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martedì 28 agosto 2012

Vi presento Sunnan, la lampada solare!

Qualche estate fa, mi è stata regalata una lampada geniale: Sunnan, la lampada che funziona a energia solare. E' un prodotto IKEA che trovo davvero favoloso: cattura l'energia del sole per tramutarla in luce artificiale, senza alcuno spreco! Sunnan impiega lampadine LED, che sono a bassissimo consumo energetico, ed ha un'autonomia di ben tre ore, a fronte di un tempo di carica di 9-12 ore (variabile a seconda della stagione e dell'intensità della radiazione solare).
In particolare d'estate, quando la ricarico in terrazza durante la giornata, Sunnan è la fedele compagna delle mie letture serali-notturne... e vi assicuro che è un piacere leggere ad una luce "regalata" dal sole!

Immagine da web, ma anche la mia Sunnan è rossa!
Tanti colori per Sunnan, ma esiste anche bianca e nera. Foto da web.
Le lampadine LED e le batterie ricaricabili sono sostituibili (io stessa le ho sostituite qualche settimana fa, dopo tre anni di utilizzo): in pratica Sunnan può durarvi per sempre, Sole permettendo :-)
Il prezzo è davvero contenuto ed è amica non solo dell'ambiente: "per ogni lampada SUNNAN venduta nei negozi IKEA di tutto il mondo, IKEA Foundation ne dona una da destinare ai bambini che vivono in case senza elettricità, in modo che possano leggere, scrivere e disegnare anche dopo il tramonto. Finora le lampade sono state donate a bambini in India e in Pakistan attraverso i nostri partner Save the Children e UNICEF". Se volete saperne di più su questa lampada, potete cliccare QUI, dove si spiega per filo e per segno tutto ciò che riguarda Sunnan... per quanto mi riguarda ho deciso di dedicarle questo post perché se lo merita: è un oggetto intelligente e davvero "sostenibile", aiutando non solo l'ambiente ma anche i bimbi in difficoltà. Non è una buona idea regalo per sé e per gli altri?

venerdì 24 agosto 2012

Una stagione: l'estate (2012 - 3)

In attesa che cali il sipario su questa rovente stagione, dove il caldo africano, la terribile siccità e l'afa perpetua hanno ridotto in ginocchio (anche) ettari ed ettari di campagna coltivata... vi lascio qualche foto sui tramonti estivi, perché siano di buon auspicio sul definitivo "tramonto" di un'estate così incandescente.






La mia gatta ogni sera al calare del sole si apposta in terrazza, osserva il tramonto e aspetta l'alzarsi della brezza serale... inizialmente si stende esausta e stremata dalla calura, poi inizia a leccarsi con cura e piano piano si riprende: dalla terrazza sta di vedetta sulla campagna al chiaro di luna, fino all'ora di andare a letto.



Lo sguardo interrogativo: "Ma questo caldo quanto dura ancora?"

Sperando che queste nuvole all'orizzonte preannuncino l'arrivo di qualche pioggia e soprattutto la fine dell' "estate africana", vi auguro un buon fine settimana!

lunedì 20 agosto 2012

Il Pagliaccio e l'Imperatore

C’era una volta, nel Regno Sommerso, un giovane pesce Imperatore, che nuotava nelle acque tropicali in regale solitudine, pensando ai doveri che lo attendevano nella vita adulta: presto la sua giovinezza sarebbe finita e si sarebbe dovuto far carico di tutti i problemi dei suoi sudditi.  Il giovane Imperatore era piuttosto scoraggiato, in cuor suo avrebbe voluto poter continuare a giocare tra le madrepore e i coralli, come facevano tutti gli altri pesci… invece proprio dietro gli scogli lo aspettavano tante preoccupazioni come nuovo regnante! 
Il giovane Imperatore era dunque cupo e non stava mai insieme agli altri pesci, perché credeva di dover già dimostrare un carattere di ferro e un rigore superiore agli altri abitanti del mare… così era già molto serioso, nei suoi colori blu, nero e bianco: un inno ad un’elegante severità, che imponeva subito il rispetto di chi lo avvistava.

Il giovane pesce Imperatore, immagine da web. Fonte: QUI
Ma un giorno il giovane Imperatore incontrò il bel pesce Pagliaccio, un’esplosione di allegria e colore, una saetta d’arancio lucente che ravvivava il blu dell’oceano. Il pesce Pagliaccio era un burlone che non sapeva tenere a freno la lingua, così subito chiese al giovane Imperatore il perché di quel portamento tanto severo e impettito: “Non crederai forse di essere un imperatore migliore, dimostrandoti così noioso e cupo? Non lo sai che nella vita non fa bene prendersi troppo sul serio? Nonostante i doveri, il trucco è divertirsi più che si può!”.
Il giovane Imperatore non rispose alla provocazione, pinneggiando via infastidito dal Pagliaccio, ma sotto sotto era rimasto folgorato dalla vivacità del pesce burlone e iniziò a chiedersi se non fosse vero, che il vero trucco per essere un buon imperatore fosse proprio quello di essere felice e di godersi le cose belle della vita marina. Il giovane Imperatore si ritrovò ad invidiare un pò il Pagliaccio, che sembrava così libero e felice di sguazzare tra i coralli, senza problemi né preoccupazioni.

Foto da web. Fonte: QUI (Ahmad Yusni/Epa)
Qualche giorno dopo, il giovane Imperatore si sentiva sempre più schiacciato dalle sue preoccupazioni, avrebbe voluto quasi sotterrarsi sotto la sabbia del suo regno marino. Mentre vagava senza meta, gli capitò di vedere il pesce Pagliaccio, assieme ai suoi amici pagliacci come lui, che stavano davanti all'anemone che faceva loro da casa. I colorati pesci si stavano facendo pizzicare dall'anemone, ricoprendosi piano piano di una sostanza che li avrebbe resi immuni dalle punture urticanti emesse dal loro rifugio marino. Era davvero una bella scocciatura doverlo fare tutte le volte prima di rincasare, ma i pagliacci parevano comunque divertirsi come pazzi. In quel momento il pesce Imperatore capì tutto: i doveri, gli obblighi e i problemi esistevano per tutti nel Regno Sommerso, ma il più era cercare di cogliere il lato migliore della vita, come faceva il suo amico Pagliaccio.

Foto da web. Fonte: QUI
Proprio mentre capiva questo, l’Imperatore si sentì finalmente sollevato da tutto quel peso che sembrava schiacciarlo. Il pesce Pagliaccio a quel punto si avvicinò e gli disse: “Ehi, ma come sei diventato bello! Così sei molto meglio: ben colorato ed allegro, senza però aver perso in eleganza e maestosità…” e gli porse la conchiglia vuota di un’ostrica, per specchiarsi. Imperatore, con sorpresa, si vide coloratissimo: giallo, azzurro, bianco e blu scuro. Rimasto a bocca aperta come un vero pesce, il Pagliaccio gli disse: “Ora che hai capito come prendere la vita sei pronto per regnare, adesso sei davvero il nostro Imperatore!”.
E da quel giorno Imperatore regnò sul Regno Sommerso, senza dimenticarsi mai la prima lezione del Pagliaccio: guardare sempre… l’oceano mezzo pieno!

Il pesce Imperatore adulto. Fonte foto: QUI
Mi sono inventata questa piccola favola ispirandomi a fatti veri del fantastico mondo sommerso: il bellissimo pesce angelo imperatore (Pomacanthus Imperator) cambia davvero livrea da giovane (bianco, nero e blu) ad adulto (a righe blu e gialle), mentre il pesce pagliaccio (Amphiprion frenatus) riesce a vivere negli anemoni solo grazie a un muco che ricopre il suo corpo e immunizza il pesce dalla sostanza urticante dell'anemone. Ogni volta che il pesce pagliaccio si allontana troppo dalla sua casa, prima di rientravi deve farsi urticare lievemente e ricoprirsi di muco. Le curiosità sui pesci sono davvero tantissime, mi ci sono imbattuta per caso quando ho fatto ricerche per dipingere due sassi-pesce… e ne sono rimasta davvero affascinata! Pensate che entrambi questi due pesci tropicali, in caso di bisogno, possono anche cambiare sesso per ristabilire entro il proprio gruppo l'equilibrio sociale e riproduttivo.

Il Pagliaccio e l'Imperatore
Pagliaccio
Imperatore
Ed ecco il frutto del mio lavoro: Imperatore e Pagliaccio, amici per le squame. Il pesce imperatore è il primo sasso di cui sono pienamente soddisfatta: l’ho fatto ispirandomi solo a foto, andando “a sentimento” e riuscendo incredibilmente a non combinare pasticci (gli altri sassi sono stati invece il risultato di più pasticci sovrapposti)… penso di esserci riuscita solo grazie a questo periodo di relax e tempo libero, ahimè ormai quasi finito.
Che ne dite, vi è piaciuta la favola di Imperatore e Pagliaccio?

sabato 18 agosto 2012

"Il rifugio dei cuori solitari" di Lucy Dillon

Una delle mie letture più recenti è stato questo romanzo che ha per protagonisti uomini e cani, in un piacevole e delicato intreccio di storie, guai, sorprese. Tutto parte quando Dot, la vecchia zia zitella che - apparentemente - ha dedicato la vita solo al suo rifugio per cani abbandonati, muore e lascia in eredità alla nipote Rachel casa, canile e un meraviglioso collier di diamanti. Non tutto è quel che sembra e Dot ha alle spalle una storia romantica finita male... e Rachel si trova così a raccogliere un'eredità non solo materiale ma soprattutto "spirituale": la gestione del rifugio dei tanti cani abbandonati e di Gem, l'amato border collie della zia. E scoprirà che c'è una gioia particolare nel riuscire a trovare una famiglia per un cane abbandonato: perchè in quel momento la felicità raddoppia, nell'incontro tra il quattrozampe e l'essere umano.



Nel paesino dove si conoscono tutti, Rachel farà la conoscenza del burbero veterinario George, dell'amica Megan, della coppia Natalie e Johnny e il loro irruente basset hound Bertie, del medico Bill con la sua barboncina Lulu, della neo-divorziata Zoe, con al seguito figli e cucciolo di labrador Toffee (non è fantastico come nome?). Tutti i cani sono abilmente descritti nelle loro peculiarità e sembra davvero che escano dalle pagine, guardandoti con i loro occhi dolci, intelligenti, sempre fiduciosi nonostante l'abbandono, di cui non si capacitano ma che non ha scalfito la loro volontà di amare l'uomo.

Tutte le foto dei cani sono tratte da web
Diversamente da altri romanzi costruiti sullo stesso tema, "Il rifugio dei cuori solitari" mi è parso particolarmente accurato nell'approfondire le diverse personalità canine ed ugualmente credibile nella descrizione dei personaggi umani e delle coppie, dei problemi che si trovano ad affrontare, senza troppe astrazioni o troppa retorica. Naturalmente un pò di buonismo è presente: ma in fondo non è quello che a volta ci manca nella vita reale?

mercoledì 15 agosto 2012

Make-up... da gattofili!

Dopo un post ispirato come quello scorso, oggi invece vi mostro qualcosa di più prosaico. Metà dei regali delle mie amiche sono, con mio grande piacere, a tema "gattoso". Voi direte: "che barba, sempre gatti!"... ma dato che invece non c'è limite alla creatività e alla fantasia per accontentare i gusti di una gatto-mane, io sono ben felice di ricevere questi regali. Ad esempio, guardate che meraviglia:



La trousse a forma di gatto "Deborah" è così bella che non ho potuto non fotografarla, prima di iniziare a usarla!! Contiene ben sei ombretti, una cipria compatta e tre lucidalabbra. Io la trovo molto carina, originale e utile... e per i non gattofili, sappiate che si trova anche nella versione "cane".


Con questo post un pò disimpegnato, vi auguro di trascorrere un felice Ferragosto!

sabato 11 agosto 2012

La giornata delle more

Certe giornate estive sembrano fatte apposta per ritornare bambine: così ci siamo sentite io e mia mamma qualche giorno fa, nella nostra "giornata delle more". Si parte alla mattina, dopo una breve perlustrazione nei giorni precedenti, munite del giusto equipaggiamento: pantaloni lunghi e scarpe robuste contro le spine, cappello sulla testa per difendersi dal sole, l'animo rasserenato da quello che ci si appresta a compiere.
Lasciare l'auto ai margini della strada di campagna e proseguire a piedi per stradine inselvatichite, quasi dimenticate, dove più ci si addentra, più si rivelano suoni, luci, profumi tipici del bosco: quasi entrassimo in un luogo lontano dal resto del mondo, forse un'altra epoca.


E inizia la raccolta. Le mani e le dita inizialmente si ritraggono di fronte ai primi graffietti, ai primi inevitabili pizzichi dei tralci spinosissimi, ma troppo preziosi sono i frutti che ci chiamano, quasi fossero pietre preziose che luccicano al sole e si scaldano, tra i raggi della mattina agostana che inizia a farsi sentire. 



Mia madre e io non parliamo, ci godiamo la quiete e il momento della raccolta: un uccello sconosciuto canta a qualche metro, animali nascosti, con improvvisi fruscii nella vegetazione, ci tengono compagnia. Intanto si solleva un venticello fresco che accarezza anche lo sterminato campo di mais quasi secco, poco oltre la coltre dei cespugli e degli arbusti. La brezza serpeggia tra i fusti e le foglie del granoturco e, se si evita di guardarlo e ci si concentra solo sulle more, ci si accorge che il suono dell'aria nel campo è identico allo scorrere dell'acqua in un ruscello di montagna, poco più distante.


Le ore si susseguono quasi senza peso e la misura del tempo non viene più data dall'orologio, ma dal riempirsi dei contenitori che ci siamo portate. La frenesia e la tensione a cui ci abituano gli impegni quotidiani, si sono definitivamente dissolte nell'aria e nelle ombre del boschetto, che a un certo punto si apre per un tratto di campagna coltivata, più ordinata e pulita. Qui un enorme airone cenerino plana con eleganza fino al margine di un canale.


Proseguiamo ancora per un pò: finchè abbiamo contenitori da riempire, finchè le more continuano a punteggiare di rosso e nero i fianchi del sentiero. Si avvicina mezzogiorno, ma qui perfino le cicale hanno un certo imbarazzo nel proporre il loro rumoroso canto: la tranquillità di queste stradine selvatiche è fatta di suoni meno prorompenti. Le nostre mani ormai non fanno più caso ai piccoli graffi del rovo, i nostri occhi  cercano i frutti globosi senza bisogno di alcuno sforzo mentale. A un certo punto la fame reclama attenzione ed è l'occasione giusta per mangiare a manciate le more appena colte: il loro succo trattiene davvero il sapore del sole. I contenitori sono colmi: la raccolta è compiuta, si torna a casa.


Dopo pranzo, le more sono pesate, lavate e sgocciolate con cura. Unite a qualche mela a pezzetti e allo zucchero, le mettiamo sul fuoco nel paiolo: si mescola per ore, fin dopo cena, finchè la marmellata non si è addensata ed è pronta.



E quest'inverno, quando faremo una crostata con questa delizia della natura e dell'arte umana, la nostra "giornata delle more" tornerà a compiere la sua magia, interrompendo la frenesia quotidiana e regalandoci un altro momento assolutamente perfetto.

lunedì 6 agosto 2012

Colori sgargianti e mille sfumature

Questo 2012 sta sicuramente impegnandosi per battere tanti record... prima un inverno innevato come non se ne vedevano da anni, adesso un'estate che definirla "africana" è il minimo. Uomini, animali ma soprattutto campi sono in seria crisi, per le roventi temperature e la mancanza d'acqua... quando inizieranno l'autunno e le sue piogge, penso saremo in tanti a tirare un grato sospiro di sollievo. Anche le mie zinnie (ri-seminate dall'originaria semina Eugea dello scorso anno) risentono di questo caldo e, nonostante le annaffi quotidianamente, quest'anno la calura è troppa perfino per loro... ciò nonostante, mi hanno regalato un ventaglio di sfumature meravigliose.
















Ho piantato anche i cosmos dai semi Eugea dello scorso anno e come vedete non mi hanno delusa... ma anche per loro questo clima è insopportabile e dopo un'iniziale crescita e fioritura buona, ora si stanno limitando a "sopravvivere".


Vi auguro una buona settimana, nonostante le temperature roventi e un meteo che non prospetta nulla di buono... ormai penso che anche gli amanti più accaniti dell'estate ne abbiano avuto abbastanza di questi anticicloni africani!

venerdì 3 agosto 2012

Posta estiva per Paciocca!

Questo caldo mi fa davvero venire le traveggole”, avrà detto il postino quando si è trovato a guardare stranito un altro pacco per Paciocca!
Ancora una volta, a fare la felicità della mia micia è stata Almonature, che le ha spedito in regalo bustine di delizioso pollo e tonno “GreenLabel” e due belle buste di crocchi al salmone “Rouge Label”: vere prelibatezze, dal momento che Green e Rouge Label sono al top della gamma Almo.
La mia gatta in queste settimane è davvero stremata dell’ininterrotto e interminabile caldo africano e se ne sta tutto il giorno mollemente distesa sul pavimento o tra i cespugli… anche l’appetito si è ridotto ma l’arrivo del pacco non è passato inosservato!
Eccovi il video dell’approccio Paciocca-crocchi al salmone, che si ispira a un celebre film, adatto alla stagione balneare:



Completava il pacco per la mia gatta un opuscolo informativo sulle linee Green e Rouge Label. Vorrei approfittare di questo per sottolineare alcune delle caratteristiche migliori di queste due linee, che come ho detto prima si collocano al vertice di tutta la gamma Almonature:
  • 100% ingredienti idonei al consumo umano, ma non destinati allo stesso per motivi commerciali;
  • Solo carni lavorate fresche, assenza di farine animali;
  • Massima biodisponibilità dei nutrienti.
Valentina Ventimiglia per Almonature

Si tratta insomma di cibo di altissima qualità, che può farvi stare assolutamente tranquilli sulla pappa del vostro micio. Tutta la gamma Almonature (ce n’è per tutti i gusti e per tutte le tasche), considerato il rapporto prezzo-qualità (in termini di valore nutrizionale per etto e di qualità degli ingredienti) si rivela la scelta migliore, che batte senza dubbio il cibo più economico (spesso di incerta qualità e scarso valore nutrizionale).
Ringrazio davvero di cuore Almonature per la sua gentilezza e soprattutto per la sua serietà verso i nostri amati compagni a quattro zampe, serietà che Paciocca ha modo di apprezzare tutti i giorni!!