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giovedì 29 settembre 2011

Il riccio europeo: informazioni utili

Visti il successo e la curiosità suscitati dal mio post sui riccini, ho deciso di parlarvi ancora di questi animali, per fornirvi ulteriori informazioni (stavolta anche sugli adulti, non solo sui piccoli). Le notizie di questo post provengono dall'indispensabile Forum dei ricci, che resta il punto di riferimento principale per qualsiasi persona che abbia ritrovato un riccio. Altri ottimi siti dove ho trovato interessante materiale sono: Amici del riccio, dove nella sezione "documentazione" troverete tante utilissime guide sul riccio, e il sito  Sos Ricci, dove potrete trovare anche un elenco dei Centri recupero animali selvatici (CRAS) in Italia, ai quali è possibile affidare i ricci in difficoltà.


Foto Gianni Africa su http://www.sosricci.it/

Trovo un riccio in giardino: come faccio a capire se è in difficoltà?
Il riccio è un animale selvatico protetto e quindi non detenibile in casa, ma ci sono circostanze che rendono consigliabile raccogliere il riccio per fornirgli assistenza e cure, in seguito alle quali potrà essere rimesso in libertà, dopo l'opportuno percorso di re-inselvatichimento. Il riccio ha bisogno del nostro aiuto se:

·        Presenta ferite evidenti o mutilazioni (spesso i ricci restano feriti dai tagliaerba, per non parlare degli incidenti stradali, spesso mortali... fate sempre molta attenzione quando pulite il giardino nelle zone con foglie e rametti secchi - lì il riccio fa la sua tana - quando tagliate l'erba e siete alla guida di notte!);
·        Presenta infestazione da zecche (sono la principale causa di morte dei ricci, per anemia grave) e pulci;
·        Presenta sintomi di malattia (un riccio che barcolla, trema, fa fatica a camminare, trascina le zampe, non riesce ad appallottolarsi, ecc. sono tutti segni che l'animale non è in salute);
·        E' vicino a un grave pericolo (vicino a pozzi, pozzetti, tombini, strade molto trafficate, piscine, reti metalliche, reti per orti, trappole per topi, cantieri di lavoro, ...);



Il riccio adulto di norma è selvatico e quindi non si fa prendere in mano volentieri,
si chiude a palla e soffia. Se la situazione richiede che lo prendiate in mano,
usate sempre un paio di guanti: vi proteggeranno dalle spine e proteggerete
anche lui dall'abituarsi al vostro odore: il riccio deve restare il più selvatico possibile!
Fonte foto: http://www.ricci-in-difficolta.ch/ita/

·        Vaga di giorno: di giorno dovrebbe sempre dormire nella tana, che si costruisce nei cespugli, sotto cumuli di foglie e rametti secchi, ecc. Il ricco è un animale notturno che si sveglia, si muove e va a caccia al buio. Vederne uno attivo di giorno è indice che qualcosa non va: probabilmente è malato, oppure è un riccino piccolo alla ricerca della madre;
·        E’ un orfano (se il riccino è piccolo e vaga da solo alla ricerca della madre). A questo proposito ATTENZIONE a non raccogliere OGNI riccino, perché trovare uno o più riccini addormentati, tutti raccolti in un punto, non significa necessariamente che la madre li abbia abbandonati, magari si è solo assentata ma tornerà presto. In questo caso osservate da lontano e con discrezione e intervenite solo qualora fosse chiaro o molto probabile che la mamma non tornerà più;
·        Ha un peso insufficiente per il letargo: vanno raccolti tutti i ricci che in settembre/ottobre non hanno raggiunto il peso minimo sufficiente per superare il letargo: g 500/600. Infatti tutti i ricci dal peso inferiore non possiedono le sufficienti riserve di grasso da “bruciare” durante il letargo e il povero riccio è destinato è morire nel sonno oppure, risvegliatosi in pieno inverno, a non trovare più il cibo necessario alla sua sopravvivenza. In questo caso dovete accertarvi anzitutto del peso del riccio, usando una bilancia digitale per maggiore precisione.

ATTENZIONE a soccorrere ricci tra fine aprile e fine settembre, perchè l'animale in questione potrebbe essere una riccia con cucciolata di piccoli in allattamento, nascosta da qualche parte. Se si avvista un riccio in difficoltà (circostanze suddette) è sempre bene cercare un'eventuale cucciolata nelle vicinanze.



Fonte: http://www.ricci-in-difficolta.ch/ita/


Una volta che si è raccolto un riccio in difficoltà consultatevi immediatamente con il Forum dei ricci e/o con il più vicino CRAS della zona, sapranno spiegarvi come agire al meglio. Vi segnalo anche i recapiti telefonici messi a disposizione dallo staff del Forum dei ricci: sarete sicuri di estrema competenza sui piccoli spinosi. Li trovate anche su Facebook. Qualsiasi problema abbia il riccio, non agite MAI "FAI DA TE", chiedete consiglio!

Cosa posso dare da mangiare al riccio adulto?
I ricci adulti in natura si nutrono prevalentemente di insetti, vermi e un pò di frutta. Voi potete dare al riccio croccantini e bocconcini per gatti alla carne (no al pesce), in particolare è molto adatto il cibo A/D della Hill's, oppure carne di manzo o pollo tritata e scottata, poca frutta a pezzetti (mela, prugna, un acino d'uva, una rondella di banana).

Mai dare al riccio: latte, derivati del latte e tutti i prodotti con lattosio, mandorle e nocciole, carne di maiali e salumi, dolci, farinacei (pasta, pane, biscotti, ecc.), alimenti ricchi di amido (patate, riso, castagne, ecc.), alcolici, succhi di frutta e altre bibite. Evitate anche di sottoporgli insetti o vermi prelevati dal vostro giardino: il riccio ne è ghiotto, ma se è malato o debilitato c’è la possibilità che insetti e vermi contengano parassiti, cosa che peggiorerà le condizioni dello spinoso.
Fate attenzione alle quantità di cibo da somministrare al riccio, perché è un vero mangione e non sa controllarsi!! Ai ricci giovani già svezzati fino ai 200 grammi di peso, si può dare al giorno una quantità di pappa (carne scottata, più poca frutta e qualche croccantino) pari a 1/4 del loro peso; dai 200 grammi in su dare al massimo al giorno 50 grammi di carne scottata, più poca frutta e croccantini.
Fornite al riccio anche una ciotola d'acqua fresca: in natura tanti ricci d'estate rischiano di morire per disidratazione! Scegliete un contenitore basso e pesante, perchè il riccio tende a rovesciarlo: l'ideale è un posacenere.


E' importantissimo che il riccio trovi acqua fresca, soprattutto d'estate!

D'estate potrebbe essere una buona idea mettere in giardino una ciotola d'acqua per gli animali "di passaggio", compreso il riccio. Anzi, se incontrate un riccio in giardino e non vi pare che sia bisognoso di aiuto, mettetegli comunque a disposizione una ciotola di acqua fresca e un pò di cibo adatto a lui: ve ne sarà grato! Spesso è utile posizionare le ciotole con acqua e cibo sotto una cassetta rovesciata, con un foro di entrata di circa 10 cm di larghezza, in modo che sia accessibile solo al riccio e non a gatti, volpi e altri animali che potrebbero disturbare lo spinoso.

Come posso dare da mangiare al riccino lattante?
Alcune informazioni sul riccino da svezzare ve le ho già raccontate nel mio precedente post, quindi qui sarò più sintetica. Una cosa che non vi avevo detto è questa: non date mai immediatamente il latte al riccino raccolto da terra, perchè in genere la sua temperatura corporea è troppo bassa, somministrargli cibo in quelle condizioni gli farebbe male. Sarà necessario prima scaldare il riccino, mettendolo sulla borsa d'acqua calda avvolta nella carta cucina in modo che non scotti. Una volta che il riccino si è scaldato, è possibile alimentarlo. Si suggerisce che il primissimo pasto che viene dato sia costituito solo da tisana di finocchio, in modo da idratarlo senza "appesantire" il suo apparato digerente.



L'ideale latte per riccini è quello per cuccioli Esbilac (cercatelo nei negozi specifici per animali, in farmacia o dai veterinari), ma per brevi periodi potete somministrare Lactol o latte di capra. Evitare assolutamente il latte di mucca e qualsiasi prodotto che contenga lattosio perchè, come già detto, il riccio non può digerirlo e morirebbe. Per alimentarlo si usa una siringa da 1 ml senz'ago, il latte va somministrato tiepido. Dovete dare al riccino una quantità di latte adeguata al suo peso, in più pasti nell'arco della giornata. Per maggiori informazioni vedere l'opuscolo sulla cura e l'alimentazione del riccio lattante, distribuito dal Centro di cura per ricci Maggia - Società protezione animali Bellinzona, o contattate il Forum dei ricci.



Infine, vi lascio un altro link per un opuscolo di primo soccorso al riccio, sempre distribuito dal Centro di cura per ricci Maggia - Ticino. I ricci riscuotono molta simpatia, sono animali belli, curiosi e utili, ma purtroppo, oggi come oggi, si sa troppo poco sulle loro esigenze e le loro abitudini, così non sempre si è preparati quando si deve aiutarli. Spero che diffondendo questi link e queste informazioni, tanti ricci possano venire salvati e curati al meglio!

lunedì 26 settembre 2011

La torta di mele di Benito, il gatto del campanile!

Piccola comunicazione di servizio: Anna di Ultimissime dal forno, uno dei miei blog di cucina preferiti, ha indetto un bellissimo contest letterario-culinario, ovvero "Cuochi da biblioteca". Il punto centrale del contest è il raccontare la storia di un libro che vi è particolarmente piaciuto e che vi ha dato l'ispirazione per fare una ricetta, magari tratta dal libro stesso (o collegata con la storia)!


Ecco il banner!

Se qualcuno si ricorda, la scorsa primavera vi avevo raccontato la storia vera di Benito, il gatto del campanile di Patrizia Citeroni... con annessa torta di mele, la cui ricetta è tratta direttamente dalle ultime pagine del libro!!




Ne approfitto quindi per partecipare volentierissimo con questo abbinamento letterario-culinario al contest di Anna!! A tutte le cuoche in ascolto: partecipate anche voi!

venerdì 23 settembre 2011

La frase del giorno: Muriel Barbery

La funzione del gatto è di essere un totem moderno, una specie di incarnazione emblematica e protettrice del focolare, un riflesso benevolo di quello che sono gli inquilini della casa.
Muriel Barbery


Paciocca addormentata incarna alla perfezione la citazione di oggi!

Con l'inizio dell'autunno, anche la mia gattona riscopre le comodità casalinghe... dopo le sue escursioni in campagna, rientra più volentieri in casa e ne approfitta per schiacciare un sonnellino nel suo cesto, a fianco di una grande vetrata in soggiorno, per assorbire i raggi del sole settembrino.

lunedì 19 settembre 2011

Una questione... spinosa!

Anche se mi piacciono praticamente tutti gli animali (escluse larve e vermi), devo ammettere che ne esistono alcuni che mi colpiscono maggiormente: oltre ai gatti e a tutti i felini, ho una predilezione particolare per il lupo, la volpe, il panda minore, l'orsetto lavatore e, ebbene sì... il riccio. Già da diversi mesi attendevo l'ispirazione per parlarvi di questo argomento, ma non immaginavo che lo scorso weekend questa "ispirazione" mi sarebbe arrivata in modo così concreto: ho passato sabato e domenica facendo da balia a due riccini di due settimane! E' stata un'esperienza davvero unica e quindi voglio raccontarvela, approfittandone per farvi conoscere un paio di cose su questi bellissimi animali!


Ecco i miei due "pupi" puntuti!!

In realtà, la colpa è stata tutta nostra: venerdì stavamo sostituendo i tubi dell'impianto idraulico per una rottura e così abbiamo dovuto scavare in una grande aiuola posta accanto alla casa, riparata, piena di piante e cespugli. Così ci siamo accorti, a malincuore, di aver sfrattato una famiglia di ricci: mamma riccia e tre piccolini con gli occhi ancora chiusi, le spine già "sale e pepe" (appena nati le hanno bianche), grigini e assolutamente indifesi. Abbiamo spostato immediatamente mamma e cuccioli dentro un cespuglio protetto, a fianco di una siepe folta, su un cui lato c’è pieno di foglie secche e rametti. La riccia è sparita in pochi minuti, forse rifugiandosi nel folto della siepe, mentre i tre riccini sono rimasti lì, a tratti agitati, a tratti dormienti. Io li ho sorvegliati  con discrezione tutto il giorno, sperando che la mamma tornasse (mi ero anche consultata con il CRAS di Ferrara, il centro recupero animali selvatici "Il Giardino delle capinere" - Oasi Lipu) e alla sera, con i riccini ancora lì, ho messo cibo per gatti (i ricci ne sono ghiottissimi!) per attirare la riccia.

I "miei" due riccini dopo la poppata, dormienti al calduccio!

Il mattino dopo (ossia sabato) della riccia nessuna traccia e anche i piccolini erano spariti: forse era tornata a recuperarli e erano tutti in salvo dentro la siepe? Fattostà che proprio i riccini non si vedevano... salvo ricomparire, dopo pranzo, solo due su tre: ma a quel punto il CRAS di Ferrara era già chiuso e avrebbe riaperto solo lunedì, ovvero stamattina. I riccini non sarebbero sopravvissuti così a lungo senza mamma, senza cibo, esposti ai pericoli e al freddo in arrivo. A quel punto mi sono prontamente consultata con “Il forum dei ricci”, che è un sito/forum di importanza veramente VITALE per prendersi cura di un riccio. Qui tanti esperti in materia seguono tutti i casi (e dico tutti!) fornendo risposte velocissime e pronta assistenza, sono davvero una bella squadra e senza di loro tanti ricci non ce la farebbero, dato che si tratta di un animale che, oltre ad essere molto delicato, è anche poco conosciuto... pochi gesti inesperti finirebbero per ucciderlo. Anzi, se trovate un riccio (di qualsiasi età) e non sapete come comportarvi, consultate al più presto questo sito, perché c’è grande disinformazione riguardo a questi bellissimi animali e, credendo di far loro bene, si può peggiorare la loro situazione!

Che tenerezza...

In ogni caso, così è iniziata la mia "avventura" a stretto contatto con queste due palline spinose! E' stato meraviglioso imparare a prendersene cura e, grazie ai consigli indispensabili del "Forum dei ricci" e anche all'osservazione dei due piccolini, spero proprio di aver imparato. I due riccini vanno sistemati in una bacinella o scatolone dai bordi molto alti, foderata di carta da cucina (mai con stracci sfilacciati perchè le unghiette nelle zampine si potrebbero intrigare e quindi  il riccio si farebbe male). Fondamentale è porre nella bacinella dei ricci, anche se l'ambiente vi parrebbe non freddo, una borsa dell'acqua calda (o una bottiglia d'acqua calda), rivestita di carta cucina per evitare che scotti. I miei riccini correvano ad appisolarsi sulla borsa, perchè prendono freddo davvero facilmente e rischiano molto anche con le correnti d'aria! Un buon consiglio è di lasciare nella bacinella uno spazio comunque disponibile, in modo che se i ricci avessero un caldo eccessivo, possano allontanarsi dalla borsa.


I riccini sulla borsa termica. Ho posto la bacinella in bagno, dove l'accesso
era vietato a Paciocca e la finestra era chiusa per evitare spifferi!

Li ho nutriti con una siringa senza ago da 1 ml con latte per cuccioli (l'ideale è Esbilac), guai a dare latte vaccino (di mucca) perchè indigeribile e morirebbero presto. Le varie poppate vanno fatte a distanza di 3 ore l'una dall'altra, per circa 8 volte al giorno (sopratutto di giorno, quando in natura la mamma è dentro la tana ad allattare). Il latte va dato tiepido e per somministrarlo ai riccini bisogna fare attenzione a non farlo andare di traverso, pena gravi problemi alle vie respiratorie. Per questo è fondamentale scegliere la giusta misura della siringa: con quella da 1 ml si fa molto bene a dosare la quantità di latte e si rischia meno di "ingozzarli". E' davvero emozionante, dopo le prime poppate un pò "inesperte", vedere come i ricci succhiano con impegno il latte e come sanno farsi capire nei loro bisogni. Se all'inizio i miei due (soprattutto uno) sembravano mangiare pochissimo, alla fine mangiavano entrambi come due lupetti!  
Guardate questo bel video di Lipu Ferrara, vi mostra proprio il momento della poppata di un riccino:



Ad ogni poppata c'è poi il momento "massaggio", indispensabile perchè i piccoli espletino i loro "bisogni" (fino a una certa età, proprio come i gattini, anche per i ricci bisogna stimolare l'espulsione degli escrementi): con un dito unto di olio (io l'ho usato d'oliva), si deve delicatamente massaggiare in senso orario la zona perianale. All'inizio io ero impacciatissima e i riccini si agitavano, ma una volta capito il movimento giusto e la zona esatta è stato facile e in pochi istanti iniziava "lo scarico"! :-)
Il riccio vi farà capire che fate i movimenti giusti perchè smetterà di agitarsi e anzi starà fermo fermo, in attesa, con le zampine posteriori stese e allargate!

"Sono delicato e vale la pena aiutarmi quando ne ho bisogno!"

Osservare gli escrementi dei ricci è molto importante per valutare il loro stato di salute: dovrebbero essere compatti e scuretti, in "pallini". Un altro elemento essenziale, per capire se tutto sta andando bene, è il peso: bisogna pesarli una volta al giorno, sempre alla stessa ora, su una bilancia digitale (per i ricci piccoli si parla di grammi e dunque serve una certa precisione). Se i riccini guadagnano peso ogni giorno (dai 5 ai 10 grammi giornalieri) è un ottimo segno, se invece non crescono o addirittura calano, seppure alimentati, la cosa deve preoccupare molto ed è bene chiedere aiuto a un veterinario esperto di ricci. In realtà occuparsi della salute dei ricci è veramente impegnativo, perchè sono animali delicati che possono avere tanti problemi: parassiti interni ed esterni, malattie, disidratazione...  anzi, ribadisco una cosa: le informazioni sui ricci che trovate in questo post sono solo alcune di quelle essenziali, se trovate un riccio andate assolutamente sul forum dei ricci per cercare informazioni, assistenza, consigli, perchè le cose a cui fare attenzione sono moltissime. Non fatevi scoraggiare comunque dal fatto che siano animaletti che necessitano di diverse attenzioni, perchè sono meravigliosi e tenerissimi e hanno davvero bisogno di essere aiutati nei momenti di difficoltà!




Il "logo" del sito e forum dei ricci

E' stato davvero impagabile vederli stare meglio ad ogni poppata, mangiare sempre con più gusto, dormire tranquilli sulla borsa termica, stirarsi le zampine quando andavo a svegliarli per la poppata e sentire battere il loro cuore sul palmo della mia mano.
Stamattina, con un pò di commozione, ho portato i due "pupi" spinosi al CRAS di Ferrara, dove sono stati accolti e messi in incubatrice; poi saranno affidati ad una balia che si prenderà cura di loro al meglio fino a completo svezzamento. Quando poi sarà il momento saranno liberati in natura, dal momento che i ricci sono animali selvatici protetti, quindi non detenibili in casa, se non per il tempo necessario per curarli. Il terzo riccino, anche se l'ho tanto cercato, non l'ho più trovato e voglio sperare che abbia raggiunto la mamma e insieme si siano trovati una nuova tana...
Questi ricci, in soli due giorni, mi hanno preoccupata, mi hanno emozionata, mi hanno insegnato (almeno spero!) come ci si prende cura di loro e infine mi hanno commossa profondamente. Non dimenticherò più questa mia prima “esperienza” vera e propria con i ricci e spero che mi sia di buon auspicio e utile per le prossime eventuali. Guardandoli dormire soddisfatti dopo la poppata, mi è tornata in mente la meravigliosa preghiera di Albert Schweitzer… e la dedico di cuore ai "miei" due riccini, ma anche a tutti gli altri animali, domestici e selvatici: “Buon Dio, proteggi e benedici tutto ciò che ha respiro, difendili da ogni male e fa' che dormano tranquilli".


Ciao piccoli, mi mancherete!


mercoledì 14 settembre 2011

Perseo: una storia a lietissimo fine!

Oggi, con enorme piacere, posso raccontarvi una meravigliosa storia a lieto fine! Chi fa parte di un'associazione animalista sa quanto sia importante "dare voce" alle belle notizie, come è stata l'adozione di Perseo, perchè in mezzo alle troppe brutte notizie riguardanti gli animali, i finali felici sono ancora più "dolci".


Perseo oggi: dormicchia tranquillo godendosi gli agi della vita
casalinga e tutte le coccole e l'affetto della sua famiglia umana!


La storia del micio Perseo inizia, tristemente, come tante altre: è stato trovato sulla strada insieme alla sorella, in condizioni pietose, abbandonato o forse nato addirittura già randagio. Le sue condizioni erano veramente pessime: presentava prolasso del retto, diarrea cronica, magrezza, cecità dovuta ad aderenze da Herpes Virus. Solo Perseo sa quanto sarà stato male, a quei tempi. Il carattere era piuttosto schivo e non socievole: come biasimarlo, quando dalla vita si ottengono solo stenti e sofferenze?

Perseo, com'era appena entrato in gattile

Il micio giunge al gattile di Ferrara nello scorso marzo e qui iniziano i tentativi per fargli recuperare la salute: ha eseguito subito un primo intervento al retto, purtroppo senza beneficio. Intanto veniva pubblicato l'annuncio per una sua possibile adozione: un caso difficile, non solo per le sue condizioni di salute, ma anche per il fatto che Perseo, gatto adulto e poco socievole, si trovava a "combattere" con gli annunci di gattini di pochi mesi, dal vispo sguardo e dal tenero portamento. Chi l'avrebbe scelto? Ma la sorte di Perseo ha cominciato a cambiare quando, in luglio, ha eseguito un secondo intervento di resezione del retto e la pulizia delle aderenze oculari, finalmente con beneficio. Dopo gli interventi, Perseo ha recuperato la vista ed è perfettamente guarito! Giorno dopo giorno, anche il carattere si è fatto più socievole.


Perseo nella sua nuova casa

Ma il vero miracolo è accaduto dopo tutto ciò ed ha avuto un nome: Francesca, che assieme al suo fidanzato ha adottato Perseo, dopo averlo fortemente voluto e scelto in mezzo a tanti altri gatti e gattini abbandonati. Il micio è stato adottato da questa coppia qualche settimana fa ed è così iniziata per lui la sua nuova vita! Quando accadono queste adozioni si prova davvero un'infinita gratitudine verso le persone che hanno regalato un'altra occasione ai mici sfortunati, sono queste le notizie che ci danno la forza per andare avanti nelle nostre "battaglie" per assicurare agli animali abbandonati una vita migliore. Ma bando alla ciance: ho intervistato Francesca e lascio alle sue risposte la narrazione della nuova vita di Perseo, finalmente felice e amato!


S: "Ciao Francesca, anzitutto grazie per aver acconsentito a questa intervista e soprattutto grazie per aver adottato Perseo. Vale la pena raccontare storie come la vostra, perchè purtroppo non è frequente che un micio adulto, con una storia difficile alle spalle, venga adottato. Gli hai davvero regalato una nuova vita! Ma partiamo dall'inizio: come e quando hai conosciuto Perseo? Raccontaci un pò del vostro primo incontro..."
F: "Io ed il mio fidanzato stavamo pensando già da un po di prendere un micino, perciò tenevamo d'occhio il sito dei volontari del gattile, gli annunci che vedevamo in giro e così via. Un giorno, guardando il sito dei volontari del gattile, il mio fidanzato trova l'annuncio di un micio cieco... la sua reazione è stata immediata, mi ha detto "Lo prendiamo noi?".Ovviamente gli ho detto subito si, alla fine meritava anche lui una vita normale come tutti i gatti!


Altri scatti di Perseo...

.... che oggi ha recuperato anche peso!

S: "Quando e perchè hai deciso di adottare Perseo? Cosa ti ha colpito di lui?"
F: "Quando abbiamo letto l'annuncio eravamo praticamente convinti di volerlo, poi ci siamo detti che dovevamo prima informarci, perciò siamo andati in gattile. Prima di questo, però, parlando con una collega di lavoro, ho potuto conoscere una delle ragazze dell'associazione "A Coda Alta", che ci ha spiegato la situazione in cui si trovava Perseo ed è stata molto dura sentire certe cose che sull'annuncio non c'erano. Il desiderio di potergli donare una vita tranquilla e normale cresceva sempre più! Ci ha colpiti molto il fatto che avesse problemi di vista ed il fatto che dovesse rimanere chiuso in gabbia, magari per un sacco di anni, ci distruggeva! Questo è stato uno dei motivi principali della nostra scelta!"

S: "Perseo è un micio dal passato duro, prima di stare bene ha avuto diversi problemi di salute, per fortuna superati grazie a diverse operazioni... come sta adesso?"
F: "Guarda se ti devo dire la verità non sembra minimamente che abbia avuto quei problemi, specialmente il prolasso. Mangia come un leone, è vispo e salta come una cavalletta da una stanza all'altra!! Riguardo la vista direi che non ha problemi, i primi giorni tendeva a grattarseli molto ma ora è tranquillo grazie ad un piccolo aiuto!"

Perseo sfoggia il suo sguardo abbagliante,
adesso che ha recuperato la vista!

S: "Raccontaci un pò di come è la sua nuova vita in casa con te: si è ambientato bene? Ha un posto preferito? Come trascorre il tempo e come si rapporta con te e gli altri componenti della famiglia?"
F: "Per quanto riguarda la sua nuova vita penso di poter dire, e spero a giudicare dai suoi comportamenti, che sta bene qua con noi! Proprio ora sta correndo dalla camera da letto al salotto come un matto, fa delle corse esagerate per poi tentare un agguato alla sua pallina e al suo tappeto preferito!! Diventa matto con questo tappeto è una cosa incredibile!! Per il momento il suo posto preferito è il bagno, penso sia perchè ci avevano consigliato di tenerlo, appena portato a casa, in luogo comunque piccolo perchè si potesse ambientare con calma... evidentemente gli piace, o sente fresco, oppure altrettanto semplicemente adora un secondo tappeto oltre a quello della cucina!!! Per il resto con me ed il mio fidanzato è un vero coccolone, adora le coccole sulla pancia e sotto il mento....caro! Fatica a farsi avvicinare se è in giro per la casa, ma se lo troviamo steso da qualche parte stai pur certa che una bella coccola se la fa fare!!! Adora il letto...a volte ci guarda come dire 'Quanto è comodo questo posto....' "

Un momento di gioco con la pallina, sull'adorato tappeto

Pennichella sul lettone!

S: "Hai altri animali? Se sì, come interagiscono con Perseo?"
F: "Per il momento non abbiamo altri animali, forse un giorno prenderemo un altro micino, chi lo sa..."

S: "Perseo, appena trovato, era un micio piuttosto schivo e impaurito. Oggi è un bel gattone e ha superato anche la sua iniziale timidezza. Non sono molte le persone che lo avrebbero scelto, tra tanti randagi... anzi, magari la scelta sarebbe potuta cadere più facilmente su un gattino di pochi mesi, che fa molta tenerezza. Come mai la decisione di scegliere un micio già adulto? E a proposito di questo, cerchiamo di sfatare il mito che vuole il gatto adulto incapace di inserirsi proficuamente in una nuova casa e famiglia... tu cosa ne pensi, anche guardando Perseo?"
F: "Ma guarda, ti dirò che abbiamo deciso di prendere lui proprio perché pensando anche ad un genitore che vuole prendere un gatto ai propri figli, farà sempre fatica a prenderne uno di due anni e con problemi come i suoi. Non ci piaceva l'idea che potesse rimanere in gabbia anche per degli anni e gli abbiamo donato un po’ di spazio in più in cui divertirsi. Io guardando questo mattacchione penso che sia stato bravissimo e molto coraggioso a farsi avvicinare cosi in fretta da noi, e se c'è riuscito lui che la vista l'ha acquisita da pochissimo tempo ci può riuscire qualsiasi altro micio adulto! Certo, hanno i loro tempi, e con un po’ di pazienza anche Perseo imparerà a fidarsi del tutto di noi, già ora ha fatto passi da giganti!"

Profondo sonno in piena tranquillità!

S: "L'intervista è finita, noi di "A Coda Alta" mandiamo tante coccole a Perseo augurandogli un'ottima vita e ringraziamo ancora te perchè davvero gli hai regalato un bellissimo "nuovo inizio". C'è qualcosa che vuoi aggiungere?"
F: "Da parte di Perseo ti ringrazio tantissimo per le coccole e gliele faremo tutte!! Spero solo che ci possano essere altre persone che come noi scelgono un micio bisognoso di tanto affetto, anche se già grande! Meritano tutti una vita vera!"

Con queste belle parole termino il post, certa di avervi trasmesso la gioia che noi di "A coda alta" proviamo nel pensare a Perseo tra le braccia di Francesca e del suo fidanzato: non poteva trovare famiglia migliore! Naturalmente, tutte le foto del post me le ha gentilmente inviate Francesca. Che dire? Buona vita Perseo e grazie ancora, di cuore, a Francesca e al suo fidanzato!!

sabato 10 settembre 2011

"Diario di un gatto" di Remco Campert

Oggi torno a parlarvi di gatti, raccontandovi della mia ultima lettura "gattofila": Diario di un gatto. Vita felina tra problemi in famiglia e vicini animali, dello scrittore e poeta olandese Remco Campert, per Elliot Edizioni. Il diario in questione è tenuto dalla dolce gattina Puf, che con passo felpato e sguardo curioso trascorre le sue giornate nella casa degli umani Bril e Rok, da lei soprannominati "bipedi senza coda". Puf osserva il mondo umano e animale con vivace intelligenza, rapportandosi ai suoi umani con affetto, dolcezza e un pizzico di eccentricità, tipicamente felina.


La copertina del libro

La gattina ha una ben precisa opinione su tutto: sul proprio nome, sul lavoro degli uomini e sui giochi che può fare con loro, sui cani (temuti e invocati come divinità benevole ma irascibili), sui topi, sui propri bisogni e passatempi, sul mondo esterno. Quando invece incappa in qualcosa di incomprensibile... beh, fa quello che ogni saggio animale fa: ci dorme su! 
Puf intesse rapporti anche con i suoi simili, vicini di casa, che incontra nel giardino comune: la gatta Comtesse de la Coulisse, "Culi" per gli amici, e il micio Napoleone, che naturalmente viene chiamato "Napy". Per non parlare del gattone rosso Harry, denominato il "Terrore dei giardini", il maschio dominante della zona... ebbene, Puf scoprirà il dolce segreto della vita assieme a lui.



Devo dire che è il primo libro nel quale riconosco così tante situazioni quotidiane che vivo io stessa, assieme alla mia micia: a un certo punto mi è quasi parso che l'autore stesse raccontando di Paciocca! Ad esempio, una piccola nota personale: mio padre cerca di abituare i gatti a rispondere al fischio, mentre io sono fermamente convinta che a un tale richiamo possa abituarsi solo un cane (e non ho mai conosciuto altre persone che provino a chiamare il gatto fischiando). Ebbene: mi sono molto divertita e meravigliata nel leggere che anche Rok chiama con il fischio la sua Puf (la quale, per sua bontà e per affetto verso l'umana, decide di rispondere al richiamo).



Consiglio a tutti i gattofili questo libro che, pagina dopo pagina, mi ha strappato tanti sorrisi di cuore: con delicata ed elegante ironia, l'autore coglie ogni aspetto più buffo di noi umani alle prese con i nostri mici, nonchè ogni adorabile capriccio dei felidi. L'umorismo di Remco Campert, che si dimostra esperto conoscitore dei gatti, è squisitamente "felino" e mette in risalto tutta la testardaggine, la spontaneità e lo spirito dei nostri amati gatti. Per darvene un assaggio, termino questo post con la puntuale opinione di Puf sull'importanza di avere una coda (da Diario di un gatto, pp. 13 e  43):

"Una coda è spesso di grande utilità. Ci posso rovesciare vasi di fiori giù dal tavolo. La posso gonfiare se qualcosa non mi va a genio. La posso arrotolare attorno al corpo quando riposo.
La coda è anche fonte di allegria. Se mi viene voglia di giocare, posso sempre correrle dietro. Giro in tondo come una pazza e non riesco mai ad afferrarla, ma in fondo non è questo l'obiettivo. Mica è un topo.
Se per sbaglio ruzzolo giù dalla finestra, la coda mi rende servizi preziosi. La uso in aria come un timone e alla fine riesco a ricadere sulle zampe.
Quei bipedi senza coda, invece, si schiantano inesorabilmente a terra.

Non riesco a immaginare come si possa vivere senza coda. E' squallido. Per non parlare della sua comodità. A volte i bipedi hanno lo sguardo triste. Penso che sentano la mancanza di una coda. Sentono che dietro gli manca qualcosa".



Ringrazio molto Elliot Edizioni e vi saluto assieme a Puf, che vi aspetta in libreria!

lunedì 5 settembre 2011

"Il lupo e il filosofo" di Mark Rowlands

"Lezioni di vita dalla natura selvaggia" o piuttosto "come un animale ci cambia la vita": questo è il succo del romanzo-saggio del professore di filosofia Mark Rowlands. Il lupo e il filosofo è essenzialmente un libro biografico e, secondariamente, un'opera di filosofia. Rowlands vi racconta i suoi quasi 11 anni di vita trascorsi accanto a Brenin il lupo, acquistato quand'era cucciolo e diventato suo vero e proprio compagno di vita: il maestoso animale lo accompagnerà alle lezioni di filosofia, nei suoi viaggi, durante ogni tappa dell'esistenza umana, finchè gli sarà possibile.


La copertina del libro

Grazie alla condivisione delle giornate e degli anni con Brenin, in Rowlands si farà strada una diversa concezione filosofica del mondo e, soprattutto, degli uomini: si può essere "lupi" o "scimmie". Secondo il filosofo, i primi identificano un modo di essere profondamente onesto, "duro e puro", coraggioso; le seconde rispecchiano invece la stragrande maggioranza dell'umanità, ovvero un modo di essere teso alla superficialità, all'inganno del prossimo per la salvaguardia di se stessi.
Al di là della prospettiva filosofica che viene proposta, con la quale si può concordare o meno, colpisce molto la storia delle vite intrecciate del lupo e dell'uomo. I vari aneddoti biografici di Mark e Brenin sono preziosi perchè raccontano del rispetto e della fedeltà che si instaurano in un legame affettivo tra due specie diverse, un legame dal quale scaturiscono poi tutte le riflessioni filosofiche di Rowlands. Effettivamente si coglie davvero che, senza aver mai conosciuto Brenin, la vita e il modo di essere del filosofo sarebbero profondamente diversi: può un "semplice" animale influenzare tanto la vita di un essere umano? Leggendo il libro, non si può che rispondere un deciso "sì".


Mark Rowlands e Brenin
Fonte web: qui

Probabilmente questo romanzo-saggio può venire maggiormente apprezzato da chi un pò se ne intende di filosofia, perchè tratta tanti temi in modo effettivamente filosofico, seguendo un approccio che può non essere compreso subito da chi non ha dimestichezza con questa impostazione. Tuttavia il merito migliore del libro è l'essere una conferma di come, effettivamente, condividere parte della propria esistenza con un animale possa dare una visione diversa del mondo e di se stessi, una prospettiva che, una volta abbracciata, non si può più abbandonare. Non importa che l'animale in questione sia un lupo, un cane o un gatto: il punto è che davvero può cambiarci la vita.

giovedì 1 settembre 2011

Una lunghissima estate fiorita grazie a Eugea

Qualche mese fa vi raccontai del bel progetto di Eugea e del suo "giardino delle farfalle": una serie di prodotti (libri, segnalibri, decorazioni, ecc.) che includono sementi di piante e fiori di cui sono ghiotte le farfalle e altri insetti utili. Ho piantato semi di zinnia, calendula e cosmos nello scorso aprile e, settimana dopo settimana, sono nate delle belle e numerose piante.

Le coloratissime zinnie, dalle mille sfumature diverse

Quello che non immaginavo, non avendo mai avuto questi tipi di fiori, era che la loro generosissima e splendida fioritura mi avrebbe accompagnato per tutta l'estate! E' stato veramente soddisfacente vedere meravigliosi fiori sbocciare e sbocciare, ogni settimana, da giugno fino ad oggi! L'unico mio impegno è stato quello di annaffiature regolari e abbondanti.



E' stupefacente guardare le zinnie: veramente hanno una tale varietà di colori, forme e sfumature che rendono la piena fioritura uno spettacolo da ammirare nel complesso e da osservare nel dettaglio, per carpire ogni particolare cromatico.


Man mano che si seccano i fiori, sto raccogliendo i semi per seminarli nuovamente nella prossima primavera... data la quantità di semi per ogni fiore, ne avrò in abbondanza, e anzi non potrò piantarli tutti! Preparerò delle bustine da regalare alle amiche che possono essere interessate.


Spero di riuscire a ottenere ancora, con la semina, tutta questa varietà di colori; purtroppo ho raccolto i semi mescolandoli tutti insieme e quindi non ho badato a fare piccoli gruppi di colori tutti assortiti... quando pianterò alcuni dei semi, magari avrò perso qualche colore di quest'anno. Vedremo come andrà, in ogni caso potrò sempre ri-comprare le zinnie di Eugea. Vi consiglio di fare un giro sul sito: si possono trovare non solo prodotti per voi, ma soprattutto regali originali per gli amici e utili per l'ambiente!


Le zinnie tendono a crescere moltissimo e a diventare "pesanti". Durante il mio ultimo giro ad Asiago ho visto le piante di zinnia legate ad una rete come sostegno, in modo che stessero dritte nonostante i grandi fiori. Devo dire che farò lo stesso il prossimo anno, perchè non solo la fioritura è copiosa, ma perfino ogni singolo fiore gode di vita lunga (circa due settimane, in condizioni di caldo "normale" - non come quello degli ultimi giorni - e con annaffiature regolari).



Su uno dei segnalibri di Eugea è riportata una citazione di Hermann Hesse da La natura svelata: "Nella contemplazione delle zinnie che lentamente impallidiscono e muoiono nel vaso, io vivo una danza macabra, una concordanza per metà triste e per metà deliziosa con la caducità, perchè proprio ciò che è più caduco è più bello, poichè lo stesso morire può essere bello, fiorente e amabile".


Hesse ha piena ragione sull'affascinante caducità di questi fiori: se le zinnie fiorite sono belle, anche mentre  sfioriscono non perdono fascino, anzi aggiungono nuove sfumature di consistenza e colore nel quadro che compongono.


Gli altri semi che ho piantato sono stati quelli di cosmos o cosmea: anche in questo caso i colori erano misti, dal fucsia accesso al rosa zucchero, in tutte le sfumature intermedie. Sia le zinnie che i cosmos, oltre alle farfalle, ricevono visite giornaliere di grossi bombi (insetti che adoro), api e coccinelle.



Inizialmente avevo piantato sia le zinnie che i cosmos in vari vasi... ma presto mi è stato chiaro che necessitavano di vasi più profondi: le piante continuavano a crescere, crescere e crescere! Così le ho piantate direttamente in terra e lì non c'è stato più limite a fioritura e crescita: adesso i cosmos sono più alti di me (ovvero: più alti di 1,65 m)!


Anche dei cosmos sto raccogliendo i semi e ho potuto vedere che parte dei semi che sono caduti spontaneamente nella terra, sono già germogliati e stanno già crescendo nuove piante.


Quasi al termine di questo lungo post, vi ricordo l'importanza del progetto di Eugea: diffondere la pratica di una "ecologia privata" anche (se non soprattutto) in città, in modo che i davanzali, i terrazzi, i balconi si colorino di fiori e piante in grado di dare nutrimento a farfalle e insetti utili all'equilibrio del nostro ecosistema. Abitando in campagna io non posso lamentarmi in quanto sono circondata da fiori, piante e natura, ma nelle nostre grigie città non è sempre facile trovare angoli verdi e fioriti... e gli unici insetti che svolazzano finiscono per essere zanzare e mosche.



Eugea incoraggia a coltivare non solo fiori, ma anche la nostra privata coscienza ecologica, perchè tutti possiamo fare qualcosa per migliorare l'ambiente. So che serve tempo ed energia per prendersi cura di piante e fiori... ma, guardando queste foto, non direste che ci ripagano ampiamente dalle nostre fatiche? Non solo ci regalano il loro spettacolo fiorito, ma sono indispensabili per fornire il nutrimento agli insetti utili... api, coccinelle e farfalle sono soggetti importantissimi per mantenere "in salute" il nostro ambiente (e le nostre attività agricole, gli insetti svolgono la funzione di "impollinatori spontanei").


Una coccinella riposa su questo fiore di cosmos

Questo post è venuto fuori davvero lunghissimo... ma d'altra parte, è stata lunghissima (e tuttora sta continuando, seppure in esaurimento) la fioritura dei semi di Eugea!