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mercoledì 6 luglio 2016

Educare alla biodiversità, tra passione e vocazione professionale

"All’epoca delle scuole elementari (così si chiamavano, vent’anni fa), amavo moltissimo passare i miei pomeriggi liberi nel mio giardino, nella campagna ferrarese. Piccola naturalista in erba, osservavo con curiosità e passione le piante, gli insetti sfuggenti e multicolori, gli uccelli cinguettanti e le mutevoli nuvole, senza rendermi conto del valore di ciò che mi circondava e senza minimamente sospettare che, un giorno non troppo lontano, le cose sarebbero potute cambiare (stavano già cambiando). Oggi, rispetto ad allora, nel mio giardino sono calati drasticamente gli avvistamenti di rondini, farfalle, api, pipistrelli e piante spontanee che un tempo costituivano i miei quotidiani interessi infantili. Chiaramente, a quell’epoca non sapevo neppure che piante, insetti, mammiferi e uccelli, insieme a tutte le altre forme viventi che popolano il nostro pianeta, danno luogo a un meraviglioso quadro naturale che gli scienziati hanno chiamato “biodiversità”. 


Incontrai il termine pochi anni più tardi, sul finire delle scuole medie, quando una grossa rana del deserto (Notaden nichollsi) campeggiava sulla copertina del National Geographic, il cui titolo era appunto: “Biodiversità. La vita in gioco” (National Geographic Italia, 1999). Lessi gli articoli con attenzione ma, lo ricordo bene, allora non compresi del tutto né cosa ci fosse di tanto speciale in quella parola che descriveva l’insieme di tutte le specie viventi sul pianeta, né il motivo per cui la loro sopravvivenza fosse così a rischio. E soprattutto, non riuscii ad afferrare perché la cosa dovesse essere importante per me, essere umano tredicenne del pianeta Terra. 



Se oggi mi chiedessero di spiegare cos’ha di speciale la biodiversità e perché è fondamentale per la nostra vita, sarei molto più preparata: in questa tesi ho, anzitutto, cercato di condensare le mie conoscenze in proposito. Oggi sono anche molto più preoccupata, perché quella minaccia alla sopravvivenza delle specie viventi, che allora non avevo compreso leggendo il National Geographic, adesso mi è tragicamente chiara: siamo noi, umanità del Terzo Millennio, che con questo nostro vivere, consumistico e sconsiderato, stiamo condannando all’estinzione una vasta porzione di biodiversità. E siamo altrettanto noi i responsabili della situazione di grave crisi ecologica globale, che oggi si palesa in rapporti scientifici sempre più allarmistici e drammatici, mentre i dati e le esperienze ci mostrano un clima impazzito, un inquinamento sempre più pervasivo e incontrollabile, un ambiente sempre meno ospitale per le diverse forme di vita, un ecosistema planetario talmente alterato i cui effetti si ripercuotono anche sul nostro benessere e la nostra sopravvivenza. 


Eppure, per quanto la situazione sia critica, complessa ed estesa, in quanto responsabili siamo anche gli unici che possono agire in senso contrario, nel tentativo di apportare i sufficienti e significativi cambiamenti al nostro stile di vita, affinché la crisi ambientale (di cui la perdita di biodiversità è solo una parte) quantomeno rallenti, nella doverosa speranza che possa anche affievolirsi, fino alla restituzione alle nuove generazioni di un pianeta Terra ospitale, fertile, ricco di specie viventi e di possibilità anche per la vita umana"
.


Questo è l'incipit della mia tesi "Insegnare la biodiversità. Un'educazione interdisciplinare per l'emergenza ecologica", con cui ho preso la seconda laurea (in Scienze della Formazione Primaria), sulla biodiversità e l'importanza di una corretta educazione ambientale nella scuola primaria. Scrivere questa tesi è stato per me uno dei piaceri dell'ultimo anno, ci ho messo interesse e passione, ma anche scrupolo e rigore scientifico: sono stata davvero contenta che sia stata così apprezzata anche dalla commissione! E da settembre prossimo, sperando di lavorare già come supplente nelle scuole, mi impegnerò a fondo perchè la crisi ecologica, l'importanza della tutela ambientale ma soprattutto il senso di appartenenza e di meraviglia verso l'intera biosfera, possano diventare temi d'interesse e passioni anche dei bambini che conoscerò e con cui andrò a lavorare. Il primo passo è fatto, cari amici... e intanto prosegue quest'estate di grandi traguardi!

6 commenti:

  1. Bellissimo.
    Congratulazioni per la laurea

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  2. Buon lavoro dunque... a breve raccoglierai i frutti di tanta fatica e passione!! A presto

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  3. Bravissima, cara Silvia non avevo dubbi che con la tua sensibilità e grande passione, unita ad una scrupolosa preparazione avresti saputo dare il meglio, congratulazioni e complimenti!!!
    Adesso ti aspetta un'altro bel traguardo.....in bocca al lupo!!!
    Un forte abbraccio

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  4. ... supplenza?!?? ...ma una cattedra subito!!!
    ... insegnare con passione l'amore per la natura...
    ... spero tanto tu riesca nei tuoi intenti.

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  5. @ Ari: grazie mille!!! Ti mando un abbraccio!

    @ Lolle: speriamo Lolle, nel mondo della scuola i frutti si raccolgono soprattutto grazie ai bambini e al loro entusiamso... per il resto è davvero un contesto troppo "precario" per un giovane insegnante. Un abbraccio!

    @ Laura: grazie, grazie di cuore per le tue parole!! Eh sì... ci siamo quasi all'altro traguardo! ;-) E sarà ben più emozionante della laurea, mi sa... un abbraccione!

    @ Semola: magari Semola, una cattedra subito!! Mi accontenterei di supplenze continue, sarebbe già qualcosa... e spero tanto anche io di riuscire nei miei intenti, non solo per me ma proprio perchè ritengo sia davvero importante "battere" questa strada di conoscenza e coscienza ambientale. Un abbraccio!

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  6. Silvietta cara... si legge tra le righe tutta la fervente passione che ci hai messo! Ho letto l'incipit della tua tesi ed al termine ho proprio desidrato poter leggere l'intero tuo lavoro! Trovo sia davvero interessante e spero tu possa pubblicarne altri frammenti.
    Che dirti... trovo tu sia una persona piena piena piena di tante cose, piena di serietà, piena di umiltà, piena di "cose belle" come oggi non ne esistono più! Quindi ti auguro di realizzare presto il tuo sogno e portarci nuovi racconti di questo nuovo mondo che da settembre ti aspetta! :)
    Congratulazioni ancora, cara dottoressa ed insegna anche a noi di Biodiversità, che non ne si dovrebbe mai avere abbastanza.
    Non c'è adagio più vero di quello che porti fiera qui al lato "La Terra non ci è stata lasciata in eredità dai nostri antenati ma ci è stata prestata dai nostri figli". :)

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