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martedì 12 gennaio 2016

Atmosfere d'inverno (2016 - 1)

Qualche domenica fa attraversavo in auto le strade nebbiose che tagliano la campagna ferrarese: sembrava di essere in una cartolina d'epoca, di quelle dove una patina bianca vela i colori e la tavolozza si riduce alle tonalità di grigio. Alberi senza foglie, campi arati e induriti dal freddo, un orizzonte avvolto dalla foschia: un paesaggio forse mesto e malinconico, di quell'immobilità invernale che dà l'idea che non ci sia più anima viva al mondo, e ci spinge a rinchiuderci nelle nostre case calde, confortevoli e colorate.


 


Ma mi è bastato affinare lo sguardo per cogliere i meravigliosi segni di un mondo vivo, un mondo così eccezionalmente ricco e straripante di vita che ogni giorno si manifesta e combatte per mantenersi tale, che mi sono commossa. Attraversando la campagna semiaddormentata, ho potuto ammirare il maestoso volo di un airone cenerino, quasi un fantasma di un'eleganza incomparabile, un'apparizione solitaria nella nebbia. Ho incrociato, con affetto e simpatia, due diversi gatti acquattati in caccia, nell'erba bagnata e intirizzita come le loro zampe, ai bordi di un campo. I due felini erano impegnati a dare sfogo, in quel preciso istante, alla loro più intima natura di predatore, di animale selvatico che non è mai stato addomesticato del tutto, nonostante - ne sono convinta - dopo qualche ora sicuramente si sarebbero addormentati placidi su un cuscino casalingo, accogliendo le carezze umane con riconoscenza.



Ho visto due cornacchie grigie planare su un campo, con il loro profilo antico che mi ricorda sempre un destino inevitabile e talvolta nefasto; erano probabilmente alla ricerca di cibo: un momento come un altro della loro vita di coppia. E ho guardato gli alberi intorpiditi e assopiti nell'aria fredda e immobile, nell'attesa paziente e necessaria che torni primavera; i loro tronchi racchiudono comunque la preziosa linfa, le loro radici sono ben diramate nel terreno temporaneamente inospitale: semplicemente aspettano, in un riposo sospeso che è anch'esso vita.

 



E ho pensato alla fortuna di poter godere (ancora...) della vista dell'airone in volo e del gatto in caccia, delle cornacchie in cerca di cibo e degli alberi addormentati, in un inverno che è solo apparentemente stagione morta, perchè invece la natura (finchè non la uccidiamo) è viva sempre.
Mi sono sentita parte della solitudine dell'airone, della natura selvatica dei gatti, del legame delle due cornacchie, del riposo degli alberi. Non è scontato, lo sta diventando sempre meno, poter trarre meraviglia e compagnia dalla vita che ci circonda... quindi nell'augurarvi un buon inverno, vi auguro anche di riuscire a immergervi in questa natura che ci circonda e nella quale è magnifico perdersi, anche solo per qualche attimo al giorno. Buon inverno a voi!

8 commenti:

  1. Spesso mi perdo nell'osservazione di quanto ho intorno a me: che sia cielo o bosco, campo o pollame, arcobaleno o un'ape che ronza...io mi perdo sempre molto.
    A quanto vedo di nebbia tu ne hai da vendere...
    Un caro saluto a te
    A.A.

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  2. Che belle dev'essere stato vedere l'airone.Io un paio di anni fa nel reggiano ho visto una coppia di cicogne e ancora mi ricordo l'emozione!!!

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  3. Buon inverno anche a te carissima Silvia, un post bellissimo, immagini e racconti che sento molto anche miei... a presto!

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  4. Ok, lo so: tanto per cambiare, andrò contro corrente. Non lo faccio per spirito di contraddizione, è che la penso davvero così: io amo l'inverno! O, per essere precisi, amo le stagioni e mi riempie di gioia il loro alternarsi. Non trovo nulla di lugubre nella nebbia, nelle giornate cupe, nel freddo che entra nelle ossa e, no, non me ne andrei a svernare al sole per nulla al mondo. Certo, ci sono giorni in cui vorrei andare in letargo, ma anche il letargo fa parte dell'inverno...
    Trovo magnifiche queste tue immagini e concordo con quanto hai scritto; ritengo anch'io che la natura sia sempre viva e piena di sorprese per noi, il guaio è che sempre più raramente ci fermiamo un attimo per volerle scoprire.
    Buon anno e a presto!

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  5. Cara Silvia, quando trovo qualcuno la cui spiritualità si avvicina così tanto alla mia mi si riempie il cuore di gioia. Niente mi commuove di più dell'osservare la Natura e scorgere Sue manifestazioni anche dove meno ce lo aspettiamo. In queste settimane di ospedale mi trovo spesso a stupirmi della brina che copre il prato antistante, o degli incontri con i pennuti che faccio nel tornare alla mia macchina parcheggiata un po' distante a fine turno: aironi, un fagiano, proprio stamattina un pettirosso che stava in bilico sulla cima di una abete di natale abbandonato, buttato nel prato come un rifiuto. Tanta bellezza fra l'autostrada e la zona industriale. Perfino il freddo che mi mutila le dita in quel breve tragitto di strada mi fa sentire quanta vita ci sia in mezzo a quell'asfalto, quando la città si sta ancora svegliando. Devo dire che mal sopporterei la "tua" pianura e la sua nebbia, per una puro fatto di abitudine: a me, che ho la "mia" pianura chiusa da colline o montagne su tre lati, tutto quello spazio fa paura, ho bisogno di limiti attorno. Ma immagino quanto fascino trasmetta a te che la vivi! Paciocca, "gatto sul mare di nebbia", è uno splendore unico!
    un abbraccio

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  6. @ Agricoltore: so che tu, come me, riesci sempre a perderti nella natura... e meno male che c’è ancora qualcuno che ci riesce e ne riconosce il valore! In questi ultimi giorni per fortuna la nebbia se n’è andata, lasciandoci un meraviglioso sole e un freddo pungente. Saranno pochi giorni di gelo intenso, ma almeno ci sono. Un carissimo saluto e buon gennaio!

    @ Kilara: in realtà vedere un airone dalle mie parti è una cosa piuttosto comune! Anzi basta andare in macchina per le stradine che collegano i paesi e praticamente puoi stare certa di avvistarne più di un paio! La cosa triste è che questi meravigliosi uccelli sono talmente abituati alle auto che non fanno una piega quando una di loro passa a pochi metri… e invece scappano sempre se passi in bici, quando avresti anche più tempo per ammirare la loro eleganza e le loro pose calme di fianco ai canali. è sempre emozionante!

    @ Lena: carissima, buon anno a te! Ti abbraccio forte.

    @ Lolle: grazie mille cara Lolle, non sai quanto mi fa piacere condividere immagini e racconti con chi so che davvero può comprenderli e “viverli” come me. è sempre una gioia e una speranza sapere che queste suggestioni sono apprezzate anche da altri. Un abbraccione forte!

    @ Viviana: controcorrente forse per alcune persone “estatofile”, ma in questo caso ti muovi parallela a me: anche io amo l’inverno! E amo le sue suggestioni, la sua sottile tristezza e la sua fredda quiete, che sa di pulizia, di tempo per raccogliere le idee prima di ripartire, di giusto riposo, di letargo come dici tu… peccato che noi uomini non ce lo possiamo permettere e in ogni stagioni il ritmo è frenetico. Ad ogni modo è già qualcosa potersi permettere il “lusso” per fermarci un attimo e “vivere” la natura, nella quale ritroviamo anche noi stessi. Buonissimo anno a te!

    @ Letizia: anche per me è così, gioisco quando riesco a trovare un’anima affine per quanto riguarda la natura… e non solo perché è bello e rassicurante sapere di essere capita, ma anche perché mi dà speranza quando penso che il mondo allora non è solo di chi sta sprecando le sue risorse e le sue bellezze, del tutto incurante del suo valore! È davvero bello quello che scrivi, i piccoli “frammenti” di natura che si rivelano e si infiltrano prepotentemente (anche d’inverno!) nella nostra vita, spesso così avulsa dall’ambiente naturale. È la forza della natura, che per il momento ancora esiste e resiste! Eh eh, capisco il tuo discorso sulla “tua” pianura e la “mia” pianura, e questi aggettivi virgolettati hanno per entrambe molto valore affettivo: credo che io rinuncerei a fatica al mio orizzonte aperto, per me così libero e luminoso, ma lo stesso varrà sicuramente per te, che nel tuo orizzonte più “raccolto” trovi sicurezza, protezione, raccoglimento. È bello amare così tanto un posto dal non poterne fare a meno e nell’identificare in esso le cose che ci fanno stare bene!

    Grazie a tutti voi per i vostri commenti, è sempre un piacere rispondervi, anzi scusate il ritardo!

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  7. Ciao Silvia! A me piace molto l'inverno, anche se qui da me c'è sempre stata molta nebbia! Ho passato l'infanzia in un piccolo paese
    e abitavo in una casa circondata dai pioppi!Questa pianura che d'inverno è nebbia e d'estate afa e zanzare a me è molto cara con tutte le sue creature!
    Bella Paciocca guardinga in mezzo al campo!:) Ciao bacioni!

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