venerdì 9 marzo 2012

Sulle tracce dei rapaci...

Un paio di pomeriggi fa, mentre un vento pazzo e frizzante imperversava tra gli alberi in giardino, sento provenire dal cielo un famigliare “mauuu!!”. Era, ovviamente, la mia gatta, saldamente appigliata alla cima di uno dei tre pini, ad un’altezza di circa 6 metri. No, Paciocca (a dispetto del suo nome poco coraggioso) non aveva paura di cadere: è una scalatrice provetta. Il suo era un “mauuu!!” di frustrazione, per non riuscire a raggiungere un’ambita preda: un rapace si nascondeva tra le fronde! 


Non sono riuscita a identificarlo, perché è volato da un pino all’altro con grande velocità e maestosità: grande, di un colore piuttosto chiaro, grigino. Un gufo? Una civetta? Una poiana? Non saprei dirlo (non mi intendo molto di rapaci), ma di sicuro non aveva paura della mia gatta, che alla fine si è dovuta arrendere all’evidenza ed è scesa dal pino.

I tre pini del mio giardino

Nel frattempo io ho cercato indizi maggiori della presenza del rapace, per sapere se era lì di passaggio oppure se sta pensando di farsi il nido proprio nel mio giardino… e ho trovato proprio quel che cercavo: le borre!!! Ne ho trovate tante, alla base in particolare di uno dei pini, a diversi “gradi di invecchiamento”… eccola qui:

Un borra "fresca"

Per chi non sapesse cosa sono le borre, sappiate che sono rigurgiti di pelo, piume, ossa e parti non digerite di animaletti (come i topi) di cui si nutrono i rapaci. Sono proprio caratteristiche e non si può sbagliare: se vedete un grumo secco di ossicini e pelo, un rapace è passato di lì!
Ho trovato in internet (qui) interessanti informazioni sulle borre: "Le borre si appallottolano nell’intestino e vengono espulse dalla bocca con un rigurgito ogni 12 ore circa.

Una borra "secca"

In questo modo, il volatile non solo elimina le scorie del pasto, ma si ripulisce pure il primo tratto dell’apparato digerente. L’analisi delle borre consente di conoscere la biologia dell’animale attraverso le sue abitudini alimentari. In genere le borre dei rapaci notturni sono più ricche in ossa rispetto a quelle dei rapaci diurni per via di una differente forza corrosiva dei loro succhi gastrici".

Questo tronco condurrà al nido del rapace?

Considerato il fatto che le borre nel mio giardino sono piuttosto numerose e ricche di ossicini, posso ben sperare che una civetta o un gufetto abbia deciso di eleggere a proprio domicilio uno dei miei tre pini! Se così fosse, con buona pace di Paciocca, benvenuto al nuovo inquilino del mio giardino!

9 commenti:

  1. Ma pensa, non sapevo neanche cosa fosse una borra! Chissà quante ne ho ingorate nel mio vecchio giardino (dove c'erano tantissime civette che svolazzavano e si appollaiavano sulle magnolie)
    Pensa che quando avevamo i cuccioli della micina la situazione era invertita: erano le civette che facevano loro gli agguati, sperando di afferrarne uno per cena! O_o

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    1. Eh lo immagino: i micini piccoli sono prede ambite da diversi uccelli, comprese le numerose gazze che girano qui da me... sono terribili!

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  2. Che bello!! Un nuovo inquilino!!!
    Sei preparatissima!!! Brava brava!! Attendiamo notizie e foto!!! Mi piacciono i tuoi reportage!!!
    Passa un felicissimo fine settimana!!!!
    Tanti baci!!!

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    1. Grazie mille Lory!!! Spero di riuscire a fotografarlo, ma qualcosa mi dice che sarà un'ardua impresa... un buonissimo fine settimana anche a te!!

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  3. ciao Silvia,
    neppure io conoscevo questa abitudine dei rapaci. Che atleta la tua Paciocca!! Toglimi una curiosità, quando scende dagli alberi lo fa all'indietro? Maya sale senza problemi, negli alberi di pochi metri tipo ciliegio, ma a scendere è insicura e va con la testa all'ingiù, non ha mai imparato a girarsi! ;-)

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    1. Si si: Paciocca scende all'indietro!! E' una capacità che ha fin da piccola, fin dalla prima volta che è salita su una pianta ha avuto l'istinto di girarsi e scendere all'indietro... invece sua mamma e suo fratello non c'era verso che imparassero, scendevano a testa in giù e quindi finivano per cadere dopo un pò :-/

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    2. O salgono meno in alto, come Maya ;-) Fortunata Paciocca che riesce a scalare gli alberi più alti e riscenderne indenne!!!
      buona Domenica Silvia!

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  4. ciao Silvia
    tutte siamo arrabbiate per questa cosa.
    Ma non serve chiudere il blog o i candy
    Bisogna solo sapersi organizzare e aggirare l'ostacolo.
    Poi far cambiare questa legge.
    Baci

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  5. Che bel giardino che hai! Da quando abito in città il balcone è diventato l'unico lusso (anche se appena posso, soprattutto in estate, corro in campagna alla casa dei miei).
    Nonostante l'infanzia bucolica non sapevo assolutamente cosa fosse una borra, chissà quante ne ho viste senza conoscerle.
    E brava Paciocca scalatrice! il mio Mirtillo nato e cresciuto in appartamento, temo non sappia nemmeno cosa sia un albero, povero!
    ciao

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