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domenica 30 giugno 2019

Abbeveratoi per animali: un aiuto per la fauna selvatica

Nei giorni scorsi il temuto "caldo africano" ha di nuovo investito la nostra Italia e parte d'Europa... ci sono state temperature record, afa e canicola da pieno agosto. Ormai, purtroppo, non è più una novità... da diversi anni ormai il cambiamento climatico si manifesta prepotentemente anche in questa maniera: lunghi periodi di caldo intensissimo di giorno e pure di notte, in zone geografiche che fino a qualche decennio fa sarebbero state risparmiate dall'estate più rovente. I problemi sono molteplici, per le persone così come per l'agricoltura, ma la questione riguarda da vicino anche gli animali, soprattutto i selvatici che dipendono in tutto e per tutto dalla natura per sopravvivere. Ma quando la questa è stravolta e le risorse a disposizione vengono a mancare completamente, come possono salvarsi? Emblematica l'estate 2017: tra le più calde e soprattutto siccitose, ha registrato una sofferenza immane tra la fauna selvatica. 

Immagine tratta da www.ilmeteo.it

Quest'anno le previsioni non sono confortanti, per cui eccoci a trattare un tema semplice ma che può dare un piccolo aiuto agli animali selvatici che gravitano attorno alla nostra abitazione, soprattutto se viviamo in campagna o in periferia. Ma anche in città possiamo trovare animali selvatici, se osserviamo attentamente possiamo riconoscere creature viventi perfino al limitare di un piazzale di cemento. Per cui... tutti pronti a offrire acqua fresca ai selvatici di passaggio o stanziali, nei nostri giardini!
La questione può sembrare banale: "Non basterà semplicemente mettere fuori casa una ciotola d'acqua?" direte voi. Sì e no, perchè se certamente questo gesto è apprezzabile, con qualche piccola accortezza in più potremo dare davvero un aiuto concreto e più mirato per tutti gli animali che soffrono il caldo e la siccità.
Mi viene in mente la celebre favola della volpe e la cicogna: non c'è esempio migliore per spiegarvi che a ciascun animale serve un proprio apposito abbeveratoio!

La cicogna e la volpe, immagine tratta dal web www.libriantichionline.com

Partiamo dal caso più curioso: avete mai pensato che anche gli insetti, in primis le utilissime ma sofferenti api, soffrono il caldo e la sete? Ebbene... normalmente gli insetti potrebbero abbeverarsi dalle gocce di rugiada o di pioggia posate sulle piante, ma quando non piove da settimane e la calura è estrema? Il problema fondamentale è che gli insetti, alla spasmodica ricerca di acqua, finiscono normalmente per morire annegati, qualora trovassero anche una bella ciotola piena d'acqua: non sanno nuotare e spesso non riescono più a risalire dal bordo del contenitore. Esiste una soluzione semplicissima e a "portata d'insetto": riempire un sottovaso di pietre di varie misure, quindi riempirlo d'acqua in modo che parti delle pietre emergano come fossero scogli nel mare. In questo modo gli insetti avranno un posatoio sicuro da cui abbeverarsi e, se anche cadessero in acqua, non devono fare altro che raggiungere la pietra più vicina e risalire. Il gioco è fatto! Tra l'altro, diciamolo, un abbeveratoio del genere è anche molto decorativo... ha qualche cosa di "zen", nel vederlo. 
Provare per credere: quando gli insetti avranno individuato la fonte d'acqua, non mancheranno di farvi visita... e potrete osservare api, mosche impollinatrici, bombi, qualche farfalla... certo anche qualche vespa, ma è la natura! Se poi volete preparare un "drink" graditissimo alle api, vi svelo un segreto: potete aggiungere un po' di succo di limone all'acqua che offrite... l'acido simula il sapore di acqua stagnante e "marcia", che è quella preferita dalle api.

Ecco un perfetto "bar" per insetti!

Più semplice è predisporre un abbeveratoio per piccoli e medi mammiferi come ricci, volpi, faine e gatti randagi... peccato che non siano tutti amici nella catena alimentare. Del resto non possiamo prevedere qualche animale giungerà fino al nostro "bar", per cui meglio progettarlo in maniera "universale". Il problema fondamentale in questo caso lo pongono i ricci, che tra tutti tendono ad essere gli animali più "pasticcioni": serve una ciotola pesante (meglio se di terracotta o di sasso), dai bordi bassi in modo che sia raggiungibile facilmente da questi mammiferi spinosi. Possono essere usati anche vecchi tegami o padelle scartate, l'importante è il loro peso: il rischio è che i ricci, nell'aggrapparsi al bordo (che appunto deve essere basso!) si rovescino addosso il contenitore. Per questo un normale sottovaso di plastica non è adatto. Un buon compromesso potrebbe essere invece un sottovaso di una certa grandezza, al centro del quale potremo disporre una grossa pietra: servirà da peso per evitare "incidenti ricciosi" e al contempo come "isola" per gli insetti che vorranno abbeverarsi da lì. Nessun problema particolare per gatti, volpi e altri piccoli mammiferi... scaltri e adattabili, quasi riuscirebbero a bere da qualsiasi fonte disponibile!

Un vecchio tegame, basso ma pesante, è l'ideale per i ricci (oltre che per tutti gli altri mammiferi)...
Magari aggiungere sempre qualche pietra, per aiutare gli eventuali insetti ad uscirne!

Infine arriviamo agli uccelli, altra grande categoria di animali che soffre molto la siccità. Il precedente abbeveratoio è adatto anche a loro (spesso ho trovato le gazze che si dissetavano dai miei sottovasi), ma in questo caso possiamo pensare di offrire loro anche qualcosa in più: una vera e propria "piscinetta" nella quale sguazzare! Gli uccelli (di tutte le taglie) amano infatti farsi il bagno... e non è insolito trovare tortore, piccioni ma anche cince e pettirossi lavarsi dove possono, per lisciarsi poi le penne. Ecco allora che può essere una buona idea posizionare nel giardino anche un piccolo catino pieno d'acqua fresca...  L'ideale sarebbe una vasca a profondità variabile, proprio come fosse un vero laghetto, per avere un livello d'acqua di 2 cm fino a 10 cm. Maggiore è la profondità, maggiori saranno le dimensioni degli uccelli che verranno a cercare refrigerio e pulizia.

Ecco la mia "piscina" per volatili... ahimè il livello non è molto graduale, sarà frequentata soprattutto da tortore e combacci! Non appena possibile mi doterò anche di una "piscina" per piccoli uccellini.

Le regole fondamentali per la cura e il successo degli abbeveratoi:
  • Cambiare acqua quotidianamente e pulire il contenitore con regolarità, avendo cura che l'acqua sia sempre limpida e fresca (questo è un punto imprescindibile, sia per la salute degli animali assetati, sia per evitare acqua stagnante e conseguente pericolo zanzare!);
  • Disporre categoricamente l'abbeveratoio all'ombra: al sole l'acqua evaporerebbe nel giro di qualche ora o comunque diventerebbe un brodo bollente, ben poco appetibile per gli animali;
  • Preferire materiali come terracotta o plastica: il metallo (sebbene il materiale più igienico) ha la sconveniente caratteristica di scaldarsi molto più in fretta... ma se vorrete ad esempio riciclare vecchie padelle inservibili, vi raccomando doppiamente di metterle all'ombra!
  • Non cambiate la collocazione degli abbeveratoi: diventeranno un punto di riferimento per gli animali che torneranno sempre lì a cercare acqua... non è divertente non trovare più il bar in cui si voleva bere una bella bevanda fresca, in un rovente pomeriggio d'estate!
  • Gli abbeveratoi possono essere esposti ovunque, al centro del proprio giardino, come in balcone, ma se si vuole raggiungere la massima "clientela" l'ideale sarebbe porli al limitare di un campo, di un boschetto o di un parco... dove c'è maggior concentrazione di animali e minor traffico umano.
Che ne dite? Nelle vostre abitudini c'era già quella di offrire regolarmente acqua fresca agli animali selvatici di passaggio, oppure dovete ancora farlo? Vi consiglio senza dubbio di provarci, perchè ne vale la pena: oltre ad aiutare davvero i selvatici nel corso della rovente estate, magari saremo fortunati e potremo cogliere l'occasione di osservarli mentre si dissetano. Raccontatemi le vostre esperienze e i vostri progetti in merito!

mercoledì 20 marzo 2019

La sterilizzazione del gatto: una consapevole scelta d'amore

Curiosamente, in tanti anni di blog, non avevo ancora dedicato un post ad un argomento fondamentale per la salute del nostro gatto: la sterilizzazione. Ebbene amici, approfittando della primavera che oggi comincia, ecco a voi un articolo dedicato a questa pratica che fino a cinquant'anni fa veniva considerata solo innaturale e inutile... e per quanto ancora oggi persistano dannosi atteggiamenti abitudinari, spesso radicati in una cultura contadina non molto progredita, ormai la sterilizzazione si è affermata come la scelta più consapevole a tutela della sicurezza e del benessere del nostro micio!
 
George, FIV+ al Gattile di Ferrara.

La natura in primavera si risveglia e così anche gli animali, compresi i nostri compagni a quattro zampe. Ma se per gli animali sterilizzati l’arrivo della primavera significa semplicemente una maggior voglia di giocare e più vitalità, per quelli che entrano in calore questo periodo diventa irto di pericoli. 
Nei gatti la “stagione degli amori” si manifesta in maniera prepotente: gli animali interi, alla ricerca febbrile di un partner, si allontanano dalla propria casa esponendosi a tanti rischi, spesso anche letali. Per il micio maschio "l'amore" è quasi una malattia: l'istinto a riprodursi è così implacabile che gli animali diventano meno cauti e impazienti, esponendosi a pericoli mortali. Nei gattili il fenomeno diventa evidente con amara regolarità: è in queste settimane che arrivano sempre più spesso segnalazioni di gatti deceduti a bordo delle strade, oppure smarriti, malridotti dopo un combattimento per la dominanza sessuale o, purtroppo, gravemente incidentati. Ecco perchè ogni anno è doveroso rinnovare l’appello alla sterilizzazione del proprio gatto, come vero e proprio atto d’amore e di responsabilità. Nonostante resistano ancora tante perplessità (basate solo su luoghi comuni, non su verità scientifiche!), vanno invece ricordati i tanti benefici di quest’intervento ormai di routine, perché:
  • Evita ai gatti il pericoloso vagabondare alla ricerca di un partner nella stagione degli amori, che spesso li espone ad incidenti mortali o seriamente invalidanti. I pochi sopravvissuti spesso restano paralizzati, incontinenti e gravemente disabili: difficilmente potranno condurre la vita di prima e sono condannati a trascorrere il resto della loro esistenza in gattile, inadottabili a causa del loro handicap (la paralisi e l'incontinenza sono condizioni difficilmente gestibili).
  • Riduce l’incidenza dei tumori all’utero, alle ovaie e alla prostata. Ma ancora più importante, minimizzando le possibilità di lotte tra simili, limita di molto il rischio di contagio di serie malattie virali o infettive (FIV – l’immunodeficienza felina; FELV leucemia felina), per le quali ancora oggi non esiste cura. Ricordo inoltre che per la FIV non esiste alcun vaccino, mentre il vaccino attualmente scoperto per la FELV sembra riportare alcuni rischi, per cui sterilizzare diventa importante non solo per tutelare la salute del proprio gatto, ma anche per bloccare il propagarsi a macchia d'olio di queste due malattie nelle popolazioni feline del territorio.
  • Evitando l’arrivo di cucciolate indesiderate, affronta concretamente il fenomeno del randagismo, dando al contempo una possibilità in più ai già tanti animali abbandonati che aspettano adozione nei rifugi. Non è un aspetto di poco conto!
  • Infine, migliora la convivenza quotidiana tra voi e i vostri animali, perché il vostro gatto avrà un temperamento più equilibrato e tranquillo, non più soggetto all’irrequietezza del calore.
 
L’intervento di sterilizzazione è ormai una pratica consolidata e sicura, che apporta solo benefici per il proprio gatto, ma anche per tutta la collettività. Speriamo davvero che sempre un maggior numero di persone scelgano quest’atto d’amore, di “contro natura” c’è solo l’ignoranza.
In chiusura di questo post, ci tengo a sottolineare una cosa importante: per me, come per tutti coloro che si occupano a vario titolo di benessere animale, non c'è niente di più bello di una mamma con i propri cuccioli, vederli è una gioia e una meraviglia della natura. A noi animalisti non "piace" la sterilizzazione in sè, ma oggi come oggi è l'unica strada civilmente percorribile per combattere il randagismo, gli abbandoni, la diffusione di malattie mortali, senza contare che è la prima "assicurazione" per proteggere il micio da tanti pericoli. Insomma, se al tuo gatto vuoi davvero bene, lo sterilizzi!

sabato 24 giugno 2017

Il primo volo del rondone

La scorsa settimana ho partecipato ad una "liberazione pubblica di rondoni", organizzata da LIPU Ferrara. Le liberazioni pubbliche consistono nell'assistere ai brevi, preziosi istanti in cui un animale selvatico, curato da mano umana per un certo periodo, ritrova finalmente la libertà e soprattutto la forza per vivere da solo in natura. Per i volontari del Centro di Recupero si tratta di momenti emozionanti e speciali, che mescolano speranza, nostalgia, gratitudine e amore per il creato, con l'augurio che gli sforzi fatti per l'animale liberato gli consentano infine di vivere una vita lunga, piena e selvatica, proprio com'era giusto fin dall'inizio. Per il pubblico che assiste (spettatori curiosi, come me) e talvolta partecipa, l'emozione è simile, mentre nell'aria si diffonde una spontanea gioia, vedendo una creatura spiccare un volo da tanto agognato, o lanciarsi in una corsa sfrenata, conquistando la sua giusta dimensione esistenziale: la libertà.

Rondone in volo. Foto di Klaus Roggel, Wikipedia QUI.

In questo caso, la specie in questione era quella del rondone comune (Apus apus) e per me è stata un'ottima occasione per conoscere questi straordinari volatili, sui quali sapevo ben poco. Il rondone è un uccello che essenzialmente è progettato per il volo, una vera e propria "macchina volante" in grado di volare per mesi e mesi senza mai posarsi: i rondoni mangiano e dormono in volo, si posano solo per accoppiarsi. Alla LIPU ci hanno raccontato che alcuni recenti studi scientifici hanno dimostrato che questi uccelli trascorrono fino a 10 mesi in aria, senza mai toccare suolo.
Questo straordinario record detenuto dai rondoni dimostra che sono certo eccezionali volatori, grazie alla loro anatomia aerodinamica... la quale, però, si rivela essere anche il loro tallone d'Achille. Curiosamente, infatti, le dimensioni delle ali rispetto al resto del corpo sono talmente sproporzionate che il rondone, se malauguratamente si posa a terra, non è in grado di riprendere il volo. Diversamente da tanti altri uccelli che riescono infatti a "decollare" da terra con un potente battito d'ali, il rondone non riesce ad involarsi dal suolo e deve invece posarsi su muri, tetti, alti alberi (dove si aggrappa con appositi artigli), da cui può quindi lanciarsi, planare nell'aria e avviare così il suo instancabile volo.

Rondone adulto (scuro con gola bianca). Foto condivisa da Wikipedia, QUI.

La liberazione dei rondoni alla LIPU infatti è avvenuta tramite un delicato "slancio" dell'uccello in aria, per dargli la possibilità di prendere quota. Ma come sono finiti questi rondoni al Centro Recupero Animali Selvatici? Si trattava di rondoni giovanissimi, caduti dal nido prima del tempo, che non avevano mai volato prima: quello a cui abbiamo assistito è stato a tutti gli effetti il loro primo volo. Raccogliere gli uccelli da terra non sempre va fatto, dipende dalla specie (merli e gabbiani, ad esempio, anche se giovani e ancora inadatti al volo, vanno lasciati  in pace!), ma nel caso del rondone siamo certi che da terra non potrà riprendere il volo e non avrà modo di sopravvivere: va quindi raccolto e portato al CRAS più vicino.

Giovane rondone, piumaggio più chiaro. Foto di Enpa Genova

Si deve valutare se si tratta di un giovane inadatto al volo o di un adulto in grado di volare, finito a terra per qualche motivo. La LIPU consiglia: "Il Rondone adulto si distingue dal giovane perché quando le ali sono in posizione di riposo si incrociano sul dorso superando la coda di circa 2-3 cm. L'apertura alare è di circa 2 spanne e la silhouette disegna una falce. Un Rondone comune adulto, senza ferite, spesso torna a volare grazie alla semplice operazione di lancio. (...) È sufficiente un delicato slancio in luoghi aperti vicini al sito di ritrovamento (non da balconi o posizioni elevate)".
Continua la LIPU: "Il Rondone giovane, anche se in buona salute, non è in grado né di camminare né di volare e alimentarsi. Nessun tentativo di involo va operato. Serve invece il soccorso e la consegna a un Centro Recupero. Nell'attesa del ricovero lo si può adagiare in un contenitore di cartone e al caldo, come descritto per gli altri nidiacei.". Documentandomi sui rondoni e le modalità di soccorso (ed eventuale breve stallo casalingo, nel caso di CRAS chiusi per il weekend), ho trovato una bellissima guida di Vogelwarte che vi segnalo e vi consiglio (qui si dice anche che il tentativo di involo non deve mai consistere in un lancio in aria, bensì in un semplice ondeggiare della mano su cui è posato il rondone, tenuto all'altezza del nostro capo: se l'uccello spicca il volo, ottimo; se non lo spicca, qualcosa non va e non dobbiamo insistere).

Foto di Paweł Kuźniar, Wikipedia, QUI.

Inoltre LIPU suggerisce alcune osservazioni preliminari, qualcora anche si volesse tentare l'involo con un adulto: "Il Rondone è pronto per l'involo quando, messo sul pavimento a 3-10 metri da una finestra molto luminosa (ideale una porta finestra) con la faccia rivolta verso l'esterno, frullerà le ali e, nel tentare di raggiungere la fonte luminosa, si alzerà di 10-30 centimetri dal suolo (senza alcun aiuto da parte nostra, al massimo una leggerissima spinta in avanti) usando lo spazio che lo separa dalla finestra come "pista di decollo". Se capace di alzarsi anche di soli pochi centimetri senza il nostro aiuto, il Rondone dispone della giusta muscolatura e una volta lanciato in aria, ad esempio su un campo erboso o di terra, sarà capace di prende il volo. Se invece, messo sul pavimento come sopra descritto, il Rondone tenterà di nascondersi, o arrufferà le piume del dorso, o ancora si volterà con la coda verso la finestra, il Rondone non è ancora pronto per l'involo". Credo che, per i poco esperti, sia comunque da evitare un tentativo di involo pure per gli adulti (se l'uccello dovesse ricadere al suolo, anche da solo un paio di metri d'altezza, rischia di farsi male) e sia meglio affidare il rondone a un CRAS, dove persone competenti sapranno intervenire nei modi opportuni.

Foto di Monika Korzeniec, Wikipedia QUI.

Se dovesse capitarvi di dover alimentare un rondone in attesa di affidarlo al CRAS, la LIPU consiglia: "al Rondone, in attesa di ricovero, puoi fornire i seguenti alimenti: piccole palline di carne macinata cruda di manzo, camole del miele, camole della farina (le camole si possono acquistare presso i negozi di pesca sportiva). Somministragli acqua da un contagocce o attraverso una siringa senza ago o anche con la punta del dito, lasciando cadere una goccia alla volta lateralmente sul taglio del becco. Importante: questo tipo di alimentazione è un rimedio di emergenza e non deve protrarsi nel tempo." Un'altra ragione per cui i rondoni vanno sempre e comunque affidati a un CRAS e non tenuti in stallo casalingo.
Che dirvi? Assistere alla liberazione è stato bellissimo: abbiamo fatto il tifo per ogni rondone, guardando con trepidazione il suo incerto volo che via via diventava sempre più convinto, mentre noi capivamo - coscientemente, da umani - che quell'uccello stava scoprendo finalmente ciò per cui era destinato fin dalla sua nascita: volare libero nell'aria, sempre più in quota, fino a raggiungere il resto dei rondoni già in volo sulla città, sempre più in alto nel cielo del tardo pomeriggio.

Foto di Tomasz Kuran, Wikipedia, QUI.
Grazie LIPU per quest'esperienza ma soprattutto per l'operato a favore degli animali selvatici... e grazie, ovviamente, a tutte le persone che hanno dato modo a un rondone caduto di volare ancora.

domenica 21 maggio 2017

Una casa-famiglia per i mici speciali: il nostro sogno di "Casa Gledis"!

Cari amici, stasera vi rendo partecipi del più recente progetto della mia associazione "A Coda Alta"... oltre che festeggiare un altro anno di gestione del Gattile Comunale di Ferrara, ci stiamo infatti impegnando in una nuova impresa, nata dalle tante (troppe) emergenze di gatti disabili che ci troviamo ad affrontare. Che siano affetti da problemi neurologici o vittime di incidenti stradali, il nostro amato gattile è pieno di mici "speciali", che devono seguire una dieta specifica, oppure che necessitano della quotidiana manovra di spremitura della vescica, o al contrario gatti incontinenti o paralizzati... per questi mici l'adozione in famiglia è purtroppo un'ipotesi molto remota e non sempre in gattile riusciamo a prenderci cura al meglio di loro. E così è nata l'idea, prima semplice sogno e poi concreto progetto, di realizzare una nostra "casa-famiglia" per accogliere i gatti disabili, più bisognosi di cure costanti. Non un gattile, non un ricovero temporeaneo, non un rifugio, ma una vera e propria casa, dove questi mici possano sentirsi in famiglia. 

https://buonacausa.org/cause/casagledis

La nostra idea è quella di un ambiente domestico, dove i mici possano sentirsi veramente come se fossero in una casa, con volontari che si dedicano a loro e alle loro esigenze. Vorremmo acquistare un immobile da adibire a ciò, possibilmente con un piccolo terreno per creare uno spazio esterno per i mici dove possano stare anche all'aria aperta in totale sicurezza. Le idee su come sviluppare questo progetto sono tante ma manca la base: i fondi per acquistare l'immobile e, possibilmente, il terreno. Ed è per questo che abbiamo aperto la nostra pagina su  BuonaCausa.org, per chiedere di aiutarci, con le vostre donazioni, a far sì che questo progetto diventi realtà. Se lo diventerà, si chiamerà “Casa Gledis” in onore di Gledis, un meraviglioso micio disabile che è stato ospite del gattile e che da poco è venuto a mancare con nostro grande dolore. Gledis rimarrà sempre nei nostri cuori e siamo sicuri che lui sarebbe felice se i suoi amici disabili e in difficoltà avessero un posto interamente dedicato a loro. Non occorre neppure dire che la cifra che ci serve è importante, ma che ancora più importanti sono i piccoli gesti di solidarietà, perchè se ciascuno facesse anche pochissimo, il risultato finale e collettivo sarebbe enorme. Detto questo, spero di potervi dare in futuro buone notizie sull'effettiva realizzazione di "Casa Gledis"... e per ora buona domenica sera a tutti, grazie fin d'ora di cuore se deciderete di aiutarci!

lunedì 13 giugno 2016

Suggerimenti per un corretto approccio agli animali selvatici

Durante tutto l'anno è possibile imbattersi in animali selvatici, ma è in particolare durante la primavera e l'estate che aumentano le probabilità di fare questi incontri, complice il tempo passato all'aperto, tra escursioni in natura, relax nel verde e lavori in giardino, in coincidenza con il periodo riproduttivo degli animali, che è in piena attività. Dallo scorso mese ad esempio io ho già avvistato in giardino un paio di ricci, una stupenda coppia di upupe che viene a cibarsi nel mio orto, rospetti  saltellanti e chissà quali altre creature che frusciano tra i cespugli e il campo di grano. A tal proposito, talvolta quando ci approcciamo alla natura sarebbe opportuna un po' di esperienza, per evitare di commettere errori madornali nel rapportarci con gli animali che vivono in essa... la sezione di Genova di ENPA ha pubblicato un utilissimo album fotografico relativo appunto al corretto approccio con alcuni animali relativamente diffusi nei nostri giardini, nelle campagne e al limitare delle nostre città. L'album ENPA ha un titolo indicativo: "Prima di prendere iniziative, pensa", perchè se è vero che abbiamo tutti buone intenzioni, talvolta queste non bastano... occorre essere informati, consapevoli e capaci di riconoscere anche i casi in cui è giusto interventire. Ad esempio, sappiamo quando è il caso di raccogliere un pullo o un giovane uccello a terra, e quando invece è meglio lasciarlo alle cure dei genitori?

I rondoni vanno raccolti con delicatezza e portati al più vicino CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici)
I giovani merli zampettano a terra in compagnia dei genitori: fa parte della loro natura, nonostante i rischi!
Se vediamo un giovane gabbiano inesperto al volo sulla spiaggia, non disturbiamolo e facciamo semplicemente il tifo per lui!

Mentre facciamo giardinaggio, potiamo e tagliamo l'erba va fatta la massima attenzione: prima di ogni azione cerchiamo di osservare con cura l'ambiente. Tra le fronde, in un cespuglio folto o tra l'erba alta possono nascondersi le tane e i nidi di tanti animali inoffensivi, che purtroppo restano vittime (talvolta rimettendoci anche la vita) delle nostre "opere di giardinaggio". Prima di potare, osservate attentamente l'albero o il cespuglio; prima di azionare il decespugliatore, mettetevi un bel paio di guanti e ispezionate con delicatezza la zona su cui volete agire. Non ve ne pentirete! ;-)

Il riccio costruisce la sua tana tra foglie secche, cespugli, cataste di legna, erba alta. Alcune informazioni utili QUI

Alcuni animali selvatici possono prendere l'abitudine di avvicinarsi molto alle nostre case, stabilendo in prossimità di esse la loro tana... alcuni vanno incentivati nel popolare le nostre campagne e periferie, come i pipistrelli (per i quali ad esempio possiamo predisporre delle bat-box), altri invece vanno scoraggiati, come le volpi (diffuse ovunque) e i cinghiali (solo in alcune zone d'Italia): in tal caso occorre evitare di lasciare avanzi di cibo in giardino, aver cura di chiudere bene i bidoni dei rifiuti... volpi, cinghiali e tassi sono animali presenti nella nostra penisola, ma per la loro stessa sicurezza è bene che conservino la paura dell'uomo e degli ambienti domestici.





D'estate è bellissimo fare escursioni in natura, nei boschi e nei parchi naturali. Anche in tal caso è buona norma tenere presente che ci sono animali che non vanno disturbati... anzi, nella maggior parte delle occasioni, se nel bosco si incontra un animale selvatico (dall'orso fino al più tenero scoiattolo) non facciamoci prendere dalla tentazione di instaurare un contatto, ma ammiriamolo da lontano, proseguendo poi il nostro percorso. Ciò che è selvatico resti selvatico!


La vipera incute timore, ma se stiamo alla larga non occorre certo ucciderla!

Infine, un suggerimento che vale sempre, per tutti gli animali che ci circondano: quando guidiamo, massima attenzione! Perchè non appena usciamo dal traffico cittadino e ci addentriamo su vie provinciali che attraversano la campagna, o su strade che percorrono tranquille zone residenziali, la natura è lì ad un passo e l'asfalto non è mai un suo amico: occhio quindi a rospi, ricci, gatti, lepri e tutte quelle creature che possono attraversarci la strada.


Seguendo questi utili suggerimenti saremo sicuri di rapportarci agli animali selvatici rispettando davvero la loro natura... e potremo riuscire a beneficiare ancor meglio della loro meravigliosa presenza accanto alle nostre vite, intervenendo per aiutarli quando ne hanno bisogno e solo per il loro bene!

lunedì 21 marzo 2016

Siria, la lettiera biodegradabile per gatti più sostenibili!

Cari amici, oggi torno su un tema che mi sta molto a cuore: la sostenibilità dei nostri animali domestici. Come ho già avuto modo di raccontarvi, anche i nostri cani e gatti hanno una loro "impronta ecologica", ossia incidono sul consumo di risorse e sulla quantità di rifiuti e inquinamento rilasciati nell'ambiente. L'alimentazione è il primo fattore che va a comporre l'impatto ambientale del nostro animale, ma se abbiamo un gatto dobbiamo subito dopo considerare la sua lettiera: lo smaltimento di una lettiera per gatti può diventare davvero "pesante" sull'ambiente, in particolare se pensiamo che la maggior parte delle lettiere non è biodegradabile e va quindi smaltita nell'indifferenziato, diventando parte del cumulo di rifiuti che non si possono riciclare. Ma per fortuna, c'è un'alternativa!


Recentemente mi è stata offerta l'opportunità di provare una nuova lettiera ecologica, completamente biodegradabile: il suo nome è Siria e viene prodotta dall'azienda italiana Follador dalla lavorazione del tutolo dei mais, ossia "l'anima" della pannocchia di granoturco. Il primo pregio di Siria è quindi il suo alto valore ecologico: si recupera un materiale di scarto dalla coltivazione del mais, per produrre una lettiera per gatti completamente naturale ed ecologica, smaltibile nell'umido urbano, nel compostaggio domestico o addirittura gettabile nel proprio wc di casa! Ci pensate a che comodità è poter buttare con tranquillità nel wc anche i "prodotti" del nostro micio, senza dover accumulare sporte e sportine dall'inconfondibile odore, da buttare poi nel cassonetto dell'indifferenziata? E la soddisfazione di sapere che, almeno da questo punto di vista, con una lettiera biodegradabile non stiamo più inquinando l'ambiente? Incuriosita da queste potenzialità di Siria, l'ho quindi provata con entusiasmo ma anche con un pizzico di apprensione: cosa ne avrebbe pensato la mia gatta?

Paciocca "studia" Siria, prima dell'utilizzo

Beh, Siria ha superato la "prova Paciocca" a pieni voti: è agglomerante come le lettiere minerali (quindi "fa la palla" perfettamente, un requisito fondamentale per riuscire a pulire la cassettina comodamente), ma ancora meglio è la sua consistenza finissima e molto leggera, confortevole per il gatto che deve scavare e ricoprire i suoi bisogni. Più una lettiera infatti è a "grana grossa", più il nostro micio trova scomodo zampettarci sopra e compiere le sue normali pratiche "di evacuazione": un po' come per noi che preferiamo camminare su una spiaggia sabbiosa che sassosa! 
Anche in quanto ad odori e durata, ho trovato Siria assolutamente soddisfacente: se pulita con la doverosa e normale costanza, non rilascia nessun cattivo odore ed è durevole per parecchio tempo, prima di richiedere un "rabbocco" con nuova lettiera (oserei dire anche meglio della lettiera tradizionale).


In sostanza, scegliendo una lettiera biodegradabile come Siria, oltre ad avere tutti i vantaggi delle lettiere agglomeranti minerali, possiamo in questo caso azzerare completamente l'impatto ambientale negativo dei "bisogni" del nostro micio: chiaramente il felide produrrà sempre i suoi "rifiuti organici" (peraltro ecologicissimi!) e dipende solo da noi il fornirgli una lettiera che, dopo l'utilizzo, sia a sua volta un innocuo rifiuto biodegradabile, al pari di una buccia di banana. 
In conclusione di questo post, ringrazio Follador per avermi proposto un buon prodotto quale è Siria e a voi lascio le FAQ relative a questa lettiera amica dell'ambiente. Le alternative ci sono: sta a noi informarci e compiere le scelte giuste per ridurre il nostro impatto sull'ambiente, anche per quanto riguarda i nostri amici a quattro zampe!

mercoledì 2 aprile 2014

L'uovo di Pasqua per aiutare i delfini!

Cari amici, ancora poche settimane e sarà Pasqua... avete già comprato le uova di cioccolato?  Cogliete l'occasione di unire l'utile al dilettevole, andando in piazza il prossimo weekend (5 e 6 aprile) e acquistare l'uovo di Pasqua della LAV! La Lega AntiVivisezione sta portando avanti proprio in queste settimane un’importante campagna contro i delfinari, per liberare questi animali speciali, intelligentissimi e sensibili che sono i delfini, che possono vivere una vita degna solo in piena LIBERTA’.



A sostegno di questa campagna, la LAV organizza la tradizionale vendita di uova di Pasqua: costano 11 euro ciascuna e sono di ottimo cioccolato fondente. Il devoluto andrà appunto alla campagna contro i delfinari e ai banchetti potrete anche firmare la petizione (sottoscrivibile subito anche on-line, mi raccomando di firmare!): http://www.lav.it/petizioni/petizione-per-liberare-i-delfini 


Firmando la petizione, chiederemo tutti insieme una nuova legge che vieti l'importazione di delfini, altri cetacei e balene a scopo di esposizione, spettacolo e intrattenimento, nonché il divieto di far riprodurre i delfini in cattività, anche con pratiche di inseminazione artificiale e la chiusura di tutti i delfinari. PER CAPIRE DOVE SI TENGONO I BANCHETTI NELLA VOSTRA CITTA’ consultate: http://www.lav.it/lav-in-piazza . Che ne dite? Questa Pasqua festeggiamo tutti con le uova LAV!

mercoledì 5 marzo 2014

Gatti Sostenibili: anche il nostro micio ha un'impronta sull'ambiente!

Recentemente mi sono imbattuta in un'interessante e simpatica campagna, volta a ridurre l'impatto ambientale dei nostri amici a quattrozampe: "Gatti Sostenibili". La cosa non deve sorprenderci, perchè se ciascuno di noi con i propri consumi e il proprio stile di vita incide sulle risorse e il livello di inquinamento del pianeta, lo stesso vale per i nostri animali domestici. In particolare, è stato calcolato che ogni micio consuma ben 220 Kg di lettiera all'anno: la cosa diventa problematica in quanto i più comuni tipi di lettiera (di origine minerale) non sono  riciclabili e smaltirli è un costo importante. La campagna "Gatti Sostenibili"  promuove ed incentiva l'uso di lettiere completamente vegetali e biodegradabili, che possono essere buttate nel compost domestico: questo abbatte l'impatto dei rifiuti del micio in maniera sostanziale!




Hanno aderito a questa meritevole campagna alcuni Comuni d'Italia, ma tutti noi possiamo informarci e chiedere nei punti vendita specializzati una lettiera vegetale ed ecocompatibile. In questo modo non solo risolveremo il problema dei rifiuti del nostro singolo gatto, ma daremo anche un incentivo alla diffusione di questo nuovo tipo di lettiera. Inoltre, per far diventare "sostenibile" il nostro micio, possiamo osservare anche questi buoni consigli (tratto da www.gattisostenibili.it)

  Scegli LETTIERE VEGETALI

in materiali compostabili come cereali e cellulosa, meglio se prodotte con materie prime italiane:
- tutelano la salute del gatto e dei suoi proprietari: meno polveri dannose per le vie respiratorie, assenza di sostanze pericolose;
- riducono i danni ambientali derivanti dall’utilizzo di lettiere minerali (sfruttamento del suolo, inquinamento dell’aria, produzione di rifiuti non recuperabili).

  MENO SPRECHI per un gatto sano

Circa un gatto su quattro è in sovrappeso, perché riceve più cibo di quanto gliene serva realmente. Chiedi un corretto programma alimentare al tuo veterinario: ridurrai gli sprechi e avrai un gatto più sano e dinamico!

L’importanza di una SPESA CONSAPEVOLE

Nella scelta di prodotti alimentari, giochi ed accessori per il tuo amico, seleziona prodotti con imballaggi ridotti e riciclabili, verificando anche la provenienza e la qualità delle materie prime (es. alimenti “cruelty free”). Acquista solo ciò che è indispensabile e, quando puoi, usa la tua creatività: da oggetti di scarto possono nascere giochi molto interessanti! Ve ne ho parlato anche io QUI e QUI.

La STERILIZZAZIONE è un gesto di responsabilità!

La sovrappopolazione felina è un problema sociale, ma anche igienico-ambientale: facciamo nascere dei piccoli mici solo se siamo in grado di garantire loro una vita dignitosa! In Italia, ogni 9 minuti un gattino viene lasciato a se stesso: promuovi la sterilizzazione, per contrastare abbandoni e randagismo.

martedì 10 dicembre 2013

Un "mi piace" per un pasto gratis agli animali abbandonati!

Oggi, mentre ricorre la giornata dei diritti degli animali, chiamo a raccolta tutti i lettori del mio blog per coinvolgerli in un'iniziativa importante, a favore di tanti animali abbandonati in Italia... Prolife Pet, azienda di alimenti specifici per cani e gatti, ha indetto una campagna di beneficenza su Facebook: se cliccate un bel "mi piace" sulla loro pagina facebook diventando fan, Prolife Pet assicurerà un pasto gratis a un animale abbandonato. In particolare, l'azienda ha scelto una serie di associazioni e rifugi italiani che si occupano di cani e gatti abbandonati (e c'è anche la mia associazione "A Coda Alta", con il nostro gattile di Ferrara): a loro saranno destinati i pasti gratuiti.
Mi raccomando: un click a voi non costa niente e intanto garantirà un pasto a cani e gatti senza una famiglia!


Ogni utente che diventa fan della pagina Prolife Pet, cliccando sul pulsante Mi Piace, dona un pasto. (1 click su Mi Piace Prolife Pet = 1 nuovo fan = un pasto gratuito) donato alle associazioni di cui sopra. Essendo la pagina fan FB Prolife Pet dotata di un contatore fan visibile a tutti gli utenti del social network, questo contatore sarà utilizzato per misurare i progressi dell’iniziativa.
L’iniziativa sarà comunque valida fino al raggiungimento della soglia di 20.000 fan che al giorno dell’avvio della stessa (12/09/2013) sono pari a nr.629. Pertanto l’iniziativa avrà termine al raggiungimento di nr. 20.629 fan. Le associazioni scelte come beneficiari dei pasti gratuiti sono dislocate su tutto il territorio italiano e sono dei punti di riferimento nei territori in cui operano per la difesa degli animali abbandonati e maltrattati.
I pasti saranno ripartiti proporzionalmente alle dimensioni dei rifugi e alla numerosità dei gatti in essi ospitati. Malgrado vi siano tantissime altre associazioni meritevoli di attenzione e sostegno, l’Azienda, tramite la rete di collaboratori, ha scelto le seguenti Associazioni:
- Associazione a Coda Alta Ferrara (FE)
- Associazione Gattofili Genovesi (GE)
- Associazione Dingo (VE)
- Associazione Onlus Volontari Ravenna Gatto (RN)
- Associazione Tuderte per la Tutela degli Animali (PG)
- Associazione Tutela degli animali Onlus (BO)
- Avapa Onlus (AO)
- Associazione U.N.A. Rovigo (RO)
- Canile Cava dei Tirreni – Lega nazionale di difesa del cane (SA)
- Canile Comunale di Coriano (RN)
- Canile Comunale di Rimini (RN)
- Canile Municipale di Caserta – Associazione Nati Liberi (CE)
- Colonia Felina (LE)
- ENPA – Sezione di Bassano del Grappa (VI)
- Fratelli di Zampa (BO)
- Gattile Amici di Bagnolo (FC)
- Gattile Enpa di Piombino (LI)
- Gattile di Ravenna – Associazione Soli a 4 Zampe (RA)
- Gattile Lega Pro Animale (CE)
- Gattile San Giovanni in Persiceto (BO)
- Il Gatto Nero Onlus (RC)
- Le Sfigatte (TO)
- Mondo Gatto Onlus (LO)
- Nati per amarli Onlus (BA)
- Oasi del Randagio (CB)
- Oasi Felina del Rifugio del Cane (PN)
- Oasi Felina Gattile (RE)
- Oasi Felix (BO)
- Rifugio Mamma Rosa – Mira (VE)
La consegna dei pasti gratuiti presso i beneficiari sarà opportunamente raccontata con documentazione fotografica ad illustrazione e supporto.
Allora, posso contare sui vostri click? E mi raccomando: condividete la campagna, è importante ed è davvero semplice contribuire... Grazie fin d'ora di cuore!

lunedì 2 settembre 2013

Il "Tour Smilla" al Gattile di Ferrara!

La scorsa settimana al Gattile di Ferrara, gestito da giugno dalla mia associazione "A Coda Alta", è arrivato il "Tour Smilla", ovvero il sig. Paolo Susana e la sua cagnolina Smilla, coppia vincente che quest'estate ha percorso l'Italia in sidecar, allo scopo di sensibilizzare tutti i cittadini sui temi dell’abbandono, del randagismo ma anche delle adozioni di animali abbandonati. 

Paolo e Smilla
Ecco Smilla su suo sidecar, ribattezzato "Ronzinante"
L’idea del “Tour Smilla” è semplice, ma il progetto è grande e meritevole: il viaggio, partito il 26 luglio scorso da Gorizia e conclusosi il 1 settembre nella stessa città al "Festival Vegetariano", con diverse tappe nei canili e gattili di tutta la penisola, ha avuto lo scopo di dare visibilità ai tanti rifugi che accolgono cani e gatti abbandonati, ma anche per denunciare il fenomeno dell’abbandono. Il pomeriggio del 28 agosto Paolo e Smilla sono arrivati anche nel nostro Gattile (e Canile, gestito dall'associazione A.V.E.D.E.V.)... io purtroppo non ho potuto partecipare all'occasione, ma le mie colleghe di "A Coda Alta" sono rimaste davvero entusiaste dopo aver incontrato Paolo e Smilla!

Un bel pomeriggio al Gattile di Ferrara!

La cagnolina Smilla ha anche cercato, amichevolmente, di assaggiare il pasto della micia Zoe, vera e propria mascotte del Gattile, ma la vicenda è finita poco diplomaticamente: Zoe è una vera golosona e ha difeso la sua pappa con le unghie! Smilla è stata comunque consolata dai volontari! Paolo ci ha poi dedicato un bel post sul suo blog, dove potrete trovare tutte le tappe del tour e anche una ricca rassegna stampa.

Zoe, con il fiocchetto per l'occasione!
Vi invito a visitare sia il blog del Tour Smilla, sia la pagina FB, in modo che la bella iniziativa di Paolo venga sempre più conosciuta e diffusa... e magari, perchè no, così da ripeterla con ancora più successo il prossimo anno! 


Ringrazio per le foto di questo post Silvia G. di "A Coda Alta"!

martedì 4 giugno 2013

Petfood sostenibile e solidarietà ai mici abbandonati... ALMONATURE!

Ancora una volta è con piacere che vi parlo di Almo Nature, azienda di alimenti di alta qualità per cani e gatti, da sempre attenta non solo ai bisogni nutritivi degli animali ma anche alle problematiche di abbandono-randagismo. Come già sapete la mia Paciocca adora il cibo della Almo, ma oggi vorrei informarvi che ci sono almeno tre motivi in più per apprezzare questa marca! Scegliendo i prodotti umidi in busta per gatti si hanno tre vantaggi:
  1. - 75% emissioni di CO2 rispetto alle lattine... quindi non solo cibo cruelty-free, ma anche amico dell'ambiente!
  2. Meno spreco: 55g è il giusto fabbisogno per ogni singolo pasto del gatto.
  3. Risparmio: le buste hanno un prezzo più conveniente.


Iniziativa ancora più meritevole è la seguente: per il mese di giugno ogni 2 confezioni di alimenti umidi in busta da 55g o di crocchette per gatti vendute, Almo Nature ne consegnerà una terza gratis all’OIPA e a Gaia, attraverso LOVE-FOOD. Come ogni anno difatti torna Love-Food, la riserva alimentare di Almo Nature per raccogliere pasti per i gatti in difficoltà. La Love-Food nasce come aiuto concreto alle tante situazioni di emergenza nei rifugi.
Oggi, Almo Nature significa Qualità, grazie all'utilizzo di ingredienti in origine provenienti dalla filiera alimentare umana, il controllo meticoloso svolto ad ogni stadio del processo produttivo, l'attenzione dedicata a soddisfare i bisogni dell'animale ad un livello sempre più elevato; Trasparenza, grazie alle Label: quattro colori per rendere immediatamente comprensibile la qualità di ciò che si acquista, per permettere al consumatore di giudicare e scegliere consapevolmente gli alimenti per il suo gatto e il suo cane; ma soprattutto significa Solidarietà perché scegliere Almo Nature per il proprio animale non significa solo avere la garanzia di nutrirlo con un alimento di qualità, ma spingersi oltre: grazie alla Love-Food, la riserva alimentare di Almo Nature, ogni anno l’aiuto ai gatti e cani in difficoltà è grande, l’obiettivo – sempre raggiunto – è quello di raccogliere ogni anno 1 milione di pasti. 




Se un pò mi conoscete, sapete che non mi spingerei a parlarvi di Almo Nature per qualche tipo di ritorno personale... credo davvero che sia doveroso diffondere le buone iniziative e premiare quelle aziende che si occupano di benessere animale da molti punti di vista... e in questo caso la Almo rientra certamente in questa lodevole categoria!

sabato 23 marzo 2013

Un fine settimana dieci volte importante!

La Pasqua si avvicina e la LAV (Lega Anti Vivisezione), come ogni anno, vi aspetta nelle piazze italiane con le sue uova di cioccolato: golose di loro, ma soprattutto buone nel vero senso della parola, perchè aiutano la LAV a proseguire nelle sue importanti battaglie. Questo weekend, poi, c'è un motivo in più per andare in piazza per comprare l'uovo LAV: ai banchetti sarà possibile firmare una petizione riguardante dieci nuove Leggi a favore del riconoscimento e rafforzamento della tutela degli animali nella Costituzione, nel Codice Penale e Civile. 



Tratto dal sito LAV:
"Dieci le nuove Leggi che la LAV e la Federazione italiana associazioni Diritti animali e Ambiente chiedono al nuovo Parlamento e al nuovo Governo di emanare e un primo pacchetto di Proposte di Legge su molti di questi temi (vivisezione, allevamenti per le pellicce, randagismo, tutela degli equidi, opzione veg nelle mense) sarà presentato già domani in occasione della seduta inaugurale di Camera e Senato:
1. il riconoscimento nella Costituzione del principio della tutela dell’ambiente e del valore del rispetto degli animali;
2. la modifica del Codice civile che riconosca gli animali come esseri senzienti;
3. il rafforzamento nel Codice penale delle previsioni contro i reati a danno degli animali;
4. lo stop alla vivisezione e il sostegno ai metodi sostitutivi di ricerca;
5. il contrasto all’abbandono e al randagismo anche attraverso misure per facilitare la vita con gli animali domestici;
6. la disincentivazione degli allevamenti, l’obbligo di stordimento prima della macellazione;
7. la promozione di scelte alimentari senza prodotti di origine animale;
8. il rafforzamento della protezione degli animali selvatici in natura, le aree protette, lo stop alla caccia;
9. il divieto di allevamento di animali per pellicce e di uso di animali per feste e palii;
10. la trasformazione di zoo, acquari e delfinari in centri di recupero degli animali sequestrati e maltrattati, il divieto d’uso degli animali nei circhi e il sostegno agli spettacoli circensi umani".

Non vi sembrano dieci meravigliosi motivi per scendere in piazza a firmare, mentre comprate un buonissimo uovo di cioccolato? A me assolutamente sì! Consultate a questa pagina la piazza più vicina a voi, o se proprio non potete muovervi da casa, potete firmare on-line. Mi raccomando, è un piccolo gesto per ognuno di noi, ma avrà un peso fondamentale se lo facciamo tutti insieme. Buon fine settimana!

giovedì 14 giugno 2012

Per due giovani cicogne terremotate

Il terremoto non ha colpito solo uomini e animali domestici, ma anche tanti animali selvatici, che si ritrovano spaesati di fronte a questo tremendo evento naturale. Oggi pubblico una lettera di Lipu Ferrara: si stanno occupando (tra le altre cose) di due cicogne ancora giovani, cadute dal nido durante le scosse di terremoto... le due volatili crescono a rapida velocità rispetto allo spazio a loro disposizione. Come mi ritrovo sempre a ripetere, una piccola offerta per ciascuno di noi non è nulla, ma tutti insieme possiamo raggiungere un grande risultato... ma vi lascio leggere la lettera:

Cari Amiche e Amici,
abbiamo un problema che vorremmo tentare di risolvere con l’aiuto di chi potrà darci una mano, prima di arrenderci.
Vista la velocità di crescita delle 2 giovani Cicogne bianche (Ciconia ciconia) che sono ricoverate presso il Giardino delle Capinere dal 20 e 29 Maggio scorsi (e che, ve lo ricordiamo, sono cadute dai rispettivi nidi a causa delle scosse del recente sisma che ha colpito la nostra zona), entro 2 o 3 settimane al massimo, dovremo trovare uno spazio adeguato alle loro dimensioni, di cui al momento siamo sprovvisti.
Abbiamo pertanto pensato di costruire una specie di voliera, molto semplice, utilizzando le strutture dismesse di una serra usata in agricoltura, che ci verrà donata gratuitamente. Dovremmo però comprare la rete e il cannucciato da mettere come protezione per una spesa stimata di 1.200/1.500 euro (forse).
Siamo quindi costretti ad aprire una sottoscrizione per cercare di raccogliere quanto necessario, altrimenti le due Cicogne verranno portate in altro luogo e, non essendo più sotto il nostro controllo, la LIPU non potrà più garantirne un percorso il più possibile coerente verso la libertà.
Se volete e potete aiutarci, ecco come: passando presso il nostro Centro di Recupero in Via Porta Catena 118 a Ferrara o con un versamento sul nostro Conto corrente postale 10676443 intestato a LIPU Sezione Ferrara, causale “Per le cicogne”.
Naturalmente vi aggiorneremo sul risultato della raccolta fondi entro la prima metà di luglio.

 
GRAZIE A TUTTI COLORO CHE CI DARANNO UNA MANO!

domenica 10 giugno 2012

"Amare oltre i confini"...

...è il titolo del primo libro di Progetto Animalista per la Vita, associazione no profit con sede legale a Milano (e a Caceres, in Spagna), nata nel 2009 con l'intento di far conoscere gli orrori delle perreras spagnole, dove centinaia di cani e gatti trovano morte certa. I volontari di Progetto animalista per la vita cercano di salvare quante più vite possibili, trovando adozioni in Italia per cani e gatti spagnoli. Questo primo libro, la cui vendita naturalmente va tutta in beneficenza per il loro operato, raccoglie tantissime storie di cani (e qualche gatto) salvato dai volontari dall'inferno vissuto in Spagna.


Sono storie a lieto fine, di incontri felici che cambiano la vita sia dei cani che delle famiglie che decidono di adottarli... ogni storia è corredata da una o più foto a colori dei musetti dei quattrozampe: colpisce vedere sguardi tanto umani su quei musi, espressioni dolci, fiduciose, oppure spaventate, afflitte, dubbiose... ma è bello sapere che in tanti ce l'hanno fatta. Credo sia particolarmente importante acquistare e leggere questo libro, perchè il lavoro di quest'associazione mi sembra davvero impegnativo e i risultati da loro ottenuti incredibili, considerata anche la poca informazione che c'è verso la situazione spagnola. Tutti i cani arrivano in Italia sterilizzati, vaccinati, con esami del sangue e test, pronti ad essere accolti nella loro nuova famiglia che li ha già scelti nelle settimane precedenti.


Rivi, purtroppo i suoi bellissimi occhi non vedono... aspetta adozione!

Personalmente credo che l'attività di Progetto Animalista per la Vita debba andare divulgata e incoraggiata, nonostante qualcuno potrebbe domandarsi: già ci sono tanti randagi in Italia, perchè occuparci anche di quelli spagnoli? Perchè, come si legge nel libro "gli animali non hanno nazionalità, vivono tutti sotto lo stesso cielo". La vita in una perreras spagnola non è come quella in un canile italiano: si tratta di un vero inferno, dove per tanti ospiti l'eutanasia diventa solo una triste liberazione. Naturalmente, come non mi stancherò mai di ripetere, servirebbe anche un cambiamento epocale nella testa di tante persone: sterilizzazione obbligatoria per cani e gatti, fintanto che esiste il problema del randagismo, una piaga che squarcia le vite di centinaia di animali, la cui responsabilità resta essenzialmente nostra.

Buck, cucciolo di boxer, cerca una famiglia che lo adotti!
Le storie di "Amare oltre i confini" possiedono una rara dolcezza, non solo per il loro lieto fine (riempie il cuore vedere tanti cani, molti dei quali sono levrieri, oggi comodamente spaparanzati su divani, tappeti e salotti di casa)... ma anche perchè mostrano che in situazioni ai margini di ogni umanità, basta poco per iniziare a sanare le ferite, migliorare le cose, tutti insieme. 
A questo proposito, se volete ordinare il libro (15 euro + 5 euro spese di spedizione), potete scrivere direttamente a elisabetta.oglietti@gmail.com. Vi consiglio in ogni caso di visitare il loro sito, dove potrete leggere tante storie in attesa di una felice conclusione, dell'impegno incessante dei volontari... e dove resterete assolutamente catturati dagli sguardi dolci e fiduciosi di tanti cani che attendono che qualcuno cambi il loro destino.



I tempi di adozione di uno dei cani o gatti di Progetto Animalista per la Vita sono piuttosto lunghi, ma se decidete di intraprenderla ne varrà certamente la pena. Perchè è proprio vero che se salvare un animale non cambierà il mondo... avrà però cambiato il mondo di quell'animale.

www.progettoanimalistaperlavita.org  - progettoanimalistaperlavita1@gmail.com

giovedì 31 maggio 2012

Emergenze e informazioni per gli animali terremotati

Aggiornamento delle associazioni C.S.A., La Fenice, LAV Modena:
Vista l’emergenza della situazione, ieri sera siamo andati al Canile di Mirandola per vedere con i nostri occhi e portare alcune cose.

Vi confermo che gli animali presso i canili stanno bene al momento, come vi dicevo il problema è dato principalmente dagli animali domestici dei privati che necessitano di zone apposite a fianco delle tendopoli oppure di spazi presso i canili. In entrambi i casi servono CUCCE PER ESTERNO di legno o plastica (sono più facili da trasportare) e catene (ovviamente queste sono necessarie solo in funzione dell’emergenza per tenere separati i cani temporaneamente)

La Lav di Bologna ha regalato 14 cucce ad igloo che arriveranno a Mirandola in questi giorni, gliene siamo tutti davvero grati!
Anche il canile di Magreta ha contribuito con cucce, cibo e materiali vari che saranno molto utili.
Stiamo contattando inoltre il Canile di Ponteronca che si è offerto di regalarci delle cucce di legno, attendiamo notizie più precise sulla quantità, spero entro sera di sapere qualcosa. Se loro ci rifornissero di almeno una decina di cucce, per il momento l’emergenza rientrerebbe.
Purtroppo il canile di Palazzolo Milanese che ci avete segnalato in tanti, non ne ha più!

Attualmente il Canile di Mirandola si sta coordinando con altre strutture per spostare gli animali, in modo da avere più disponibilità di spazio per eventuali nuovi arrivi.
Il materiale attualmente necessario è:
_Cucce in legno o plastica di varie misure
_Catene con moschettoni (non troppo pesanti per evitare ulteriore stress agli animali)
_Ombreggianti
_Cibo per cani e gatti sia umido sia secco (soprattutto umido)
_Antiparassitari contro le zecche (possibilmente in fialette)
_Gabbie per gatti (non trasportini)

Le gabbie per gatti servirebbero in modo particolare per i privati nelle tendopoli ma anche per il Canile/gattile di Finale Emilia: ci ha infatti comunicato la responsabile che hanno raccolto vari gatti di privati che ora non possono tenere e gatti che hanno raccolto per strada, ma visto che purtroppo non possiamo prevedere quanto dureranno questi stalli, vorrebbero spostare gli animali dai trasportini alle gabbie che sono più grandi e dove si possono muovere meglio.

Chiaramente mi ricordano tutti che servono soldi anche per le spese veterinarie e per il mantenimento dei canili: ci sono molti animali anziani che hanno bisogno di cure, le spese sono sempre tante e amplificate dal momento delicato.
Se volete fare qualche donazione vi ricordo il nostro iban : IT14W0538712998000000680238, ricordatevi di specificare la causale “Animali terremotati”.

Ho sentito telefonicamente anche il Dr Gelati, responsabile servizio veterinario del distretto di Mirandola, che stamattina mi ha detto che stanno allestendo (con l’aiuto di un’associazione animalista di Forlì) un “gattile” provvisorio vicino al canile di Mirandola, in una zona non lontana di fianco alla zona sgambamento dei cani. Questo è molto positivo per i tanti gatti dei privati per i quali è più difficoltoso trovare una sistemazione.
Mi ha confermato (come tanti mi chiedete) che i Vigili del fuoco si stanno dando da fare per controllare tutti gli animali rimasti nelle case o ne luoghi non agibili.
A questo proposito vi segnalo che le associazioni Protezione del gatto (Apg) di Modena e Protezione Animali carpigiana (Apac) si offrono per aiutare le famiglie che hanno perso o dovuto abbandonare il loro gatto durante il terremoto a recuperare e a custodire il proprio animale fino al ritorno alla normalita’.
Gli stessi volontari si rendono disponibili inoltre ad occuparsi dei gatti rimasti senza mezzi di sussistenza garantendo nel loro ambiente alimentazione, ricovero ed eventuali cure mediche. In particolare, e’ stato attivato un punto di ascolto ( 059-255769) per le segnalazioni di smarrimento, ritrovamento, avvistamento e per le richieste di intervento, attivo il lunedi’ dalle 14 alle 19, il martedi’ e mercoledi’ dalle 16 alle 19 e il venerdi’ dalle 14 alle 19. Per chi volesse contattare l’associazione protezione animali carpigiana i recapiti sono: 360-425403 320-4620803.

Per quanto riguarda il problema degli allevamenti, ho parlato stamattina con il Dr Zecchini, responsabile area nord, che però non è riuscito purtroppo a darmi notizie molto precise.
Sarà necessario aspettare almeno domani o dopodomani per avere qualche dato più concreto. I veterinari continuano il loro giro negli allevamenti per la supervisione ma spesso necessitano dei Vigili del fuoco per visitare certe strutture non sicure: questo ovviamente fa sì che ci siano ritardi nei controlli perché i Vigili del fuoco sono spesso impegnati in situazioni d’emergenza di abitazioni, alle quali si da la precedenza.
Si sono però messi subito all’opera i veterinari, con la Protezione civile per rifornire agli allevamenti che hanno già visitato, di generatori per mancanza di luce e per la mungitura della mucche.
Si sa di vari crolli nelle aziende ma ancora non sembra ci siano degli animali morti.

Un gran mano ha dato il Centro Fauna Selvatica “Il Pettirosso” che si sta coordinando con il servizio veterinario per gli aiuti, mettendosi a disposizione anche degli allevatori in difficoltà con gli animali.
Sta collaborando a mettere in sicurezza 250 bufale che si trovavano in una stalla inagibile.
Ricordiamo che il servizio del Pettirosso è attivo 24 ore su 24 a questi numeri: 339-8183676 339-3535192

Ringraziamo inoltre il Canile di Magreta per la donazione di cucce di legno e la fornitura di cibo e il Centro Soccorso Animali di Modena per la fornitura di antiparassitari.
E ovviamente ringrazio tutti voi, per le donazioni e il materiale che ci donate.

Per raccogliere il materiale ed il cibo si stanno coordinando due punti di raccolta a cui potete rivolgervi a seconda della località che si trova più vicino:

- Sede LAV Modena – Modena – Via Canaletto 100 – dal lunedì al venerdì (tranne questo venerdì perché andremo a consegnare il materiale) dalle 9 alle 13 circa.

- Sede Associazione La Fenice – Sassuolo c/o Circolo Sant’Agostino - Viale Milano 75. Per prendere accordi contattare Alessandra al numero 347/5805247

Venerdì dovrebbe partire la terza consegna di materiali.

Per aggiornamenti seguite sempre la nostra pagina Facebook (LAV MODENA Lega Antivivisezione Sede Territoriale di Modena)
Per richieste particolari il nostro indirizzo email è lav.modena@lav.it (se però volete solo informazioni vi preghiamo di leggere gli aggiornamenti perché è veramente difficile rispondere a tutti!!) e lafenice.sassuolo@libero.it

A presto!


Marilena Po
Sede Territoriale LAV Modena
Via Canaletto 100
41122 Modena
Tel /Fax 059.250855
Cell.  +39 320.4795021 - 320.4795022
E-mail : lavmo@comune.modena.it
Sito web : www.lavmodena.org


***

Stallo gatti:
Tra i terremotati ci sono centinaia di gatti che hanno perso una casa.
L’Associazione “una zampa sul cuore onlus ” si rende disponibile ad ospitare temporaneamente e anche in via permanente gatti provenienti da famiglie terremotate in difficoltà. Per favore fate girare questo appello, chi ha bisogno di aiuto per dare ospitalità a un gatto terremotato chiami il 392.900.800.1
da “una zampa sul cuore onlus". 
***

Emergenza volontari al canile di Mirandola:
Il canile di Mirandola è rimasto privo di volontari causa terremoto. L’appello arriva anche dalla
PROTEZIONE CIVILE. AIUTIAMOLI E DIFFONDIAMO PIU’ POSSIBILE L’APPELLO.
Canile di Mirandola tel: 0535 27140 

***


L’Associazione “A Coda Alta” Onlus Ferrara sta partecipando al soccorso e all’aiuto per gli animali delle zone terremotate, in collaborazione con la Protezione Civile e le altre associazioni di volontariato.
Chi volesse fare una donazione diretta all’emergenza terremoto, può fare una piccola offerta sul conto corrente postale :
NUMERO: 5619271 intestato a A.A.A. A CODA ALTA ONLUS
IBAN: IT60T0760113000000005619271
OPPURE sul conto corrente carife filiale di Migliarino:
IBAN: IT 63 K 06155 67280 000000005964
INTESTATO A: A.A.A. A CODA ALTA
CAUSALE: AIUTO ANIMALI TERREMOTATI

Speriamo di superare presto quest'orribile momento...