giovedì 14 luglio 2011

Bambini e animali: una bella testimonianza

Una bella testimonianza dal web su gravidanza, gatti e bambini... per sfatare falsi miti e per capire l'importanza di una buona convivenza tra bambini e animali.

La fonte della foto è QUI:
dove potrete trovare un altro interessante articolo sul tema
"Ai giorni nostri si sentono spesso ancora delle chiacchiere legate ai gatti ed i neonati. Mentre ero in attesa di mio figlio diverse persone mi consigliarono di sbarazzarmi dei miei gatti dicendomi che portano malattie e che avrebbero persino potuto ferire o uccidere il bambino.
Ho sempre amato gli animali in modo smisurato e mai nella vita mi sarei sognata di dare via i miei gatti, da anni parte integrante della mia famiglia, solo per delle sciocche credenze popolari.
E’ incredibile quanta disinformazione vi sia nei confronti dei gatti ed in modo particolare sul loro comportamento con i bambini, le donne incinte e la loro interazione con i neonati.
Ho naturalmente osservato delle piccole precauzioni durante la gravidanza. Per esempio ho affidato la cura e la pulizia delle lettiere a mio marito visto che non avevo mai sviluppato anticorpi contro la toxoplasmosi. Ho anche abituato i miei gatti ad una maggiore e più regolare spuntata delle unghie per evitare al minimo il pericolo di graffi accidentali.
Alcuni amici, che prima di me avevano affrontato questa meravigliosa esperienza con dei gatti come membri effettivi della famiglia, mi consigliarono di abituare fin dall’inizio i miei gatti al suono del pianto di un bambino. Come? E’ stato in realtà molto semplice, mi sono fatta registrare un nastro da amici con il pianto dei loro neonati. Durante il corso della giornata ascoltavo il nastro e, con me, lo sentivano anche i miei gatti.
I miei mici sono tutti vaccinati e vengono tutti portati regolarmente dal veterinario per dei controlli periodici sul loro stato di salute, vivono in casa a stretto contatto con noi tutti i giorni e sono tenuti sempre ben puliti ed in salute, sereni e con il minimo stress possibile.
Fin da subito abbiamo dato ai gatti libero accesso alla cameretta del bimbo, evitando unicamente la culla su cui tenevamo una zanzariera. I mici sono sempre stati liberi di esplorare la stanza e la sua nuova sistemazione, abituandosi gradatamente ai cambiamenti che via via vi apportavamo.
Non ho mai allontanato i gatti dal pancione ed anzi, erano loro a cercare maggiormente la mia compagnia, adesso. Con una dolcezza infinita hanno passato moltissime ore accanto a me quando sono stata costretta per un periodo a letto. Partecipavano alla mia gioia dormendo spesso con il musino appoggiato alla pancia per poi protendersi per ricevere le mie carezze facendo le fusa come dei piccoli trattori. Non posso dire con sicurezza che capissero, ma credo ugualmente che fosse così.
Erano diventati la mia ombra quando andavo in bagno o in cucina, mi seguivano ad ogni passo e non mi perdevano mai d’occhio. Sono stati una grande consolazione nelle mie ore confinata a letto ed hanno portato gioia e sollievo distraendomi dalle mille ansie e preoccupazioni.
Quando finalmente Matteo ha deciso che era giunta l’ora di farsi conoscere da mamma e papà, siamo volati in ospedale. Appena m’è stato possibile ho consegnato a mio marito una copertina in cui era stato avvolto Matteo e lui l’ha portata a casa per abituare i gatti al nuovo odore del nostro piccolo arrivato.
La curiosità è stata molta da parte dei micioni, mio marito m’ha raccontato che per ore hanno annusato le copertine che gli davo da portare a casa e che, ad un certo punto, dovevano aver deciso che quel nuovo odore non doveva essere poi così male perché hanno preso a dormire vicino alla coperta.
Abbiamo inoltre deciso di utilizzare un diffusore di feromoni facciali felini, strategicamente sistemato in salotto, ovvero la stanza in cui i nostri gatti trascorrono la maggior parte del loro tempo.
Qualche giorno prima dell’arrivo a casa di Matteo e mio, abbiamo pensato che i feromoni potessero essere utili e così, anche dietro il consiglio del nostro veterinario, abbiamo usato questa ulteriore precauzione.
Abbiamo cercato di non escludere dalla nostra nuova vita gli adorati gattoni cercando di rispettare il più possibile gli orari che avevano prima della nascita di Matteo e di ritagliare un po’ di tempo per farli giocare e per coccolarli, esattamente come facevamo prima.
Ovviamente con un bebè è tutto un pochino più complicato. Capita di essere più stanchi o irritabili di prima, si dorme poco, si ha poco tempo per se stessi, per le amicizie, per prendersi un po’ cura della casa e le occasioni per distrarsi sono ridotte al minimo. Non per questo abbiamo mai trascurato i nostri gatti e questo c’ha immensamente ripagati! Abbiamo permesso da subito ai mici di partecipare alla vita di Matteo, con l’accortezza di non lasciarlo mai solo in una stanza senza la nostra presenza, ma dando loro la possibilità di avvicinarsi a lui e di annusarlo senza problemi.
Anche durante la pappa Matteo è sempre stato in compagnia dei gatti che hanno sempre rispettato i suoi spazi osservandoci con interesse, ma con l’eleganza che li contraddistingue.
Abbiamo permesso ai mici di avvicinarsi a Matteo parlando loro dolcemente ed accarezzandoli, magari seduti sul divano, e loro hanno sempre dimostrato di apprezzare moltissimo questi momenti d’intimità e di serenità.
L’unica restrizione che abbiamo imposto fin da subito è stata l’ora della nanna di Matteo non permettendo ai gatti di entrare nella camera del bambino. Non abbiamo avuto difficoltà a far accettare loro questa cosa e, al momento di mettere a nanna Matteo, abbiamo preso l’abitudine di distrarre i mici con dei giochi come i topolini o le loro amate palline.
Via via che Matteo cresceva ed iniziava a camminare a gattoni, abbiamo lentamente spostato le ciotole di pappa e acqua dei mici in punti inaccessibili a Matteo. Noi abbiamo optato per un mobile abbastanza alto da non essere raggiunto dal bambino ed abbastanza basso per non rappresentare un problema per i gatti.
Abbiamo preso delle piccole precauzioni anche per la lettiera decidendo si spostarla all’interno d’ un vecchio mobiletto vuoto ed inutilizzato dalle ante senza maniglie, ma aperto sul retro quel tanto da permette a Matteo di non passarci, ma ai mici si. All’inizio pensavamo che sarebbe stato molto più complicato di come è stato invece. Molto lentamente abbiamo iniziato a spostare la lettiera di una cinquantina di centimetri al giorno dando modo ai gatti di abituarsi alla nuova sistemazione. Dopo circa due settimane i gatti avevano tranquillamente imparato ad andare a fare i bisogni nella cassetta all’interno del mobile.
Siamo stati molto fortunati, oltre che attenti, e non siamo mai dovuti ricorrere ad un comportamentista. Il mio consiglio è di contattarne uno, magari attraverso il vostro veterinario di fiducia, nel caso doveste avere problemi. E’ sempre meglio non trascurare queste cose e non far covare risentimenti che sono poi molto difficili da far dimenticare. Una serena convivenza è importantissima sia per il piccolo che per voi ed i vostri amici gatti!
Matteo ora ha sei anni, adora i suoi amici pelosi e noi gli stiamo insegnando che gli animali non sono dei giocattoli. Sono creature con dei loro sentimenti, con delle necessità e con il loro carattere. Giorno dopo giorno cerchiamo di insegnargli cosa voglia dire rispettarli ed amarli, giocando con loro, ma accettando il fatto che non sempre sono disposti a dedicarci attenzioni.
Gli ricordiamo che non devono essere disturbati mentre mangiano, mentre fanno i loro bisogni e mentre dormono. Riteniamo che Matteo debba fare le sue esperienze. Conosciamo i nostri gatti e conosciamo Matteo, ma vigiliamo sempre mentre trascorrono il loro tempo insieme.
Non ci disperiamo se ogni tanto ci scappa un graffietto, sappiamo che non è aggressività quella dei nostri gatti e capiamo che è anche attraverso un graffio che Matteo crescerà attento ai bisogni dei mici e consapevole del fatto che tirare loro la coda non è il modo migliore per consolidare un’amicizia.
Lo riprendiamo quando sbaglia e gli mostriamo come avrebbe dovuto invece interagire con il micio, spiegandogli il perché con parole semplici e con esempi che lo riguardano per fargli comprendere meglio il significato di quello che intendiamo spiegargli.
Fin da piccolo abbiamo mostrato a Matteo come accarezzarli, come trattarli e come loro ricambino il nostro amore. Siamo consapevoli che è ancora troppo presto per pensare di poter lasciare Matteo incustodito a giocare con loro, ma non per questo rinunciamo alla loro compagnia.
Bambini ed animali possono convivere tranquillamente, basta avere delle piccole accortezze ed un po’ di buonsenso.
Perché privare ad un bambino la gioia e l’opportunità di crescere sereno e rispettoso nei confronti degli animali quando basta così poco per farli convivere tranquillamente?
Noi ne siamo sempre stati convinti e siamo stati premiati".

Alessandra e Guido con Matteo ed i mici Pepe e Cocco

8 commenti:

  1. anche a me avevano detto di dare via la mia gatta quando ero incinta e hanno cercato di terrorizzarmi (anche dei medici, non solo persone ignoranti...) con la storia della toxoplasmosi. figuriamoci!! gatta e figlia sono sempre andate d'accordissimo, mai avuto un problema. hanno proprio ragione alessandra e guido: basta prendere le giuste precauzioni e non togliere attenzione e affetto a nessuno. bravi!

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  2. Condivido in pieno. Io avevo già sviluppato anticorpi contro la toxoplasmosi, quindi non ho avuto questo problema, ma quando è nato Libero noi avevamo Marta da quasi otto anni. Era una cagnolina presa al canile, dolcissima..era un po' la nostra bambina. Il nostro comportamento durante e dopo la gravidanza è stato spontaneo....quando siamo arrivati a casa con Libero lei lo ha annusato ed ha iniziato a proteggerlo come fosse un suo cucciolo. Erano sempre insieme, ovunque e comunque. Quando è morta Libero aveva appena due anni e non sapeva ancora distinguere la morte...mi ha vista piangere e non capiva....nei giorni successivi ha pianto ogni volta che tornava dall'asilo e lei non era ad aspettarlo, era arrabbiato...poi con il tempo, e lo fa ancora oggi, ha detto che le vuole ancora tanto bene...
    Soltanto chi non ha mai provato amore per una creatura può dire che la convivenza fra animali e bambini non sia sana...
    un abbraccio!

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  3. Che storia dolce! Ho visto madri instillare nei figli la paura per cani e gatti, o il disgusto dicendo loro che sono sporchi e portano malattie. Avere un amico peloso vicino è parte della formazione di un equilibrio caratteriale e nella vita.

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  4. che bella storia, ho letto anche sul corriere che chi ha animali domestici da piccolo è meno portato a sviluppare allergie nei loro confronti!

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  5. Ho letto attentamente e condivido ogni parola, devo dire che purtroppo c'è ancora un'ignoranza magna sui gatti e un sacco di pregiudizi!! Sarebbe da stampare e da distribuira in giro come volantino!!
    Un abbraccio
    Carmen

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  6. sai, appena sposata avevo 1 gatto, poi 2 e alla fine sono diventati tre. non sapevo all'epoca se avrei avuto o no bambini ma dei miei gatti non mi sarei mai sabrazzata, così come se avessi avuto un cane....erano parte di me e la toxoplasmosi come dicono i medici che può essere pericolosa, non lo è, basta solo avere dei dovuti accorgimenti e precauzioni. i dottiri spesso dicono le cose tanto per dire....
    ma finalmente grazie a te e a questa bella notizia che ci dai, ogni tanto si smuove qualcosa di buono
    baci

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  7. ciao Silvia
    fai bene a divulgare queste notizie,che vanno sfatate...bisogna andare avanti e non restare ancorati a vecchie dicerie!
    Un bacio

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  8. Grazie a tutte voi di cuore per le vostre testimonianze e i vostri pareri! Purtroppo in questo periodo ho veramente poco tempo per passare dai vostri blog quindi devo farvi un saluto "unico" qui sul mio... la "leggenda" sulla toxoplasmosi è ben radicata e ci vorrà molto tempo prima che venga messa da parte per una più corretta informazione, ma speriamo che divulgando il più possibile articoli di indubbia credibilità (vedi il collegamento a "Le Scienze") presto o tardi ci si convinca.
    Saluti a tutte!!

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