Oggi vi propongo un breve e piacevole racconto natalizio, firmato dalla penna di Pamela Lyndon Travers che - per chi non la conoscesse - fu l'autrice di Mary Poppins.
Il racconto è ambientato nel secondo dopoguerra londinese: durante la messa di Natale nella cattedrale di Saint Paul, a cospetto di una folla adulta desiderosa di tornare a dedicarsi alla vita in tempo di pace, ci sono tre bambini irrequieti e un po' burloni. Non seguono la cerimonia, parlottano a mezza voce interrogandosi sulle grandi questioni dell'infanzia: cosa si vorrebbe ricevere in regalo; cosa potrebbe fare Dio per accontentarli; se sia giusto lasciare i propri giocattoli usati in dono ai bambini più poveri...
Ad un certo punto la messa termina, la folla si disperde al suono delle campane, che finalmente suonano di nuovo a festa, e davanti al presepe con i classici bue, asinello e pecore, il filo del discorso porta i tre bambini ad una domanda che sembra altrettanto fondamentale: "Perchè nel presepe non c'erano animali selvaggi? Non avevano niente da regalare, loro?".
A raccogliere il quesito è una donna adulta, la narratrice del racconto, che è al contempo una sorta di tutore o accompagnatrice dei tre bambini, e si prepara a raccontare loro una storia adatta a rispondere alla domanda.
E così torniamo indietro nel tempo, alla nascita di Gesù, nel miracoloso momento del primo Natale, quando gli animali avevano il dono della parola... e se per gli animali domestici era quasi ovvio rendersi utili al bambinello, donandogli calore, lana o protezione, che dire degli animali non addomesticati? Come reagirono all'arrivo di Gesù?
I selvatici vengono rappresentati dalla volpe Reynard che, quando si avvicina furtiva alla mangiatoia, genera grande scandalo e allarme tra le altre bestie. Cosa fa un animale selvatico, un aggressivo predatore, nei paraggi del bambino? Cosa mai potrà portare in dono, quali sono le sue intenzioni?
La volpe viene pesantemente criticata e giudicata dagli animali domestici, che la temono ma ancor più la disprezzano... eppure Reynard ha davvero qualcosa da donare, forse qualcosa di più prezioso di lana, calore o protezione, perfino di più pregiato dei doni umani di oro, incenso e mirra.
E quando porta il suo dono al Bambino, anche gli altri animali capiscono che nella stalla c'è posto per tutti, domestici e selvatici... "Così la ruota gira, il cerchio si chiude, e le creature domestiche e selvatiche stanno riunite nel presepe. Il leone insieme alla tortora, animali da cortile accucciati accanto alla volpe. Infatti creature domestiche e creature selvatiche non sono che due metà, e qui, dove tutto finisce e tutto ha principio, ogni cosa dev’essere riunita nel suo intero".
Una gradevole storia a sfondo natalizio, senza la pretesa d'essere un capolavoro, ma solo di allietare un'oretta durante la sua lettura, magari proprio in queste settimane d'attesa o nelle prossime di Natale.
Buongiorno Silvia!grazie per averci fatto conoscere questo racconto che sembra molto carino. Magari,tra un po' sarà sul mio comodino... per ora ho "I tacchini non ringraziano",altro libro che ho scoperto grazie a te.
RispondiEliminaIn questi ultimi mesi,per me molto frenetici,non ho avuto tempo di lasciare commenti ai tuoi post ma ti assicuro che non me ne sono persa uno,sono sempre profondi e interessanti! Buona domenica,
Alessandra
Beh, viene voglia di leggerlo questo libro. Cosa potrà avere donato la volpe a Gesù? Tu non lo dici e allora penso sia qualcosa di molto prezioso, tanto da parere incredibile. Ho pensato e ripensato e la mia attenzione si è fermata sulla coda, quale coperta calda per il Bambino ma le volpe ancora l'hanno la coda e allora non saprei a cosa d'altro pensare.
RispondiEliminaGrazie per questa favola, Silvia.
Un libro davvero azzeccato con l'annuncio del Natale. Nessuno è escluso, tutti, ma proprio tutti, sono inclusi, sono ben accetti in quella grotta, siamo noi umani che ce ne dimentichiamo troppo spesso. saluti belli.
RispondiEliminasinforosa
io ho amato così tanto Mary Poppins, i libri, che immagino anche questo sia bellissimo.
RispondiEliminaCiao Silvia, non conoscevo questo libro, grazie!
RispondiEliminaBuona giornata e buona settimana
Grazie Silvia,
RispondiEliminaSai che malgrado la passione che ho per la letteratura per l’infanzia non ho mai letto Mary Poppins (anche se ovviamente da bambino ho letteralmente “fritto” la videocassetta del film)?
Grazie per questo bel consiglio natalizio, che cercherò di seguire al più presto. In questo momento sul mio comodino c’è “Credere nelle belve” di
Nastassja Martin: un antropologa, rimasta sfigurata dopo l'attacco di un’orsa, si interroga sui legami tra umanità e natura, e sulla profondità di essi. L’incidente, che la segnerà a vita nel corpo e nell’anima, è anche l’inizio di un profondo percorso di rinascita interiore.
Che carina!Non sarà un capolavoro ma è certamente originale!
RispondiEliminaLa storia è molto accattivante e merita una riflessione ... grazie per il consiglio!!!
RispondiEliminaBaci
@ Alessandra: grazie di cuore per il tuo commento e i tuoi complimenti, mi fanno davvero piacere e sono contenta che tu apprezzi i miei post! Fammi sapere se ti piace “I tacchini non ringraziano”, è una lettura adatta secondo me anche per queste settimane… ricordi di famiglia e di animali, tra leggerezza e riflessioni più sentite. Un abbraccio!
RispondiElimina@ Sari: eh eh, ho fatto apposta a non svelare cosa la volpe regali a Gesù! In realtà è una cosa semplice, la cosa più preziosa per una volpe… ma non è la sua coda! ;-) Fammi sapere se lo leggi e se ti piace, un abbraccio Sari!
@ Sinforosa: vero, l’annuncio del Natale coinvolge tutto il mondo… e anche se gli animali non hanno certo bisogno di essere redenti da peccati che non commettono, mi piace pensare che anche le loro anime trovino posto nel disegno d’amore universale. Un caro saluto a te, Sinforosa!
@ Vitamina: se ti è piaciuto leggere i libri della Travers, allora non puoi farti sfuggire questo breve racconto natalizio! Si legge davvero in un’oretta, hai tutte le festività a disposizione per rintracciarlo! Un caro saluto!
@ Carmen: grazie e buon tutto a te, cara Carmen!
@ Filippo: faccio “outing” anche io, dal momento che neppure io ho mai letto Mary Poppins… e ti dirò di più: sebbene il film mi sia indubbiamente piaciuto da bambina, non l’ho visto più di un paio di volte (nonostante le decine di messe in onda che sono circolate negli anni alla tv)!
Direi che la tua lettura attuale (o forse già terminata? Perdona il mio ritardo…) è ben più impegnativa di questo racconto natalizio… se fossi in un momento più “lucido” mi immergerei anche io nella lettura di un libro così, ma ahimè attualmente i miei neuroni sono un po’ in festa… diciamo così! ;-) Un caro saluto e un abbraccio Filippo!
@ Francesca: sì sì, ti confermo quanto detto: non un capolavoro di certo, ma un racconto natalizio che si legge volentieri, con un tocco d’originalità. Poi io adoro le storie ambientate in Inghilterra nel periodo natalizio, meglio se ambientate nel secolo scorso!! Un abbraccio Francesca!
@ Laura: è una storia effettivamente originale, che incuriosisce… magari non approfondisce così tanto nessuna tematica, ma è sempre una piacevole lettura per questo periodo. Un abbraccio Laura!
Auguri auguri auguri....
RispondiEliminaTi auguro un felice e sereno Natale pieno di risate e di felicità!!!
Flora