Pagine

venerdì 17 dicembre 2010

La frase del giorno: Hippolyte Taine

Ho studiato molti filosofi e molti gatti: la saggezza dei gatti è infinitamente superiore. Hippolyte Taine


Questa frase, del filosofo ottocentesco Hippolyte Taine, è particolarmente adatta per me. Nonostante io creda fortemente nel valore della cultura, del ragionamento, della riflessione intellettuale e quindi della filosofia... è innegabile che la più semplice natura, nelle sue molteplici manifestazioni, possa essere fonte di saggezza e di lezioni sempre valide. Un piccolo spunto per la scelta dell'argomento della mia tesi in filosofia me l'hanno dato anche i miei gatti... perchè è anche occupandomi di loro (certo, non solo!) che ho iniziato a riflettere su quale sia la mia responsabilità nei confronti di ciò che mi circonda: uomini, animali e ambiente.

Foto tratta da http://www.wwf.it/
La mia tesi si intitola Umanità e ambiente: prospettive di filosofia ambientale per un’etica presente rivolta al futuro. In concreto, mi sono occupata del dibattito filosofico riguardante la crisi ecologica, uno dei temi fondamentali a livello internazionale in diversi settori: scienza, politica, economia, diritto e anche filosofia. La filosofia legge questa crisi come problema nel rapporto tra umanità e natura: l’uomo finora si è posto come dominatore assoluto nei confronti dell’ambiente, considerato unicamente come una risorsa da sfruttare senza limiti, ma le emergenze ecologiche stanno rendendo chiaro che  quest’approccio non è più ragionevole. Il futuro stesso del pianeta è messo a rischio dalla condotta umana e così anche il futuro delle nuove generazioni. Per valutare fino a che punto il pianeta può sostenere le attività umane è interessante considerare l’impronta ecologica, parametro introdotto nel 1996 da Mathis Wackernagel e William Rees. Essa calcola “la superficie corrispondente alla porzione di territorio produttivo e di ecosistema acquatico necessaria per produrre le risorse richieste e assorbire i rifiuti scartati da una data popolazione con un dato tenore di vita” (W. Rees, L’impronta ecologica. Come ridurre l’impatto dell’uomo sulla terra).

Andamento dell’impronta ecologica mondiale secondo
il Living Planet Report 2010 del WWF.

Secondo l’ultimo Living planet report del WWF, pubblicato nell’ottobre 2010, l’umanità ha un’impronta ecologica del 50% superiore alla capacità del pianeta di rigenerarsi. Il dato è tanto più preoccupante quanto più si considera che il superamento dei limiti ecologici terrestri non ha fatto altro che aumentare progressivamente negli ultimi cinquant’anni… L’eccedenza del 50% sta ad indicare che la nostra impronta ecologica complessiva è tale da richiedere gli ettari equivalenti a 1,5 pianeti Terra e se l’impronta dovesse crescere con lo stesso trend degli ultimi cinquant’anni, entro il 2030 necessiteremmo di due pianeti per mantenere il nostro stile di vita. Com’è ovvio, non abbiamo né avremo mai a disposizione due pianeti Terra: se l’umanità non cambia direzione, è destinata a crollare impietosamente e inesorabilmente assieme al pianeta sul quale (e del quale) vive. E' quindi necessario maturare una diversa e migliore coscienza ecologica, che ci faccia capire che le sorti del pianeta dipendono dalle nostre scelte.

Foto tratta da http://www.notizie.tiscali.it/

Il dibattito filosofico sulla crisi ambientale si articola in una molteplicità di posizioni, molto particolari e alle volte contrastanti, ognuna delle quali cerca di proporre una nuova prospettiva che possa ri-equilibrare il rapporto tra uomo e natura. Alla base delle nostre azioni e scelte quotidiane sta, in ognuno di noi, una determinata visione del mondo: ecco perchè è importante promuovere, coltivare e diffondere un tipo di coscienza e di morale che consideri il pianeta come "casa" comune, ambiente dove vivranno anche i nostri figli. Quando pensiamo che la Terra è talmente grande da rendere inutile un nostro piccolo gesto "ecologico", sbagliamo: la nostra responsabilità per il pianeta parte proprio dalle nostre azioni quotidiane.

5 commenti:

  1. Trovo profondamente insulse le posizioni di chi dice: "Ma tanto c'è molta gente che butta le cartacce a terra...Ma tanto la raccolta differenziata da Roma in giù non la fanno" Oppure la mia preferita: "Ma tanto è già morto". Ma tu sei un essere umano pensante o una pecora che segue il gregge? L'uomo è un essere superiore, ma quando si parla di coscienza ambientale non si dimostra molto avanzato...

    RispondiElimina
  2. Ciao!!!!! Ci vorrebbe così poco....ma dovremmo partecipare tutti e dico tutti!!!!!!!!
    Cerco di insegnare a mia figlia il più possibile, far capire che due passi a piedi...fanno bene alla salute ed anche alla nosta terra!! Cerco di utilizzare meno detersivi ed eventualmente ricorrere ai rimedi della nonna!!! Quando c'era poco, ma forse si viveva meglio e sicuramente in modo più sano!!!!!!!
    Un bacione e grazie!!!!!!!

    RispondiElimina
  3. Ho letto attentamente le tue parole,
    secondo me per come le usi e per come arrivi a chi legge e per i tuoi pensieri, un futuro di scrittrice non te lo leva nessuno....sempre che ti soddisfi..! Io e la Hack per esempio saremmo due tra le tue numerosi lettrici :) Sicuro!

    RispondiElimina
  4. @ Anna e Lory, come avete ragione!!! E non per fare i nostalgici, ma Lory non è solo una tua impressione il fatto che forse una volta, con poco, si viveve comunque bene... se non meglio, almeno per certi versi.

    @ Sa: come sono lusingata dei tuoi complimenti!!! Mi soddisferebbe ECCOME scrivere, anzi, magari!!! Ma, in questo periodo di crisi, tutte le strade sono lunghe e accidentate... Quindi per il momento mi limito a mandare un grandissimo saluto a te e alla Hack :-))

    RispondiElimina
  5. complimenti per il post....purtroppo in passato sono stati fatti tanti errori che adesso bisogna pagare. Indipendentemente dalla raccolta differenziata che io credo sia importantissima, soprattutto i "grandi" del settore industriale e agricolo dovrebbero farsi un esame di coscienza dato che la maggior parte dell'inquinamento proviene dagli scarichi industriali e agricoli. Pensiamo al fatto che la maggior parte delle industrie sono localizzate lungo la costa...quindi rifiuti industriali direttamente nel mare..che tristezza!cmq silvia ne riparleremo... :)

    RispondiElimina