Era da tempo che volevo dedicare un post ai colori dell'inverno (dopo averlo già fatto per la variopinta estate e per la tavolozza dell'autunno)... e oggi vi presento la mia "sintesi cromatica" dedicata a questa stagione così fondamentale, quella del buio, del freddo e del riposo vegetativo... una stagione che purtroppo ci affascina sempre meno e anzi spesso va a cozzare con le nostre esigenze antropiche di continuo lavoro, efficienza e temperature costanti. Invece l'inverno è il fermarsi per antonomasia, una stasi che sa quasi di morte; è freddo e umidità, da cui ripararsi certo ma anche in grado di purificarci; è ombre e buio precoce... che nei giorni più spettacolari vanno ad affrontare "in un prodigioso duello" la luce di un sole vicino, sfavillante, potente, colorando il cielo delle sfumature più commoventi.
L'inverno di casa mia, me ne sono resa conto, è anche un laboratorio a cielo aperto di passaggi di stato: l'acqua si trasforma continuamente, da sfuggente nebbia a brillante ghiaccio, da gelida rugiada a soffice neve. Il fatto che sempre più spesso brina, neve e ghiaccio siano rari, lasciando invece il posto a una costante nebbiolina e persistente umidità, non fa altro che confermare il cambiamento climatico che appiattisce la stagione fredda ad un lungo autunno costante. Le foto di nevicate che qui vi propongo, sono tutte "eccezioni"... solo per poche giornate, tavolta solo per poche ore all'anno (e non tutti gli anni), la neve imbianca ancora la pianura ferrarese, svelandone aspetti suggestivi e nascosti. Ormai è molto più comune vivere giornate nebbiose, o nuvolose, senza eccessivi freddi nè eclatanti manifestazioni climatiche pienamente "invernali". Forse un'altra tendenza che rende l'inverno sempre meno suggestivo e degno di essere apprezzato nella sua singolarità.
L'inverno non implica comunque solo riposo e morte apparente, perchè anzi in natura troviamo delicate ed eleganti fioriture invernali: il chimonantus (o falso calicanto), le roselline e i bulbi, le cui foglie fanno capolino dalla terra e ben presto fioriscono... per non parlare delle gemme pronte a sbocciare già dalle ultime settimane di febbraio. Non per niente, il vero spirito dell'inverno risiede nella gemmazione.
Guardando queste foto e pensando ai momenti in cui ho potuto scattarle, mi rendo conto che se si apprezza così poco l'inverno, oltre che per il suo animo antitetico ai ritmi di perenne produttività che ci imponiamo noi esseri umani, è anche perchè abbiamo (o troviamo) poche occasioni per viverlo nella sua essenza autentica. Io stessa ho fatto un certo sforzo, soprattutto in quelle giornate fredde, nebbiose ed umide, a trovare la voglia e la motivazione per uscire dal confortevole calore casalingo ed immergermi in paesaggi monotoni, bigi e d'un freddo umido che ti entra nelle ossa. Diverso è il caso delle bellissime giornate di sole o di neve, nelle quali l'aria gelida e limpida non fa che aumentare lo splendore della natura, illuminata dai raggi solari o dal riverbero del manto nevoso. In ambo i casi, se ci aggiungiamo poi i ritmi frenetici di vita che non mutano certo per allinearsi al respiro lento della stagione invernale, il quadro è completo: tanti di noi escono di casa al mattino e rientrano alla sera, sempre con il buio. Quando mai pensare a godersi la natura invernale?
Chissà i nostri nonni cos'avrebbero potuto raccontare dell'inverno? Probabilmente più freddi e incisivi nel loro manifestarsi, certamente meno confortevoli rispetto a quelli che ormai siamo abituati a vivere noi (nel bene e nel male), ma forse in un qualche modo per questo più meritevoli di attenzione e rispetto. L'inverno, con i suoi colori spesso intonati tra bianchi, grigi e neri, ci regala però anche tocchi di inaspettata vivacità: basta una bella giornata di sole, un grappolo di bacche su un cespuglio, un cielo azzurro limpidissimo, un tramonto che infuoca il buio all'orizzonte. E l'aria fredda e limpida di questa stagione ci invita al rallentare, al meditare, al prepararci alla ripresa solo dopo aver tirato davvero il fiato. L'inverno, con il suo messaggio controcorrente, è forse tanto più necessario quanto più sta "scomparendo"... sotto i nostri ritmi frenetici, sotto il cambiamento climatico. Chissà tra qualche decennio se queste foto saranno ancora attuali, o se saranno già un antico ricordo di una stagione "in via d'estinzione". Per ora, teniamocelo ben stretto!
Guardando queste foto e pensando ai momenti in cui ho potuto scattarle, mi rendo conto che se si apprezza così poco l'inverno, oltre che per il suo animo antitetico ai ritmi di perenne produttività che ci imponiamo noi esseri umani, è anche perchè abbiamo (o troviamo) poche occasioni per viverlo nella sua essenza autentica. Io stessa ho fatto un certo sforzo, soprattutto in quelle giornate fredde, nebbiose ed umide, a trovare la voglia e la motivazione per uscire dal confortevole calore casalingo ed immergermi in paesaggi monotoni, bigi e d'un freddo umido che ti entra nelle ossa. Diverso è il caso delle bellissime giornate di sole o di neve, nelle quali l'aria gelida e limpida non fa che aumentare lo splendore della natura, illuminata dai raggi solari o dal riverbero del manto nevoso. In ambo i casi, se ci aggiungiamo poi i ritmi frenetici di vita che non mutano certo per allinearsi al respiro lento della stagione invernale, il quadro è completo: tanti di noi escono di casa al mattino e rientrano alla sera, sempre con il buio. Quando mai pensare a godersi la natura invernale?
Chissà i nostri nonni cos'avrebbero potuto raccontare dell'inverno? Probabilmente più freddi e incisivi nel loro manifestarsi, certamente meno confortevoli rispetto a quelli che ormai siamo abituati a vivere noi (nel bene e nel male), ma forse in un qualche modo per questo più meritevoli di attenzione e rispetto. L'inverno, con i suoi colori spesso intonati tra bianchi, grigi e neri, ci regala però anche tocchi di inaspettata vivacità: basta una bella giornata di sole, un grappolo di bacche su un cespuglio, un cielo azzurro limpidissimo, un tramonto che infuoca il buio all'orizzonte. E l'aria fredda e limpida di questa stagione ci invita al rallentare, al meditare, al prepararci alla ripresa solo dopo aver tirato davvero il fiato. L'inverno, con il suo messaggio controcorrente, è forse tanto più necessario quanto più sta "scomparendo"... sotto i nostri ritmi frenetici, sotto il cambiamento climatico. Chissà tra qualche decennio se queste foto saranno ancora attuali, o se saranno già un antico ricordo di una stagione "in via d'estinzione". Per ora, teniamocelo ben stretto!