lunedì 20 aprile 2020

Due ottime guide per orientarsi nel mondo del birdwatching

In queste settimane di quarantena, forse tra le attività più rasserenanti che è possibile fare è proprio l'osservazione degli uccelli che popolano il nostro giardino o che visitano i nostri balconi. Sulla scorta di questo post, mi sono accorta di non avervi mai presentato i miei "alleati" formidabili nell'identificazione degli uccelli che ammiro grazie al birdgardening (ed eventualmente, nei luoghi naturalistici che frequento, grazie al vero e proprio birdwatching). Certo ci sono uccelli così celebri da non aver bisogno di presentazioni: le tortore, le gazze, i pettirossi, i merli e forse le cince... ma se vi appassionerete un pochino al birdwatching, ben presto scoprirete che, ad esempio, le cince non sono tutte uguali, e vorrete saperne di più! Allo stesso modo, vi troverete febbrilmente a sfogliare una guida di riconoscimento degli uccelli quando vi capiterà di osservare un fringuello maschio e femmina: come si distinguono? Per tacere di altre specie meno diffuse o semplicemente più elusive, come le upupe, i picchi, i codirossi...


Il primo libro che vi presento è "Guida agli uccelli d'Europa, Nord Africa e vicino Oriente" di Lars Svensson: è semplicemente un gioiellino, il mio preferito in assoluto, talmente bello, pratico, intuitivo ma al contempo completo, che spesso e volentieri mi sono ritrovata a sfogliarlo come fosse un libro di racconti, prima di addormentarmi. E credetemi, dal momento che si tratta di una guida al riconoscimento degli uccelli, assolutamente non romanzata e anzi estremamente sintetica e schematica, la cosa è alquanto incredibile! La verità è che, una volta capita l'impostazione e decodificate le mappe, le sigle e i simboli (cosa piuttosto facile, a dire il vero), nonostante l'estrema sintesi, ci sono tutte le informazioni più importanti per riconoscere l'uccellino su cui vi state informando... e vi scoprirete entusiasti nel ritrovare, anche in un solo aggettivo, esattamente quella caratteristica peculiare che vi aveva così colpiti all'osservazione diretta del pennuto!

Ecco, ad esempio, la tavola delle cince (una prima parte) della guida Svensson

Il secondo manuale che utilizzo e consulto, sebbene con minore frequenza del primo, è "Birdwatching facile. Guida illustrata agli uccelli d'Europa" di Detlef Singer. Un primo pro di questo manuale è il fornire una scheda identificativa con informazioni precise e ordinate per ogni uccello: tipicità, caratteristiche generali, specie simili (ottimo per fare eventuali confronti), voce, distribuzione, riproduzione e alimentazione. Per cui se, ad esempio, si vuole scoprire cosa mangia il tal pennuto, è più immediato arrivare subito al punto. Ma il più grande pregio di questo volume sono senz'altro le 1400 bellissime fotografie a colori, mentre nella guida Svensson troviamo invece "solo" magnifiche illustrazioni (di Killian Mullarney e Dan Zetterstrom, che sono riusciti a creare vere e proprie "mappe" da esplorare, grazie alle didascalie). Vi dirò che non necessariamente una foto è più esaustiva di un'illustrazione (soprattutto se si vuole cogliere un dettaglio specifico per l'identificazione), ma nel caso di alcuni uccelli ho trovato indispensabile il confronto tra illustrazioni e foto per chiarirmi le idee definitivamente.

Sempre le cince, sulla guida Singer... foto meravigliose!

Entrambi i volumi sono editi da Ricca Editore e li ho scoperti grazie all'iscrizione come socia alla Lipu, ma sono liberamente acquistabili da chiunque. Quindi che dirvi? Secondo me per partire l'ideale è la guida Svensson, ma non sarebbero soldi sprecati neppure quelli per l'acquisto della guida Singer, che in un qualche modo va ad essere "complementare" rispetto alla prima e può darvi la giusta conferma rispetto a un'identificazione.
Si tratta di due ottimi volumi che vi consiglio spassionatamente, sia che siate già bird-watcher appassionati, sia che invece siate alle prime armi... io ho imparato e tuttora sto imparando così! E devo dire che, dopo aver avvistato un pennuto sconosciuto, non c'è soddisfazione più grande che sfogliare il libro fino a trovare un possibile "candidato"... non fatevi ingannare dalle facili ricerche su Google, rintracciare il "proprio" uccellino su una guida, per poi divorare tutte le informazioni che lo riguardano, è un piacere impagabile!

5 commenti:

  1. Cara Silvia
    Sai che mi hai letteralmente letto nel pensiero ?
    Il nuovo appartamento si presta tantissimo al birdwatching, un sacco di uccelli sostano sul terrazzo: merli, cinciallegre, passeri, corvi e gazze. Forse perché i luoghi sono stati disabitati tanti mesi prima che arrivassimo noi.
    Neanche la presenza di Dinah scoraggia i visitatori alati. Sembra anzi che si prendano gioco di lei, volando basso sopra le nostre piante e appollaiandosi sugli alberi di fronte.
    Che dire? Io sono sempre perplesso sul comportamento da tenere con gli uccelli. Da un lato mi fa tantissimo piacere che vengano, ma ho sempre paura che possano finire tra le grinfie della mia adorata gattina e mi pare crudele incoraggiarli à venir qui.
    In ogni caso per ora gli uccelli ci sono e non accennano ad andarsene. La presenza della gazza mi fa particolarmente piacere perché sono animali che adoro. Una coppia di amici italiani “super naturalisti” ne aveva una, trovata visibilmente in difficoltà da certe persone che gliela avevano portata. I miei amici l’avevano curata e rimessa in sesto, la gazza era rimasta con loro ed entrava e usciva tutto il giorno dalla finestra. Stava spesso sul davanzale a osservare quel che avveniva in casa e non aveva paura di nulla. Aveva eletto a dimora il glicine del loro piccolo giardino e se la intendeva a meraviglia con il cane Lupo e con le gatte Priscilla e Belle, anche loro tre salvati dalla strada.
    L’avevano avuta tanti anni... una meraviglia. Spero sempre che mi capiti un’esperienza così, ma statisticamente, essendo successo già a persone che conosco, è alquanto difficile che mi succeda la stessa cosa. Eheheh

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  2. Ma che bella proposta cara Silvia!Io ne ho tantissimi di ospiti pennuti in giardino e, come Filippo, devo stare anche attenta che mettendo loro del cibo non diventino facile preda della mia pingue Domitilla. La gatta, nonostante la sua forma non proprio filiforme, è tuttavia agilissima e predatrice.
    Mi attira molto conoscere meglio gli uccellini che vengono da noi. Sono di un'ignoranza abissale e male non mi farà!
    Un bacetto al tuo cucciolo d'uomo
    Susanna

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  3. Infatti a me è capitato di cercarli su goggle ma non sempre la ricerca è soddisfacente.Molto belli questi libri.Io sono un pò asina in materia però mi piace osservarli e mio marito che se ne intende più di me mi dice quasi sempre cosa sono e se sono maschi o femmine.

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  4. Ho sognato a lungo di frequentare un corso sulla conoscenza di alberi e uccelli. quando sento un suono diverso, andando a spasso con il cane, vado a cercarne l'identità sui siti che offrono questo sevizio. Ho scoperto qui, da te, anche il piccolo luì (ma riuscita a fotografarlo per la sua grande mobilità) che ora vedo e chiamo per nome.
    E' sempre bello tornare qui... grazie.

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  5. Cari amici, scusate se rispondo con un certo ritardo ai vostri sempre graditissimi commenti!

    @Filippo: che bello che la tua nuova casa sia attorniata da tanti e vari volatili! Sai io ho sempre cercato di "incoraggiare" la loro presenza nelle vicinanze della mia abitazione solo nei mesi freddi, fornendo loro cibo. Mi pare il giusto compromesso: con il freddo la mia gatta sta più in casa e caccia molto meno (quasi niente, a dirla tutta) e al contempo gli uccelli hanno bisogno di trovare cibo facile con più urgenza. Chissà se è il ragionamento giusto! Con l'arrivo della primavera sospendo sempre l'esposizione delle mangiatoie, sia perché non intendo "allevare" uccelli selvatici sia perché la mia gatta riprende la sua caccia, passando tante ore a pattugliare il giardino. Curioso anche quello che mi racconti della gazza... pensa che tra i vari uccelli, sono quelli per cui forse ho meno simpatia: qui dalle mie parti sono gregarie e talvolta molto invadenti, seppur tanto intelligenti. Sapevo già che potevano vivere diversi anni, perché mi è capitato di osservare per almeno 5 anni di fila una stessa e precisa gazza: era marrone chiaro e bianca, forse una sorta di variazione albina? Ad ogni modo unica! Un caro saluto e coccole alla tua panterina!

    @ Susanna: eh eh cara Susanna, anche Paciocca non è proprio longilinea ma questo non le ha mai impedito di essere una brava predatrice! Per fortuna la caccia di uccellini sono diversi anni che pare averla abbandonata (solo topi e lucertole, anche se finge di interessarsi pure ai fagiani.....), ma quando era giovane era un dolore vedere le sue prede pennute. Un caro saluto e grattini per Domitilla!

    @ Francesca: che bravo tuo marito! Nella mia famiglia invece sono io l'ornitologa mancata ;-) comunque è proprio bello osservare e saper riconoscere gli uccelli! Un abbraccio e coccole ai tuoi mici!

    @ Sari: grazie di cuore Sari, sono ben felice di aver contribuito a diffondere un po' di notizie sui piccoli volatili che ci circondano... e rendono le passeggiate in natura più ricche di vita! Un abbraccio e grattini al tuo cane!

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