lunedì 25 giugno 2012

Sport serali per gatti e gattofili: far rincasare il gatto

Prendendo spunto da una domanda di Eli, ho deciso di dedicare un post alla "caccia-al-gatto", sport che quasi ogni "padrone" coscienzioso si trova a praticare sul fare della sera. In cosa consiste? Lo scopo è di recuperare l'amato felino in vista dell'avvicinarsi delle tenebre, per evitargli pericolosi vagabondaggi notturni ed altrettanto perigliosi incontri con animali non amichevoli (si va dallo scorbutico gatto del vicino alla mortale volpe). Naturalmente questo sport si pratica solo con gatti che abbiano libero accesso all'esterno, i mici che vivono in appartamento avranno tutta un'altra serie di attività ludiche serali.

Scende la sera d'estate: non c'è momento migliore per i gatti per gironzolare


Sarà un post un pò scherzoso, ma prima vorrei sottolineare due questioni preliminari e serie, che dovrebbero essere ovvie:
1. Il gatto va sterilizzato: oltre alla motivazione generale del contenimento delle nascite, il micio in particolare sarà più casalingo e il suo istinto di vagabondare mettendosi in pericolo sarà ridotto;
2. E' fondamentale che il gatto, specie in zone con traffico o presenza di altri pericoli naturali (es. volpi) stia in casa di notte. Il gatto spesso viene abbagliato dai fari delle auto durante la notte e così finisce per essere investito; inoltre i nemici naturali del gatto sono quasi tutti notturni. Non fatevi impietosire dalle sue lamentele: se il gatto è stato fuori tutto il giorno, la sera potrà pure rassegnarsi a un coprifuoco.

La volpe è una minaccia mortale per il gatto ed è molto più diffusa di quanto si possa pensare.

La caccia-al-gatto tende ad essere uno sport tipicamente primaverile-estivo: le rigide temperature invernali sono in genere sufficientemente autorevoli per convincere il gatto a stare in casa il più possibile. Nei periodi autunnali la caccia-al-gatto si risolve in un richiamo più o meno blando.
Sappiate che il gatto è un avversario astuto e dotato di diverse capacità che rendono difficile lo sport:
1. E' intelligente e caparbio: se non vuole farsi trovare, non si farà trovare;
2. Sa essere dannatamente silenzioso, cosa che va tutta a suo vantaggio;
3. Vede meglio di voi al buio e sente ogni vostro movimento: non lo prenderete mai di sorpresa;
4. E' mediamente piccolo, quindi può nascondersi quasi ovunque.

Questa è Lucy, una mia micia di anni fa. Se non fosse per la coda, la vedreste?

In questo sport esistono diversi stili felini, che corrispondono ad altrettanti gradi di difficoltà per noi umani:
1. Se il gatto è di buon cuore e particolarmente casalingo e/o affettuoso, sentendo il vostro richiamo si farà vedere e si farà prendere senza troppe storie. Grado di difficoltà: facile.
2. Se il gatto possiede un discreto senso dell'umorismo, sentendo il vostro richiamo si farà vedere e inizierà una o più "manches" di "acchiappami, se ti riesce!", con chiaro intento giocoso. State attenti: i gatti sono bravi a coinvolgervi in questo gioco, ma per loro diventa anche estremamente eccitante e potrebbe indurli a sfuggirvi per ore. Grado di difficoltà: medio/difficile.
3. Se il gatto è un pochetto malfattore, ma soprattutto se ama molto la vita notturna, sentendo il vostro richiamo resterà perfettamente immobile, accovacciato in un cespuglio, e voi sarete angosciati fino alla mattina successiva, disperandovi sulla sua sorte. Grado di difficoltà: impossibile.

Presa!!! Questa è Gigia, adottata lo scorso anno (A Coda Alta)

Del resto, voi avete alcune possibilità per contrastare un tale temibile avversario, e potete anche mettere in campo una serie di astuzie:
1. Anche voi siete intelligenti e soprattutto siete dotati di un orologio: siate rigidi e inflessibili sull'ora di rientro, che dev'essere sempre quella ogni sera (in modo variabile a seconda dell'ora del tramonto). Il gatto è abitudinario e dopo qualche mese di questo tran-tran, lo considererà una cosa inevitabile. O almeno, ve lo auguro.
1.1 Se il vostro gatto è libero di gironzolare in campagna, vi suggerisco di non aspettare troppo oltre il tramonto (se ne avete la possibilità, anzi, dovreste recuperarlo un pò prima), perchè sul fare del crepuscolo il gatto si "attiva" e si allontanerà di casa. A quel punto: tanti auguri a prenderlo.


Paciocca tenta la fuga tardo-pomeridiana nei campi, sperando di passare inosservata

2. Anche se il gatto è silenzioso, non è indenne ai morsi della fame: abbinate sempre il rientro al pasto serale, in modo che il micio sia spinto a rincasare per fame e si sentirà anche gratificato. Questo implica non dargli da mangiare almeno nelle precedenti 6-8 ore, o lui vi farà bellamente "marameo!".
3. Anche se non prenderete mai di sorpresa un gatto, vale la psicologia al contrario. Se lo avvistate e capite che non ha la minima intenzione di farsi acchiappare, fingete di essere estremamente occupati in una qualche zona del giardino. Fingete interesse per una buca, una pianta, una pietra, ma soprattutto ignoratelo. Per lui sarà un richiamo irresistibile e non appena vi sarà a tiro, acciuffatelo senza pietà. Attenzione: il gatto impara in fretta.

***

Spero che questo post, magari oltre a divertirvi un pò, vi abbia dato anche qualche utile suggerimento per affrontare la caccia-al-gatto con successo! Vi assicuro che, nonostante l'abbia messa sul ridere, qui c'è un compendio di tutta la mia decennale esperienza in materia.

giovedì 21 giugno 2012

Una stagione: l'estate (2012 - 1)

Benvenuti in estate!
Inizia la stagione più calda dell'anno... e nonostante la mia enorme antipatia per l'afa, le zanzare, il caldo umido, l'impossibilità di fare torte nel forno, la caccia-alla-gatta che devo fare ogni sera... ammetto che certi panorami mozzafiato li sa regalare solo l'estate.





Per un'amante delle frescure autunnali come me, potrete capire come mi è irresistibile l'aria da temporale... senza dubbio uno dei momenti "naturalistici" più intensi dell'estate:




Ed infine, uno dei simboli dell'estate per eccellenza: i girasoli. Questi sono nati spontaneamente, dopo che quest'inverno lasciavo regolarmente semini di girasole per gli uccellini durante le nevicate. E' stato un ringraziamento della natura?



Buona estate a tutti!

sabato 16 giugno 2012

Una storia per il terzo compleanno di "A Coda Alta"

Una tempesta terribile si abbatté sul mare. Lame affilate di vento gelido trafiggevano l'acqua e la sollevavano in ondate gigantesche che si abbattevano sulla spiaggia.  Quando la tempesta passò, rapida come era arrivata, l'acqua si placò e si ritirò. Ora la spiaggia era una distesa di fango in cui si contorcevano nell'agonia migliaia e migliaia di stelle marine. Erano tante che la spiaggia sembrava colorata di rosa. Il fenomeno richiamò molta gente da tutte le parti della costa. Arrivarono anche delle troupe televisive per filmare lo strano fenomeno. Le stelle marine erano quasi immobili. Stavano morendo. 

Foto da web

Tra la gente, tenuto per mano dal papà, c'era anche un bambino che fissava con gli occhi pieni di tristezza le piccole stelle di mare. Tutti stavano a guardare e nessuno faceva niente. All'improvviso, il bambino lasciò la mano del papà, si tolse le scarpe e le calze e corse sulla spiaggia. Si chinò, raccolse con le piccole mani tre piccole stelle del mare e, sempre correndo, le portò nell'acqua. Poi tornò indietro e ripeté l'operazione. Dalla balaustrata di cemento, un uomo lo chiamò. "Ma che fai, ragazzino?". "Ributto in mare le stelle marine. Altrimenti muoiono tutte sulla spiaggia" rispose il bambino senza smettere di correre. "Ma ci sono migliaia di stelle marine su questa spiaggia: non puoi certo salvarle tutte. Sono troppe!" gridò l'uomo. "E questo succede su centinaia di altre spiagge lungo la costa! Non puoi cambiare le cose!". 

Foto da web

Il bambino sorrise, si chinò a raccogliere un'altra stella di mare e gettandola in acqua rispose:
"Ho cambiato le cose per questa qui".

L'uomo rimase un attimo in silenzio, poi si chinò, si tolse scarpe e calze e scese in spiaggia. Cominciò a raccogliere stelle marine e a buttarle in acqua. Un istante dopo scesero due ragazze ed erano in quattro a buttare stelle marine nell'acqua. Qualche minuto dopo erano in cinquanta, poi cento, duecento, migliaia di persone che buttavano stelle di mare nell'acqua.  Così furono salvate tutte. 

La storia è di Bruno Ferrero, tratto dal libro "A volte basta un raggio di sole"... e l'ho trovata perfetta per festeggiare il terzo compleanno di "A Coda Alta", che veniva fondata proprio il 16 giugno 2009. Auguri "A Coda Alta"!

giovedì 14 giugno 2012

Per due giovani cicogne terremotate

Il terremoto non ha colpito solo uomini e animali domestici, ma anche tanti animali selvatici, che si ritrovano spaesati di fronte a questo tremendo evento naturale. Oggi pubblico una lettera di Lipu Ferrara: si stanno occupando (tra le altre cose) di due cicogne ancora giovani, cadute dal nido durante le scosse di terremoto... le due volatili crescono a rapida velocità rispetto allo spazio a loro disposizione. Come mi ritrovo sempre a ripetere, una piccola offerta per ciascuno di noi non è nulla, ma tutti insieme possiamo raggiungere un grande risultato... ma vi lascio leggere la lettera:

Cari Amiche e Amici,
abbiamo un problema che vorremmo tentare di risolvere con l’aiuto di chi potrà darci una mano, prima di arrenderci.
Vista la velocità di crescita delle 2 giovani Cicogne bianche (Ciconia ciconia) che sono ricoverate presso il Giardino delle Capinere dal 20 e 29 Maggio scorsi (e che, ve lo ricordiamo, sono cadute dai rispettivi nidi a causa delle scosse del recente sisma che ha colpito la nostra zona), entro 2 o 3 settimane al massimo, dovremo trovare uno spazio adeguato alle loro dimensioni, di cui al momento siamo sprovvisti.
Abbiamo pertanto pensato di costruire una specie di voliera, molto semplice, utilizzando le strutture dismesse di una serra usata in agricoltura, che ci verrà donata gratuitamente. Dovremmo però comprare la rete e il cannucciato da mettere come protezione per una spesa stimata di 1.200/1.500 euro (forse).
Siamo quindi costretti ad aprire una sottoscrizione per cercare di raccogliere quanto necessario, altrimenti le due Cicogne verranno portate in altro luogo e, non essendo più sotto il nostro controllo, la LIPU non potrà più garantirne un percorso il più possibile coerente verso la libertà.
Se volete e potete aiutarci, ecco come: passando presso il nostro Centro di Recupero in Via Porta Catena 118 a Ferrara o con un versamento sul nostro Conto corrente postale 10676443 intestato a LIPU Sezione Ferrara, causale “Per le cicogne”.
Naturalmente vi aggiorneremo sul risultato della raccolta fondi entro la prima metà di luglio.

 
GRAZIE A TUTTI COLORO CHE CI DARANNO UNA MANO!

domenica 10 giugno 2012

"Amare oltre i confini"...

...è il titolo del primo libro di Progetto Animalista per la Vita, associazione no profit con sede legale a Milano (e a Caceres, in Spagna), nata nel 2009 con l'intento di far conoscere gli orrori delle perreras spagnole, dove centinaia di cani e gatti trovano morte certa. I volontari di Progetto animalista per la vita cercano di salvare quante più vite possibili, trovando adozioni in Italia per cani e gatti spagnoli. Questo primo libro, la cui vendita naturalmente va tutta in beneficenza per il loro operato, raccoglie tantissime storie di cani (e qualche gatto) salvato dai volontari dall'inferno vissuto in Spagna.


Sono storie a lieto fine, di incontri felici che cambiano la vita sia dei cani che delle famiglie che decidono di adottarli... ogni storia è corredata da una o più foto a colori dei musetti dei quattrozampe: colpisce vedere sguardi tanto umani su quei musi, espressioni dolci, fiduciose, oppure spaventate, afflitte, dubbiose... ma è bello sapere che in tanti ce l'hanno fatta. Credo sia particolarmente importante acquistare e leggere questo libro, perchè il lavoro di quest'associazione mi sembra davvero impegnativo e i risultati da loro ottenuti incredibili, considerata anche la poca informazione che c'è verso la situazione spagnola. Tutti i cani arrivano in Italia sterilizzati, vaccinati, con esami del sangue e test, pronti ad essere accolti nella loro nuova famiglia che li ha già scelti nelle settimane precedenti.


Rivi, purtroppo i suoi bellissimi occhi non vedono... aspetta adozione!

Personalmente credo che l'attività di Progetto Animalista per la Vita debba andare divulgata e incoraggiata, nonostante qualcuno potrebbe domandarsi: già ci sono tanti randagi in Italia, perchè occuparci anche di quelli spagnoli? Perchè, come si legge nel libro "gli animali non hanno nazionalità, vivono tutti sotto lo stesso cielo". La vita in una perreras spagnola non è come quella in un canile italiano: si tratta di un vero inferno, dove per tanti ospiti l'eutanasia diventa solo una triste liberazione. Naturalmente, come non mi stancherò mai di ripetere, servirebbe anche un cambiamento epocale nella testa di tante persone: sterilizzazione obbligatoria per cani e gatti, fintanto che esiste il problema del randagismo, una piaga che squarcia le vite di centinaia di animali, la cui responsabilità resta essenzialmente nostra.

Buck, cucciolo di boxer, cerca una famiglia che lo adotti!
Le storie di "Amare oltre i confini" possiedono una rara dolcezza, non solo per il loro lieto fine (riempie il cuore vedere tanti cani, molti dei quali sono levrieri, oggi comodamente spaparanzati su divani, tappeti e salotti di casa)... ma anche perchè mostrano che in situazioni ai margini di ogni umanità, basta poco per iniziare a sanare le ferite, migliorare le cose, tutti insieme. 
A questo proposito, se volete ordinare il libro (15 euro + 5 euro spese di spedizione), potete scrivere direttamente a elisabetta.oglietti@gmail.com. Vi consiglio in ogni caso di visitare il loro sito, dove potrete leggere tante storie in attesa di una felice conclusione, dell'impegno incessante dei volontari... e dove resterete assolutamente catturati dagli sguardi dolci e fiduciosi di tanti cani che attendono che qualcuno cambi il loro destino.



I tempi di adozione di uno dei cani o gatti di Progetto Animalista per la Vita sono piuttosto lunghi, ma se decidete di intraprenderla ne varrà certamente la pena. Perchè è proprio vero che se salvare un animale non cambierà il mondo... avrà però cambiato il mondo di quell'animale.

www.progettoanimalistaperlavita.org  - progettoanimalistaperlavita1@gmail.com

giovedì 7 giugno 2012

La frase del giorno: Ray Bradbury

Ognuno deve lasciarsi qualche cosa dietro quando muore, diceva sempre mio nonno: un bimbo o un libro o un quadro o una casa o un muro eretto con le proprie mani o un paio di scarpe cucite da noi. O un giardino piantato col nostro sudore. Qualche cosa insomma che la nostra mano abbia toccato in modo che la nostra anima abbia dove andare quando moriamo, e quando la gente guarderà l'albero o il fiore che abbiamo piantato, noi saremo là. Non ha importanza quello che si fa, diceva mio nonno, purché si cambi qualche cosa da ciò che era prima in qualcos'altro che porti poi la nostra impronta. La differenza tra l'uomo che si limita a tosare un prato e un vero giardiniere sta nel tocco, diceva. Quello che sega il fieno poteva anche non esserci stato, su quel prato; ma il vero giardiniere vi resterà per tutta una vita. Ray Bradbury (1920-2012)


Questo post non c'entra molto con il mio blog... ma non potevo non omaggiare uno degli scrittori a cui sono più intimamente legata.
I tuoi 91 anni vivranno per secoli... fino a quando leggeremo ancora i tuoi libri. Ciao Ray e grazie di tutto.

mercoledì 6 giugno 2012

Ferrara

Quando Robin ha indetto il suo contest, nel quale si deve raccontare di un luogo che amiamo, ero molto felice, perchè avrei potuto parlare di Ferrara. Ancora non c'era stata nessuna scossa... ormai sembra una vita fa.
Avevo preparato questo post poche ore prima del terremoto del 20 maggio scorso ma, sinceramente, non me la sono mai sentita di pubblicarlo, perchè la tensione di questi giorni non me l'ha permesso. Ma la tensione rimane, aggiunta a un senso di impotenza e di depressione per tutta un'Emilia in ginocchio.  Nessuno sa prevedere cosa accadrà nei prossimi mesi, ma tutti qui iniziamo a temere che le scosse ci accompagneranno non solo per settimane... ma molto più a lungo. Comunque vada, questo è un modo per esorcizzare la paura: una dichiarazione d'amore per la mia città.

Il sottomura di Ferrara... trovo che questa foto riassuma lo spirito della mia città

Ferrara ad oggi non è distrutta, ha solo riportato diversi danni e la paura ha serpeggiato in ogni casa. Ma a parte questo, dopo quello che è successo e le morti tragiche che ci sono state, complessivamente possiamo reputarci fortunati. Se non avessi scattato questa foto proprio un giorno prima del terremoto, non potrei mostrarvi il castello estense così, perfetto e maestoso:

La torretta in alto a destra è crollata...
In ogni caso anche se ci sarà da ricostruire... per Ferrara, città piccola, pulita, ordinata e splendida, l'amore resta intatto. Così come resta intatta la suggestione del suo centro città...

Il campanile

La statua del Savonarola

Il duomo, dopo una nevicata

Il palazzo ducale, sotto il quale sta uno dei bar storici di Ferrara, il "Leon d'oro"

Una delle cose che più mi fanno apprezzare Ferrara è la presenza di tante zone verdi attorno e dentro la città stessa... come il parco urbano, sede di due manifestazioni europee di aquiloni (in aprile) e di mongolfiere (in settembre).

L'enorme parco urbano
Uno degli aquiloni più originali al festival della "Vulandra"

Per tacere del fascino che hanno le stradine medievali, con i loro volti e le luci aranciate sul fare della sera, le vie ciottolate, le vecchie chiesette ancora bellissime (oggi è triste vederle inagibili e transennate)... Inoltre, a Ferrara è facile girare per le strade e vedere angoli del genere:


Robin mi chiede anche un suggerimento "libresco", ma per questo posso solo dire che nel centro di Ferrara ci sono due grosse librerie di conosciute catene, purtroppo non c'è più nessuna libreria indipendente... anche se, ad essere sinceri, proprio di fronte alla famosa biblioteca Ariostea, c'è un mercatino stabile di libri usati, dove da adolescente passavo interi sabato pomeriggi.
Uno degli aspetti più caratteristici della mia bella città sono sicuramente le sue celebri mura, che abbracciano il perimetro cittadino regalando a ferraresi e turisti una passeggiata che mozza il fiato... in ogni stagione, in ogni circostanza, con ogni temperatura... e anche oggi, mentre tanti pensieri inquieti si affollano nelle nostre menti, una passeggiata sulle mura non può che fare bene.





Se venite a Ferrara non dimenticatevi di fare una sosta davanti al mastodontico acquedotto, attorno al quale ci sono graziosi giardinetti fioriti, con panchine, giostre per bambini ma soprattutto... la gelateria artigianale più buona della storia: "Tutto gelato". Il loro gelato è indimenticabile. Ogni volta che entro in questa gelateria torno bambina e mi sento nel paese dei balocchi: vasche di gelato colme fino all’orlo di ogni gusto che si può desiderare, dai più classici a quelli più innovativi (ad esempio "mon-cheri", cioccolata extrafondente con ciliegie sottospirito, oppure "ciocco-crocco", cioccolata fondente con mandorle caramellate, oppure "crema-ciock", crema deliziosa con ricche variegature alla cioccolata al latte)… e la cosa migliore è che, se manca un gusto che si desiderava, quasi si ringrazia perché così si ha modo di assaggiarne un altro.

L'acquedotto di Ferrara

Le meraviglie di Ferrara non sono finite, e non basterebbe un blog intero per descriverle: il Palazzo dei Diamanti, la zona della Certosa, i negozi "storici" (che purtroppo stanno avendo vita difficile con la crisi), le tante biblioteche sparse per le vie... per questo venite a visitarla.
Ma c'è una cosa che mi fa capire che Ferrara, a prescindere da dove potrò mai abitare nel corso della mia vita, sarà sempre e solo la mia città, il mio vero nido. Ditemi: in quale altra città potreste mai ammirare un campo di papaveri, fiordalisi e camomilla, a pochi metri dal traffico cittadino?


Notate la strada, sulla destra

Con questo post partecipo al contest di Robin, che ringrazio per avermi dato uno spunto per un argomento così bello come la mia città, in un momento così difficile come questo.

Festeggiate un anno nel nido con me

Vi invito anche a leggere questa lettera piena di commozione ma anche di amore per la nostra Emilia.