mercoledì 13 maggio 2015

Una stagione: la primavera (2015 - 2)

Sono ormai diversi anni che pubblico questo "appuntamento" stagionale e ancora mi stupisco di quante cose ci siano da scoprire, stagione dopo stagione, nel giardino di casa propria. Negli ultimi giorni ad esempio ho notato un fiore spontaneo e comunissimo che per me ha un significato molto speciale: quello del trifoglio di prato. Questo bel fiore, dalla forma simpatica e accattivante, per me ha letteralmente "il sapore" dell'infanzia e della spensieratezza, dato che in primavera il giardino della mia scuola elementare era tappezzato di questi pon pon fucsia... e tutti noi bambini di campagna eravamo i custodi consapevoli dei segreti del prato: staccando i "petali" del fiore, questi erano zuccherini se succhiati alla loro base. Erano diversi anni che non vedevo questi fiori spontanei nel mio giardino... e ne ho subito assaggiato uno, per vedere se era ancora dolce come nei miei ricordi: ammetto di no, temo che certi ricordi saranno sempre più "dolci" della realtà. 
I "pon pon" del trifoglio pratense... quanti ricordi!
Ecco i "petali": la parte zuccherina è quella bianca!
La cosa che però mi ha stupito è in realtà un'altra: avevo sempre dato per scontato che il trifoglio fosse un'altra pianta, da sempre presente nel mio prato e con le caratteristiche "foglie triplici"! Si tratta invece dell' "oxalis acetosella", cosa che ho scoperto solo oggi, andandomi a documentare per scrivere questo post. E così ecco un ottimo esempio di quanto abbia sempre da insegnarci la natura, anche nel continuo ciclo delle stagioni, quando nulla è davvero ripetitivo. 

Ecco l'oxalis acetosella... ho sempre creduto fosse il trifoglio!
Per il resto questa primavera procede regolarmente: è un esplodere di colori tra calle bianche, rose sfumate, gerani vivissimi, begonie delicate, iris profumati. Addirittura, già dall'ultima decina di giorni di aprile, si notano perfino i papaveri, trasportandoci direttamente verso la stagione estiva...


Quest'anno ho ridotto un pò il mio orto: solo qualche pianta di pomodoro e due melanzane in vaso, vedremo cosa ne verrà fuori. Ho però invece pensato di allargare le erbe aromatiche, piantando altre tre piante di ruta e due di finocchietto selvatico... nella speranzosa attesa dei macaoni, che anche quest'anno spero di allevarne i bruchi per liberare nell'aria queste meravigliose farfalle. Vedremo se nelle prossime settimane qualche macaone si fermerà sulle mie piante per deporre le sue preziose uova!

Ruta, una delle piante nutrici dei bruchi del macaone
Finocchietto selvatico, anch'essa pianta nutrice dei bruchi del macaone
Paciocca dal canto suo ha già iniziato a trascorrere tutto il giorno in giardino, da mattina al tardo pomeriggio, entrando in casa solo per veloci spuntini. Sonnecchia placida all'ombra dei cespugli, si infila sotto le siepi e ci accompagna nei lavori tra orto e giardino. E, quando può, si tuffa nel mare di spighe del campo di grano in crescita... lasciando vedere solo il pennacchio della coda, quasi fosse uno squalo!


 


Il mio "squalo" d'erba nel mare del grano!
Ma secondo voi i bambini di oggi assaggiano ancora i fiori nel prato? Conoscono ancora quali fiori sono zuccherini e non vedono l'ora che arrivi la primavera per cercarli e assaggiarli? Non saprei... ma sicuramente, se non ne avessero la possibilità, si perderebbero una grande ricchezza e tante esperienze preziose per la loro infanzia, esperienze che poi diventerebbero dei ricordi insostituibili per adulti ancora in grado di ammirare e apprezzare la natura che ci circonda.

14 commenti:

  1. I fiori spontanei sono quelli che più amo perché mi ricordano l'infanzia…non ho mai "assaggiato" i fiori di trifoglio…ricordo invece dolcissimi quelli del glicine e dell' acacia…Che fortunata Paciocca, lbera di scorrazzare…noi abbiamo la strada vicina e non lascio uscire i miei mici da soli…porto fuori la Minoù al guinzaglio per farle mangiare l' erbetta, ma al mattino presto perché poi si muovono le persone e lei ha paura di tutto...

    RispondiElimina
  2. Silvia cara, come stai? <3 Non passo da tanto tempo e mi dispiace davvero tanto.. sappi però che ti porto nel cuore e nei pensieri e spero di poter essere un pochino più presente prossimamente, mi manca venire a trovare le amiche ma il periodo è veramente caotico. Mi ha fatto tanto piacere rileggerti, qui poi trovo una Paciocca sempre più bella e dolcissima <3 Manolo sta soffrendo già il caldo, qui sembra estate... Stupende le tue foto, i fiori e il verde per me sono Vita :) Ti abbraccio con tanto affetto, se provi i biscotti poi fammi sapere cosa ne pensi! Un bacione <3 :**

    RispondiElimina
  3. E' vero, quanti ricordi...! Anche i miei gatti ormai vivono all'aperto ma sono un po' più pigri di Paciocca!!
    Che belle le immagini della primavera, anche quelle del tuo orto che, anche se ridotto ti darà comunque delle belle soddisfazioni!

    RispondiElimina
  4. Paciocca!! il fiorellino più bello!!! sì!! pure io li succhiavo! erano dolcissimi! l'acetosella? ma è pieno qui intorno! mica lo sapevo!!!

    RispondiElimina
  5. Sai che non ho mai assaggiato le nappine? Ho sorriso molto leggendo il tuo post perché i fiori del trifoglio, che ho sempre chiamato "nappine" sono uno dei miei fiori dell'infanzia, delle mie primavere ed estati interminabili in campagna e delle passeggiate in cui gli incontri con fiori spontanei e bellissimi erano la quotidianità.è proprio vero che la primavera sorprende ogni volta, me ne stupisco sempre.
    Paciocca è splendida!!

    RispondiElimina
  6. Ha! Ha! Lo "squalo d'erba" è bellissima! Sai, anch'io da piccola succhiavo la base dei fiori di trifoglio e li ricordo molto dolci; oggi, onestamente, non mi azzarderei più a farlo... troppo inquinamento in questi prati cittadini. E poi, magari, i giardinieri comunali ci spruzzano pure antiparassitari o chissà che... Però, bei ricordi! Dell'"altro" trifoglio ne ho un po' che fiorisce col suo allegro rosa intenso. E ogni tanto una farfalla o un bombo si ferma per uno spuntino.

    RispondiElimina
  7. devo ri-assaggiarlo anche io il fiore di trifoglio, lo cercherò nei campi quando vado a spasso con Flick, mentre di acetosella ne ho a quintali in giardino.
    Che belli questi post stagionali, questa mattina ho fatto un po' di foto ai campi e le pubblicherò su fb o forse farò anche io un post sulle mie passeggiate canine!

    Ho letto il post precedente sulle uova, lo sapevi che in svizzera sono vietate le uova in batteria? I cittadini lo hanno deciso con un referendum!
    Un referendum per le uova qui sarebbe impossibile, ma come consumatori, abbiamo il coltello dalla parte del manico. Io mi rifiuto tassativamente di comprare le uova in gabbia e ho visto che ultimamente anche nel piccolo discount vicino a casa mia sono comparse le uova bio...qualche piccolo passo avanti! ;)

    RispondiElimina
  8. Dimenticavo...pubblicherò anche la ricetta dei famosi biscotti integrali al cioccolato eheheheheh!

    RispondiElimina
  9. Oh, Silvia che gioia mi dà ritornare da te.
    Che meraviglia questa tua primavera! GRAZIE
    Un abbraccio

    RispondiElimina
  10. Come sempre belle foto!!Secondo me i bambini di oggi non fanno più queste cose,ma sono i genitori anche che li crescono cosi.Dove vivo io abbiamo un bel prato grande ma non ho mai visto i bambini dei miei vicini giocare li.lei li tiene chisi in casa a rimbambirsi davanti alla tv!!

    RispondiElimina
  11. QUE FELICIDAD!!!
    UN GATO PRECIOSO Y FELIZ EN ESE CAMPO TAN LINDO.
    CHAUCITO

    RispondiElimina
  12. Grazie a tutte voi per i vostri commenti!!

    @ Carmen: l’acacia è infatti uno dei fiori commestibili più celebri! Pensa che invece non sapevo niente del glicine… alla prossima fioritura non mi farò mancare l’assaggio! Brava comunque a consentire a Minoù un’escursione nella natura in sicurezza! Ogni gatto ha il suo temperamento e magari ci sono anche quelli estremamente adattabili ad una vita unicamente casalinga, ma in generale è sempre una grande gioia per loro poter uscire e vivere almeno qualche ora della giornata a contatto con la natura… come per noi, del resto, non è vero?

    @ Vale: cara Vale grazie di tutto! Ti abbraccio anche io e mando una coccola speciale a Manolo, in effetti il caldo “fiacca” anche i nostri animali e figurati che l’afa è stata già tanta anche qui a Ferrara, lì al sud la sentirete anche di più! Un abbraccione ancora!

    @ Lolle: grazie Lolle!! Speriamo di sì, un po’ mi dispiace aver perso l’occasione di piantare magari anche le zucchine, ma quest’anno è andata così… le melanzane già hanno tanti fiori, i pomodori le seguono a ruota, speriamo bene!

    @ Emanuela: eh eh, che bello sapere che anche voi succhiavate i fiori del trifoglio!! Sono ricordi ed esperienze che non si dimenticano più!!

    @ Nata di Marzo: le “nappine” in effetti descrive bene questi fiori spontanei!! Hai così ragione quando descrivi le primavere e le estati “interminabili” in campagna di quando eravamo (penso siamo più o meno coetanee) piccole, sensazioni indimenticabili!

    @ Viviana: eh eh, anche tu allora hai assaggiato questi fiori! Sapevo che avrei trovato ricordi da condividere!! Io chiaramente ho assaggiato quelli del mio giardino dove non spruzzo niente, nei parchi pubblici ammetto che probabilmente non lo farei.

    @ Eli: un’altra ex-assaggiatrice di trifoglio! Siamo in tante vedo! :-) Non vedo l’ora di vedere i tuoi scatti delle tue passeggiate in compagnia di Flick! Per quanto riguarda le uova: la Svizzera ha fatto benissimo a vietarle, in Italia dobbiamo ancora fare tanta strada… e hai centrato il punto: come consumatori, abbiamo sempre il coltello dalla parte del manico, anche se spesso non vogliamo ammetterlo (forse perché è più comodo: se non avessimo questo potere, potremmo sentirci deresponsabilizzati). Per fortuna le uova “0” si stanno diffondendo sempre più, dovunque! P.s. attendo con ansia la ricetta dei biscotti!!!

    @ Lena: grazie a te carissima per le tue parole!

    @ Robby: ma grazie mille! Paciocca ringrazia :-)

    @ Kilara: purtroppo sfondi una porta aperta, lo credo anche io. Senza fare di tutta l’erba un fascio (certamente ci sono famiglie diverse che promuovono un altro tipo di educazione e di sensibilità nei loro figli), oggi è una tendenza generale il rinchiudersi in casa o comunque in contesti organizzati lontani dal gioco libero, spontaneo e volendo anche “noioso” in natura, dove fare scoperte e trovare da sé una strada per crescere.

    @ Alicia: muchas gracias!!!

    RispondiElimina
  13. Bellissimo questo post e Paciocca com'è? Una vera delizia. Complimenti per tutto
    Emi

    RispondiElimina