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martedì 29 gennaio 2013

Osservando le cince!

In questi giorni sono piuttosto assente dal web perchè tra gli impegni di lavoro e di studio (i quali vanno addensandosi come nuvoloni grigi all'orizzonte) e imprevisti vari, ho avuto il mio daffare. MA, nei rari momenti di relax, ho cercato di dedicarmi all'osservazione delle cince e dei pettirossi nel mio giardino! E' un'attività magnifica: rallegra spirito e mente vedere questi piccoli, indaffaratissimi e fulminei uccellini, mentre volano con grazia e sicurezza tra i cespugli... ma è anche un'attività piuttosto frustrante se si vuole fotografarli e non si dispone della macchina fotografica "giusta"!





Le cince sono una famiglia di uccelli passeriformi molto diffusi anche in Italia, soprattutto il genere "parus". Si nutrono di insettini, ragnetti, larve e altri piccoli invertebrati che si trovano tra le piante, ma la loro voracità è tale che mangiano anche semini, granaglie e frutta. Sono uccellini estremamente intelligenti, vivaci e intraprendenti; il fatto di poterli osservare con facilità anche nei nostri giardini o nei frutteti è prova della loro grande capacità di adattamento.


Da quando ho posizionato un piatto con i semi di girasole e le palle di grasso sugli alberi e tra i cespugli, devo dire che c'è stato un gran via vai di cince: ne vedo anche 3 o 4 contemporaneamente, ma ho potuto osservare che non vanno d'accordo con i pettirossi. D'inverno devono dividersi il grande cespuglio di alloro, ma una cosa è certa: quando arrivano le cince, i pettorossi fuggono, mentre se c'è una sola cincia, è lei a "levare le tende" all'arrivo dei pettirossi.

Un pettirosso se ne sta tra le ombre e il sole nel cespuglio
Nella mia ignoranza ornitologica, ero convinta che "la cincia" fosse un solo e ben specifico uccellino, azzurro e giallo (che poi si è rivelato essere la "Cinciarella")... osservando meglio, mi sono accorta che le cince del mio giardino non sono tutte uguali! Come avrei dovuto immaginare (i gatti sono forse tutti tigrati a pelo corto?) esistono diverse specie di cince e nel mio giardino ho potuto ammirare: la cosidetta "Cinciallegra" (Parus major), più grande e con il capo nero e il corpo giallo, e la "Cinciarella" (Cyanistes caeruleus), più piccola e tipicamente colorata di azzurro e giallo. Notate la differenza, nonostante le mie foto di scarsa qualità?

Una cinciallegra osserva semini di girasole e farro...
... e decide di rimpinzarsi!
Ecco, pochi istanti dopo, che arriva una graziosa cinciarella

La mia povera e fedele Olympus compatta ha fatto quel che ha potuto per immortalare questi incantevoli uccellini... a sua discolpa devo dire che io non ho mica potuto scegliere i momenti ideali in termini di meteo e luce: mi sono appostata davanti alla finestra solo quando ero a casa e sufficientemente tranquilla per prendermi mezz'oretta di osservazione. 
Che poi secondo me le cince lo sanno: finchè sei lì davanti alla finestra, ad ammirarle con un sorriso scemo squittendo come uno scoiattolo, danno il meglio di loro in evoluzioni aeree e deliziosi suoni... ma appena ti azzardi a prendere la macchina fotografica: puf! Le cince spariscono.

giovedì 24 gennaio 2013

Da Bellante con amore

Lo scorso anno vi avevo già parlato dei loro musetti e sguardi fiduciosi, delle loro code pronte ad agitarsi al primo gesto affettuoso, ma soprattutto dei loro cuori pieni d'amore. Ve li avevo raccontati qui, quando partecipai (vincendolo!) ad un contest organizzato dal blog delle volontarie che si occupano di loro a Bellante, una sezione locale della Lega Nazionale per la Difesa del Cane. Anche quest'anno la fortuna è stata dalla mia parte e ho vinto un altro contest, organizzato da Serena di Verdepomodoro, che mi ha regalato il loro Calendario 2013! E l'occasione vuole che io torni a raccontarvi di quanto sia bello vedere tanti musetti adottati, anche in segno di speranza per quelli che adesso aspettano una famiglia.

Ecco il bellissimo calendario, già appeso in casa mia!
Il calendario raccoglie tante foto di cagnoloni dolcissimi... e scalda il cuore sapere che ognuno di loro è già stato adottato e adesso sta vivendo in una casa, amato, coccolato e curato come ogni cane si meriterebbe! Il retro del calendario racconta la storia di questa sezione abruzzese della Lega del Cane, ve lo riporto qui perchè è una storia toccante nella sua semplicità e meraviglia quotidiana: "La delegazione della Lega per la difesa del Cane di Bellante ha iniziato il suo percorso circa tre anni fa. Tante cose sono cambiate dal giorno in cui trovammo i primi 9 cuccioli sotto ad un capannone abbandonato. Era inverno e noi eravamo solo due, senza alcuna esperienza se non un grande amore per gli animali. Amore che accompagna la nostra vita e che ci fa andare avanti anche quando i cuccioli abbandonati sono diventati più di cento.


Ma siamo riuscite a farli adottare tutti e questo è il nostro orgoglio e ci ha fatto capire che tanta gente ama gli animali e vuole aiutarli. I gatti ed i cani abbanonati non finiscono mai, perchè di irresponsabili che considerano l'animale un giocattolo da gettare via al primo problema, ce ne sono tanti. Ma noi volontarie (ora siamo tre) andiamo avanti perchè i cani devono mangiare con la neve come con il sole e non è possibile rimandare a domani.


Qualche numero: dal 2009 i cani adottati sono circa 100, le sterilizzazioni più di 50 fra cani e gatti. Ovviamente ci sono anche i farmaci con le relative terapie, i mangimi, le spese veterinarie, il pagamento dell'affitto per un luogo dove far vivere i cani in attesa di adozione e quindi tanti soldi e tanto tempo. Le nostre fatiche vengono ripagate dall'affetto che i cani ci dimostrano costantemente, ma per continuare ad aiutarli abbiamo bisogno anche del Vostro aiuto ed è per questo che abbiamo realizzato il calendario 2013, per farvi conoscere alcuni dei nostri amici felicemente adottati ed avere così la consapevolezza di quello che ogni giorno facciamo".


Questa sezione di Bellante della Lega Nazionale per la Difesa del Cane è coetanea di "A Coda Alta" e trovo davvero ammirevole che in tre anni e solo in tre persone abbiano raggiunto questi ottimi risultati! Chiudo il post facendo un appello a tutti voi: anzitutto unitevi al blog delle volontarie "Farsi adottare da un cane e vivere felice", in modo da essere sempre al corrente delle loro iniziative... ed inoltre, scoprite qui cosa fare per aiutare le volontarie: una mano in più significa vita per i cani abbandonati. Grazie mille Serena per il calendario, ma soprattutto per quello che fate voi volontarie per queste meraviglie con la coda!

venerdì 18 gennaio 2013

"Se una notte d'inverno un gatto" di Denis O'Connor

Oggi vi parlo di un bel libro, da leggersi nei lunghi pomeriggi o nelle fredde sere d'inverno, possibilmente con il proprio gatto accoccolato sulle ginocchia... "Se una notte d'inverno un gatto" è un titolo che è tutto un programma e i gattofili saranno già conquistati da questa storia solo a sentirla nominare. Dubito, infatti, che l'autore abbia voluto parafrasare Calvino: piuttosto ha voluto presentare fin dal titolo cosa racchiude questo libro: la storia di un gatto, ovviamente, ma anche di notti innevate, avventure nella natura, cottage circondati da alberi e piante da frutto, nella splendida cornice del Northumberland, contea inglese ai confini con la Scozia. E' la storia vera di Denis O'Connor e del gattino che si ritrova a salvare da morte certa, in una gelida notte d'inverno: il micino crescerà e diventerà un gatto speciale, chiamato Toby Jug.


Il libro si concentra sul primo anno di vita di Toby Jug, dodici mesi che cambiano del tutto la routine del protagonista umano, dandogli modo di innamorarsi follemente sia del micino, sia del nuovo tipo di vita che condurrà assieme al suo amico peloso. Questo primo anno è costellato di sorprese, speranze, ma anche difficoltà e momenti di panico: già al loro primo incontro la vita del micino è appesa ad un filo, e solo grazie alle cure di Denis il micio riuscirà a sopravvivere. Ma questo è solo l'inizio della loro storia vera e bellissima, che porterà uomo e gatto a cementare il loro rapporto grazie ad abitudini quotidiane condivise, alcune esperienze certamente straordinarie (alcuni giorni in campeggio, in tenda per i boschi, solo Denis, Toby e una cavalla, sulla quale il gatto viene piazzato in una cesta), le gioie e le preoccupazioni che ogni "padrone" di  gatto prima o poi prova. Toby vivrà ben 12 anni, ma il libro non si sofferma su questi: tutti noi possiamo immaginare che siano stati anni intensi, pieni di felicità, fusa, sorprese ed esperienze uniche, come quelle narrate in questo libro.

Un maine coon come Toby Jug. Foto da web, QUI
Toby Jug viene descritto come un micio a pelo lungo, bianco e nero, con la punta delle zampine bianche. Nel corso della storia si scoprirà anche l'identità dei genitori del micio: una gatta di razza maine coon, purtroppo morta nel corso di quella durissima "notte d'inverno", e un gattone di fattoria fiero ed imponente.
Il libro è meritevole di essere letto per molteplici ragioni: per la storia in sè, naturalmente, che essendo vera è ancora più interessante e coinvolgente, ma anche per le belle descrizioni della natura in tutte le sue stagioni, per le comparse degli altri animali. In generale, è una di quelle storie vere che tolgono ogni dubbio sul fatto che i gatti (come i cani) diventino veri e propri compagni di vita, componenti della famiglia proprio come figli, fratelli, amici con cui condividere ogni cosa. Se solo pensiamo a cinquantanni fa, un'evoluzione del rapporto con gli animali domestici in questo senso non era scontata.
Il libro si chiude con la narrazione della morte di Toby, momento nel quale Denis fa la promessa di scrivere la loro storia e pubblicarla per farla conoscere al mondo... sembrerebbe una fine triste, in realtà l'ultimissima pagina narra un evento insolito e inspiegabile, pieno di speranza, che ci apre uno spiraglio sul "dopo" anche per i nostri amici a quattrozampe.

Il titolo in inglese di questo romanzo è "Tracce di zampe al chiaro di luna"
Devo tuttavia fare un appunto a questo libro, che narrativamente resta un gran bel romanzo. Il punto è che contiene alcune imprecisioni per la salute dei mici, in particolare in riferimento alla cura del raffreddore del micino. Toby Jug viene infatti curato somministrandogli succo d'arancia e un quarto d'aspirina: questo non fatelo mai, l'aspirina (come i vari FANS, farmaci antinfiammatori non steoridei) è tossica per i gatti! Ho pensato fosse importante precisarlo, perchè magari chi legge il libro potrebbe tentare a sua volta di somministrare aspirina a un gatto raffreddato... Non metto in dubbio che l'autore abbia davvero sperimentato tutto ciò senza conseguenze negative per Toby Jug, ma personalmente io vi consiglio caldamente di non farlo e di affidarvi a un veterinario per la cura del raffreddore al vostro micio!
Detto questo, sappiate che "Se una notte d'inverno un gatto" è il romanzo ideale da leggere in queste giornate invernali, per scaldarci con una storia vera che testimonia, ancora una volta, quanto i nostri compagni a quattrozampe siano speciali.

domenica 13 gennaio 2013

"Vita di Pi", film di Ang Lee

Tratto dall'omonimo romanzo di Yann Martel, questo film è un capolavoro. Giuro che fatico a trovare la parole per descriverne la straordinarietà, la ricchezza intellettuale e filosofica, la perfezione estetica, le emozioni che scatena con una forza inaudita.
E' la storia di Pi, diminutivo di Piscine, ragazzo indiano che si trova ad attraversare il Pacifico assieme alla famiglia e agli animali dello zoo che i genitori gestivano in India. La nave, nel corso di una tremenda burrasca - quasi castigo divino - fa naufragio: Pi è l'unico sopravvissuto su una scialuppa, in compagnia di una zebra, un orango, una iena e la tigre del Bengala chiamata Richard Parker. 
Detta così sembra quasi una favola, una versione modernizzata dell' "arca di Noè", ma ben presto lo spettatore, mentre resta senza fiato per le immagini spettacolari e magnifiche, prende un pugno nello stomaco di fronte a quella che chiamiamo "crudeltà" della natura. 

Locandina, immagine da web
Tutto il film è, formalmente, la storia di Pi e della tigre, di come devono imparare a sopravvivere in mare aperto, di come il pericolo possa scatenare una maggior voglia di vivere, di come si diventi preda o predatore a seconda dei casi della vita. Il film è un inno alla magnificenza della Natura, al suo efferato equilibrio, ma anche alla sua ricchezza eccezionale e ineguagliabile bellezza: vedrete tramonti da mozzare il fiato, l'universo stellato specchiarsi sull'oceano, creature marine che, dagli abissi, riescono ad emulare il firmamento, pesci volanti e iridescenti, suricati curiosi, tempeste apocalittiche. 
Ma è anche un inno alla Speranza, alla forza titanica che può scatenarsi nel cuore umano di fronte alle situazioni più disperate... questo film capolavoro è sicuramente un inno alla Fede e alla sua ricerca nella vita di ciascuno, anche per chi decide di negarla e di abbracciare la visione del mondo più razionale. 

Immagine da web
Immagine da web

Guardatelo, se possibile in 3D: due ore impagabili. Al più presto leggerò anche il libro da cui è tratto, spero che sarà un'esperienza altrettanto bella e arricchente. Vi lascio il trailer, se le mie parole fin qui non fossero state abbastanza convincenti da spingervi ad andare al cinema:


Si tratta di un film fortemente metaforico, che si presta a più letture e interpretazioni: al termine, lascia lo spettatore libero di scegliere se fare “atto di fede” o decidere per la via più razionalmente credibile.
Per chi decide di scegliere “la storia che piace di più anche a Dio” aggiungo quanto segue. Ho trovato straordinaria (come tutto il resto) la brusca uscita di scena della tigre e l'umana disperazione di Pi per non essere riuscito a darle il “giusto addio”... Metafora possente di quei legami che ti salvano la vita ma che a un tratto debbono finire, lasciando un dolore che può gareggiare solo con la gratitudine.
Quando la tigre, salva, non si volta indietro prima di sparire nella foresta, capisci che per certi incontri in fondo non sono previsti “giusti addi”: forse perché le esperienze che ti cambiano la vita hanno un inizio, ma mai una fine.

giovedì 10 gennaio 2013

Sepulveda, il tigrillo e la magia dell'Amazzonia

"Il vecchio che leggeva romanzi d'amore" è il titolo di un meraviglioso romanzo di Luis Sepulveda, che trasporta il lettore direttamente nella fittissima, rigogliosa e incantata foresta amazzonica. Qui una femmina di "tigrillo" impazzita dal dolore, dopo che un bracconiere le ha ucciso assurdamente e inutilmente i piccoli, sta attaccando mortalmente gli uomini del villaggio di El Idilio. Mentre l'uomo bianco devasta sempre più la foresta incontaminata, calpestando ogni forma di vita che risiede in essa, il vecchio e saggio cacciatore Antonio Josè Bolìvar viene obbligato a partecipare alla caccia per uccidere il felino selvatico.

La copertina
Il romanzo scorre via veloce, mentre nelle sue pagine si intrecciano ricordi della vita del vecchio, episodi che mettono in ridicolo i "gringos" bianchi, descrizioni mirabili e poetiche della foresta e dei suoi abitanti. Si capta tutta la magia dell'Amazzonia e la sua straordinaria ricchezza saccheggiata dalla civiltà occidentale, che dimostra ancora una volta una prepotenza miope e meschina. Il tigrillo impazzito dal dolore, che inizialmente sembra solo il simbolo di una natura violentata, deturpata, distrutta senza alcun rispetto, prende sempre più consistenza, diventando negli ultimi capitoli un vero e proprio personaggio dotato di estrema intelligenza, sensibilità, scopo.
I fatti narrati da Sepulveda non sono affatto campati in aria: il tigrillo (Leopardus tigrinus) esiste davvero, ed è questo bel felino selvatico, detto "gatto tigre", diffuso nelle foreste pluviali del Centro e Sud America.


Il tigrillo, fonte Wikipedia
Dietro la narrazione di Sepulveda scopriamo una realtà tristemente fedele alla storia, che esclude però ogni tipo di poesia: “L'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) ha classificato il Leopardus tigrinus come specie vulnerabile. La minaccia principale per questo felino è costituita dalla deforestazione e dal bracconaggio. I gatti tigre vengono uccisi per le loro pelli, che sono altamente remunerative e spesso vendute o trasformate in capi di abbigliamento. Reportage effettuati nel 1972 e nel 1982 in Sud America hanno mostrato che Leopardus tigrinus è una delle 4 specie di gatti selvatici più cacciata. Un altro fattore che contribuisce alla mortalità del gatto tigre è costituito dall'espansione umana, colonizzando quello che una volta era spazio aperto per i gatti selvatici” (da Wikipedia).
La fine di "Il vecchio che leggeva romanzi d'amore" non ve la svelo, ma vi consiglio davvero di leggere questo romanzo, che saprà incantarvi con una delicatezza poetica non comune e vi lascerà qualcosa di importante, anche nell'amara consapevolezza di un'Amazzonia sempre più derubata della sua irripetibile ricchezza.

domenica 6 gennaio 2013

E' stato davvero... "Un Natale da Gatti"!!!

Buongiorno a tutti e buona Epifania che, ahimè, "tutte le feste si porta via!". Ma oggi bando alla tristezza e alla malinconia da "fine feste", perchè possiamo salutare queste giornate appena trascorse con un sorriso, grazie alle vostre foto di "Un Natale da Gatti!".
Voglio dire grazie a ciascuno voi per avermi mandato le vostre foto, sono state per me dei graditissimi regali di Natale! Ma ringrazio anche chi ha provato intensamente a partecipare, senza però riuscirci: chi ama un gatto lo sa, senza la collaborazione felina scattare foto è impossibile. E i gatti sanno essere molto decisi a non farsi fotografare quando vogliono!
Detto questo, vi lascio gustare le foto che immortalano i momenti magici di queste feste, resi ancora più speciali dai vostri inseparabili mici! GRAZIE DI CUORE PER AVER PARTECIPATO!

N.1 - Valentino di Silvia
N. 2 - Neru di Maria Grazia
N. 3 Maya di Dany
N. 4 - Pallino di Monica
N. 5 - Teo di Ely
N. 6 - Joy e Kira di Lucia
N. 7 - Toffee di Laura
N.8 - Penelope di Elisa
N. 9 - Birba di Laura
N. 10 - Federico di Mariana e Paula
N. 11 - Perla di Gianna
N. 12 - Ciccina di Letizia
N. 13 - Blancò di Dario
N. 14 - Stella di Cristina
N. 15 - Hiro di Valeria
N. 16 - Rufa e Gia di Lela
N. 17 - Igor di Alessandra
N. 18 - Freud, vicino di casa di Martina
N. 19 - Camillo di Club Cinque
Vi sono piaciute? Io le ho trovate fantastiche, una per una! E mentre si avvicina il momento della premiazione vi mostro la mia foto di "Un Natale da Gatti" (che ovviamente non partecipa all'estrazione). Anche per me è stato difficile fotografare "Paciocca natalizia", perchè il suo daffare in queste feste è stato essenzialmente.... dormire, dormire, dormire, mangiare. In ogni caso, eccola qui, a vagliare l'abete di terracotta che ho dipinto per queste vacanze:


Inoltre vi mostro queste deliziose foto natalizie canine: ringrazio ancora molto Fausto per avermi mandato questi scatti di Diana, pieni d'affetto e amore. Inoltre ho intenzione di riproporre quest'iniziativa il prossimo anno, magari aprendo le iscrizioni anche ai cani o ad altri animali da compagnia, che ne dite?



Ancora grazie di cuore a tutti... da domani riprende il tran tran quotidiano, ma possiamo dire davvero che questo è stato per noi... Un Natale da Gatti!

venerdì 4 gennaio 2013

La frase del giorno: Dick Shawn

Se fosse possibile dotare i gatti di ali, essi non si accontenterebbero di essere uccelli, sarebbero angeli. (Dick Shawn)

Pallino, il micio di Monica M.
Ultimamente ho un pò trascurato questa rubrica del mio blog, ma questa foto è perfetta per riprendere a pubblicare la frase del giorno! Vi auguro di trascorrere un bellissimo fine settimana, a conclusione delle festività natalizie... e vi aspetto domenica mattina per guardare tutti insieme le foto di "Un Natale da Gatti" e scoprire il vincitore!

martedì 1 gennaio 2013

Buon anno nuovo... gattofili!

Buon 2013 a tutti!!!
Avete passato buone feste e fatto un buon cenone, (senza botti ovviamente)? Ma soprattutto: avete coccolato i vostri mici? Mi avete spedito tante belle foto natalizie dei vostri gatti, gattoni e gattini: mi avete fatto sorridere e riflettere su quanto l'amicizia per un gatto ci renda tutti simili!
A questo proposito ho avuto la fortuna di vedere un video bellissimo e strepitoso... quasi un manifesto per i gattofili. Il video mi è stato segnalato dalla cara Dany, che ringrazio ancora di cuore, ma voglio condividerlo con voi che mi seguite, per iniziare al meglio questo 2013! Eccolo:


Ed ecco una liberissima traduzione dei sottotitoli inglesi:
"Sono un gattofilo
Non un mangiatore di gelato, non una gattara pazza in camicia da notte
Un gattofilo
Sono un gattofilo
Perchè amo quella testatina che mi dà quando è felice
Perché io le appartengo davvero
Per via del modo in cui mi ricorda che è ora di cena
Perché sono sempre stato un gattofilo
Perché lei mi fa ridere
Lei mi fa ridere, perfino quando vorrei piangere
Perché non gli importa se sto avendo una brutta giornata
Perché è bello avere attorno qualcuno che sia più intelligente di me
Per il modo in cui lui dorme sulla mia testa
Perché non ero gattofilo finché non ne ho sposato una e lo sono diventato io stesso
Perché lei corre per farmi le fusa, ogni volta che torno a casa
Perché lui è stato qui per me quando non c’era nessun altro
Perché la vita senza gatti è vuota
Perché lei dice così e lei è il capo
Perché per qualsiasi cosa, noi siamo sempre qui l’uno per l’altro
Non siamo gattare pazze
Siamo gattofili
Giovani nel cuore
Siamo intelligenti
Siamo belli, dentro e fuori
E ok, alcuni di noi sono perfino bizzarri
Noi siamo persone
Proprio come te
Persone che pensano che i gatti siano i migliori animali domestici nel mondo
Noi siamo gattofili
E tu?"


Brenda di "A Coda Alta"
Non è un video meraviglioso? L'ho trovato adattissimo per aprire un nuovo anno qui su "Rumore di Fusa"! Augurandovi davvero il meglio per questo anno appena iniziato, vi do appuntamento al giorno della Befana per vedere tutti insieme le foto del vostro "Natale da gatti" e per l'estrazione del fortunato vincitore! Ancora buone feste a tutti e coccole a tutti i vostri quattrozampe!!!

P.s. Siete tutti invitati anche a venire a curiosare nella mia nuovissima pasticceria virtuale: oggi aprono i battenti di "Pasticceria portami via!", vi aspetto!