Recentemente ho avuto l'occasione di assistere ad un seminario dedicato al rapporto tra uomini e gatti, tenuto dalla bravissima dott.ssa Sonia Campa, consulente comportamentale specializzata in gatti (se volete visitare il suo sito internet: Pet Ethology). Tra le tante cose interessanti di cui la dott.ssa Campa ha parlato, alcune in particolare mi hanno colpita molto ed oggi ve ne parlo. Vi siete mai domandati, ad esempio, quando possiamo affermare che il nostro gatto è felice? Ebbene, possiamo valutare la felicità del nostro gatto non solo da esperienze quotidiane come le fusa o il suo stato di benessere momentaneo, ma anche considerando il quadro generale del suo modo di vita. In particolare, la dott.ssa Campa suggerisce di valutare la felicità del nostro gatto tenendo presente la "piramide dei bisogni" che vanno soddisfatti per sentirsi appagati dalla propria vita.
Alla base di tutta la piramide si trovano i bisogni primari, che sono quelli che possono accomunare un pò tutti gli animali (uomini compresi) e si tratta delle necessità fisiologiche: alimentazione, sonno, riproduzione, omeostasi (situazione di equilibrio del proprio organismo). Soddisfatti questi, è importante soddisfare i bisogni etologici: si tratta di esigenze innate, che sono però specifiche di una certa specie. Nel caso del gatto troviamo diversi bisogni etologici:
1. la caccia: nei millenni di evoluzione, il gatto si è specializzato come predatore e soddisfare questo istinto è per lui sempre fondamentale. Quei gatti che non hanno modo di cacciare, sfogano questo istinto nel gioco, che è un modo di "accontentarsi" esprimendo comunque la predazione.
2. la sicurezza: il gatto ha una profonda necessità di sentirsi al sicuro, sia a livello di incolumità fisica, che in termini di sicurezza emotiva. Per questo spesso i gatti odiano le porte chiuse e reclamano a gran voce che vengano aperte: non lo fanno per spirito di contraddizione, lo fanno perchè avere una via di accesso sbarrata non li fa sentire padroni della situazione!
Immagine da web, fonte: QUI |
3. avere un proprio territorio: il nostro micio conosce perfettamente la propria casa e (se è fortunato) il proprio giardino, è consapevole dei rischi e dei vantaggi che si trovano nell'ambiente ed instaura un legame fortissimo con il suo territorio. Avere uno spazio conosciuto nel quale muoversi si lega alla necessità di sicurezza del gatto, che fissa precisi riferimenti nel suo ambiente, per sapere dove rifugiarsi in caso di pericolo e quali zone evitare; ma il territorio - e la possibilità di esplorarlo - è importante per il gatto anche per permettergli di arricchirsi a livello cognitivo ed emotivo. Un pò come per noi uomini!
4. esplorazione: si lega al bisogno etologico precedente, nonchè alla possibilità di cacciare. Il gatto è un predatore occasionale: non parte da casa con la precisa intenzione di andare a caccia, ma mentre esplora il territorio si cimenta nella predazione qualora si imbatta in qualche tipo di preda interessante. Ecco perchè sarebbe fondamentale permettere al gatto di soddisfare anche questo di bisogno di esplorazione, eventualmente arricchendo spesso il suo ambiente (pure se si tratta di un appartamento chiuso) in modo da dargli l'occasione di "scoprire" oggetti ed esperienze nuove.
Pauline, micia del gattile di Ferrara in cerca di adozione |
In quanto ai bisogni soggettivi, si tratta del "modo" di esprimere e di soddisfare le proprie necessità tipico di ogni micio a seconda del proprio temperamento, e sappiamo quanto questo possa essere personale! Ci sono ad esempio quei gatti che, per soddisfare la loro esigenza di predazione tramite il gioco, amano rincorrere palline di carta stagnola... mentre altri vorranno tassativamente solo topini di peluche. Pensate che i mici si specializzano anche nella caccia, a seconda delle loro inclinazioni soggettive: esistono i gatti specializzati nella caccia ai topi, ma anche quelli specializzati nella caccia agli uccellini. L'avreste mai detto?
Tra i bisogni soggettivi troviamo insomma le necessità più intime e personali del nostro gatto: quelli che spesso sappiamo riconoscere solo noi, i "suoi umani". Così ad esempio sappiamo riconoscere quando il nostro micio ha voglia di coccole e quando di essere lasciato in pace, quando ci sta chiedendo croccantini piuttosto che cibo umido, quando ha bisogno di essere rassicurato e quando gli stiamo francamente dando a noia.
Rossana, micia in attesa di adozione per "A Coda Alta" |
Ora che avete letto questo post, cosa mi rispondereste sulla felicità del vostro gatto? Spesso tanti problemi di convivenza tra uomini e gatti derivano da piccole frustrazioni dei bisogni del micio, che talvolta possono essere fraintesi o proprio non compresi da noi umani. E, riguardando la piramide della felicità... è interessante notare che questo schema può ben valere anche per noi uomini, anche se naturalmente rispetto al gatto variano i nostri bisogni etologici e soggettivi!
Silviaaaaa <3 Finalmente eccomi qui! Come stai? Che bello questo post, imparo sempre tante cose da te, alcune già le conoscevo ed altre no... Direi che Manolo è abbastanza felice anche se non ha un giardino... ma si diverte tanto con i topini di peluche e giochiamo spesso! Ultimamente ho preso per lui una canna da pesca con un pesciolino finto appeso e a lui piace un mondo! :D Tesoro ti abbraccio forte forte, adesso vado a sbirciare nella tua pasticceria! Ti voglio bene <3
RispondiEliminaMolto interessante! Saltuariamente mi capita di ospitare per qualche settimana le 2 gatte di mia figlia. La mia casa è abbastanza grande ed ha 2 ampi terrazzi; la casa di mia figlia è piccola però ha il giardino. A casa mia c'è (quasi) sempre qualcuno, da mia figlia stanno in solitudine per buona parte della giornata. Quando viene a riprendersele scappano sotto il letto come se non volessero tornare dalla padrona. Forse è la nostra compagnia che le fa preferire casa nostra alla loro?
RispondiEliminaSe fai un salto da me ti presento Hermione.
RispondiEliminaUn bacio e a presto
Francesca
Sai, cara Silvia hai scritto delle informazioni talmente utili che mi hanno fatto riflettere. Purtroppo ammetto che mi capita sovente di lasciare le mie fuffole fuori dalla stanza in cui mi trovo (che si tratti del bagno o della cucina, ad esempio) e noto che entrambe ne fanno sempre un dramma. Restano fuori dalla porta come delle disperate. Non avevo la minima idea che questo non giovasse alla loro felicità!
RispondiEliminaMa intanto, in questi casi, come ci si comporta?
Insomma se i bisogni primari sono sempre soddisfatti, per quelli etologici si fa quel che si può e quelli soggettivi sempre soddisfatti, allora i nostri miciottoli incorrono in brutte situazioni lo stesso?
Il mio compagno giustamente mi fa notare che anche noi abbiamo dei bisogni primari e secondari e che questi devono sposarsi con quelli dei nostri bimbi pelosi. Ma se non accade? Come si può procedere?
Interessante questo post.Io mi chiedo spesso se i miei gatti sono felici,e so già che sarebbero più felici se potessero uscire fuori a esplorare,e io ci provo anche a lasciare la porta aperta ma tutto intorno a casa mia è pieno di cani e loro hanno paura e anche se potrebbero uscire scappano di nuovo in casa!
RispondiEliminaA ho capito anche la cosa della porta chiusa.Cocca non le tollera,e infatti ha imparato ad aprirsele!
Molto interessante questa cosa delle porte! Non l'avrei mai detto!
RispondiEliminaMolto interessante, questo post. Direi che il mio micione rosso è felice. Speriamo: ormai il suo territorio è tutta la mia casa, spazio da esplorare ne ha finché vuole in giardino, cantina e solaio. La caccia non la fa più, mi sa. E soprattutto, ha sempre tanta pappa a disposizione! Ciao.
RispondiEliminaUn post davvero interessante, per esempio scopro solo ora perché Mimì miagola davanti alle porte chiuse... farò leggere il tuo articolo anche alle mie figlie, sicuramente apprezzeranno queste nuove informazioni!
RispondiEliminaBuon fine settimana
La prima cosa che mi viene in mente è che, checché se ne dica, un gatto è più felice se ha un giardino / grande terrazzo a disposizione. Visto che caccia ed esplorazione sono così importanti i gatti d'appartamento mi sembrano, in generale, un po' sacrificati poverini...
RispondiEliminaCiao,
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Elimina@ Vale: grazie cara Vale, sono certa che Manolo è ben felice di giocare e vivere con te, si vede che è un micione soddisfatto e appagato! Poi bravissima se lo fai giocare spesso, è importantissimo :-) Un abbraccione affettuoso cara e coccole per il tuo micio!
RispondiElimina@ Andrea: uhm, naturalmente su due piedi è difficile dire se effettivamente le due gatte di tua figlia preferiscono stare con voi grazie alla vostra compagnia… potrebbe essere, ma un’altra spiegazione forse ancora più probabile è la seguente: potrebbe essere che come tutti i gatti odiano i cambiamenti (soprattutto di abitazione e territorio) e quindi, una volta che hanno fatto la fatica di ambientarsi a casa vostra, percependo un nuovo cambiamento in arrivo cercano di manifestare il loro disagio scappando sotto il letto!
@ Cicabuma: passata! Hermione è uno spettacolo di gattina :-) Un bacio a te, Francesca!
@ Miu Mia: allora, cerco di risponderti in base alla mia conoscenza ed esperienza, anche se naturalmente non sono un’ esperta “titolata” (come invece è la dott.ssa Campa!). Secondo me il tuo compagno la dice giusta: è necessario cercare di adattarsi a vicenda, cercando di rendere compatibili il più possibile le loro esigenze con le nostre, cercando quindi di creare un ambiente ottimale per loro ma nei limiti anche delle nostre necessità. Ti faccio un esempio: la mia gatta ha libero accesso a TUTTA la mia casa – nessuna stanza esclusa – e al giardino, ovviamente. Non le impongo nessun tipo di limite anche perché ho avuto la fortuna di trovare una micia molto educata e disciplinata (non va mai sul tavolo della cucina, mai sui letti, però ha un mucchio di altri posti tutti per lei)… eppure questo non significa che non sia necessario frustrare mai le sue esigenze! Abito in campagna (con volpi annesse) e accanto ad una strada molto trafficata, per questo le impongo un “coprifuoco” serale (alle 19.00 deve essere in casa). Ti dirò che, soprattutto d’estate, non è felice di rincasare alle 19.00, spesso trasportata di peso dentro… questo significa che in generale non è un gatto felice? Penso di no, perché per il resto della giornata ha ampia possibilità di soddisfare le sue esigenze: quella della sera è una frustrazione temporanea (una volta rincasata, può uscire sul terrazzo ad esempio) e credo che sia un compromesso necessario per una felice convivenza nella nostra famiglia. Perciò io ti direi: se le tue micie fanno un dramma perché per qualche tempo non hanno accesso a tutta la casa, non credo che questo implichi che siano animali infelici, soprattutto se per gran parte della loro giornata invece possono soddisfare i loro bisogni! Credo che, nel momento in cui si convive – umani e non umani, vale per tutti – sia inevitabile avere momenti a vantaggio degli uni e a svantaggio degli altri, ma sta nell’ordine della vita quotidiana. L’importante, per come la vedo io, è pensare se il proprio gatto può soddisfare, nel suo ambiente e nella sua quotidianità, i suoi bisogni primari, etologici e soggettivi. Un piccolo suggerimento: se vengono chiuse fuori dal bagno e dalla cucina, potrebbero miagolare disperate se in questi locali ci sono per loro punti di interesse fondamentale, come la lettiera o le ciotole. E’ così? Se sì, e se devi tenerle fuori per tempi significativi (tipo un’ora), magari potresti pensare di porre un’altra lettiera in un’altra zona della casa, idem per le ciotole. Che ne dici?
Ehehehe no no, fortunatamente ho un locale lavanderia dove loro hanno la "stanzetta toilette" dove ci sono le lettiere ed è a loro disposizione 24h su 24. Le ciotoline invece "viaggiano" per casa, ma non sono in cucina, ma nella sala adiacente. L'acqua ce l'hanno da una fontanina sempre a loro disposizione (non in cucina) in sala adiacente. Fanno storie quando io cucino, quando sono in bagno o quando ad esempio le lascio fuori dalla stanza in cui sto lavando il pavimento (quindi tempo di lavaggio e asciugatura). Per il resto la fanno quasi da padrone. E' ovvio ci siano delle regole imposte dal buon senso, mi domandavo se non fossero troppe, in fondo! Ma credo di no... insomma io "sento" che stanno bene e che in fondo sono due fuffose gioiose! Mi preoccupavo solo di poter inavvertitamente aver dei comportamenti involontari che potessero danneggiarle. Infatti leggere questo articolo mi ha fatto riflettere proprio per questo motivo!
EliminaTi ringrazio comunque per avermi raccontato la tua esperienza, mi trovo concorde al 100% con te! :D
@ Kilara: credo che in questo caso ci sia poco da fare, se l’ambiente circostante è pieno di cani, i tuoi mici devono certamente avvertirli come pericoli e quindi si regolano di conseguenza! Ma se trovano in casa un ambiente ricco di stimoli, vedrai che saranno certamente mici felici :-)
RispondiElimina@ Sognatrice: eh lo so, quella dell’odio verso le porte chiuse è una delle cose più comuni e “misteriose” dei gatti… mistero svelato!
@ Laura: grazie Laura! Come mai il tuo micio non caccia più? Certamente con tanto spazio a disposizione per il tuo micione rosso, potrà fare un sacco di esperienze interessanti! :-)
@ Lolle: grazie mille Lolle! Eh lo so, questa cosa delle porte colpisce sempre! :-)
@ Robin: la penso esattamente come te, anche se è brutto da dire perché potrebbe suonare come un’accusa verso i tanti e amorevolissimi proprietari di gatti d’appartamento. Io sono convinta che il contatto con l’ambiente naturale faccia parte delle esigenze più intime dei gatti, tuttavia capisco anche che oggi come oggi le nostre città, i nostri borghi e quartieri sono anche piuttosto pericolosi per i mici… perciò penso che sarebbe opportuno, in ogni caso, se si può adottare solo in appartamento o in luogo chiuso, non solo preparare la propria casa nel modo più opportuno (tanti stimoli, considerare il numero di gatti adottabili in base al proprio spazio), ma anche scegliere un gatto già adulto che abbia un temperamento chiaramente mansueto e pacioso. Ci sono mici dal temperamento “peperino” i quali, rinchiusi in un appartamento, soffrirebbero davvero troppo.
Molto bello e interessante questo tuo post. Forse potrei obiettare qualcosa circa il fatto che "il nostro micio...è consapevole dei rischi e dei vantaggi che si trovano nell'ambiente" dal momento che il mio è caduto dal terrazzo cercando di afferrare una tortora in volo, rimettendoci un canino, ma va beh, ci sono mici più tonti di altri... :-) Tonteria a parte, mi pare che il mio micio sia abbastanza felice, che i suoi bisogni vengano soddisfatti; poi, certo, se potessi sacrificargli una tortora a settimana come preda dentro casa sarebbe al sommo della goduria, ma lì i suoi bisogni entrerebbero inesorabilmente in conflitto con i miei. E con quelli della tortora. ;-)
RispondiElimina(A proposito, do you remember?)
Sto cercando di mettere il mio giardinetto in sicurezza in modo da non far uscire i miei due gatti, Non è un compito facile, perchè Mirto trova sempre una via per uscire. Il problema è che i vicini non vogliono gatti nel loro spazio e comunque abbiamo vicino una strada molto pericolosa. Noto però che quando Mirto viene riportato e confinato nel giardino è molto triste..... Vorrei lasciarlo libero di scorrazzare ma proprio non si può! Mi sembra però di andar contro la sua natura (ha solo due anni ed è abbastanza scatenato).
RispondiElimina@ Viviana: insomma, non c'è dubbio che il tuo Puxi - a proposito di gatti con preferenze - sia un cacciatore specializzato in uccelli!! Povere tortorine, mi ricordavo bene quel tuo post, meno male che la volatile è scampata al pericolo!! :-)
RispondiElimina@ Viola: ti capisco bene, mettere in sicurezza un giardino "a prova di gatto" è tra le cose più difficili... sono esperti in evasione, soprattutto se al di là del giardino credono di trovare tutto un mondo pieno di avventure! Comunque Mirto è fortunato a poter godere anche "solo" di un proprio giardino, vedrai che crescendo con l'età tenderà un pochino a calmarsi... o per lo meno, te lo auguro (conosco gatti di oltre 10 anni che sono scatenatissimi, ancora!).
Un grande saluto a entrambe e ai vostri mici!
Grazie davvero di cuore per questo bellissimo post, leggendolo con molta attenzione io credo che il mio micione che ha sette anni si trovi posizionato molto bene in questa piramide, nonostante e' un micione domestico, gioca molto all'interno della casa che ha anche una scaletta interna, insomma son sicura che stia bene, io sicuramente grazie a lui, lo,sono tanto per la dolcezza e la gioia si ogni suo piccolo grande gesto!
RispondiEliminaSon passata dal tuo blog grazie a Letizia e mi unisco ai tuoi followers con infinito piacere e metto il tuo blog tra quelli che seguirò perché anche il mio genoma e' si basa su tanto amore per i nostri amici pelosetti!
Un abbraccio e notte serena!
Grazie ancora per i tuoi preziosi consigli!
Grazie a te Stella per questo bel commento e per esserti unita ai miei lettori! Sono molto felice di conoscere nuovi gattofili come me :-) Passerò al più presto dal tuo blog per conoscere il tuo micione, quasi coetaneo della mia Paciocca! Un abbraccione!
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