Negli scorsi giorni ho avuto modo di vedere questo film-documentario: "Un mondo in pericolo, molto più del miele", che mi ha spalancato gli occhi sull'apicoltura e i problemi connessi ad essa. Sapevo già da tempo che la produzione agricola mondiale dipende per ben 1/3 dal "lavoro" degli impollinatori spontanei, come api, farfalle ed altri insetti... sapevo già da tempo che purtroppo gli sciami di api allevate nel mondo (soprattutto in Europa e Nord America) stanno godendo di pessima salute (si stima che lo spopolamento degli alveari sia del 20-50%)... ma non sapevo molto altro! Ad esempio non immaginavo che in America gli apicoltori trasportino le loro centinaia alveari via TIR, spostandoli per tutti gli Stati Uniti a seconda della stagione, "inseguendo" le fioriture sulle quali le api andranno a svolgere la loro indispensabile azione impollinatrice.
Le api infatti, come altri insetti come i bombi e le farfalle, passando da fiore a fiore e "sporcandosi" di polline, riescono a fecondare i fiori delle piante: da ciò dipende in maniera consistente non solo la nostra produzione agricola, ma anche la riproduzione della maggior parte delle piante selvatiche. Capite quindi che, nel momento in cui le api diminuiscono drasticamente, non solo ne risentono le coltivazioni umane, ma scricchiola anche tutto l'equilibrio di un certo ecosistema, dove ogni pianta svolge un suo ruolo.
Si può allora ben capire perchè Einstein abbia detto che: "Se un giorno le api dovessero scomparire, all’uomo resterebbero soltanto quattro anni di vita".
Immagine tratta dal sito ACREMAR |
Per realizzare il film "Un mondo in pericolo", che consiglio a tutti sia per le immagini spettacolari delle api ma anche per l'approfondimento dei questi temi, il regista Markus Imhoof ha viaggiato per cinque anni, dal Nord America all’Europa, dalla Cina all’Australia. Il risultato è il racconto non solo dello straordinaria società nell'alveare, ma anche delle vite, vicende e punti di vista di diversi apicoltori nel mondo. C'è ad esempio un apicoltore svizzero che cerca di salvaguardare un particolare tipo di ape autoctona, l'ape nera, che sta scomparendo perchè soppiantata da quella "a righe", meno pungente (letteralmente). Poi vediamo due enormi TIR trasportare per tutti gli Stati Uniti centinaia di alveari: l'apicoltore americano non si vergogna a dire che si tratta di business e poco importa se questo stressa le api e conduce un alto numero di sciami alla morte. Vediamo anche apicoltori austriaci che vendono e spediscono per via postale pacchettini contenenti api regine (appositamente allevate per questo) con un ristretto numero di operaie.
Api morte, foto tratta dal sito http://salviamoleapi.org/ |
Si tratta veramente di un documentario insolito e interessantissimo, realizzato con professionalità e correttezza scientifica, che getta luce sul grave problema che è oggi la moria delle api domestiche (ossia quelle appositamente allevate dagli apicoltori): non solo sono più "stressate" delle selvatiche (l'esempio del trasporto via TIR è lampante!), ma sono anche più vulnerabili agli attacchi di parassiti e malattie, per questo sopravvivono solo se imbottite di antibiotici. Ma, ovviamente, la minaccia più significativa per le api è costituita dai pesticidi chimici, oggi diffusissimi nella nostra agricoltura industriale. Sembra davvero che ogni attività umana sia diventata talmente invasiva da danneggiare in maniera irreparabile gli equilibri naturali.
Immagine tratta dal sito http://salviamoleapi.org/ |
Cosa possiamo fare per opporci a questo andamento? Prima di tutto possiamo firmare la petizione che Greenpeace ha attivato per chiedere e ottenere l’eliminazione dei sette pesticidi più dannosi per le api: clothianidin, imidacloprid, thiametoxam, fipronil, clorpirifos, cipermetrina e deltametrina. Su www.salviamoleapi.org, oltre a poter esplorare questo sito ricco di informazioni sulle api e le minacce che stanno mettendo a rischio tutto il mondo, troverete le istruzioni per firmare la petizione: chiedo a tutti i miei lettori di fare questo piccolo gesto!
Inoltre potete piantare nel vostro giardino o sul vostro balcone qualche pianta fiorita "amica della api": un progetto tutto italiano portato avanti ad esempio da EUGEA, ma potete anche consultare questo elenco di Greenpeace dei fiori prediletti dalle api. L'idea è di creare zone "salva-api" dove questi utilissimi e affascinanti insetti trovino polline e rifugio. Una bella idea è anche di seminarli in un parco pubblico: ravviveranno la zona e aiuteranno le api! Infine, potete scaricare il report "Api in declino" sempre di Greepeace... perchè informarsi non è solo un diritto: quando si tratta della salute del nostro pianeta, è prima di tutto un dovere.
Firmata la petizione molto tempo fa... Interessante questo film. Ma si trova anche sul web?
RispondiEliminaPer qunato riguarda i semi attira api, declino. Qui non ne ho bisogno!
Un bacio
Francesca
Ora c'è anche la mia firma! Grazie!
RispondiEliminaFirmato! Ciao!! Ale
RispondiEliminaLa petizione l'avevo già firmata e il documentario avevo giusto intenzione di guardarlo.Adesso guardo l'elenco dei fiori che piacciono alle api!
RispondiEliminaun insetto da tutelare, vista la sua importanza per noi e la natura
RispondiEliminacaspita le api sono utilissime a noi come al solito siamo in grado di distruggere ogni cosa ! io poi adoro anche il miele ....
RispondiEliminaun salutone