Pagine

domenica 5 marzo 2017

"Il paradiso dei gatti" di Émile Zola

Un racconto brevissimo, da leggersi in pochi minuti, magari davanti al caffè della domenica, per riflettere su questa vicenda felina tra il fantasioso e l'assolutamente realistico, firmata Émile Zola. Il protagonista è un pigro e paffuto gatto d'Angora, stanco di vizi e stravizi assicuratigli da una vita d'appartamento, un'esistenza agiatissima ma anche vagamente soffocante. Il nostro felino osserva infatti dalla finestra, con crescente frustrazione, le mirabolanti avventure dei gatti di strada che balzano sui tetti, zampettano sui cornicioni e dormono sotto il cielo stellato... fino a sentirsi una vera tigre in gabbia, stomacato dall'abbondanza di soffici cuscini dove riposare, dai succulenti pranzi di carne, dalle amorevoli coccole della sua padrona. Il gatto d'Angora anela ad assaggiare invece quella pura libertà, quell'avventura apparentemente così eccitante, per poter sfogare la sua naturale selvatichezza che non può esprimere tra le quattro mura domestiche. E allora, non appena arriva l'occasione propizia, ecco che il nostro amico felino scappa di casa e, al settimo cielo, si unisce a una "banda" di gatti di strada, buttandosi entusiasta nella vita del randagio. 

Questo racconto è un ebook pubblicato da Faligi Editore

Ci vorrà ben poco perchè il nostro micio comprenda il suo palese errore: i morsi della fame, i pericoli e le intemperie si abbatteranno su di lui che, disperato, perderà ogni illusione. La vita di strada, infatti, non è per tutti i gatti: solo i più forti sopravvivono, pagando la loro libertà spesso a caro prezzo. Fortunatamente il nostro gatto d'Angora verrà ricondotto alla sua casa, non senza una certa dose di disprezzo, da uno dei randagi. Qui, la padrona umana del gatto lo picchierà per la sua marachella, ma il racconto si conclude con una morale inequivocabile: terminata la punizione per essere fuggito, alla quale si rassegna quasi con approvazione, il gatto d'Angora già pregusta il suo pranzetto di carne che lo aspetta, di nuovo al sicuro in casa sua. E secondo Zola "il paradiso dei gatti" è appunto proprio questo, al di là della sopravvalutata libertà dei gatti di strada.

La vita del gatto randagio è durissima e piena di pericoli, ma anche ogni micio "di famiglia" che ha accesso all'esterno corre dei rischi: il mondo di oggi non è assolutamente a misura di gatto. Va fatta attenzione!

Ho apprezzato molto questa storia, che si legge in un soffio, perchè fa luce con eleganza e sintesi su una grande verità che riguarda l'animo del gatto, eternamente diviso tra l'apprezzamento delle comodità e l'affetto che prova per il mondo umano, e la sua indole atavicamente selvatica, da cacciatore. Se è vero che, per starci accanto, spesso il nostro gatto rinuncia ad una parte della sua libertà e del suo istinto naturale, è altrettanto vero che per seguire questo impulso ancestrale purtroppo rischia di finire in grave pericolo. E allora cosa è meglio, un'esistenza protetta ma limitata o una vita dove l'indipendenza implica alcuni rischi importanti? Purtroppo il vero paradiso dei gatti, probabilmente, è ciò che a pochi felini domestici è oggi concesso: un giardino sicuro e spazioso, dove poter essere una tigre in libertà quando l'istinto lo suggerisce, e una casa accogliente nella quale tornare ogni giorno, facendo docili fusa alla propria famiglia umana.

4 commenti:

  1. Grazie per questa segnalazione letteraria. Io amo i gatti, e mi piace molto leggere libri su di loro. Da poco ho letto la storia di Bob, il gatto di strada londinese, e mi è piaciuta molto. Sinceramente, spesso mi entusiasmano di più le avventure dei mici che degli esseri umani ;)
    A presto!

    RispondiElimina
  2. Molti anni fa comprai per il quarantesimo comlenno di mio marito "il gatto che andò a Parigi", era bellino, ma nel complesso deludente. Questo di Zola sarà senz'altro molto bello, anche per la similitudine con le storie umane. I miei gatti hanno un giardino e dei campi a disposizione, e mi sembrano abbastanza contenti, un pò dentro e un pò fuori, e quando sono fuori io mi fano compagnia nei lavori..non potrei pensare una vita senza gatti.

    RispondiElimina
  3. I miei gatti adorano il divano ma con la bella stagione non disegnano qualche avventura in giardino... ora che non sono più "ragazzini" mi preoccupo un po' meno, non sono più gli esploratori di un tempo, anche se la strada mi fa sempre un po' paura...

    RispondiElimina