non bastare, non necessariamente avranno il potere di scalfire davvero il loro animo, rendendolo più aperto ed attento nei confronti di un bruco, di un gatto, di un orso polare, di tutto il pianeta che si sta sgretolando sotto il nostro passo.
Molto gioca anche la cultura comune nel quale siamo immersi: checché se ne dica, il modello predominante è ancora quello di uno sfrenato consumismo e di un irresponsabile egocentrismo.
Allora viene da augurarsi che quel gruppo di persone già naturalmente empatiche e sensibili verso la sofferenza del mondo non umano, diventino - proprio come sta facendo Greta Thunberg - luminosi esempi per tutti gli altri, convinti sostenitori di un certo modo di vivere e di vedere il mondo. Chi avrà già un pizzico della loro sensibilità, potrà facilmente unirsi alla loro battaglia... e, se saremo in tanti, potremo iniziare a smantellare un po' quella cultura di fondo.


E se non dovesse essere abbastanza, o se il cambiamento non dovesse essere sufficientemente veloce? La risposta sarà durissima e amara, per tutti.
Ma avremo una piccola consolazione nel pensare che almeno, nel frattempo, noi avremo salvato qualche bruco in più.

lunedì 6 maggio 2019

Alla ricerca di metodi anti talpa, tra miti e realtà

Lo scorso autunno avevo deciso di accantonare il problema, fingendo una dignitosa indifferenza verso le decine di tunnel e di motte che mi deturpavano il prato. La verità è che le tante battaglie combattute, finora le ho tutte perse io. La vittima più importante dello scorso anno è stata un valoroso cespuglio di mirtillo, che è caduto quando una maledetta galleria sotterranea - in epoca di caldo africano - gli ha rovinato irrimediabilmente l'apparato radicale. A nulla sono valse le mie annaffiature costanti e il richiudere subito il tunnel con altra terra. Così come a nulla è servito il mio distruggere quotidianamente le gallerie, appianare le motte, inveire e sfruttare la gatta che defecava regolarmente entro quei dannatissimi buchi. Ma poi, ad un certo punto, è arrivato l'autunno, e io ho deciso di rimandare la cosa alla primavera. Ed eccoci qui: di nuovo in guerra contro le maledette talpe!

Maledette ma indubbiamente simpatiche! Foto di Mick. E. Talbot su Wikipedia

L'invasione non si è fermata affatto durante l'inverno e questa primavera è esplosa in tutta la sua potenza distruttrice: tunnel e buchi ovunque, motte e gallerie, piante sradicate (attualmente il bollettino di guerra vede vittime una dalia e, ancora, un mirtillo, ma anche gli asparagi appena messi a dimora). Se ho rinunciato a cercare di controllare il fenomeno nel prato, non posso davvero arrendermi quando vedo minacciato tutto il mio orto! Si tratta di un danno economico, oltre che affettivo ed estetico. E così eccomi alla ricerca di metodi e strategie per cercare di vincere almeno qualche battaglia...

Una delle tante gallerie nel mio giardino...

Punto primo: conosci il tuo nemico. La talpa è un mammifero soricomorfo, non un roditore come spesso si crede. Dalla folta e morbida pelliccia, si nutre principalmente di lombrichi e larve di insetti, scavando nel terreno le tipiche gallerie grazie alle sue potentissime zampe scavatrici. Facendo ricerche, ho scoperto che in un giorno una talpa "in caccia" può scavare fino a 7-8 metri lineari di tunnel! Una vera impresa per quest'animaletto, ma un bel disastro per il giardino. Inoltre l'animale non va mai in letargo ma anzi deve ben nutrirsi anche nei mesi freddi, motivo per cui le "mie" talpe hanno agito indisturbate pure durante l'inverno. Una talpa può vivere fino a 6 anni, riproducendosi una volta all'anno con cucciolate di 4-6 individui, i quali non appena saranno cresciuti, andranno a scegliersi un "territorio" da scavare in solitudine. Ecco perchè è abbastanza importante riuscire a limitare l'invasione delle talpe sul nascere, oppure nel giro un paio d'anni ci si potrebbe ritrovare il giardino battuto senza controllo da una decina di questi efficacissimi scavatori.
Punto secondo: bisogna accettare il fatto che non esistono rimedi miracolosi in grado di convincere permanentemente le talpe a traslocare. Quel che si può fare è una sorta di "guerra di lorogamento", in cui però rischiano sempre di vincere loro. Mai abbassare la guardia, o ogni metro di terreno conquistato potrà facilmente tornare di dominio del nemico. 
Qui di seguito vi espongo i metodi e i rimedi suggeriti da contadini ed esperti per contrastare le talpe, alcuni anche piuttosto pittoreschi...

Chi vincerà? Io un'idea ce l'avrei... Foto di Dieder Plu su Wikipedia

Veleno e trappole... non sono giuste soluzioni!
Va evitato l'uso nel terreno di ogni tipo di veleno, perchè è una pratica sia crudele sia estremamente pericolosa per tutti gli altri animali, uomo compreso. 
Chi volesse provare a catturare le talpe con trappole, ne esistono di due modelli: una mortale (a scatto, alla stregua di quella per topi, soluzione che preferirei evitare), una no (un tubo che cattura l'animale senza danneggiarlo, sta a voi capire dove liberare poi la talpa catturata). Il forte limite di queste trappole è che sono senza esca e quindi, una volta posizionate nella galleria, non danno alcuna garanzia di catturare in tempi brevi l'animale. Inoltre, chi le ha provate spesso testimonia che la talpa gira al largo: infatti sarà anche cieca, ma ha un olfatto eccellente che certamente le suggerisce di stare lontana da ogni diavoleria umana. Mica scema!

Distruzione quotidiana
La prima cosa abbastanza istintiva che viene da fare di fronte a un'invasione di talpe, è agire subito sulle sue manifestazioni più importanti: appianare le motte di terra (peraltro dannosissime per il tagliaerba) e far collassare i metri di gallerie che serpeggiano sotto il nostro passo e vanno a dannaggiare gli arbustri e i fiori. Allo stesso modo, c'è chi consiglia di inondare con l'acqua i tunnel, individuando uno o più fori d'entrata.
Nella mia esperienza, purtroppo nessuno di questi due metodi sortisce davvero effetto. Sono certa di aver disturbato le talpe in questa maniera, ma non ho ottenuto alcun risultato apprezzabile. I tunnel vengono ben presto ricostruiti, le motte ricompaiono più alte, soffici e mastodontiche di prima, tanto da farmi sospettare che sottoterra ci siano dei castori, altrochè talpe. 

Potessi farvi vedere la dimensione di questa motta... restereste stupiti!

Le piante antitalpa
Esistono poi due tipi di pianta considerati "antitalpa", a causa dell'odore sgradevole che emettono: Euphorbia Catapuzia e la bellissima Fritillaria. Sembra la soluzione ideale: naturale, cruelty free e se la pianta è pure bella siamo a cavallo! Tutti i neofiti della guerra alle talpe inizialmente esultano a queste informazioni, ma la fiducia e l'entusiasmo ben presto si ridimensionano di parecchio. L'Euphorbia è una pianta annuale che nella mia zona è considerata spontanea se non infestante, produce un lattice tossico e, diciamolo, non è il massimo della bellezza. Si riproduce tramite semi e quindi spesso nasce un po' dove le pare.
La Fritillaria invece è un bulbo che genera una pianta fiorita davvero meravigliosa: lo scorso autunno ne ho interrate sei e i fiori (gialli, arancioni o rossi) sono di una bellezza disarmante. In questo caso si tratta di una perenne, mi è stato detto inoltre che tende a moltiplicarsi facilmente andando a creare "isole" fiorite nel giardino. Aspetto fiduciosa quest'esito... ma solo dal punto di vista estetico, perchè le talpe di fronte a queste due piante semplicemente le scansano, spostandosi giusto di alcuni passi! Bisognerebbe forse fare una sorta di "recinzione" di Fritillarie ed Euphorbie a protezione della zona che si vuole salvaguardare... ma allora questa andrebbe prevista ben prima dell'arrivo delle talpe.

Euphorbia catapuzia, foto di Tigerente su Wikipedia
Fritillaria imperiale, foto di Moralist su Wikipedia

I bastoni vibranti o sonori
La talpa possiede anche un udito molto fine e sviluppato, per cui si cerca di disturbarla con stimoli sonori fastidiosi. Un metodo "fai da te" prevede ad esempio di conficcare una serie di bastoni nel terreno, sulla cui estremità sia infilata una bottiglia o una girandola: con il vento, questa dovrebbe muoversi dando luogo a vibrazioni e rumori molesti. Non ho ancora provato questo metodo, ma francamente in internet si leggono solo testimonianze fallimentari in merito... anche perchè immagino molto dipenda dalla frequenza e forza delle folate di vento. Forse a Trieste il sistema potrebbe avere qualche chance di successo... ma nella placida pianura ferrarese, dove il vento non è regolarmente di casa, non saprei.
Altro discorso per i "dissuasori" ad ultrasuoni, apparecchi a forma di bastone da piantare nel terreno in grado di emettere rumori fastidiosi, alimentati con un piccolo pannello solare. Anche in questo caso sembra la soluzione ideale, al pari delle piante... invece le testimonianze dicono ben altro: chi rivela che la talpa se ne infischia bellamente, chi addirittura si lamenta perchè gli apparecchi emettono fischi fastidiosi anche per l'uomo. Non so dirvi se si tratti di oggetti difettosi o di uso scorretto degli stessi, certo è che le recensioni non mi hanno per nulla convinta all'acquisto di questo strumento. Vedremo se in futuro mi ricrederò, forse alla fine le proverò tutte, questo metodo compreso.

AGGIORNAMENTO: infatti ho dovuto provare anche i bastoni vibranti e sonori e solo con questi, collocandone ben 3 nell'orto (l'efficacia per i 500 metri quadri ciascuno, promessi sulla scatola, non è mai tale), credo di essere riuscita ad arginare l'invasione talpesca!

Predatori naturali...?
In natura i predatori della talpa non sono molti: volpi e tassi. Dei secondi nella mia campagna non c'è traccia, diverso il discorso per la volpe... che, però, è un altro animale che sarebbe meglio stesse lontano dalle proprietà e dai cortili domestici. Chi si può invocare allora?
Ho avuto esperienza di alcuni cani particolarmente abili nella caccia alla talpa, che si divertivano poi per giorni a giocare con i macabri resti della preda. Certo, non una bella sorte per la nostra agguerrita scavatrice. Ma non so se questo valga per ogni cane e comunque non si può certo pensare di adottarne uno a scopo "anti-talpa"... sarebbe un rimedio piuttosto impegnativo, non vi pare?
E i gatti? Sebbene qualche volta il gatto riesca anche ad acciuffare una talpa, di solito si tratta di individui debilitati o molto giovani: non è solitamente una preda alla sua portata, anche perchè le talpe difficilmente emergono dal sistema di tunnell sotterranei (anche molto profondi) e quindi sono altrettanto faticosamente cacciabili dai gatti. 
Alcuni contadini delle mie parti sostengono che se si piazzano nei buchi delle talpe le feci dei gatti, queste fungono da deterrente puzzolente per scacciarle. Non ci ho neppure provato, perchè - come detto all'inizio, non scherzavo! - la mia gatta spesso sfrutta i cumuli di terra smossa dalle talpe per scavare a sua volta e farci i bisogni. Che vi posso dire? Più che un disturbo, pare esserci una sorta di mutualismo... Le talpe continuano felici a scavare e produrre "montagnole", la mia gatta continua felice a scavarle e produrre... beh, avete capito. Aratro e concime naturale, a costo zero.

Odori sgradevoli
Ultimi rimedi, ultime speranze. Abbiamo capito che la talpa è sensibile a rumore ed odori. Bisognerebbe quindi sfruttare a nostro favore questa sua peculiarità. L'idea è di "bombardare" i tunnel con puzze e odori fortemente sgradevoli. 
In commercio si trovano ad esempio delle specie di "candelotti fumiganti" per "affumicare" le gallerie sotterranee e renderle inabitabili... ma altrettanto si trovano pareri discordanti sulla loro efficacia. Sono senz'altro un po' difficili da usare, perchè serve esperienza per individuare l'entrata di uno dei tunnel principali, altrimenti si rischia di sprecarli per semplici gallerie transitorie di caccia superficiale. Inoltre non so, una volta che il fumo si sarà disperso, se effettivamente la terra resti impregnata di qualche odore sgradevole, o se alla talpa basti scavarsi un altro tunnel poco più in là.
In alternativa, si consiglia di interrare nei buchi: batuffoli di cotone imbevuti di olio di ricino o olio di menta piperita, oppure palline di naftalina, spicchi d'aglio o di cipolla. Puzzolenti rimedi naturali e innocui, la cui efficacia decade però dopo pochi giorni o addirittura poche ore, se piove. 
Recentemente sto provando un "disabituante" per talpe in gel: sono dei cubetti verdastri puzzolenti, non tossici, che vanno appunto inseriti nei buchi e nelle gallerie. Il vantaggio rispetto agli odori "naturali" è la loro durata: più resistenti alla pioggia, non si decompongono e dovrebbero durare almeno un paio di settimane. Vi dirò che ho iniziato da una decina di giorni a disseminare le buche nel prato accanto all'orto con questi cubetti... mi sembra attualmente in corso uno stallo tra me e le talpe, speriamo che possa valere il "chi la dura, la vince!".

AGGIORNAMENTO: confermo quanto detto, questi cubetti effettivamente "scoraggiano" la talpa, ma non sufficientemente e non prevengono l'arrivo della suddetta scavatrice. Inoltre sono piuttosto costosti e quindi una battaglia contro le talpe combattuta solo a suon di cubetti sarebbe estremamente onerosa.

Sembra kriptonite, ma sono cubetti di gel anti-talpa... speriamo siano efficaci!

E questo è quanto. Un vero e proprio "catalogo" di metodi, armi e rimedi, che purtroppo sembrano lasciare un po' il tempo che trovano. E voi, ne conoscete altri? Avete per caso scoperto una strategia efficace per combattere la talpa? 
Devo essere sincera... idealmente le talpe mi stanno simpatiche e difficilmente riuscirei ad ucciderne una, nonostante i tanti danni che mi provocano. Ma sono più che decisa a rendere loro la vita difficile, per lo meno nei dintorni dell'orto dove ho messo a dimora tanti arbusti di piccole bacche (ribes, more, mirtilli, lamponi, uvaspina), dall'indubbio valore economico... oltre che affettivo! 
Spero di riuscire ad arrivare quanto meno ad uno stallo con le talpe... per il resto del giardino sono disposta a chiudere un occhio, ben sapendo che dovrò comunque rassegnarmi a convivere con questo infaticabile scavatore... e cercando di vederne anche i lati positivi: arieggia e "ara" il terreno meglio di una fresa, mangiando anche qualche larva di insetto dannoso per l'agricoltura. Come si dice... quando è d'obbligo vedere il bicchiere mezzo pieno!