giovedì 25 settembre 2014

"Il prato di Proust" di Giorgio Celli

Una camminata in periferia, all'inizio dell'autunno: per chi sa guardare, ogni angolo è motivo di meraviglia e stupore, ricordi e aneddoti legati alle stagioni, alla vita selvatica e ai cicli di madre Natura. E' così che il compianto Giorgio Celli ci accompagna, in questo libro, in una piacevole e colta "passeggiata tra insetti, uccelli e fiori", mostrandoci come in ogni nostro prato possa esserci molta più vita di quanta siamo abituati a osservarne. Con la bravura da divulgatore che tanto ha contraddistinto Celli, anche in questo libro possiamo scoprire tantissime informazioni scientifiche sul mondo naturale, proprio quello a noi più vicino, quello che per abitudine guardiamo distrattamente perdendoci un sacco di meraviglie, tragedie e miracoli.

Edizione di Franco Muzzio editore

E così scopriamo che esistono grilli "opportunisti", che non cantano ma si piazzano vicino ai colleghi canterini, richiamando in questo modo le femmine della loro specie, senza alcuna fatica; oppure impariamo che le farfalle hanno il senso del gusto sulla punta delle zampe: posandosi sui fiori, li "assaggiano" tramite le zampe e solo se il sapore è a loro gradito decidono di nutrirsi con la spiritromba. Celli ci racconta anche degli astuti meccanismi delle piante per richiamare gli insetti impollinatori: colori, profumi e sembianze dei fiori non sono a caso, nè - come a volte, con molta presunzione, pensiamo - sono così per far piacere ai nostri occhi e ai nostri nasi. E poi ancora le libellule, che volano in tandem e sono voracissime predatrici di altri insetti, e i ragni che amano la musica. Insomma, tutto un mondo da scoprire, proprio nei nostri prati! E dopo questa lettura capiamo bene come mai il nostro giardino, in fondo, non sia tanto diverso dalla Savana, come dice Celli: la lotta per la vita è ovunque, tra leoni e gazzelle come tra coccinelle e afidi... e ciascuno, per sopravvivere, deve mettere in atto strategie sempre più funzionali al suo ambiente. 


Un'altra edizione del libro, per Eugea
"Il prato delle meraviglie è lo specchio (...) del mondo. Qui si possono osservare direttamente i miracoli della natura, considerare la sua bellezza, le sue manifestazioni vitali, e perfino taluni dei suoi capricci. Si possono cogliere dal vivo i rapporti di collaborazione tra i fiori e gli insetti, o l'eterna 'corsa agli armamenti' dei predatori e delle prede, corsa e rincorsa che costituiscono le olimpiadi dell'evoluzione. (...) La natura è dietro l'angolo della strada, e parafrasando Amleto ci sono più cose da osservare in quella siepe di biancospino di quante se ne possano immaginare" (G. Celli, Il prato di Proust, pp. 122-123).

domenica 21 settembre 2014

Per cambiare tutto, abbiamo bisogno di tutti: People's Climate March

Si tiene oggi a New York la più grande "Marcia per il Clima" mai organizzata prima, ma nel mondo le iniziative affiliate saranno più di tremila e in Italia ben 150 , tra cui una marcia a Roma a partire dalle 15.00, in via dei Fori Imperiali (qui per scoprire quella più vicina a voi). Non vuole essere l'ennesima manifestazione dei "soliti ambientalisti allarmisti", ma la marcia di ciascuno di noi per tutto il resto mondo, perchè come dice lo slogan dell'evento "per cambiare tutto, abbiamo bisogno di tutti". E, purtroppo, è davvero necessario e urgente rivoluzionare le nostre società ed economie, invertire la rotta per limitare da subito gli effetti drammatici del cambiamento climatico. In particolare, uno degli obiettivi inequivocabili sembra essere quello di contenere il surriscaldamento globale sotto la soglia dei 2°C, al quale ci stiamo avvicinando troppo in fretta e inarrestabilmente.


Uno o due gradi di differenza della temperatura media terrestre potrebbero sembrare insignificanti, ma il solo incremento di 0,74°C negli ultimi cento anni sta comportando: una consistente diminuzione delle nevi perenni e dei ghiacciai in tutto il mondo; una drastica riduzione del ghiaccio dell'Artico; variazioni delle precipitazioni in quantità ma soprattutto in intensità (grandi uragani); variazioni della fauna e della flora (pesci tropicali che migrano dove mai prima erano riusciti a vivere, orsi polari che fanno sempre più fatica a sopravvivere, appunto, nell'Artico in scioglimento). Un aggiornatissimo e documentatissimo sito è quello della NASA, dedicato al cambiamento climatico, dove ci si può rendere conto del fenomeno, della sua storia e dell'importanza di agire subito. Purtroppo, nonostante i mille moniti d'allarme che arrivano da tutta la comunità scientifica, il grado di consapevolezza della gente in tema di cambiamento climatico è ancora troppo basso: ci si divide tra "allarmisti" e "scettici", come se potessimo ancora permetterci il lusso di avere dubbi.

Foto tratta dal sito dedicato all'emergenza orso bianco del WWF
La "Marcia" è stata organizzata in vista del vertice straordinario per il clima convocato da Ban Ki-moon - segretario generale ONU - nel prossimo 23 settembre, per fare il punto della situazione e prendere decisioni di portata mondiale. Già lo scorso anno "autorevoli agenzie che certamente non possono essere sospettate di «simpatie verdi» tra le quali l'Agenzia internazionale dell'energia e la Banca mondiale hanno lanciato avvertimenti: se non si agisce subito e in modo deciso, l'aumento delle temperature potrebbe essere addirittura di 6 gradi, con conseguenze disastrose come alluvioni, siccità, carestie, milioni di profughi ambientali" (Paolo Virtuani, Corriere della Sera).
La Marcia vuole quindi promuovere maggior consapevolezza in tutte le persone, ma soprattutto lanciare un appello ai governi mondiali perchè prendano in mano la situazione con decisioni drastiche, tanto quanto sono drastici i cambiamenti che stanno sconvolgendo il nostro pianeta e la vita su di esso, anche la nostra vita.


In conclusione, vi propongo di guardare un interessantissimo film che è stato realizzato e distribuito gratuitamente proprio in occasione della People's Climate March: "Disruption. Climate Change" (in inglese, ma potete guardarlo sottotitolato tramite il pulsante CC - italiano). Il documentario dura poco meno di un'ora e mostra la situazione climatica globale con le sue emergenze, le ingiustizie sociali ad esse legate, spiegandone le cause e la storia, ricapitolando i più importanti passi fatti (avanti... e, ahimè, a volte anche indietro) dall'umanità nell'affrontare la crisi ecologica. Ma è anche un film che mostra il potere che è in mano alla gente comune, come me e voi, per indurre i governi nel prendere decisioni a favore dell'ambiente, di una società più giusta, di un mondo più ospitale per tutti. Forse le mie parole in questo post sembrano fin troppo "semplificanti" la realtà complessa che sta dietro la crisi ecologica, eppure finchè continueremo a credere che sia un problema insormontabile e inestricabile, al di fuori della nostra portata, non faremo mai nulla per risolverlo. Come per ogni problema, grande o piccolo che sia, la prima cosa che serve è la volontà di affrontarlo: da parte nostra e da parte dei nostri governi, ai quali spetta il compito più difficile ma più urgente... e la Marcia di oggi è una dichiarazione ben precisa, un messaggio "dal basso" per "l'alto", di voler affrontare davvero il problema, oggi stesso.

mercoledì 17 settembre 2014

Una stagione: l'estate (2014 - 4)

Dopo un'estate così insolita, non avrei mai creduto di trovare fotografie perfino per un quarto post su questa stagione che, a tratti, è sembrata piuttosto un anacronistico autunno... eppure oggi pubblico questi recenti scatti della mia campagna, perchè hanno catturato proprio quest'ultimo brandello d'estate, con i suoi pomeriggi luminosissimi e le sue nuvole veloci, quella brezza capricciosa che sul fare della sera annuncia tempeste in arrivo, quella sfumatura verdegialla della vegetazione che prepara l'arrivo della nuova stagione.




Le noci sono state raccolte, le giuggiole stanno maturando in perfetto tempismo, i topinambur hanno già i boccioli, pronti a sbocciare nel giro di pochi giorni, presto torneranno anche i pettirossi... e Paciocca, anche se ancora si gode il giardino tutto il giorno, cacciando tra i cespugli e dormendo sui muretti, mangia di più e di sera non sta più così volentieri in terrazza fino a tardi, anzi preferisce rientrare e accoccolarsi su uno dei suoi tanti cuscini. 




Le zinnie, che fioriscono spontaneamente ogni anno per la gioia di api e farfalle e dove la mia gatta talvolta si riposa, sono al termine della loro fioritura. I miei pioppi, quest'anno con anche maggior anticipo rispetto al solito, hanno già iniziato a perdere la folta chioma e Paciocca aspetta paziente qualche topo sull'erba umida, già ricca di foglie secche. Insomma, l'estate è davvero agli sgoccioli. Siete pronti a salutarla e ad accogliere l'autunno?

sabato 13 settembre 2014

La frase del giorno, per Daniza: Fulco Pratesi

Tanti anni fa io ero un cacciatore. Un giorno, mentre mi trovavo a caccia di orsi nei boschi della Turchia, ho assistito ad una scena che mi ha cambiato la vita: un'orsa con i suoi tre cuccioli, a pochi metri da me. In una manciata di secondi ho capito che stavo facendo una follia. Sono tornato in Italia, ho venduto i fucili e, con un gruppo di amici appassionati di natura, ho fondato il WWF. In me era nato un sogno: proteggere gli animali, gli ambienti, fare qualcosa per costruire un mondo di armonia tra uomo e natura.
Fulco Pratesi, Presidente Onorario di WWF Italia
Immagine tratta da QUI
Mi sono imbattuta in questa frase la scorsa settimana, in occasione dell'ottantesimo compleanno di Fulco Pratesi, fondatore di WWF Italia e oggi suo Presidente Onorario. Leggerla in questi giorni lascia un sapore amaro, amarissimo: un gusto di drammatica tristezza e insopportabile ingiustizia, per una vicenda gestita male fin dall'inizio. Ormai la notizia ha fatto il giro di tutta Italia: Daniza, l'orsa bruna con al seguito due cuccioli che stava allevando e proteggendo (e malaguratamente li ha difesi da un cercatore di funghi, ferendolo), è morta, uccisa da una dose troppo massiccia di anestetico.
Vorrei essere breve sulla vicenda, invitandovi soprattutto ad informarvi leggendo i tanti articoli che sono stati pubblicati da quotidiani, da siti delle più importanti associazioni ambientaliste ed animaliste italiane, che ora chiedono soprattutto tre cose: che si faccia chiarezza sulla morte dell'orsa per capire quando la sua triste sorte sia stata accidentale; che i suoi due cuccioli di 8 mesi, rimasti orfani ben prima di essere considerati autonomi, siano monitorati e protetti qualora risultasse chiaramente a rischio la loro sopravvivenza; che questa storia non si ripeta più. 
A questo proposito, vi invito fin d'ora a firmare la petizione della LAC (Lega Abolizione Caccia) per revocare la delibera sull'uccisione degli orsi in Trentino: potete firmare qui.
Ed ecco alcuni articoli:
E per non essere solo arrabbiati ma anche un pò propositivi, vi mostro un bel video di WWF appunto per promuovere un mondo di armonia tra uomo e natura: "viaggiare sicuri nel paese degli orsi".

Chiudo questo post citando un pezzo di un articolo illuminante, che vi consiglio di leggere integralmente: "Daniza voleva solo vivere", scritto dalla Dott.ssa Annamaria Manzoni, che riassume perfettamente dov'è stato (dove è sempre stato e dove purtroppo starà ancora lungo, aggiungo), il problema grave che ha condotto all'evitabile morte di un'orsa e ora mette a serio rischio la vita di due cuccioli:
"Daniza che difende i suoi piccoli e che per questo viene condannata, è solo l’ultimo caso, in ordine di tempo, di un animale che non fa altro che esprimere le proprie caratteristiche di specie e che per questo viene punito dall’uomo. Uomo il cui giudizio, sempre guidato dall’interesse, in queste situazioni sembra equiparare a sé gli animali, riconoscendo loro la responsabilità di scegliere tra bene e male, li ritiene colpevoli di comportamenti che violano la pacifica convivenza interspecifica stabilita secondo parametri esclusivamente umani; lo stesso uomo che, in ogni altro contesto, tratta gli stessi animali come esseri inferiori quando non semplicemente cose".
Ciao Daniza, non siamo stati all'altezza di gestire il tuo sacrosanto istinto materno e il tuo diritto di esistere, libera e compresa nelle tue necessità, accanto alla nostra civiltà... speriamo almeno di dimostrarci in grado di prenderci cura dei tuoi cuccioli, che un giorno possano diventare orsi adulti e liberi, in una natura che è nostra tanto quanto loro.

martedì 9 settembre 2014

I significati e l'espressività dello sguardo del gatto

Pochi animali riescono a manifestare il loro umore attraverso le espressioni in modo tanto distinto quanto i gatti.  
Konrad Lorenz


Vi avevo già mostrato in precedenza una carrellata di espressioni feline davvero comunicative e - a nostro modo di vedere - quasi "umane"... ma oggi vi propongo ancora una galleria di foto espressive, perchè grazie ai suoi meravigliosi occhi magnetici, a volte sornioni, a volte persi nell'infinito, a volte concentratissimi su qualcosa che noi non riusciamo a vedere, il gatto effettivamente riesce a comunicare il suo umore e il suo stato d'animo in maniera inequivocabile.  

Timore e disagio: questa micia non si sente sicura!
Espressione pacifica, sguardo diretto e pupilla ristretta: questa gatta è a suo agio.
Un elemento chiave nell'espressività del gatto sono le sue pupille, che riescono a dilatarsi incredibilmente non solo durante la visione notturna ma anche di giorno, a seconda delle circostanze. Le pupille dilatate nel gatto, durante il giorno, possono indicare diversissimi stati d'animo: massima concentrazione durante la caccia nel momento "clou"; paura, stress e allerta; improvvisa curiosità (un rumore o un movimento che richiama l'attenzione del micio); aspettativa per qualcosa di positivo e desiderato che sta per arrivare (di solito, quando aprite una scatoletta di fronte al vostro amico affamato, potrete notare una dilatazione delle pupille immediata).

Orecchie alzate, occhi sgranati e pupille dilatate: c'è qualcosa di interessantissimo!
Sguardo dolce, postura rilassata, pupille dilatate: espressione di attesa di qualcosa di piacevole.
Importante elemento di comunicazione è anche il modo in cui il micio vi guarda: sapevate ad esempio che il socchiudere le palpebre per pochi istanti, mentre vi guarda e gli state parlando, è un segno di affetto e fiducia nei vostri confronti? Fateci caso, specialmente nei momenti di coccole e di particolare tenerezza potrete notare questo chiudere gli occhi a voi rivolto. Ugualmente, spesso quando il vostro gatto è rilassato e particolarmente soddisfatto, tenderà a tenere gli occhi socchiusi, nella classica espressione sorniona di compiacimento felino. L'avete presente, no?

Non occorre la didascalia per spiegare lo stato d'animo di questa micia!
Gli occhi socchiusi - ma con postura del corpo e delle orecchie ben diversa! - possono anche essere manifestazione di timore e sottomissione. Durante gli approcci tra gatti antagonisti, di solito il gatto dominante avrà lo sguardo fermo e ben aperto, mentre il contendente più debole cercherà di tenere lo sguardo basso e socchiuso in segno di resa, per evitare lo scontro.

Orecchie un pò abbassate, occhi socchiusi ed espressione infastidita: è meglio se non lo disturbiamo!
Benchè espressivo, lo sguardo come avrete capito però non è tutto: i gatti riescono a manifestare le loro intenzioni ed emozioni anche tramite una ricchissima gamma di posizioni di coda, corpo e orecchie. In particolare è ancora più importante valutare la combinazione di sguardo e postura per interpretare correttamente cosa sta passando per la testa del vostro micio. E voi, riuscite sempre a capire lo stato d'animo dei vostri gatti, oppure talvolta restano ancora un affascinante mistero?

venerdì 5 settembre 2014

Le leggi della fisica, applicate al gatto!

Ho sempre avuto un pò di problemi con la fisica: tutte quelle formule, le unità di misura, le grandezze scalari e vettoriali, che fatica comprenderle... Ma quando le leggi riguardano il gatto, allora capisco molto di più! Direttamente dal web, ecco a voi alcune importanti regole della fisica che reggono la vita del nostro felino domestico...


Legge d'inerzia del gatto
Un gatto a riposo tende a rimanere a riposo, a meno che non sia spinto da una forza esterna come l'apertura di una scatoletta di bocconcini o un topo che gli corre accanto.

Mmm, datemi un buon motivo per muovermi da qui...

Legge del moto del gatto
Un gatto si muoverà in linea retta, a meno che ci sia un motivo realmente buono per cambiare direzione.

Punto dritta dritta verso di te!

Legge del magnetismo del gatto
Tutti i blazer blu e i maglioni neri attraggono il pelo del gatto in maniera direttamente proporzionale alla scurezza del tessuto.

Lascerò abbastanza pelo qui sopra? Si noterà sufficientemente?

Legge del gatto che dorme
Per quanto possibile, ogni gatto deve dormire con il padrone in una posizione tanto scomoda per il padrone quanto comoda per il gatto.

Con che cuore alzarsi dal divano? Fonte foto: QUI

Legge di allungamento del gatto
Un gatto allungherà il suo corpo abbastanza da raggiungere appena qualcosa che lo interessa.

Su su, avvicinati, che io mi sono già allungata!

Legge del tavolo della cena
I gatti devono presenziare a tutti i pasti allorché venga servito qualcosa di buono.

E' importante non mancare mai ai pasti comandati, in famiglia!

Legge dell'ostruzione
Un gatto deve giacere in una posizione tale da ostacolare al massimo il passaggio di chiunque.

Beh, che c'è? Mi sembra giusto non sprecare tutto questo spazio!

Legge del tappeto
Nessun tappeto può rimanere nel suo stato originale per molto tempo.

Lasciarlo disteso? Sciocchezze: così è molto più confortevole!

Prima legge di conservazione dell'energia
I gatti sanno che l'energia non si può né creare né distruggere e ne useranno, quindi, il meno possibile.

Se questa non è saggezza!

Seconda legge di conservazione dell'energia
I gatti sanno anche che l'energia si può recuperare solo sonnecchiando tutto il giorno.

Aaahh, una delle mie leggi preferite!

Queste e molte altre leggi della fisica regolano la vita dei nostri morbidi felini... per sorridere un pò dei paradossi e delle grandi verità che noi gattofili sperimentiamo ogni giorno!

lunedì 1 settembre 2014

"Chi ha paura dei pipistrelli?" di Maria Rabozzi

Cala il crepuscolo in una sera estiva: mentre il sole affonda all'orizzonte e le stelle appaiono una dopo l'altra, nel cielo sfumato cobalto frulla velocissima una sagoma inconfondibile: un minuscolo corpicino peloso, due ali scure come un impermeabile che compiono manovre incredibili, seguendo traiettorie per noi misteriose e affascinanti. Di chi sto parlando? Di un pipistrello, naturalmente! 
E non ditemi, cari lettori, che anche tra voi c'è qualcuno che può averne paura! Perchè di questo piccolo mammifero notturno, utile amico delle nostre campagne e gran divoratore di zanzare, non c'è proprio da aver paura... basta solo conoscerlo un pò meglio per trovarlo subito simpatico, ma soprattutto affascinante come poche altre creature sanno essere! Volete saperne un pò di più?

Un piccolo pipistrello europeo. Fonte foto: Wikipedia.
Purtroppo da secoli e secoli i pipistrelli, per il loro curioso aspetto e le loro abitudini notturne, hanno alimentato un bel pò di leggende, miti e un ancora più pregiudizi. Esistono persone che di fronte alla parola "pipistrello", non possono fare a meno che esprimersi in maniera schifata... ma quanto sappiamo, davvero, di questo mammifero volante, unico nel suo genere? Un bel libro che vi consiglio a questo proposito è "Chi ha paura dei pipistrelli?", scritto da Maria Rabozzi, insegnante di scuola media e soprattutto grande appassionata di natura e animali, che con questa pubblicazione vuole far conoscere a tutti la straordinarietà dei chirotteri, appunto i pipistrelli. 


Il libro si apre con una storia vera, di un incontro che ha cambiato la vita dell'autrice: il ritrovamento di Pippi, piccolo pipistrellino di pochi giorni caduto dalla sua tana durante un temporale, in serio pericolo di vita. Maria riuscirà a salvare il piccolo Pippi prendendosene cura con dedizione e sensibilità, prima di affidarlo a un Centro Recupero Animali Selvatici, e trascorrendo ben due settimane in compagnia della minuscola creatura ne rimane rapita e affacinata. E così, in questo bel libro, partendo da una storia vera di vita vissuta, e raccontata con trepidazione e intensità, si passa poi a scoprire tutti i segreti di questo incredibile animale che è il pipistrello. 

Alcuni pipistrelli si nutrono di frutta. Fonte foto: Wikipedia.
I chirotteri sono diffusi su tutto il pianeta, ma sapevate che il più piccolo può misurare solo pochi cm, mentre il più grande ha un'apertura alare di più di un metro e mezzo? Avreste mai immaginato che i pipistrelli passano l'inverno in letargo e, in questa fase, riescono ad abbassare la loro temperatura corporea fino agli 0°C? O ancora, che i chirotteri allevano i propri piccoli in vere e proprie nursery, dove si radunano tutte le mamme con il loro piccolo?
Nel leggere "Chi ha paura dei pipistrelli?" mi sono stupita di quanto poco sapessi su questo straordinari mammiferi che popolano anche i dintorni di casa mia, e quanto ci fosse di davvero speciale in loro! Inoltre sono creature utilissime, in quanto in una notte possono arrivare a mangiare tra le 1000 e le 2000 zanzare: non per nulla, il pipistrello è protetto dalla legge italiana dal 1939. Nonostante le tutele, i chirotteri europei sono attualmente minacciati di estinzione poichè, come troppi altri animali, soffrono enormemente per l'impatto delle attività umane nell'ambiente: uso di pesticidi in agricoltura e di sostanze chimiche in edilizia, distruzione di zone boscose o di altri tipi di rifugi, nonchè una generale intolleranza generale, sono tutti fattori che rendono sempre più difficile la vita per questi mammiferi.

Il pipistrello dorme appeso a testa in giù. Fonte foto: Wikipedia
Ahimè infatti, sfortuna dei pipistrelli, spesso vengono considerati poco più di "topi con le ali", animali sgradevoli e inquietanti. Si tratta di vera e propria ignoranza, perchè i pipistrelli non hanno nulla a che vedere con i topi (pensiamo anche solo alla loro fecondità: i topi sono molto prolifici, i pipistrelli invece, nel migliore dei casi, riescono a partorire solo due cuccioli all'anno)! Il libro di Maria Rabozzi raccoglie, oltre che tante informazioni scientifiche, anche tutta una serie di racconti, leggende e storie popolari da tutto il mondo sulla figura del pipistrello. E così scopriamo che in alcune culture questo animale viene positivamente considerato come un favoloso ibrido tra due mondi: un mammifero alato, che viene dalla terra, ma è padrone del cielo come fosse un uccello.
"Chi ha paura dei pipistrelli?" ci mette in condizione di conoscere questo speciale animaletto, scoprendone le verità scientifiche oltre alle leggende che da secoli si legano al pipistrello; il libro è inoltre adatto anche per essere impiegato come strumento didattico in classe, per promuovere una corretta conoscenza della fauna che ci circonda e per incentivare il rispetto della natura.

Pipistrello in volo, notate il folto pellicciotto. Fonte foto: Wikipedia.
Personalmente ho poi apprezzato moltissimo la "Preghiera del Pipistrello" che chiude il volume, composta dall'autrice, nella quale il piccolo animaletto parla a Dio pregandolo che gli uomini possano conoscerlo e amarlo per quello che è, senza che nel frattempo distruggano il mondo naturale, la nostra comune casa. E chiudo con una citazione, consigliandovi però di leggervi tutto questo utile e bel libro: "'Se lo conosci, lo difendi', questo potrebbe essere lo slogan su un manifesto per invitare tutti ad avvicinarsi, con maggiore rispetto, gratitudine e curiosità, ai nostri amici pipistrelli" (M. Rabozzi, "Chi ha paura dei pipistrelli", Ed. Belvedere, p. 37).
Allora, avete ancora paura di queste straordinarie creature?