domenica 30 giugno 2013

"La sedia di Lulù" di Marina Casciani e Alessandra Santandrea

Ci sono storie che colpiscono dritte al cuore perché sono positive, piene di vita, ricche di emozioni e pregne di valore... soprattutto  perché sono vere. Così autentiche che faresti fatica ad immaginarne di migliori, così speciali da essere qualcosa di prezioso e unico, d’ispirazione per tante altre persone. Quella di Alessandra e di Lulù, e di tutte le persone che fanno parte della loro vita, come Marina, Mauro e Daniela, è proprio una di queste storie.
Più di dieci anni fa, l’11 settembre 2002, Alessandra ha un incidente stradale in seguito al quale perde l’uso delle gambe: deve reinventarsi tutta la sua vita, da seduta in carrozzina. La forza di volontà e soprattutto la voglia di trovare il lato positivo non le mancano: fin da subito reagisce bene e si impegna nella riabilitazione. Tuttavia abituarsi a vivere “da seduta” è difficile, soprattutto perché il mondo non è a misura di disabile: le barriere grandi e piccole si trovano ovunque, nell’ambiente come negli sguardi delle persone. Allora, come rinascere a nuova vita dopo il dramma?


Ed ecco irrompere nella vita di Alessandra e di suo marito Mauro una piccola rivoluzione, nera, pelosa e adorabile: Lulù, cucciola di labrador incrociata con un pastore tedesco. E da qui, giorno per giorno, mentre si cementa il rapporto speciale con la cagnolina, nasce una nuova Alessandra: “Lulù più di chiunque altro cominciò a conoscere i miei segreti, le mie giornate buie, i miei pianti e i miei sorrisi. (…) Fu l’inizio di un legame intimo ed esclusivo. (…) Io avevo fatto enormi progressi, mi sentivo più padrona di me e anche la capacità di prendermi cura di Lulù lo confermava agli occhi di tutti. Mi resi conto che, in qualche modo, quel cane stava diventando lo specchio di alcune mie capacità  che avevo creduto perse. La guardavo e ne ero fiera. Ci stavamo prendendo cura di noi. Vicendevolmente. Ma non potevo ancora rendermi conto di dove mi avrebbe portata, quanto veramente sarebbe stata in grado di fare per me” (La sedia di Lulù, pp.57-59).

Sandra e Lulù
Ed infatti, cogliendo l’occasione di “educare” maggiormente Lulù, Alessandra conosce Daniela Scanelli, istruttrice cinofila del centro Green Paradise. La grande sensibilità ed intelligenza di Lulù suggeriscono a Daniela che la cagnona può diventare un utile “cane da supporto”, aiutando Alessandra a ridurre il suo handicap nelle attività quotidiane: riportarle oggetti caduti, aprire e chiudere le porte, chiamare i famigliari in caso di difficoltà, portarle il cellulare quando suona (e riporlo in un cassetto terminata la chiamata!), addirittura aiutare a caricare la lavatrice e stendere.
La bravura di Lulù e la sintonia con Alessandra sono tali da condurre la coppia a vere e proprie gare di “obedience”, disciplina sportiva che punta sull’affiatamento cane-uomo e sulla capacità del primo di rispondere in modo rigoroso a richieste e ordini del secondo. Alessandra, insieme a Lulù, è oggi la prima ragazza disabile in Italia a svoligere gare di obedience a livello agonistico in classe II.

Un momento della presentazione del libro: Marina, Alessandra e Lulù
Lulù “regala” ad Alessandra non solo supporto pratico, ma anche amore, dedizione e fedeltà allo stato puro: Lulù comprende in modo imperscrutabile i limiti di Alessandra e se ne fa carico, amandola con tutta se stessa. La vita di Alessandra è rinata anche grazie a Lulù, con la quale ha scoperto di nuovo la possibilità di mettersi alla prova, appassionandosi e impegnandosi per raggiungere insieme un obiettivo comune… ma non è tutto. Alessandra viene in contatto con Marina Casciani di ChiaraMilla, associazione di promozione sociale sportivo diletantistica, che si occupa di Pet Therapy.  Marina chiede ad Alessandra di scrivere la sua storia in un libro, credendo che possa essere d’esempio per tante altre persone e pensando anche ad un progetto concreto: i fondi del ricavato del libro dovranno servire a rendere “a misura di disabile” la struttura di ChiaraMilla, oltre che per addestrare altri cani da supporto per disabili.
E continua così la meravigliosa avventura di Alessandra e Lulù, che grazie al libro cominciano a girare per scuole, città, eventi, incontri, addirittura studi televisivi Rai. Ho incontrato Alessandra, Marina e Lulù proprio venerdì scorso in una serata di presentazione del libro… inutile dire che sono rimasta senza fiato nel conoscerle, il cuore gonfio di commozione e gratitudine, un incontro che continua ad emozionarmi ed ispirarmi leggendo le pagine del loro libro “La sedia di Lulù”.


Alla presentazione del libro ho anche assistito di persona a una “dimostrazione” del legame straordinario che ha Alessandra con Lulù: al di là dei sorrisi spontanei che nascono vedendo questa cagnolona svolgere esercizi complessi (talvolta buffi, come aiutare Alessandra a stendere i panni!), passa un dirompente amore che è impossibile non cogliere… un sentimento capace di rivoluzionare davvero la vita.
Vorrei chiudere questo post con alcune frasi tratte dal libro, invitandovi però ad andare sulla pagina facebook di “La sedia di Lulù” e quella dell’associazioneChiaraMilla e cliccare un bel “mi piace”. Se voleste acquistare il libro, che è un concentrato di emozioni, forza di vivere e amore allo stato puro tra uomo e cane, potete andare sul sito: http://www.itacaedizioni.it/catalogo/la-sedia-di-lulu-2013/

“I cani hanno il potere di dimostrare con assoluta e ingenua purezza tutto ciò che sentono senza alcun condizionamento. (…) Lei non ti parlava di amore, era amore e basta, non ti parlava di felicità, era felicità e basta. (…) A volte si dice che i cani, al contrario degli umani, non vedono la differenza tra le persone; io invece vi dico che non è questo il miracolo di quelle menti straordinarie. Ciò che è soprendente, invece, è il fatto che i cani la vedono perfettamente e miracolosamente la comprendono senza spiegazione né giudizio, ecco ciò che più li distingue dall’essere umano” (La sedia di Lulù, pp. 46-61).

venerdì 21 giugno 2013

Una stagione: l'estate (2013 - 1)

Ed eccoci di nuovo alla stagione più calda dell'anno... che quest'anno si è fatta così attendere che - forse, e sottolineo forse - anche gli irriducibili amanti dell'inverno come me l'hanno desiderata almeno un pò. Ammetto che a fine maggio, io stessa avevo voglia di caldo!

 

Scorci di campi con papaveri


Purtroppo "estate" qui coincide fin da subito con molta afa, zanzare e tanta fiacca... che sono già mie sgradite coinquiline e rendono più complicato affrontare l'ultimo mese "clou", prima del riposo estivo di agosto. Ahimè, le temperature suggerirebbero un dolce far niente... prospettiva che purtroppo è inconciliabile con i miei obblighi attuali.

Un temporale si avvicina...
Papaveri aspettano la tempesta, dietro casa mia

Come forse vi sarete accorti, sto facendo un pò fatica a portare avanti con regolarità il blog: il tempo è davvero poco, gli impegni sono pressanti, le mie energie limitate... e piuttosto che pubblicare post senza "anima" o solo per il dovere di tenere aggiornata questa pagina, preferisco un riposante e sensato silenzio.

  

Anche passare dai vostri blog mi è difficile, spero mi perdonerete... quindi prendete il mio "esserci-non esserci" come una conseguenza naturale di un anno ricchissimo di impegni e prove, che si avvia alla conclusione, mentre il caldo appesantisce ogni iniziativa.

Papaveri alla fermata dell'autobus
Per celebrare l'arrivo dell'estate, vi lascio i papaveri che ho fotografato nell'ultimo mese, senza troppa cura (alcune sono scatti del cellulare)... non ho neppure più il tempo per fare foto dignitose! Che l'acceso colore di questi fiori mi sia di buon auspicio per concludere con energia e forza gli ultimi impegni... e giro l'augurio a tutti voi che vi apprestate a vivere questa nuova stagione!

domenica 16 giugno 2013

Quattro anni "A Coda Alta"... fino al gattile!

Le mie colleghe di "A Coda Alta" lo sanno: io sono fissata con il "compleanno" della nostra associazione, che ricorre proprio oggi per il quarto anno. Trovo importante festeggiare ogni anno di "vita" della nostra associazione, perchè in fondo non è un organismo impersonale, ma è fatta di persone... grazie alle quali "A Coda Alta" è cresciuta sempre più, in termini di impegno, credibilità e risultati seri... fino a vedersi attribuire per un anno (tramite regolare concorso pubblico) la vera e propria gestione del Gattile Comunale di Ferrara. Era un sogno che accarezzavamo da tempo, speravamo davvero di poter fare quest'esperienza... che è per noi sia una grande soddisfazione, ma anche un bell'impegno e una notevole responsabilità.

Asia, ospite del gattile
Ottavio, in gattile sta aspettando adozione
Dal 2009, quando "A Coda Alta" è stata fondata da un gruppo di volontari del Gattile, di strada ne abbiamo fatta... e io spero che sia ancora lunga e costellata da tanti buoni risultati, come quelli ottenuti finora.


Barone, fiv+, di una dolcezza unica
Una micia delle sorelle "Cattivik", un pochino timida...

La gestione del Gattile Comunale di Ferrara affidata ad "A Coda Alta" è partita il 1 giugno 2013... vi invito ad andare a visitare la pagina FB apposita (unitevi agli amici!!)!

mercoledì 12 giugno 2013

"Pelo e piume" di Anny Duperey

"Pelo e piume" è il racconto di come l'attrice e scrittrice Anny Duperey ha dato vita, nella sua casa in campagna a la Creuse, a un vero e proprio "eden", dove i gatti convivono pacificamente con pavoni, galline, anatre e piccioni. Il sottotitolo "un libro leggero per tempi pesanti" non vuole essere solo l'intento del libro, ma forse anche un piccolo suggerimento: in periodo di crisi, per addolcire la vita e renderla più leggera non occorre andare in capo al mondo... a volte basta un giardino e qualche creatura di cui prendersi cura, prendendoci cura anche di noi stessi. Questo libro è un garbato "collage" di ricordi d'infanzia, tragedie personali, desideri realizzati, esperienze toccanti e piccole considerazioni sulla vita consumistica e frenetica che siamo portati a fare, senza scadere mai nella banalità. La foto in copertina è scattata dalla stessa autrice e introduce già i veri protagonisti di questo libro: qualche gatto, ma soprattutto i pennuti da cortile... in primis, le tanto bistrattate galline.



Proprio le galline sono le vere star di "Pelo e piume" e molti sono i racconti che la Duperey ci regala su di loro, tra tenerezza e ribaltamento di luoghi comuni: galline di tutti i tipi e colori; piccole come un pugno o grandi come gatti; galline che hanno perso l'istinto alla cova a causa degli allevamenti industriali; galline litigiose, golose e argute; una coppia di gallo e gallina ninfomani; pulcini con grande voglia di vivere. Spinta da felici ricordi d'infanzia, legati ai nonni e alle occupazioni contadine, l'autrice nutre una vera passione per gli animali da cortile e si impegna anche a fornire indicazioni utili per l'allevamento dei gallinacei, attorno ai quali c'è tutto un mondo da scoprire! Ho apprezzato moltissimo le considerazioni che fa in merito al generale dileggio di cui sono oggetto le galline: "Fino a che punto questi animali siano oggetto di disprezzo l'ho potuto constatare io stessa quando ho avuto occasione di parlarne mentre scrivevo questo libretto. Molte persone erano stupite del fatto che io avessi perso il mio tempo a interessarmi di animali, a parer loro, tanto insignificanti. (...) Dunque, quello che di solito si rimprovera alle galline è di essere stupide... Ma in confronto a chi? Se il confronto è con la specie umana, è stupido chi istituisce questo confronto. La gallina possiede semplicemente la sua intelligenza di gallina, il suo sicuro istinto animale (...). Lei sa tutto quello che le serve per vivere bene la sua vita di gallina" (A. Duperey, Pelo e piume, Angelo Colla, pp. 86-89).

Immagine tratta da Wikipedia

Io stessa devo dire di essere rimasta molto affascinata nello scoprire tante cose su galli, galline, chiocce e pulcini, uova e cova, istinti naturali o indotti dall'uomo. Molto interessanti sono anche i racconti su piccioni, anatre e pavoni (paragonati ai gatti, per indole e abitudini, l'avreste mai detto?). Vorrei puntualizzare che è merito di questo libro non scadere mai nè nella retorica, nè nella banalità: non si tratta affatto della "fattoria del Mulino Bianco", nè tutti gli episodi hanno un lieto fine. Quel che è lieto, però, è lo spirito di Anny Duperey nel raccontarci le sue vicende, innamorata della campagna e dei suoi piccoli miracoli quotidiani: come osservare il titanico sforzo del pulcino che rompe il guscio dell'uovo per venire alla vita. Inoltre non manca una certa profondità morale e intellettuale nell'affrontare argomenti più seri. Ma per questi, vi lascio solo un'ultima citazione, invitandovi a leggere questo bel libro: "Mi auguro, per coloro che mi hanno seguita fino a quest'ultima pagina, di essere riuscita, nel mio piccolo, a dissipare un poco del generale misconoscimento che affligge il mondo dei gallinacei. L'ignoranza di ciò che è altro da noi non è forse l'orogine di ogni atteggiamento di disprezzo, di ogni razzismo, non solo nei confronti delle galline?" (A. Duperey, Pelo e piume, Angelo Colla, p. 187).

martedì 4 giugno 2013

Petfood sostenibile e solidarietà ai mici abbandonati... ALMONATURE!

Ancora una volta è con piacere che vi parlo di Almo Nature, azienda di alimenti di alta qualità per cani e gatti, da sempre attenta non solo ai bisogni nutritivi degli animali ma anche alle problematiche di abbandono-randagismo. Come già sapete la mia Paciocca adora il cibo della Almo, ma oggi vorrei informarvi che ci sono almeno tre motivi in più per apprezzare questa marca! Scegliendo i prodotti umidi in busta per gatti si hanno tre vantaggi:
  1. - 75% emissioni di CO2 rispetto alle lattine... quindi non solo cibo cruelty-free, ma anche amico dell'ambiente!
  2. Meno spreco: 55g è il giusto fabbisogno per ogni singolo pasto del gatto.
  3. Risparmio: le buste hanno un prezzo più conveniente.


Iniziativa ancora più meritevole è la seguente: per il mese di giugno ogni 2 confezioni di alimenti umidi in busta da 55g o di crocchette per gatti vendute, Almo Nature ne consegnerà una terza gratis all’OIPA e a Gaia, attraverso LOVE-FOOD. Come ogni anno difatti torna Love-Food, la riserva alimentare di Almo Nature per raccogliere pasti per i gatti in difficoltà. La Love-Food nasce come aiuto concreto alle tante situazioni di emergenza nei rifugi.
Oggi, Almo Nature significa Qualità, grazie all'utilizzo di ingredienti in origine provenienti dalla filiera alimentare umana, il controllo meticoloso svolto ad ogni stadio del processo produttivo, l'attenzione dedicata a soddisfare i bisogni dell'animale ad un livello sempre più elevato; Trasparenza, grazie alle Label: quattro colori per rendere immediatamente comprensibile la qualità di ciò che si acquista, per permettere al consumatore di giudicare e scegliere consapevolmente gli alimenti per il suo gatto e il suo cane; ma soprattutto significa Solidarietà perché scegliere Almo Nature per il proprio animale non significa solo avere la garanzia di nutrirlo con un alimento di qualità, ma spingersi oltre: grazie alla Love-Food, la riserva alimentare di Almo Nature, ogni anno l’aiuto ai gatti e cani in difficoltà è grande, l’obiettivo – sempre raggiunto – è quello di raccogliere ogni anno 1 milione di pasti. 




Se un pò mi conoscete, sapete che non mi spingerei a parlarvi di Almo Nature per qualche tipo di ritorno personale... credo davvero che sia doveroso diffondere le buone iniziative e premiare quelle aziende che si occupano di benessere animale da molti punti di vista... e in questo caso la Almo rientra certamente in questa lodevole categoria!