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martedì 29 dicembre 2015

Botti di San Silvestro: consigli di sopravvivenza per cani e gatti

Al grido di "No ai botti, più biscotti!", negli ultimi anni sono sempre di più le persone, ma anche i gruppi e le associazioni, che hanno chiesto ai sindaci delle città italiane di vietare l'uso di petardi, mortaretti e botti per le festività di Natale, Capodanno ed Epifania. In particolare è la notte di San Silvestro la più critica, quando allo scoccare della mezzanotte partiranno i festeggiamenti "istituzionali" per il nuovo anno: musica a palla, fuochi d'artificio e spumanti stappati tra le piazze e le vie cittadine, tra grida e urla d'auguri. Ma la pratica dei "botti" è stata per lungo tempo diffusa anche tra i privati, in città come in campagna: un caos assordante e improvviso, che solo noi uomini riusciamo a concepire come "festoso", mentre per gli animali si tratta di un frastuono spaventoso e pericoloso. Cosa ne sanno il nostro cane e il nostro gatto che, per festeggiare l'arrivo di nuovi 365 giorni, ci sembra sensato scatenare un vero e proprio bombardamento, tutto concentrato nei folli minuti che precedono e seguono la mezzanotte? Il rischio, purtroppo concreto e grave, è che i nostri animali non solo si spaventino a morte, ma che possano anche scappare di casa, ferirsi o entrare in uno stato di shock per ore. 

Indhira, micia in attesa di adozione al gattile di Ferrara

Per fortuna, ormai ogni anno di più si allunga la lista di comuni dove vengono vietati i botti "casalinghi" e lasciati all'iniziativa dei privati. Questo non implica, purtroppo, che il divieto basti per tenere al sicuro i nostri animali: tante persone sembrano non poter rinunciare a questo inutile e fastidioso "festeggiamento", che sicuramente metteranno in pratica nonostante le ordinanze. Inoltre il divieto non riguarda appunto le feste di Capodanno "istituzionali", organizzate dai Comuni nelle piazze a mezzanotte (a Ferrara, ad esempio, verrà comunque proposto il famoso "incendio del Castello", tra musica e fuochi d'artificio). Cosa fare allora? Arcaplanet ha realizzato una bella infografica con 6 indicazioni per aiutare gli amici a quattro zampe, in particolare i cani, a passare in tranquillità la notte di San Silvestro.

http://www.arcaplanet.it/

E per quanto riguarda il nostro micio? Alcuni di questi consigli valgono anche per lui: non lasciarlo solo nè all'aperto (ci mancherebbe, la notte di Capodanno!), permettetegli di nascondersi se la sua paura è tale, oppure cercate di tranquillizzarlo con voce calma e qualche coccola delicata. Non chiudetelo mai in una stanza (il senso di "prigionia" potrebbe peggiorare la paura data dai botti, rendendola vero e proprio terrore) ma anzi lasciatelo libero di circolare per la casa. Occhio ai balconi e alle porte aperte: potrebbero essere viste come vie di fuga, con conseguenze non sempre indolori. Se avete ospiti per il cenone e il vostro micio è timido e diffidente, probabilmente il felide si volatilizzerà all'istante, trovando rifugio nella zona più tranquilla della casa. Ricordatevi di lui durante la serata: andate a trovarlo per rassicurarlo... e allo scoccare della mezzanotte, oltre agli auguri in compagnia, abbiate cura di tranquillizzare il vostro micio, che ahimè non apprezzerà per niente una serata così movimentata e rumorosa.
Detto questo, auguri a tutti voi e ai vostri animali per un buon 2016, perchè sia ricco di belle sorprese, amicizia, salute e soddisfazioni. E per augurarcelo facciamo un bel brindisi in compagnia, che un "cin-cin" è un suono decisamente più gradevole e benaugurale dei botti!

mercoledì 23 dicembre 2015

"Il gatto di Natale" di Robert Westall

E' con questo gioiello che vorrei augurarvi "Buon Natale": un libro ormai introvabile, purtroppo fuori dal mercato del libro (anche usato), che dovrete probabilmente cercare in biblioteca, per potervi immergere nella magia delle sue pagine. E, credetemi, tanto questo libro merita di essere letto, quanto meritiamo noi di leggerlo, per questo prossimo Natale, per tornare bambini giusto il tempo della sua lettura, e ricordarci che lo spirito natalizio, quello dell'incanto e della gratitudine, della solidarietà e della meraviglia, dorme sopito nei nostri cuori di adulti. "Il gatto di Natale" è un racconto di Robert Westall, scrittore inglese per ragazzi meritevolmente celebre che, come ogni autore di "serie A", parla di temi importanti e complessi.
Questo meraviglioso racconto ci trasporta nell'Inghilterra degli anni Trenta, chiaramente nel periodo natalizio, dove le vetrine luccicanti e i dolciumi sono il sogno proibito di bambini e adulti che vivono nelle ristrettezze economiche e tra mille difficoltà, sullo sfondo fumoso e grigio delle fabbriche. Un racconto delicato e crudo, al tempo stesso: la protagonista è una ragazzina che giunge a North Shields, mentre i genitori sono all'estero, per passare il Natale dallo zio Simon, un triste e mesto parroco. Non appena arrivata, la nostra protagonista farà la conoscenza della signora Brindley, l'arcigna e autoritaria governante dello zio, la quale in effetti governa con pugno di ferro la parrocchia e lo stesso povero parroco Simon: per questo, la chiesa si è svuotata di fedeli. Ma la nostra ragazzina, sveglia e poco propensa ad accettare le imposizioni restrittive della signora Brindely, incontrerà anche Bobbie, suo coetaneo povero di averi ma ricco di intraprendenza e generosità, grazie al quale le giornate diventeranno più divertenti. 


Nel giardino della parrocchia scopriranno che ha trovato rifugio una micia in dolce attesa: i nostri protagonisti inizieranno a fare di tutto per garantire la sua incolumità e quella della prole che partorirà, trovandole un caldo rifugio nella stalla e portandole gli avanzi della tavola, di nascosto dalla cinica governante che, trovando la gatta, non esiterebbe ad ucciderla sul posto. E così, tra le piccole e grandi preoccupazioni dei due ragazzini per la micia gravida, si tratteggia un mondo estremamente realistico: la povera ma unita famiglia di Bobbie, il parroco succube della governante e incapace di richiamare fedeli alla sua chiesa, una società che guarda al Natale con rassegnazione mista a speranza, mentre povertà, fame e fatica sono il pane quotidiano di troppe famiglie. Sullo sfondo buio e grigio del dicembre londinese, inizia a risaltare la stalla illuminata e riscaldata dove trova riparo la gatta che, dando alla luce quattro meravigliosi gattini proprio alla Vigilia, darà vita anche ad una Natività segno di speranza per ogni creatura. E da questo, vero e proprio Natale che rivoluziona i cuori degli uomini, cambieranno tante cose: il parroco deciderà di troncare i rapporti con la governante, aprendo le porte della sua chiesa ai più umili; i ragazzini poveri del quartiere - tra cui Bobbie - finalmente riceveranno cibo e calore in abbondanza; la parrocchia si riempirà di persone e diventerà una vera comunità; la ragazzina tornerà a casa dei propri genitori senza dimenticare le nuove amicizie. Questo meraviglioso racconto di Natale riesce perfino a far risuonare una nota romantica, per un finale che - a mio parere - più perfetto di così non poteva essere: perchè se l'amore è un miracolo quotidiano e per Natale lo è alla sua ennesima potenza, da una Vigilia così speciale non poteva che nascere l'amore di tutta una vita.
Cercate questo libro e leggetelo, perchè vi farà bene, e io non saprei fare a ciascuno di voi auguri di Natale più sentiti, emozionati e migliori di questi.
Auguri di cuore a tutti voi e alle vostre famiglie!

giovedì 17 dicembre 2015

La frase del giorno: Mary S. Emilson

Che misteriosa ricetta conoscono i gatti 
per saper dosare in modo così perfetto dolcezza e crudeltà, timidezza e aggressività, docilità e spirito selvaggio?
Mary S. Emilson 


Una frase azzeccatissima per presentarvi Romeo, il dolce miciotto del mio fidanzato Marco. Non avevo mai avuto occasione di parlarvi di lui (del felide, intendo), ma quando ho letto questa citazione di Mary Emilson mi è venuto in mente proprio Romeo, giovane gatto che ama moltissimo cacciare tra la campagna e i bordi di un canalone dove passano i pesci, affermando il suo spirito di felino predatore. Romeo si trasforma invece in un micio dolce e docilissimo con la sua famiglia, ma anche molto timido e diffidente nei confronti delle altre persone, compresa la sottoscritta. E dire, con mio sommo dispiacere, che io ho una vera passione per i tigrati rossi e credo che Romeo sia proprio un bellissimo gatto, così quando lo vedo non vorrei fare altro che coccolarlo... e invece lui tende a fuggire, lesto lesto! Del resto, non è un mistero che i gatti (tutti, non solo quelli timidi come Romeo) non apprezzino le attenzioni troppo invadenti e anzi preferiscano le persone discrete ed eventualmente perfino disinteressate a loro (non proprio il mio caso...).


Con buona pace di Romeo, comunque, ultimamente mi capita di incontrarlo mentre sta facendo un pisolino sulla sua poltrona: mentre è assonnato è anche meno desideroso di scappare... è infatti il momento migliore per avvicinarmi a lui con delicatezza, parlando sottovoce, e iniziare cautamente a farmi annusare le dita, prima di fargli lievi grattini sotto il mento. Evito accuratamente di manipolarlo troppo o di accarezzarlo in tutto il corpo, ma devo dire che è proprio una soddisfazione quando Romeo inizia a farmi le fusa. Fino alla volta dopo... quando è abbastanza sveglio da decidere che preferisce svignarsela! E voi come vi comportate quando incontrate i gatti di vostri amici o dei vostri parenti? Li "assalite" subito per fare loro le coccole, oppure rispettate la loro voglia e disponibilità a relazionarsi a voi?
In ogni modo ditemi... non è proprio bellissimo Romeo? Io ne sono innamorata... ma non ditelo al mio fidanzato! ;-)

venerdì 11 dicembre 2015

Gatti e disavventure natalizie: l'imperdibile Mog’s Christmas Calamity

Come stanno procedendo i vostri preparativi natalizi? Avete già fatto l'albero e addobbato casa? Avete preparato il presepe e le lucine accese? Magari state usando sempre più il forno, nelle piacevoli "biscottate" natalizie, oppure ancora state apparecchiando le vostre tavole con particolare cura, usando tovaglie e stoviglie a tema... ebbene, mentre ci stiamo tutti preparando - tra momenti di relax e corse frenetiche - al momento più speciale dell'anno, oggi voglio condividere con voi una vera chicca: lo spot di Natale 2015 della catena britannica di supermercati Sainsbury. Protagonista un micio tigrato stupendissimo (goffo, dolce ed elegante come la mia Pacioccona!) che, suo malgrado, si ritrova ad essere il protagonista di una vera "calamità di Natale". Con una morale: per le feste natalizie la cosa importante è condividere, non necessariamente avere in forno un tacchino da arrostire! E ora godetevi il video, è spettacolare!



Un video davvero speciale per ogni amante dei gatti e del Natale. Tra l'altro, ho scoperto che Mog è un gattone celeberrimo in Gran Bretagna, creato dall'illustratrice e scrittrice Judith Kerr. Si legge sul profilo youtube di Sainsbury (la traduzione è mia): "Quest'anno, abbiamo lavorato in collaborazione con i libri per bambini dell'editore Harper Collins e con l'illustratrice di fama mondiale Judith Kerr, per creare una storia di Natale basata su Mog, suo personaggio molto amato. Ci auguriamo che le famiglie si riuniranno questo Natale per godersi questa speciale storia. Se ti è piaciuto il racconto, è possibile acquistare il libro splendidamente illustrato qui. Ogni centesimo del profitto dalla vendita del libro sarà devoluto a Save the Children per essere utilizzato per migliorare l'alfabetizzazione infantile nel Regno Unito". Che altro dire? Un video perfetto per il nostro Natale, da festeggiare tutti insieme, persone e animali, nell'ottica di una solidarietà che non conosce confini e si attua per aiutare i più deboli.

domenica 6 dicembre 2015

"Il grande albero" di Susanna Tamaro

"In un tempo di crisi e di cose opache c'è bisogno di qualcosa di luminoso..." scrive Susanna Tamaro a proposito di questo libro, che è davvero una piccolo gioiellino in grado di regalarci attimi di leggerezza, riflessione e speranza. "Il grande albero" è una storia insolita, che riesce a catturare il cuore e l'attenzione di tutto coloro che amano la natura e che, di fronte alle troppe storture di questo nostro mondo, non smettono di credere che sia ancora possibile salvarci. 
Tutto parte da un seme, un piccolo seme trasportato dal vento, al centro di una radura nel bosco: siamo a qualche secolo di distanza dal presente, perchè questa è una storia che richiede i tempi della natura, non i tempi umani. E così Susanna Tamaro, per tutta la prima parte de "Il grande albero", con immancabile poesia ci descrive il crescere di questo abete secolare, che tra le sue fronde ospita uccellini e covate, ma è anche testimone dei cataclismi naturali e degli innamoramenti umani. La prima parte del libro è semplicemente incantevole e ci fa riflettere sul valore del tempo che scorre, sugli sforzi della vita che cresce e che sfida la morte ogni giorno, sulla forza, l'equilibrio e la bellezza di una natura che verrà sempre più messa da parte dall'uomo. E sulla tristezza che questo comporta.


E, pagina dopo pagina, cambiamento dopo cambiamento, arriviamo ai giorni nostri: si avvicina il periodo natalizio e il grande abete secolare sente di essere arrivato alla fine dei suoi giorni. E' sopravvissuto a intemperie, siccità, perfino alle due guerre mondiali... e ora cadrà per mano umana, come la maggior parte degli alberi. Verrà tagliato e portato nella piazza che più di ogni altra si affolla di fedeli: San Pietro. Il destino del grande abete è infatti quello di diventare un enorme e maestoso albero di Natale, a Roma. E nel momento in cui le motoseghe abbattono l'abete, ecco che il Grande Albero esce di scena: la linfa che scorreva dentro di lui si ferma, i rami coperti di aghi iniziano impercettibilmente ma immancabilmente a spogliarsi, la vita tace. 
Il libro qui continua in maniera più favolistica, quando lo scoiattolo di montagna Crik si risveglia, dal suo letargo dentro l'albero, proprio in piazza San Pietro: da qui cercherà instancabilmente un miracolo, per riportare il grande abete al suo bosco, nel disperato tentativo di ridargli la vita perduta. 

Fonte immagine QUI
Tutti noi lettori lo capiamo bene, fin dall'inizio, quanto disperata sia l'impresa di Crik. Forse solo i lettori più piccoli potrebbero effettivamente nutrire la stessa speranza dello scoiattolo: noi adulti, disincantati e cinici, non crediamo più nei miracoli e abbiamo smesso di cercarli. Ma Crik no, non sa neppure cosa sia esattamente un miracolo, eppure ci spera con tutte le sue forze... e alla fine? Alla fine non vi rivelo niente, vi dico solo che questo è il libro perfetto per questo Natale.
"Ogni Natale ho avuto davanti agli occhi un magnifico abete come questo. (...) Solo oggi ho aperto gli occhi, solo oggi, all'improvviso, ho capito: questo albero siamo noi! Questo albero senza più radici è la rappresentazione della nostra vita. (...) Cari fratelli e sorelle, senza radici non c'è nutrimento e senza nutrimento non c'è vera vita. Non abbiamo forse ridotto così le nostre esistenze? (...) E se non affondiamo la radici nella terra, come facciamo ad alzare lo sguardo verso il Cielo? (...) La nostra vita è come quella degli alberi, il seme si schiude e cerca la luce. Continua a cercarla e a nutrirsi di lei per tutti i suoi giorni. Per questo vi dico: ricordatevi della luce e del seme. Il seme dell'amore riposa nel cuore di ogni uomo" (S. Tamaro, Il grande albero, pp. 136-137).

martedì 1 dicembre 2015

A Verona per la mostra "Il gatto e l'uomo"

La scorsa domenica sono andata nella bella e romantica Verona (che a Natale è davvero spettacolare!) per visitare anche la mostra gattofila "Il gatto e l'uomo", che si è conclusa quel giorno stesso, nel palazzo della Gran Guardia. Che dire? È stata davvero una simpatica e interessante esperienza: la mostra era piena di curiosità sul mondo del nostro amato felino domestico, dalle cartoline d'epoca ai dipinti dove era protagonista, dalle illustrazioni della Domenica del Corriere (tra le cose più interessanti della mostra, a mio parere!) alle fotografie di guerra di soldati con gatti-mascotte, dalle opere d'arte contemporanea ai francobolli dedicati ai mici... insomma, chi più ne ha, più ne metta, il tutto corredato con pannelli di approfondimento sull'importanza del gatto e del suo rapporto con l'umanità, nei secoli e secoli della nostra comune storia.

 




Gatti in simpatiche cartoline illustrate francesi, gatti dell'antico Egitto adorati come dei e gatti - altrettanto adorati oggi - star del web, su video che spopolano su youtube, in tutte le lingue del mondo... perchè, a quanto pare, l'amore gattofilo non conosce confini nè geografici nè storici!

Simpatiche cartoline dell'illustratore francese Biz (1960)

Non mancava la sezione dedicata ai gatti e alla musica, ma anche al gatto nella pubblicità e nei film (e il suo rapporto con tante attrici famose, in particolare quelle di altri tempi... forse oggi vanno più di moda i chihuahua, per accompagnare le starlette?).



La raffinata pubblicità Rolex "Non era femminile conoscere l'ora, prima di avere un Rolex"
Infine interessante è stata anche la conferenza su "Pet therapy e Art therapy", sempre organizzata nell'ambito della mostra, tenuta dalle psicologhe Alessandra Chinaglia, Anna Negrini e dall’artista veronese Luigi Scapini (esperto di Art Therapy). I relatori hanno spiegato al pubblico l'importanza del rapporto uomo-animale per migliorare la qualità della vita di persone affette da depressione, autismo, malattie cardiocircolatorie, disturbi dell'umore o da vere e proprie psicosi. In Italia la pet therapy è ancora tutta da tutta da valorizzare: purtroppo un grosso ostacolo è costituito dall'eccessiva "paura dello sporco" che si attribuisce agli animali, i quali invece si rivelano essere veri e propri co-terapeuti in determinate circostanze. In America e in Gran Bretagna, infatti, la presenza di cani, gatti e cavalli come supporto fondamentale di specifici percorsi terapeutici o di determinate condizioni patologiche (anche irreversibili) degli esseri umani, è più che mai considerata e impiegata (vi ricordo, a tal proposito, il bel libro "Le fusa di Oscar" del medico David Dosa, su un gatto speciale in una clinica di pazienti malati di Alzheimer).

Che altro dire? Sono stata ben felice di visitare "Il gatto e l'uomo", una mostra ben organizzata e capace di offrire al pubblico svariati spunti, essendo stata corredata nel corso del mese da diverse conferenze su temi importanti per chi è interessato al mondo dei gatti. La mostra è stata patrocinata dal comune e dalla provincia di Verona, da Anfi e realizzata dall'associazione di protezione ambientale Movimento Azzurro e Cats Museum di Cattaro, con il sostegno di Prolife, Italpet, Consorzio Tutela Vini Soave e Consorzio Tutela Vino Lessini Durello... e io posso solo augurarmi che sia la prima di tante altre iniziative culturali dedicate al gatto e al nostro rapporto con esso!