Nelle settimane in cui avevo ancora Silver con me, ma già avevo diffuso l'annuncio per trovargli casa, ho conosciuto una signora interessata alla sua adozione (cosa che poi non si è concretizzata). Così, in un tiepido e assolato pomeriggio di settembre, la signora è venuta a conoscerlo. Ha incontrato il micio proprio mentre si stava godendo la pennichella post-pranzo, dopo aver mangiato un piattino di patè di tonno di alta qualità, e stava spaparanzato sull'erba in nostra compagnia, tutti seduti all'ombra delle nostre grandi querce. Silver era rilassato, appagato, sazio e soprattutto rassicurato da un ambiente famigliare affettuoso, che non gli faceva mancare le coccole e le attenzioni. Silver si è dimostrato fin da subito coccolone e socievole, allegro e ben disposto con l'ipotetica adottante, addormentandosi dopo pochi minuti sui suoi piedi (proprio
sopra!), conquistando subito i favori della signora, estasiata dall'indole tanto fiduciosa e gioiosa del micio. E a quel punto la signora (peraltro un'ottima persona, non mi si fraintenda!) ha detto una cosa che mi ha colpito, e che mi avrebbe fatto pensare molto, soprattutto nei giorni che Silver ha dovuto poi trascorrere al gattile. La signora mi ha detto che era stata anche al gattile, sempre alla ricerca di un gatto, ma lì non era riuscita a convincersi per nessun micio, perchè tutti le erano apparsi un pò mogi e tristi.
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Quency, adottato lo scorso anno al Gattile di Ferrara |
Le ho subito detto che purtroppo la sua impressione era normale e in un qualche modo inevitabile, che in effetti è raro che un gatto di gattile sia vispo e allegro come quelli "di casa", ma che era solo una condizione temporanea, dettata da quelle precise circostanze. I mici di gattile sono costretti a condividere poco spazio con tanti altri gatti... e il gatto, pure domestico, resta un animale non sociale, che per istinto e per propria intima natura non vivrebbe mai in "branchi" (gli unici felini sociali, al mondo, sono i leoni). La stretta convivenza imposta con i suoi simili in gattile, rende ogni gatto più nervoso, più frustrato, sicuramente meno felice. E se solo penso all'irrealizzabile convivenza tra Paciocca e Silver, allora posso confermare che anche già una vita "in coppia", per alcuni gatti, può essere un disagio. Inoltre in gattile i mici, anche se hanno cibo assicurato, un tetto sopra la testa e (nella migliore delle ipotesi) uno spazietto all'aperto a prova di fuga, non riescono ad avere quasi mai quella considerazione e quella dose di contatto umano utile a soddisfare il loro bisogno di coccole, di sentirsi amati e accuditi come in famiglia... e questo semplicemente perchè i volontari in gattile, dovendo gestire un gran numero di gatti (a Ferrara circa un'ottantina), garantire la pulizia quotidiana di tutti i locali e gestire anche i rapporti con il pubblico, non hanno il tempo materiale per mettersi a coccolare tutti i mici. Sia chiaro: qualche breve coccola ci scappa sempre, perchè chi lavora in gattile non può mai restare indifferente a quei musetti dolci, ma il tempo è sempre troppo poco.
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Chiara |
Inoltre pensiamo che, spesso e purtroppo, i gatti che giungono in gattile non hanno quasi mai storie facili e positive alle spalle: varcano la soglia della struttura dopo incidenti (talvolta estremamente cruenti), abbandoni, maltrattamenti, smarrimenti o comunque situazioni che li hanno disorientati o proprio traumatizzati, a seconda dei casi. Da questi gatti non è possibile aspettarsi immediatamente un'indole fiduciosa e allegra: sono creature messe alla prova dalla vita, che hanno provato la sofferenza e, talvolta, anche la cattiveria umana. Difficile aspettarsi che siano loro ad accogliere noi, siamo noi che dobbiamo avere la pazienza e il rispetto necessari a prenderci cura di loro.
Poi ci sono i gatti particolarmente fortunati che, per loro natura, anche in gattile riescono ad esprimere il meglio di sè: coccoloni e fiduciosi, non si fanno scalfire (non troppo almeno) dalle circostanze e ti accolgono sempre con la coda dritta, il miagolio pronto a richiamare la tua attenzione e le fusa "a motorino" non appena ti fermi un istante ad accarezzarli. Ma, obiettivamente, questi mici sono la minoranza... e talvolta si tratta proprio di quei gatti "storici" della struttura, ormai abituati alla vita in gattile perchè ospiti da anni, proprio quei mici che le persone tendono a scartare perchè troppo vecchi, troppo "vissuti", o con qualche tipo di handicap che li rende meno desiderabili.
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Julius, dopo una vita trascorsa in strada, oggi è uno degli ospiti più affettuosi in attesa di adozione al Gattile di Ferrara |
Ma la cosa importante e il vero motivo per cui mi sono messa a scrivere questo post, è per lanciare il messaggio che
la tristezza dei gatti di gattile è superabile. Non mi riferisco solo e in particolare a quei
gatti estremamente diffidenti, con i quali comunque si può iniziare
un percorso fatto di amore, pazienza e rispetto, per far sciogliere le loro riserve... mi riferisco al "gatto medio di gattile": quello che ti guarda con aria mesta e non ha neppure voglia di avvicinarsi per chiedere qualche carezza, forse perchè non se l'aspetta più. Quello che, quando ti avvicini a lui, non scappa e prende sicuramente le tue coccole, facendo timide fusa... per poi però rintanarsi in un cantuccio isolato, non appena le carezze terminano. Quel micio il cui sguardo è velato di tristezza e accoglie la presenza umana senza capire se può ancora aspettarsi qualcosa da loro. Forse i ricordi di una sua ipotetica e precedente vita in famiglia sono già troppo sbiaditi, forse la presenza di tanti altri gatti con cui "competere" diventa un motivo di demoralizzazione che lo spinge a chiudersi in sè stesso, forse semplicemente è convinto che il gattile sia ormai il suo destino.
Ma il punto è che questi gatti, non appena accolti in un contesto famigliare quotidiano, rifioriscono. Rifioriscono ed esprimono tutto il loro affetto e la loro gratitudine a chi ha saputo sceglierli, al di là del fatto che in gattile sembrassero un pò mogi e depressi. E diventano i gatti che tutti conosciamo e desideriamo: dolci e coccoloni, affettuosi e comunicativi, quelli che vi accolgono dopo il lavoro con la coda alta e con un "prrr!" di saluto, quelli che vi fanno le fusa accoccolati davanti alla tv, quelli che vi guardano con complicità da una parte all'altra della stanza.
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Balù |
Ho voluto condividere queste riflessioni non con un intento polemico, ma proprio per fare luce su una verità che, mi sono resa conto, chi non è abituato a frequentare i gattili non può sapere: la tristezza dei gatti di gattile è superabile e anzi forse è proprio un motivo in più per adottarli. I gatti che vedete e incontrate in gattile non stanno probabilmente dando il meglio di loro: per fare questo, hanno solo bisogno di voi.
Non adottateli per la loro bellezza, perchè ne hanno una come tutti gli altri gatti.
Non adottateli per il loro carattere, perchè ne hanno uno come tutti gli altri gatti.
Adottateli invece per la loro tristezza, perchè ne hanno più degli altri gatti e si meritano di superarla.
Adottateli proprio per la loro tristezza, perchè è superabile e per superarla hanno solo bisogno di incontrarvi e di trovare qualcuno che creda in loro.