venerdì 12 dicembre 2014

La Christmas Bird Count: osservare la meraviglia dell'avifauna

Oggi vorrei condividere con voi un piccolo estratto della lettera che mi è arrivata dalla Lipu, dove si racconta una bella storia natalizia. Il racconto è vero e si riferisce a un'usanza americana ancora in voga alla fine dell'Ottocento: "Per un'assurda tradizione, gli uomini festeggiavano la vigilia di Natale uscendo di casa e sparando agli uccelli. Riesce a immaginare qualcosa di più lontano di una fucilata ad un pettirosso dal bianco della neve, dalle luci della festa, dal senso di pace, dalla voglia di armonia? Alla Lipu statunitense, la Audubon Society, venne un'idea: chiedere a tutti di continuare quella tradizione, ma sostituendo il fucile con un taccuino. Contate pure gli uccelli, ma da vivi, senza sparargli. Molte, moltissime persone accettarono. Nacque così il Christmas Count, un evento che si celebra tutti gli anni alla vigilia di Natale. Contare gli uccelli, osservarne la meraviglia nel freddo e nella neve" (Danilo Selvaggi, Direttore generale Lipu).

Foto tratta dal sito LIPU di William Vivarelli
Era il Natale del 1900, quando l'ornitologo Frank Chapman propose quest'iniziativa, alla quale aderirono quell'anno soltanto altri ventisette ornitologi: oggi la Christmas Bird Count, che da allora non ha mai saltato un anno, è il censimento animale più longevo ed esteso del pianeta, che chiama a raccolta migliaia di volontari in tutto il nord America. Quest'anno il censimento inizierà la prossima domenica, il 14 dicembre, per concludersi il 5 gennaio 2015. Osservare e conteggiare il numero e le specie di uccelli avvistate è anche un indicatore utilissimo per monitorare lo stato di salute del pianeta: purtroppo negli ultimi anni si è assistito a un innegabile declino dell'avifauna (a causa dei cambiamenti climatici e dell'uso pervasivo dei pesticidi), che dovrebbe essere un monito anche per le altre creature viventi, uomo compreso.

Foto tratta dal sito LIPU
In Italia non c'è la tradizione natalizia di fare birdwatching, ma potrebbe essere una bella e buona abitudine trovare le giuste occasioni per provarci: basta poco, anche solo mezzagiornata a contatto con la natura può spalancare un mondo meraviglioso ai nostri occhi. Inoltre, dato che ormai il freddo è ufficialmente arrivato, vi ricordo di addobbare gli alberi del giardino o i vostri balconi per gli uccellini, con palle di grasso e semini: questo gesto di generosità si tramuterà per voi nell'occasione di ammirare cince, pettirossi, merli e piccoli altri volatili che popolano i nostri giardini, ospiti silenziosi e spesso ignorati, che vi incanteranno con delicatezza e straordinaria bellezza. 

2 commenti:

  1. Che senso aveva sparare a dei poveri uccellini, non per essere cattiva, ma gli americani se non sparano su qualcosa non sono contenti! Per fortuna l'usanza è cambiata!
    Io adoro gli uccellini, sono spesso soggetto dei miei disegni e dei miei lavoretti, mi piace osservarli in natura e nel mio giardino ce ne sono parecchi (quando Flick li lascia stare e non gli corre dietro abbaiando come una matta!) Mangiano le bricioline della tovaglia (quando Flick non gliele ruba!) . Insomma si è capito che il mio cane non rende loro la vita facile! Ma nonostante tutto amano abitare il grande ciliegio del giardino.
    Un abbraccio!

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  2. Bella questa iniziativa statunitense! Non la conoscevo e ti ringrazio per averne scritto. Per la verità, almeno secondo alcuni studi pare che i gatti, domestici e randagi, abbiano colpe nello sterminio dell'avifauna paragonabili a quelle dei cambiamenti climatici. Comunque circa il fatto che sia meglio annotare le specie di uccellini invece di impallinarle penso che di dubbi non ce ne siano... Io anche quest'anno ho già provveduto a risistemare la mangiatoia da riciclo e ho riaperto "la trattoria per volatili" sul balcone, ma per il momento si sono fatti vedere solo dei voracissimi piccioni e delle altrettanto fameliche tortore...

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