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lunedì 10 dicembre 2018

La frase del giorno: Norberto Bobbio

"Mai come nella nostra epoca sono state messe in discussione le tre fonti principali di disuguaglianza: la classe, la razza ed il sesso. La graduale parificazione delle donne agli uomini, prima nella piccola società familiare e poi nella più grande società civile e politica è uno dei segni più certi dell’inarrestabile cammino del genere umano verso l’eguaglianza. E che dire del nuovo atteggiamento verso gli animali? Dibattiti sempre più frequenti ed estesi, riguardanti la liceità della caccia, i limiti della vivisezione, la protezione di specie animali diventate sempre più rare, il vegetarianesimo, che cosa rappresentano se non avvisaglie di una possibile estensione del principio di eguaglianza al di là addirittura dei confini del genere umano, un’estensione fondata sulla consapevolezza che gli animali sono eguali a noi uomini, per lo meno nella capacità di soffrire? Si capisce che per cogliere il senso di questo grandioso movimento storico occorre alzare la testa dalle schermaglie quotidiane e guardare più in alto e più lontano".
Norberto Bobbio

L'ultima pagina di "Senzaparole" di Roger Olmos

Prendo in prestito le parole del filosofo Bobbio per ricordare che oggi è un lunedì importante: si celebra la "Giornata Internazionale dei Diritti degli Animali". La Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Animale esiste ormai da diversi decenni: era il 15 ottobre 1978 quando venne sottoscritta dall'UNESCO, ma allora perchè festeggiare questa giornata proprio oggi? Un po' per auspicio, un po' per provocazione: il 10 dicembre 1948 venne infatti redatta da parte delle Nazioni Unite la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani... e quale migliore scelta, allora, se non approfittare di quest'anniversario per estendere i diritti a tutte le creature viventi, umane e non umane? 
Eppure la strada da fare è ancora tanta, sia a livello di nazioni, sia a livello individuale, perchè ciascuno di noi avrebbe il dovere di interrogarsi sulle proprie scelte nei confronti degli animali. E non sto parlando necessariamente del nostro amato micio di casa, o del nostro devoto cane, per cui tanto ci prodighiamo e a cui assicuriamo tutto il benessere possibile... Purtroppo, in un mondo complesso come il nostro, calpestare i diritti animali è molto più facile del previsto, anzi talvolta sembra impossibile non farlo: scelte alimentari, consumi, acquisti, tutto il nostro stile di vita va a ripercuotersi sull'esistenza degli animali non umani, in maniera innegabile. Mi metto io per prima sul banco degli imputati, assolutamente imperfetta in quanto non vegetariana... ma poi mi rendo conto che non è solo una questione di alimentazione, riguarda il come mi vesto, i rifiuti che produco, le risorse che consumo e che vanno a distruggere via via il pianeta, i farmaci che assumo, il modo in cui mi sposto... e mi sembra impossibile venirne a capo. Ricordate il bellissimo e inquietante albo "Senzaparole" di Roger Olmos? Ecco, è lì la verità nuda e cruda sulla nostra vita quotidiana, svelata senza frasi di rito.  Ma allora non esiste via d'uscita?
Forse esiste, ma è una strada ancora tutta da definire, passo per passo e non senza errori, ripensamenti, contraddizioni, limiti che dobbiamo fissare e al contempo concederci. Tollerando l'inevitabile "impronta" che la nostra vita impone su quella delle altre creature, perchè il vivere stesso obbliga a consumare risorse, spazio ed energia, che vengono per forza sottratte alle altre creature viventi. Forse non è possibile "non nuocere" ad alcuno, ma certamente può e deve esistere più rispetto, anche nella lotta per la vita, per soddisfare i propri bisogni primari. Certo, è ancora tutta una questione aperta, apertissima, non necessariamente risolvibile con un'equazione perfetta. Ma di una cosa sono certa... la strada parte da qui, dal riconoscere ad ogni animale non umano i suoi propri diritti. Ben venga allora una giornata celebrativa come oggi, che ci ricorda la strada percorsa e quella ancora tutta da esplorare, guardando "più in alto e più lontano".

12 commenti:

  1. che post denso di spunti di riflessione, cara Silvia!
    E fai benissimo a pubblicarlo non solo nella giornata dei diritti umani, ma anche prima di Natale, periodo in cui è forte la tentazione di cadere nella trappola del consumo sfrenato e non necessario, allontanandoci da quel che dovrebbe rappresentare il natale, indipendentemente dal nostro credo religioso, e cioè un'occasione supplementare di riflettere, di passare del tempo con i nostri cari e di cercare di rendere le cose un po' migliori di come le abbiamo trovate (obiettivo, questo, che mi sono sempre dato per la mia vita quotidiana). Per quanto riguarda gli animali non umani, poiché essi inevitabilmente accompagnano l'esistenza umana, credo che anziché inseguire un'impossibile coerenza sia importante innanzitutto la consapevolezza del peso che la nostra esistenza fa gravare su di loro. Come dici tu, tutto parte da qui, e ogni scelta, qualunque essa sia, sarà in seguito più responsabile. Ti consiglio (a te e a tutti i lettori di questo blog) un bellissimo romanzo: Under the Skin, da cui è stato tratto anche un film, la cui trama -ATTENZIONE!- pero' non c'entra nulla con la storia narrata nel libro. Impossibile svelare i dettagli di questa, ma ti posso dire che forse fu da qui che comincio' a germogliare in me la consapevolezza di come l'essere umano sia proprio un animale in mezzo ad altri. Se oggi sono quel che sono, se ho fatto certe scelte in fatto di alimentazione, abbigliamento e consumi lo devo anche (non solo, intendiamoci!) a questo strano, malinconico e duro racconto. Ancora una volta, qualsiasi scelta fatta non sottrae all'incoerenza, che non fa altro che spostarsi altrove nelle nostre vite. Un caro saluto.

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  2. Si cara Silvia, davvero un bel post stimolante e che fa riflettere.
    Grazie, un abbraccio Susanna

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  3. Ciao Silvia, grazie per questo post, un abbraccio grande!

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  4. Il riconoscimento dei diritti degli animali...una strada tutta in salita...noi nel nostro piccolo e nonostante le nostre imperfezioni ci impegniamo e ci proviamo a dare rispetto ad ogni creatura ma quanta indifferenza intorno a noi!!Mi è capitato di parlare con delle persone,delle brave persone(non in senso ironico) che non hanno mai avuto anche solo un minimo contatto con gli animali e per questo li considerano alla stregua di oggetti!Persone che non sopportano l'abbaiare dei cani,che distruggono nidi con i piccoli all'interno senza il minimo rimorso "Sai,non potevo fare diversamente,sporcano",persone che ti additano e ti dicono che se ami gli animali allora te ne freghi degli uomini... Ho deciso che ogni volta che incontrerò una di queste persone,al posto di arrabbiarmi come faccio di solito,proverò a spiegare quanto gli animali siano capaci di emozioni proprio come noi,magari facendo provare la dolce sensazione che ti lascia una carezza sulla testolina dei miei gattini,le loro fusa gioiose,lo sguardo infinitamente dolce del mio cane...Proviamo nel nostro piccolo a sensibilizzare i cuori più duri o che semplicemente non sanno troppe cose... Buon dicembre Silvia.... Alessandra

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    1. E' vero quel che dici, ma a volte è difficile non provare amarezza di fronte a certi comportamenti. Ho notato che inoltre le persone che dicono che se ami gli animali te ne freghi degli umani sono proprio quelle che non fanno assolutamente nulla, né per gli uni né per gli altri. A me questo discorso non ha mai convinto, perché credo che l'amore non sia qualcosa che si misura, come potresti misurare la farina di un barattolo, e che se ne metti da una parte inevitabilmente ne togli dall'altra. Al contrario, credo che ogni relazione contribuisca ad arricchire le altre, e che ognuna porti il suo contributo alla vita di ognuno.

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    2. Sono perfettamente d'accordo con te!

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  5. Fa molto riflettere quello che hai scritto.è vero siamo sulla buona strada ma credo che ce sia ancora tantissima da fare purtroppo,conosco troppa gente che se dovesse leggere le tue parole riderebbe,o non capirebbe proprio,e questo dice tutto,purtroppo.

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  6. Bel post! Sì, la strada da fare è davvero tanta!

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  7. @ Filippo: che bel commento il tuo, Filippo! Hai ragione, tutto parte da una presa di coscienza a seguito della quale ogni gesto e ogni scelta, anche controversa e non necessariamente completamente coerente, sarà comunque più responsabile, sofferta, mai più ciecamente indifferente. Ho cercato sai il romanzo di cui mi parli, ma non sono riuscita ad individuarlo… qual è l’autore? Mi hai molto incuriosita, come sempre quando suggerisci titoli da leggere! Inoltre, sappi che sono profondamente d’accordo con te quando, al commento ad Alessandra, sostieni che ogni relazione contribuisce ad arricchire le altre… è proprio così, forse è il miracolo più grande dell’amore, che si manifesta in molteplici forme, per essere da queste sempre più arricchito e approfondito. Più amore si sperimenta, si comprende, si prova, più si diventa capaci di amare. È un vero e proprio “circolo virtuoso”, che nella sua forma più completa e ideale investe tutte le creature viventi. Intanto un caro saluto a te e buon weekend, ormai pienamente natalizio!

    @ Susanna: grazie mille Susanna, pensa che l’ho scritto di getto e anche con un bel po’ di stanchezza sulla spalle… sono ben felice di aver spronato anche voi a riflettere! Un abbraccio a te!

    @ Carmen: grazie anche a te, cara Carmen! Ricambio l’abbraccio!

    @ Alessandra: un bellissimo commento, ti ringrazio tanto per averlo condiviso! Credo davvero che tante persone, senza un’esperienza diretta con un animale, restino ignoranti a livello esistenziale e non possano comprendere la ricchezza infinita che sta nel rapporto uomo-animale, domestico o selvatico che sia. Però mi viene anche da arrabbiarmi un po’, perchè nel mondo di oggi, dove abbiamo tutte le comodità e tutte le opportunità per aprire di più i nostri occhi, continuare a considerarli alla stregua di oggetti inanimati non lo trovo più ammissibile. Forse potevo capirlo per i nostri nonni, ma oggi no, almeno non nella nostra parte di mondo. Mi sono sempre chiesta se l’empatia individuale verso gli animali derivi dall’esperienza o da un’innata sensibilità personale… e credo che la verità stia nel mezzo: forse chi è già sensibile è portato ad entrare in relazione con gli animali, facendo esperienza diretta di quanto meraviglioso sia avere un contatto con loro nella nostra vita… ma è anche vero che chi non ha mai avuto l’occasione di entrare in rapporto con un animale? Fosse anche il cane di amici, il gatto del vicino, un riccio vagabondo, un piccione alla ricerca di cibo, una rondine che costruisce il nido, una farfalla, una coccinella… come può restare indifferente a queste creature, testardamente convinto che la loro vita non importi?
    Quindi il tuo è un nobile proposito, quello di provare a spiegare l’importanza degli animali nelle nostre vite, di sensibilizzare i cuori più duri o che seguono pensieri dettati da ignoranza e superficialità… bisogna credere che sia possibile aprire gli occhi di tutti, o che un giorno o l’altro, presto o tardi, anche nei loro cuori farà breccia l’esperienza con la “E” maiuscola capace di smuovere le loro coscienze. Noi intanto, siamo qui a dimostrare che un’altra visione del mondo vivente non umano è possibile… ed è bellissima da condividere!
    Un caro saluto Alessandra, buon dicembre a te!

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  8. @ Kilara: hai ragione, tante persone oggi forse riderebbero, e riderebbero perché non capirebbero, il che è di una tristezza infinita. Riprendo il discorso del commento qui sopra: è soprattutto ignoranza, mancanza di sensibilità e credo anche mancanza di una curiosità (spesso segno di intelligenza), che porta a restare fermi sulle proprie opinioni. Del resto oggi, anche solo rispetto a 20 anni fa, le cose sono molto cambiate e voglio sperare che tra altri 20 anni lo saranno ancora di più, in meglio. Speriamo e intanto facciamoci portavoce dei diritti animali! Un abbraccio

    @ Simona: grazie! La strada è tantissima, ma è consolante pensare che il cammino è già iniziato da un po’, e siamo in buona compagnia su questo percorso… siamo sempre di più e speriamo di riuscire a coinvolgere un numero sempre maggiore di persone, a cominciare dal nostro piccolo!

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  9. Ciao Silvia, effettivamente nella traduzione italiana -quella che ho letto- il titolo è stato tradotto, mentre nella versione francese (che ho regalato spesso) il titolo è stato lasciato in lingua originale. Da qui la mia confusione.
    Perciò puoi cercare Sotto la pelle, di Michel Faber

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  10. Concordo pienamente con Bobbio e con te, anche se mi rendo conto che il mondo tende ad andare da tutt'altra parte. Penso ad esempio che in Italia, anziché abolire la caccia la si sta estendendo...Penso che l'unico modo per assicurare agli animali la tutela dei loro diritti sarebbe quello di estinguerci noi!

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