lunedì 1 dicembre 2014

L'impresa tragicomica di somministrare compresse al gatto

Ci sono diversi luoghi comuni sui gatti: che si affezionano di più alla casa che al padrone; che tutti graffiano a tradimento; che sono altezzosi ed egocentrici. E questi luoghi comuni sono, per l'appunto, mere stupidaggini che vengono presto smentite non appena si inizia una convivenza con uno di questi meravigliosi animali. Però c'è un luogo comune terribilmente veritiero, che potrebbe essere definito La Legge Universalmente Valida per Ogni Gatto Vivente sul Pianeta: dare una pastiglia al gatto è un'impresa quantomeno ardua, talvolta impossibile. E la cosa si connota di tratti perfino comici e paradossali: il gatto a cui dobbiamo somministrare la dannata pasticca, si rivelerà essere un abile dissimulatore di deglutimenti, nonchè un provetto sputatore, per non parlare delle sue doti contorsionistiche di fronte ai nostri tentativi di tenerlo fermo o del suo riuscire ad annusare a mille metri di distanza una polpetta farcita con il medicinale sospetto. E sapete cosa farà il gatto, di fronte a tutte le polpettine di pollo, o gli involtini di tonno e tutti i migliori manicaretti-esca? Un'annusata sprezzante e via, girerà le zampe e la coda e vi lascerà lì, soli e esasperati, senza sapere più che pesci pigliare. Per non parlare del fatto che continuerà a guardarvi con severa aria di rimprovero per molti giorni a venire, per aver sottovalutato in maniera così eclatante la sua intelligenza e sensibilità. E tutto ciò potrebbe perfino essere divertente, se non fosse che - di solito - il medicinale in questione ha una sua ben precisa ed importante necessità di essere sommistrato al gatto.

Fonte immagine: QUI

Certo, esistono diversi tipi di gatto:
- il gatto idrovora, che mangerebbe qualsiasi cosa e sempre, che non annusa nemmeno quello che gli capita a tiro e inghiotte tutto: in tal caso siete a cavallo, basterà preparare una polpettina per ciascuna pillola da fargli assumere e il gioco è fatto. Il vostro gatto-idrovora, abituato a spazzolare via senza alcuna remora tutto ciò che ha parvenze commestibili, inghiottirà tutte le pasticche del mondo senza un problema. Per mia esperienza, però, questo tipo di gatto è estremamente raro: controllate che non si tratti di un cane.
- il gatto normale, che mangia quando ha fame e non ha troppi vizi alimentari: in questo caso il consiglio è di procedere sempre con le polpettine di carne/pesce farcite di pillola, avendo cura di tenerlo un pò più a digiuno del solito nelle ore precedenti, in modo che la fame renda l'impresa più agevole. E' possibile anche munirsi di prodotti come "Easypill gatto", una pasta commestibile e appetibile, ideata appositamente allo scopo di nascondervi all'interno i medicinali. Probabilmente il vostro gatto si renderà ben conto che qualcosa non quadra e che quella polpettina nasconde qualcosa di losco, ma alla fine se il gusto non è sgradevole e la fame del vostro gatto è abbastanza convincente, riuscirete nell'impresa. Almeno per le prime due volte. Poi si passa al livello successivo, che per alcuni è la regola, ovvero...
- il gatto schizzinoso, che mangia quando ha fame ma se e solo se c'è qualcosa che lo aggrada. E per "qualcosa che lo aggrada" si intende che rifiuta categoricamente tutta una serie di alimenti per cui un mucchio di altri gatti stravederebbero, ma lui no. Lui semplicemente non ama il prosciutto crudo, o la carne di manzo, oppure quel pezzetto di braciola di maiale è venuto decisamente troppo cotto e così secco, no, proprio non si può mangiare. In tal caso l'unica scappatoia è di cercare di proporgli, abbinato alle compresse, solo il suo cibo preferito, oppure un cibo talmente invitante di fronte al quale non può proprio restare indifferente. Peccato che, anche in questo caso, valga la regola che dopo qualche volta il gatto mangi la foglia e inizi a rifiutare completamente ogni cosa che abbia il vaghissimo odore del medicinale. Ok, arrivati a questo punto l'impresa si fa dura e bisogna passare alle "maniere forti". Pregate quindi che il vostro gatto schizzinoso si riveli anche essere...
- un gatto mansueto: trattasi di un gatto eccezionalmente arrendevole, oppure eccezionalmente abituato a vedersi somministrare coattamente dei medicinali. Ecco, in questo caso potete provare con le tecniche suggerite in questo video (davvero ben fatto):



Certo, bisogna dire che molta differenza la fa la vostra esperienza nel somministrare pasticche al felino: fatto cento volte, potete scommettere che aprire la bocca al gatto e lanciargli in gola la dannata compressa, massaggiandogli poi la gola per stimolare la deglutizione, vi sembrerà un gioco da ragazzi. Infatti, non per niente, spesso i veterinari compiono questi gesti con la massima naturalezza e il gatto, in quelle circostanze, vi sembrerà assolutamente gestibile. Spesso però, per chi è privo di esperienza, la cosa assume davvero delle sfumature tragicomiche e ciascun scrupoloso "padrone" si porrà il problema di come curare il proprio micio se non riesce a somministrargli i farmaci. Quello che vi consiglio è: non scoraggiatevi e soprattutto cercate di individuare la tecnica più adatta per il vostro gatto, che sia idrovora, normale, schizzinoso o mansueto. Ricordatevi che usare la forza bruta non è mai una strategia vincente nell'approcciarsi a un micio e se diventasse davvero impossibile somministrargli un medicinale per via orale, consultatevi con il veterinario per individuare una cura alternativa.
E voi, avete mai dovuto dare compresse ai vostri gatti? Come ve la siete cavata?

11 commenti:

  1. Come sai Zolta è epilettico e tutte le sere gli dobbiamo somministrare tre quarti di pastiglia.
    Non è stato facile all'inizio ma adesso utilizziamo esattamente la stessa procedura del video.
    Capita che il micio che è diventato furbetto trattenga le pastiglie e poi le sputi in un secondo momento perchè poi le ritroviamo in giro per la casa.
    Ovviamente quando ciò capita segue una crisi.
    E' diventato un rito serale daregli le pastigle e noi ne approfittiamo per fargli tante coccole.

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    1. Ecco, il tuo commento è la conferma migliore per tutti gli umani alle prime armi, magari disperati perchè non riescono a somministrare al micio la compressa: la pratica è tutto, si può imparare a dare pastiglie al gatto senza che ogni giorno l'impresa diventi impossibile o estremamente sgradevole! Il tuo Zolta è proprio furbetto se sputacchia di nascosto le pillole ;-) Un abbraccio e grazie del commento!

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  2. Cara Silvia, questo post molto istruttivo mi ha ricordato una storiella che girava alcuni anni fa sul web. Questo è il link:
    http://www.gattomania.it/Archivio/pillola.htm
    W i gatti!

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  3. anche per la mia Birba darle una pastiglia era un'impresa.....pensa che le mettevo più bocconcini golosi lei li mangiava tutti tranne quello con dentro la pillola, mi guardava e se ne andava, come per dire non sono fessa......
    Il metodo migliore è quello del video....

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  4. @ Andrea: AHAHAHAHAH!!!! :-D Mamma mia, ma quanto ridere quell'articolo!!! E' spassosissimo!!! E fa così ridere proprio perchè - purtroppo! - è tutto vero!! Grazie per avermi lasciato il link! ;-)

    @ Andreina: è vero, quello del video è il metodo certamente più sicuro e veloce, ma richiede tanta tanta pratica!

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  5. Che ridere, mi hai fatto ripensare ai miei due pelosi! Adesso che ho anche un cane la faccenda è molto più semplice ;)

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  6. Io sono abbastanza decisa, sciolgo la pastiglia in poca acqua, poi la somministro aiutandomi con una siringa a cui ho tolto l'ago e tenendo il gatto fermo con le gambe come nel video... di solito funziona... certo che poi i miei gatti fanno gli offesi per mezza giornata!! Con Smilla, il nostro cane, è tutto più semplice, un paio di settimane fa purtroppo è stata morsa da un cane, soffriva parecchio ed ho dovuto somministrarle antibiotico, antidolorifico e fermenti lattici per un po' di giorni e credimi, era sufficiente un po' di mollica di pane per farle ingoiare le pastiglie... è un vero spazzino!!
    Comunque il video è davvero utile, terrò presente!
    Buona serata, a presto

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  7. Ciao Silvia, veramente ben fatto il video, a parte lo spara pastiglie che non mi piace per niente. Con i gatti che ho avuto non sono mancate le occasioni di dover dare pastiglie e come dici tu, ogni gatto va preso per il suo verso. M a Marvin, con il suo problema al cuore, è l'esempio più eclatante. Nato a fine aprile 2009 è da ottobre di quell'anno che tutte le sere gli do 1/2 pastiglia per il cuore. Sono ben 5 anni e tuttora non sempre tutto fila liscio. L'ora è quasi sempre la stessa e....lui lo sa e come mi avvicino scappa, in un modo o l'altro lo prendo, lo tengo come fosse un bambino a pancia in su, lo coccolo e gli infilo la mezza pastiglia in bocca, alle volte la sputa, alle volte gli cade, alle volte la ritrovo in giro per casa, alle volte ho il dubbio che l'abbia presa perchè se cade sul pelo chi la vede più.....so solo che sicuramente grazie a questa benedetta pastiglia il mio piccolo Marvin è ancora con noi quando le probabilità che fosse così erano molto basse e sono sicura che lui lo sa e il forte legame che si è instaurato tra noi e dovuto anche a questo particolare rituale che ci lega ogni sera, tutto nostro!!!
    Baci

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  8. Che tragedia,ho dovuto dare tante pastiglie a Lola e i primi giorni era una tragedia,si divincolava come un'anguilla e dopo era impossibile riacchiapparla.Dargli le medicine nel cibo è sempre stato inutile.Alla fine per la mia il metodo migliore è mettere la pastiglia in un pochino di pasta di quelle in siringa per l'intestino ,che è quasi collosa, e ficcargliela in bocca con un movimento rapido senza neanche bloccarla.Tanto poi quella pasta la ingoia per forza.Un paio di volte sono riuscita a dargliela mentre sbadigliava!!!

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  9. Sissi, è vero, la manualità è l'unico modo, e si acquisisce solo con la pratica: anch'io uso la tattica di bloccare la testa con la sinistra e lanciare la pasticca con la destra avendo spalancato la bocca con il dito medio, bisogna essere fermi e decisi, alla sprovvista e con un unico movimento fluido: il gatto non si divincola se non sente alcun minimo spazio di fuga. Manualità, ci vuole quella. A darlo nella pappa... lo faccio solo con quei pochi gatti della colonia che non si fanno neanche avvicinare, e finora la pappa che funziona 99 volte su 100 è l'omogeneizzato di carne, e anche lì, poca pappa preferibilmente a digiuno, e aspettare che finisca quella con la medicina per dare l'altra pappa senza.

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  10. @ Sognatrice: eh eh, infatti un cane da questo punto di vista è di una “comodità” unica! ;-)

    @ Lolle: la tecnica di sciogliere la pastiglia in acqua e di somministrarla con la siringa senz’ago si può fare molto comodamente per quelle medicine che non hanno un cattivo sapore. Se invece sono disgustose non è consigliabile, perché il gatto tende a ribellarsi e a sputare il liquido non appena sente il saporaccio! Povera Smilla che è stata morsa! Sta meglio ora? Però è proprio vero che i cani non fanno nessun tipo di problema nel mangiare, medicine comprese!! Un abbraccione Lolle!

    @ Laura: anche a me lo spara pastiglie non piace per nulla… sembra quasi uno strumento di tortura e poi nel video lo infilano così tanto in gola al povero micio… tra l’altro non rischiano che gli vada di traverso in questo modo? Boh! Povero Marvin che deve prendere questa pastiglietta tutte le sere, sarà un po’ la sua croce quotidiana! Però hai ragione a dire che è la sua “benedetta” pastiglia perché le cure per il cuore sono fondamentali e voi siete bravissimi a seguirle così scrupolosamente! Un abbraccio Laura e coccole a lui!

    @ Kilara: oh come ti capisco, diventa proprio una tragedia quando il gatto non collabora. Io ho dovuto recentemente darne a Paciocca e non c’era verso: neppure la pasta appetibile per l’intestino la ingannava. Sono riuscita a convincerla solo grazie alle sarde fritte, suo piatto preferito in assoluto… ma che fatica immensa!!! Ah ah, avrei voluto vedere l’espressione di Lola quando le hai somministrato la pastiglia durante lo sbadiglio!! ;-)

    @ Dolci fusa: è proprio vero che serve la pratica e la manualità, quelle contano più di tutto il resto e anche della reazione del proprio gatto! Infatti i veterinari o chi lavora a contatto con tanti gatti (gattili, colonie feline, ecc.) non mostrano alcuna titubanza e i mici stessi non si sottraggono a questa “tortura”, quando consiste in pochi movimenti sicuri e pratici. Grazie per il tuo commento!

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