giovedì 30 agosto 2018

Tempo d'estate (2018 - 2)

Ho imparato ad apprezzare l'estate soltanto al termine dell'università, da quando ho iniziato a lavorare, perchè è da allora che coincide con il sospirato e indispensabile tempo delle ferie. Non amavo molto l'estate, prima... e per certi versi, fatico a farmela piacere ancora adesso: troppo caldo e afa irrespirabile, troppa luce, troppo chiasso a tutti i costi, troppi turisti, troppa musica a palla e pubblicità da eterno aperitivo. Per una con il mio animo crepuscolare, era inevitabile innamorarmi dell'autunno e soffrire in estate. Eppure, dopo un anno passato tra impegni lavorativi, corse, tanto stress insano, molte preoccupazioni e tutto il tran tran domestico che lascia ben poco spazio ad altro, la stagione estiva ha iniziato a diventare per me quel desiderato e irrinunciabile tempo disteso e più calmo, una libertà ritrovata, la possibilità di tornare a seguire le mie inclinazioni e i miei ritmi naturali.


 


Sopporto ancora mal volentieri il caldo, l'afa e quella luce accecante da cui bisogna ripararsi, nelle ore peggiori... ma adesso apprezzo come non mai le sere ancora luminose fino a tardi, le cicale che cantano con un fragore tale che sembra che l'estate non debba finire mai, le giornate al mare, i cieli stellati, l'orto che cresce e produce inarrestabile i suoi migliori frutti, il cenare con niente: tre pomodori appena colti e un pezzo di formaggio, e poi una marea di frutta fresca...




Ci sono anche i fiori che sbocciano tra la siccità, le mie annaffiature e le sporadiche piogge, i temporali a lungo attesi e finalmente dirompenti, le farfalle che decorano il giardino come ornamenti viventi, la scoperta di insetti insoliti e mai visti prima, l'incontro fortuito con rospi, ricci e altre creature campestri... la preziosa possibilità di dedicare qualche minuto di ogni giornata per contemplare il mondo circostante, su cui non posso più soffermarmi nelle altre stagioni, schiacciata e triturata dagli ingranaggi della vita lavorativa.





 

L'estate, certo, è anche il tempo delle grandi pulizie domestiche, delle lunghe sessioni di stiro per smaltire il cumulo che è cresciuto nei mesi precedenti, delle conserve di frutta e di pomodoro da mettere via per l'inverno, degli esperimenti culinari, dato che adesso c'è più tempo e più voglia di dedicarsi alla cucina. La stagione estiva è il tempo per una lettura finalmente più rilassata, un lusso eccezionale potersi prendere tre quarti d'ora ininterrotti per leggere un libro dimenticato sullo scaffale da tempo.





Purtroppo ormai anche quest'estate si avvia alla sua naturale conclusione... mi sembra iniziata giusto ieri, tra la notte di San Giovanni e il termine degli impegni scolastici... e invece, quante cose ho fatto in questo tempo d'estate! Ormai, ogni anno di più, mi dispiace salutare l'estate fino all'anno successivo... perchè so che solo allora tornerà questo tempo prezioso fatto di sole, vento, natura, libertà e ristoro per l'animo. Ma il ciclo delle stagioni non si può fermare, così come il procedere della vita... salutiamo dunque questa bella estate 2018, godendoci ancora quelle giornate ancora un po' vacanziere che potrà concederci.  

Paciocca, lei sì che è sempre in vacanza!

Essere in vacanza è non avere niente da fare e avere tutto il giorno per farlo.
(Robert Orben)

9 commenti:

  1. Carissima Silvia, che splendide foto e che meraviglioso contatto con la natura.....io amo tantissimo l'estate con le sue lunghissime giornate che ti permettono di godere di tanti momenti di tranquillità, alternati a slanci di attività e movimento che rendono le giornate piene ed entusiasmanti. Per me estate vuol dire mare e vacanza, albe e tramonti emozionanti, purtroppo anche confusione e rumore ma per fortuna quello che mi rimane nel cuore è la rilassante musica delle onde!!!
    Paciocca sempre bellissima e come i miei Marvin e Nerello gatti fortunati sempre in vacanza....
    Un forte abbraccio

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  2. Eh si, beata Paciocca sempre in vacanza, che bella che è!
    Bellissime anche tutte le altre foto...io però non amo l'estate perchè non sopporto il caldo e le zanzare (che invece amano molto me), è una stagione faticosa e non vedo l'ora che arrivi l'autunno che mi è più congeniale...sono strana, lo so, ma un tempo non era così...da giovane il caldo non mi dava così fastidio, anzi ero felice perchè andavo in ferie!

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  3. Per me invece è sempre stato il contrario,l'estate era la mia stagione preferita,però in questi ultimi anni patisco molto di più il caldo e allora amo quel periodo tra fine estate e inizio autunno quando il fresco è veramente piacevole!

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  4. Cara Silvia,

    anche qui l'estate è finita e siamo tornati a Parigi.
    A me piacciono tutte le stagioni, perché ognuna porta in sé il suo carico di colori, sapori, profumi e attività annesse, ma devo dire che quest'estate è stata proprio bella e dolce, piena di momenti che andranno a costituire dei cari ricordi.
    Come tutte le cose belle, anche questa ha avuto una fine e cosi ieri, dopo aver chiuso le imposte, svuotato il frigo, girato l'interruttore dello scaldabagno e salutato il tartarugo Platone, sono tornato a Parigi con le mie micie. Fino a Natale, i soggiorni in campagna saranno limitati a qualche sporadico weekend.
    In treno Dinah e Maud parevano proprio tristi e sconsolate nei loro trasportini. Sono state brave e hanno sopportato quasi quattro ore di viaggio in silenzio (solo Dinah ha un po' miagolato un po' alla fine), prima in macchina da casa alla stazione, poi in treno verso Parigi (strapieno, poiché oggi in Francia riaprono le scuole) e infine in taxi dalla affollata stazione di Parigi fino a casa (quando ho le micie con me evito il métro, che si rivela essere un'esperienza veramente traumatica anche per il più scafato dei gatti viaggiatori) Dopo quasi tre mesi passati a cacciare e esplorare nelle campagne sconfinate, il ritorno alla vita metropolitana sarà duro per loro e ieri sera mi sentivo un po' in colpa vedendole aggirarsi perplesse nella corte, tra biciclette e piante in vaso, o nel minuscolo appartamento, condannate dal loro periodico bisogno di invisibilità a rifugiarsi negli armadi o sotto le seggiole. Osservandole, mi è venuta in mente una bella poesia di Franca Alaimo, che vorrei condividere con te e con tutti i lettori di questo blog:

    La mia gatta non gradisce questo nuovo appartamento.
    Lo capisco dal suo sguardo offeso e sprezzante.
    Infatti, per seguirmi, ha rinunciato a tutti i suoi possedimenti
    Un frutteto di centinaia di ettari, un prato
    Dove aveva tutti i suoi giocattoli: lucertole, topolini,
    Gracili passeri caduti dai nidi, farfalle;
    E non può più decifrare con le lunelle attente
    Le ombre della notte ed i suoi linguaggi.
    Gironzolando per le stanze ha provato tutte le poltrone
    E infine ha eletto una ciotola di terra sul balcone
    Dalle cui sbarre osserva sconcertata certi animali di latta
    Luccicante che strepitano e gettano nell’aria neri vapori.
    Ma soprattutto temo che abbia cambiato opinione
    Sul mio stato mentale: chi mai lascerebbe l’Eden
    Per l’Inferno? - si chiede, ma guarda tu che razza di padrona, proprio a me doveva capitare.
    E nel farmi le fusa mescola l’amore col rancore.

    Franca Alaimo


    Un caro saluto a te e a Paciocca!

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    1. Caro Filippo, come sempre un bellissimo, bellissimo commento...e una poesia preziosa e meravigliosa, che descrive benissimo non solo quello che possono provare Maud e Dinah "strappate alla campagna" per tornare all'appartamento parigino, ma anche quell'inquietudine che si agita nel mio stesso animo, da qualche anno a questa parte, tra la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno... un po' come se dovessi riporre anche io, e un posto appropriato non c'è, ogni inclinazione naturalistica e un po' selvatica, quella libertà tipicamente estiva, così diversa dalla vita regolare, cittadina e un po' asfittica del periodo lavorativo. Del resto, bisogna rassegnarsi al procedere del tempo e al rientro al lavoro... che quest'anno sembra pesarmi più di altre volte, chissà perchè. Immagino che, una volta che riprenderò la routine lavorativa e mi sarò di nuovo abituata, tornerò anche ad apprezzare, come giustamente dici tu, il bello delle prossime stagioni. Ma stavolta mi sto crogiolando non poco in questa fine estate, come se fosse impossibile accettare di perdere la libertà e i privilegi che mi ha concesso. Grazie per la tua presenza sempre costruttiva e arricchente su questo blog! Un carissimo saluto e buon rientro!

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  5. @ Laura: cara Laura, mi hai lasciato proprio un magnifico commento, hai ragione l’estate si compone di lunghissime giornate che si dividono tra il giusto riposo e anche un po’ di pigrizia, e lo slancio entusiasmante per attività magari nuove ed insolite, che solo in vacanza si ha modo di fare e sperimentare. Ah, come mi mancherà tutto questo!! E fortunatissimi i nostri gatti, per i quali non c’è lavoro nè vera e propria vacanza… solo la vita, in tutte le sue stagioni! Un abbraccione forte!

    @ Carmen: parli con una ex-odiatrice dell’estate, proprio per il suo caldo afoso e le zanzare!! Io amo profondamente l’autunno e il suo clima fresco, i suoi chiaro-scuri, i sapori zuccherini della frutta e le giornate che si accorciano, donando di sera alla casa un tepore e un senso d’accoglienza unico… ma ormai non riesco più quasi a godere di questi piaceri autunnali, perché fagocitata dalla vita lavorativa che lascia poco spazio ad altro. Talvolta torno a casa alla sera, il buio è già calato e penso solo a preparare la cena, farmi una doccia calda e andare a letto, che il giorno dopo si ricomincia… uff! Quindi ormai solo d’estate riesco davvero ad essere padrona del mio tempo ma soprattutto a dedicare qualche momento di ogni giornata per apprezzare il presente che vivo, un privilegio sempre più raro. Un abbraccio, Carmen!

    @ Kilara: secondo me in questi ultimi anni il caldo è aumentato esponenzialmente, “non ci sono più le estati di una volta”! A parte questa ultima del 2018 che, a mio parere e nella mia zona, è stata piuttosto vivibile (solo due settimane di caldo intenso), ad esempio la scorsa 2017 è stata da pazzi con ondate di caldo africano insopportabili, c’era davvero da star male ed è stato così per più di un mese di fila. Tollero poco il caldo, ma se metto sul piatto della bilancia pregi e difetti dell’estate, ora come ora è un’ottima stagione per me, nonostante l’afa! Un caro saluto!

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  6. Leggo sempre con piacere il tuo blog. L'estate … la stagione che più mi piace da sempre perché mi mette allegria che associo alla libertà.
    Libertà anche nelle cose futili come mettere solo un vestitino leggero, i sandali e via pronti per uscire. Il sole che splende, il caldo, anche se a volte poco sopportabile, favoriscono i contatti, anche un semplice saluto ad una persona sconosciuta incrociata per strada. La luce del giorno fino a tarda sera invita a stare fuori casa e godere di ciò che ci circonda. L'inverno, il freddo al contrario tende a isolare. Poca voglia di uscire, il corpo racchiuso in un guscio di maglietta, maglione, pantaloni, calze, stivali, cappotto, sciarpa e cappello … troppo. Io vivo in città a Roma, forse chi vive in campagna a contatto diretto con la natura affronta la stagione invernale con meno negatività. Ci sono anche le stagioni intermedie e ovviamente adoro la primavera, il risveglio, che preannuncia l'arrivo dell'estate, mentre non amo molto l'autunno che al contrario mi da il senso che tutto sia finito e andare in letargo fino al prossimo anno.

    Quest'anno poi la mia estate è stata molto diversa e l'ho apprezzata di più. Il mio lavoro è prettamente estivo e di conseguenza da aprile a ottobre esso diventa il centro della mia vita. Ma a causa di una malattia ho lavorato meno del solito. La prima estate dopo circa 35 anni che ho avuto più tempo da dedicare a me, ai miei svaghi, al mare, al riposo. La malattia mi ha permesso di gioire ancora di più della mia stagione preferita e di stare più vicino a Greta, la mia gattina adorata che purtroppo dal 16 agosto non c'è più.

    Un caro saluto anche a Paciocca

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    1. Cara Hely, grazie per essere passata e per il tuo commento! E quanta verità nelle tue parole... "estate" ormai anche per me fa rima con "libertà", fosse anche solo quella di alzarmi e vestirmi solo con un vestitino leggero, un gesto e sei pronta per tutta la giornata! Pensa che io, al contrario di te, vivo male invece la primavera... mi mette addosso tanta stanchezza e un'inquietudine esistenziale, al contrario dell'autunno che, con i suoi chiaro-scuri, le sue giornate che si accorciano, i primi freddi e i colori meravigliosi, mi fanno riscoprire un senso di "intimità" che mi è molto congeniale. Però ormai nei mesi prettamente lavorativi, troppo concitati e impegnativi, tutti i piaceri stagionali rischiano di andare in secondo (o in terzo...) piano, e purtroppo non è sempre facile cogliere, apprezzare e godersi i lati positivi di tutte le stagioni.
      Vengo presto a trovarti sul tuo blog, ti mando un abbraccione intanto! Paciocca ringrazia con tante fusette :-)

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